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Autore: ArashiStorm    07/01/2015    1 recensioni
Prompt: Doumeki/Watanuki/Himawari, "Festival scolastico"
Al liceo Juji in occasione del festival scolastico la classe di Watanuki e Himawari e quella di Doumeki decidono di mettere in scena "la bella addormentata nel bosco".
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Himawari Kunogi, Kimihiro Watanuki, Mokona, Shizuka Dômeki, Yūko Ichihara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il compleanno di Shu (ormai è una tradizione che io scriva qualcosa come regalo per il tuo compleanno XD) e per il one true writing meme di...4 anni fa? ahahaha per la serie chi non muore si rivede...)
Questa è la versione corta dell'idea che mi era venuta fin dal giorno che mi avevi dato il prompt. Non sono mai riuscita però a scriverla bene e anche questa versione accorciata non è che mi soddisfi troppo...diciamo che si nota che è un po' sbrigativa. Ma se non l'avessi scritta così probabilmente sarebbero passati altri 4 anni XD Spero che ti piaccia almeno l'idea di base >_<
Detto questo, perdonami per il ritardo del fill, buona lettura ma soprattutto Buon Compleanno!


Prompt by shu_maat : Doumeki/Watanuki/Himawari, "Festival scolastico"



LA RECITA


Fu dopo l'ennesima corsa lungo il corridoio della scuola durante la quale fu costretto ad evitare almeno altri 30 studenti che correvano in direzione opposta alla sua che Watanuki formulò un pensiero che non avrebbe mai pensato di poter articolare.

«Non mi lamenterò più per i lavori al negozio...stare a scuola durante la preparazione per il festival scolastico è molto più distruttivo»

Ed era solo il primo giorno di organizzazione... Schivò un altro gruppetto di studenti che arrivava di gran carriera portando uno striscione appena decorato sulle spalle e si indirizzò verso le scale. Durante la discesa evitò una ragazza che saliva con in braccio una pila di documenti più alta di lei, cercando di non compromettere il suo equilibrio e infine, quando giunse all'ultimo gradino, prese nuovamente il corridoio e arrivò sano e salvo alla sua meta.

Bussò alla sala professori e dopo aver avuto il permesso, vi entrò velocemente.

Da un'altra parte della scuola nel frattempo, Doumeki e Himawari stavano facendo il loro dovere nell'organizzare le varie attività del festival. Era compito del consiglio studentesco controllare che tutti gli spettacoli e le manifestazioni fossero strutturate entro i tempi e che le idee che venivano proposte non fossero troppo bislacche prima di essere presentate all'ultima approvazione da parte dei vari professori coordinanti. Ed era proprio ad uno di questi professori che Watanuki si era diretto poco prima. La sua missione consisteva nel farsi dare l'ok per la recita scolastica organizzata dalla loro classe insieme a quella di Doumeki. Sarebbe dovuta andare Himawari a chiedere il benestare del professore, ma ovviamente il ragazzo si ero offerto di prendersi l'incarico lasciando quindi l'amica ad altri doveri più immediati.

Watanuki uscì con il foglio dell'approvazione e un lungo sospiro. Si ributtò nel andirivieni degli altri studenti nel corridoio e con abilità navigata si fece spazio tra l'uno e l'altro, arrivando nuovamente alla classe dove gli altri lo aspettavano.

Entrò sventolando il foglio, mentre Himawari e Doumeki alzavano gli occhi dai loro documenti.

«Abbiamo l'approvazione» decretò Watanuki deponendo il foglio sopra alla pila dei progetti acccolti.

«Bravissimo Watanuki-kun!» battè le mani la ragazza sorridendo con trasporto. «Domani faremo un assemblea con entrambe le due classi e decideremo i ruoli. Adesso invece possiamo iniziare i preparativi. I vari club di artiginato si erano già dati disponibili per i costumi e le scenografie. Andrò ad avvisarli che possono cominciare seguendo la scaletta che avevano già stabilito in precendenza.»

Doumeki annuì. «Con l'approvazione della recita abbiamo finito le valutazioni delle attività, possiamo dichiarare conclusa la riunione del comitato studentesco» concluse il ragazzo alzandosi e invintando tutti a tornare a dedicarsi alle loro attività per il resto della giornata.

La giornata continuò quindi con tutta la frenesia tipica di quei momenti e la sera arrivò fin troppo presto. La scuola andò pian piano tornando silenziosa, come a ricaricare le batteria per l'indomani, quando una nuova mattinata l'avrebbe riportatata nuovamente nella rumorosa preprazione dei lavori per il festival.

La mattina dopo infatti fu come se nessuno si fosse mai fermato un attimo durante la notte. Come già anticipato il giorno precedente, le due classi erano state chiamate per la decisione dei ruoli della recita.

In cattedra Doumeki e Himawari avevano preso in mano la cosa come rispettivi capoclasse. Fu il ragazzo che battendo la penna su tavolo diede inizio alla riunione, nella quale subito si presentò un problema.

 «Ci sono troppi maschi, non riusciamo a coprire tutti i ruoli femminili...» fece notare un ragazzo guardandosi attorno con fare preoccupato.

Himawari controllò la lista dei ruoli e quella delle due classi e le fu chiaro che effettivamente la favola che dovevano mettere in scena richiedeva più ragazze di quanto la due classi potessero mettere a disposizione.

«Hai ragione» concluse un po' abbattuta portandosi la mano al mento in un mento pensieroso.

Nella classe calò il silenzio per qualche minuto finchè una studentessa dai lunghi capelli alzò la mano e proporse ciò che alle orecchie di Watanuki fu l'improponibile!

 «Io avrei la soluzione...» disse lei con un sorriso, come colpita da un'improvvisa epifania.

«Mia madre mi ha raccontato che quando era piccola nella sua scuola decisero i ruoli tirando a sorte. Tra l'altro la favola era la stessa...»

«Daidoji-san, sei un genio!» esplose una voce dal fondo della classe.

Watanuki avrebbe voluto bloccare quella follia se non fosse che Himawari sembrò entusiasta anch'ella della proposta.

La decisione fu dunque presa e una volta fatte le estrazioni, i ruoli furono decisi. Le casistiche furono le più varie, ma i ruoli del principe e della principessa andarono effettivamente ad un maschio e una femmina. E per l'irritazione di Watanuki i due ruoli furono proprio di Doumeki e Himawari. A lui invece la sorte fece dono del ruolo della strega cattiva. Siceramente già ora rabbrividiva al pensiero della reazione di Yuuko quando glielo avrebbe raccontato... a patto che quella strega non lo sapesse già.

Sospirò, guardando il copione sui cui campeggiava il titolo "la bella addormenta nel bosco". Alzò gli occhi guardando in cattedra, dove i due suoi amici stavano ricontrollando tutti i ruoli e le varie occupazioni dei componenti della classe. Ovviamente non tutti avrebbero partecipato come attori, c'era bisogno di chi si occupasse delle luci, del movimento delle scenografia, della musica e naturalmente c'era bisogno del narratore, parte che fu data a Daidoji-san. Watanuki abbassò nuovamente gli occhi, cercando di mantenere una facciata di calma, mentre dentro di sè urlava di rabbia al pensiero che Doumeki avrebbe dovuto baciare la bella Himawari.

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Come previsto quando arrivò al negozio Yuuko sapeva già tutto e non ebbe alcuna remora nel ridere profusamente quando Watanuki gli fu davanti. E come se non bastasse anche Mokona rincarò la dose saltellando qua e là dando preziosi consigli al ragazzo su come affrontare il suo difficile ruolo di attore.

«Verrò a vederti nelle tue vesti di strega» rise la donna fregandosi le mani in anticipazione.

Watanuki si voltò di scatto con le lacrime agl'occhi. «No la prego. Mi risparmi almeno la sua presenza»

«Oh Watanuki...sono molto offesa. Non vuoi che venga? Ho capito bene?»

«Esattamente. Ha capito benissimo...» ammise con tono aspro, vedendo che le lacrime non sembravano funzionare.

Il ragazzo si aspettò un pianto greco a quella affermazione ma si stupì quando voltandosi verso la donna la trovò a fissarlo con uno dei suoi rari sguardi seri.

«D'accordo Watanuki, ma fai attenzione...agli spiriti maligni piacciono gli spettacoli, soprattutto quando c'è tanta gente...»

Watanuki tremò. L'aria nel negozio si fece tesa prima che i lineamenti di Yuuko non si rilassassero in un sorriso pericoloso che preannunciò la richiesta di una nuova dose di alcool e dolci in cambio del suo importante consiglio.

Watanuki urlò e protestò, poi si rinchiuse in cucina e ripensò a quando pensato solo il giorno prima. «Mi sbagliavo... non c'è nulla di peggio che lavorare qui dentro...» decretò alzando il fuoco sotto il pentolino dove il sakè andava scaldandosi...

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I giorni passarano e nonostante tutto, i ragazzi si diedero da fare per i loro vari ruoli e anche Watanuki si mise d'impegno nel preparare la sua parte, nonostante alle prove fosse sempre irritato nel vedere i due amici troppo vicini per i suoi gusti.

Alla fine giunse il giorno della recita.

La palestra era gremita e nonostante la favola fosse ben conosciuta e nemmeno troppo originale come scelta, l'idea di avere i ruoli tirati a sorte fu un motivo di grande curiosità per tutti coloro che presero posto nella grande stanza. C'erano ovviamente tutti gli studenti delle altre classi ed erano stati invitati anche tutti i familiari. Il sipario era ancora calato quando tutte le sedie erano state occupate. Gli spettatori erano anche più di quanto ci si sarebbe aspettati.

Watanuki uscì da camerino trascinando i lunghi indumenti neri e arrivo dietro le quinte dove vide già pronti gli altri attori. Non c'era traccia nè di Himawari nè di Doumeki però. Il ragazzo si guardò attorno, sistemandosi alla meglio il corvo impagliato che aveva sulla spalla. Non li vide.

«Beh in fondo loro scendono in scena dalla seconda parte in poi» commentò tra sè e sè togliendosi gli occhiali e riponendoli nella tasca dei pantaloni sotto la lunga veste nera.

L'ora di inizio si stava avvicinando. Gli studenti dietro le quindi si stavano preparando tutti ai loro posti. Alle luci erano pronti, i ragazzi dietro i grandi teloni scenografici stavano dando gli ultimi ritocchi, gli attori ripassavano a mente le loro battute e in alto, nella sala dello speaker, Daidoji-san fece il segno dell'ok al professore coordinatore quando questi alzò lo sguardo verso di lei.
Tutto era pronto.

Il sipario si alzò.

Il primo atto scorse via con velocità e gli applausi alla fine della scena furono molti proprio diretti a Watanuki, che interpretò la strega cattiva con tutta la teatralità di cui fu capace. Agli applausi in sala diretti a lui comunque si accodarono ben presto anche quelli di Himawari che gli si presentò davanti pochi istanti dopo la fine del primo atto.

Era già vestita con i suoi abiti di scena. Il vestito lungo e luminoso le calzava a pennello. Il bustino stretto metteva in risalto le sue forme senza però esagerarle. I ricami e i pizzi che le adornavano le braccia e il dorso della mani erano delicati e in armonia con l'ampia gonna bianca e rosa che cadeva perfettamente nella giusta lunghezza, seguendo i movimenti della ragazza con grazia ed eleganza. I capelli neri non erano più annodanti nelle sue solite codine ma sciolti lungo la schiena, adornati con tantissime perle lucenti che li facevano risplendere. La ragazza notò come l'amico la stesse guardando, soffermando lo sguardo soprattutto sui capelli e, per quel motivo si portò una mano ad accarezzarli.

«Aurora dovrebbe avere i capelli biondi eh?» chiese con una punta di rammarico.

Watanuki negò con trasposto agitando la testa a destra e sinistra «Non importa - disse - Himawari-chan sei perfetta cosi come sei. Sei bellissima!»

Lei sorrise contagiata dal sorriso ancor più ampio di Watanuki. Il ragazzo però si rabbuiò all'improvviso.

«Se penso che quell'idiota di Doumeki dovrà baciarti...» si lasciò scappare, con malcelata irritazione.

«Sarà solo un bacio sulla guancia, non scaldarti tanto»

I due si girarono al suono della voce e alla ragazza mancò un battito. Watanuki notò l'improvviso sbigottimento di Himawari e non potè darle torno, in fondo quando Doumeki si fece avanti vestito da principe e con quel suo passo calmo e sicuro, anche lui rimase per un momento di sasso. Gli sarebbe mancato solo il sorriso per essere lo stereotipo del perfetto principe azzurro delle fiabe.

«Stai benissimo Doumeki-kun!» si riebbe la ragazza dopo il primo attimo di stupore. Al suono delle sue parole anche le altre ragazze si girarono verso il nuovo arrivato e tutte, nessuna esclusa, eruttarono con sguardi e gridolini eloquenti della loro approvazione.

Doumeki sembrò non subire alcun disturbo dalla cosa, ma Watanuki cominciava a leggere meglio gli sguardi dell'amico e notò come in realtà fosse leggermente a disagio in quella situazione.

Gli  si avvicinò, trascinandosi appresso il lungo mantello nero. «Ti conviene che sia solo un bacio sulla guancia, perchè se ti permetti qualcosa di più te la farò pagare cara.» disse infine agitando le dita delle mani come a simulare un incantesimo.

«Peccato che ti avrò già infilzato quando arriverà quel momento...» rispose lui con un sogghigno.

Watanuki grugnì  «Vedremo...potrei sempre decidere di modificare la trama aahahahha»
rise allontanandosi verso il camerino, lasciandosi dietro quella scherzosa minaccia non sapendo che quelle parole sarebbe presto diventate realtà.

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Il secondo atto iniziò e come da copione Himawari si ritrovò addormentata in un castello coperto da rovi, in attesa del bacio del suo principe, il quale, sempre secondo copione, entrò in scena poco dopo, accompagnato da molteplici applausi.

Si presentarono le fate e spiegarono la situazione al principe, mentre la strega cattiva da dietro le quinte si meravigliava dell'abilità di Doumeki nella recitazione. Vero era che l'aveva già visto alle prove, ma con costume e scenografia e musica era ancora più perfetto. E quando lui sguainò la spada si domandò se Haruka-san oltre al tiro con l'arco avesse insegnato al nipote anche a tirar di spada. Mentre si preparava ad entrare in scena anch'egli, si prese nota mentale di ricordarsi di domandarglielo la prossima volta che lo avesse incontrato in sogno.

Entrò teatralmente facendo svolazzare le vesti nere e indicando con disprezzo Doumeki.

«Sei giunto principe... ma non ti permetterò di salvare la principessa. Venite miei seguaci fermatelo con ogni mezzo» urlò alzando le braccia al cielo.

Da ogni entrata del palco sbucarono altri studenti truccati da mostriciattoli con corna e code e vestiti neri come la notte. Attorno a loro si alzò un fumo innescato da altri studenti appostati sotto il palco.

Il principe impugnò meglio la spada e si lanciò all'attacco mentre la strega aizzava i suoi guardando la scena finchè non notò qualcosa che la fece tremare. In mezzo al fumo finto Watanuki vide un altro tipo di fumo, molto più denso e nero come la pece. Si portò una mano alla bocca mentre sentiva la gola stringersi e un olezzo gli arrivava potente alle narici. Possibile che lo avessero inseguito anche qui... in teoria Doumeki dovrebbe avere abbastanza forza da tenerli lontani. In quel momento gli tornarono alla mente le parole di Yuuko-san.

«Fai attenzione...agli spiriti maligni piacciono gli spettacoli, soprattutto quando c'è tanta gente...»

Se avesse avuto voce e ossigeno da impiegare Watanuki avrebbe imprecato. Si accasciò a terra e la cosa non passò inosservata all'arciere spadaccino che si fece largo tra gli studenti truccati non più colpendoli con la spada ma scacciandoli con le mani, raggiungendo in poche falcate Watanuki che ormai si reggeva in ginocchio a fatica. Quest'ultimo stava scandagliando i dintorni per capire da dove arrivassero i veri spiriti e lo sguardo si soffermò al giaciglio dove Himawari faceva finta di dormire ignara di tutto.

Fu in quell'istante che lo sguardo di Doumeki si divise a metà. Da una parte vedeva Watanuki a terra, dall'altra Himawari sotto cui una nuvola di fumo sembrava propagarsi a dismisura, avvolgendo lei e tutto ciò che gli stava attorno. Lasciò andare la spada, mentre gli altri finti spiriti si domandavano cosa stesse succedendo e perchè il principe non duellasse più con loro ma invece si fosse accasciato vicino alla strega e stesse mimando lo scoccare di una freccia.
Il fumo finto intanto andava diradandosi e anche tra gli spettatori cominciavano a sentirsi bisbigli e domande. Cosa stava succedendo sul palcoscenico?... si domandavano tutti. Ai loro occhi pareva che il principe avesse cambiato partito, andando a proteggere la strega cattiva e, non curandosi dei suoi servitori maligni, stava per scoccare una finta freccia verso la principessa che avrebbe invece dovuto salvare. Watanuki riusciva a sentire le lamentele del pubblico e degli altri dietro le quinte e stava tentando di fermare Doumeki dal rovinare la recita in quel modo.

«Fermo idiota - tossì - se scocchi distruggerai la recita...»

«Te lo già detto - rispose lui lanciandogli un'occhiata fugace per poi riportarla verso il grande fumo nero che si ergeva sempre più minaccioso da sotto il giaciglio di Himawari - questa è una mia scelta.»

Lo sbigottimento del pubblicò aumentò a dismisura quando dall'arco invisibile del principe tutti videro partire una vera freccia lucente che si inchiodò vicinissima alla principessa dormiente.

Alcune ragazze espressero il loro dissenso e Watanuki, mentre tornava a respirare, cercò di pensare velocemente ad un modo per salvare la situazione. Con gli occhi fece capire agli studenti mascherati da essere maligni di sparire e tutti capirono la sua richiesta uscendo dalla scena come da copione, mimando la sconfitta. Il ragazzo ringraziò la veloce reazione dei suoi compagni e non stentò a credere allo sbigottimento di questi quando, una volta raggiunto i margini del palco, si girarono verso di lui domandando spiegazione con gli occhi. Spiegazioni che tutti nella sala cercavano con trepidazione. Chiaramente nessuno dei presenti a parte lui e Doumeki avevano visto che la freccia di luce non aveva colpito davvero Himawari, ma il grande occhio del grosso spirito malvagio che si era dissolto come neve al sole grazie al potere spirituale della freccia stessa.

Per tutti gli altri il principe aveva appena cercato di uccidere la principessa, che nel frattempo aveva aperto gli occhi avendo sentito un grosso colpo scuotere il letto su cui era sdraiata. Himawari aprì gli occhi ma non capì cosa fosse successo. Cercò lo sguardo dei due amici e si preoccupò a morte quando vide il volto ancora sofferente di Watanuki. Intuì che doveva essere successo qualcosa e si guardò intorno finchè, quando anche i due ragazzi non erano ancora riusciti a pensare a nulla per salvare la recita, dal nulla una nuvola di oscurità si materializzò.

Tutti guardarono verso quella nuova divagazione dalla trama e i tre ragazzi sul palcoscenico riconobbero subito la figura che si cominciò a distinguere quando la nuvola iniziò a diradarsi.

«Moko...»il grido di Watanuki fu strozzato dalla mano di Doumeki che si posò sulla bocca dell'amico mentre si era abbassato per aiutarlo ad alzarsi.

«I miei complimenti principe - iniziò Mokona che stava appoggiato a dei lunghi trampoli nascosti da un mantello nero da cui usciva solo una piccola parte della sua testa e le lunghe orecchie - mi hai smascherato. La strega cattiva che voi pensavate fosse il nemico era in realtà una delle fate buone del regno che io avevo soggiogato al mio volere perchè bramavo questo castello e la vita della principessa Aurora. Ma tu, maledetto, hai scoperto il mio inganno e sei riuscito a salvarle entrambe»

I tre non poterono ribattere che intorno a Watanuki si diffuse una luce chiarissima e quando questa si dissolse il ragazzo si vide cambiato d'aspetto. Himawari lo guardò stupita, Doumeki che ancora lo reggeva per un braccio, alzò un sopracciglio squadrando l'amico dalla testa ai piedi. Watanuki dal canto suo si trattenne dall'urlare e fiondò lo sguardo verso gli spettatori. In fondo non si stupì per nulla di vedere Yuuko, appoggiata pigramente al muro della palestra con un sorriso a 32 denti e due dita alzate in segno di vittoria.

La guardò per un altro veloce istante prima di tornare ad osservare il proprio vestito. Giallo e pieno di pizzi, la gonna ampia con ricami e balze ovunque. I capelli li vedeva di striscio ma li sentiva lunghi e pesanti sulla testa, gli arrivavano fino al sedere ed erano acconciati in qualche maniera strana, ne era sicuro. Nella mani poi, per concludere l'outfit, teneva una bacchetta magica gialla anch'essa.

Le avrebbe dimezzato la razione di sakè per una settimana per quello...anzi no, per un mese almeno.

Mokona nel frattempo aveva ripreso la parola. Con voce possente stava mettendo una pezza alla recita, dando una spiegazione dell'accaduto.

«Ora che con la tua freccia hai dimezzato il mio potere non riesco più a mantenere il controllo sulla fata. Dannazione, per questa volta avete vinto voi, ma non me ne dimenticherò. - disse mentre nuovamente una nuvola di fumo lo avvolgeva - Anche se dovessi metterci millenni prima o poi avrò questo regno nelle mie mani. ahahahahahahahah» e con una risata agghiacciate sparì nel nulla lasciando i tre ragazzi alle prese con una recita da concludere.

I tre guardarono verso Yuuko sulla cui spalla era riapparso Mokona e mentre la strega della dimensioni faceva segno ai tre di andare avanti Himawari prese la palla al balzo.

«Principe avete salvato me e il regno. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza» iniziò con enfasi.

Doumeki fu preso alla sprovvista e potè solamente annuire per l'irritazione massima di Watanuki che gli schiacciò un piede approfittando della copertura della grande gonna, mentre seguiva la scia di Himawari.

«Sconfiggendo lo spirito malvagio anch'io sono tornata di nuovo me stessa. Perdonatemi principessa, per tutto il male che vi ho fatto.» incalzò prendendo le mani dell'amica tra le sue.

«Oh mia buona fata - le fece eco Himawari - sono felice di sapervi dalla nostra parte. Sono sicura che insieme alle altre tre fate riusciremo a proteggere questo regno dall'oscurità, ora che anche voi potrete aiutarci nell'impresa.»

«Ne sarò felice. Sono sicura che d'ora in poi il regno sarà pieno di felicità e prosperità, ora che la sua principessa ha trovato l'amore» concluse Watanuki mettendo le mani di Himawari in quelle di Doumeki e facendo segno alle sue spalle agli altri studenti dietro le quinte affinchè calassero il sipario su quella tragicomica favola andata in scena.

I ragazzi colsero l'invito e il sipario cominciò a distendersi. Dalla stanza dello speaker Daidoji-san era rimasta senza parole ma vedendo il sipario chiudersi si riprese e non trovando il punto da cui leggere nel copione concluse nel modo più classico:

«...e tutti vissero felici e contenti»

Con queste semplici parole il sipario si chiuse e il silenzio regnò sovrano per qualche istante finchè un timido applauso dal fondo della sala ne scatenò uno ancora più grande e tutti finirono per battere le mani, ancora un po' confusi ma intrigati dalla movientata fine della storia.

Dietro il tendone rosso intanto Watanuki era crollato a terra, esausto sia fisicamente che mentalmente. Doumeki e Himawari gli furono subito vicino e lo aiutarono ad alzarsi nuovamente, mentre gli altri ragazzi arrivarono in un turbinio di voci a chiedere spiegazioni.

Himawari sorrise a tutti e chiese se era piaciuta la loro idea di movimentare un po' le cose. I compagni e i professori coordinatori si guardarono e sentendo gli applausi fuori si misero a ridere annuendo profondamente.

Himawari si voltò verso i due amici facendo il segno della vittoria e Watanuki trasse un lungo sospiro di sollievo.

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Quando i tre uscirono da scuola trovarono ai cancelli Yuuko e Mokona ad aspettarli.  Watanuki si scagliò contro entrambi.

«Yuuko-san!!! Quel vestito era orribile!!»

«EEEH? Ma come se stavi benissimo?» si difese lei.

Doumeki annuì e Himawari rise quando l'altro ragazzo prevedibilmente urlò contro l'amico il quale, anch'egli prevedibilmente, si copri le orecchie con le mani.

Tutto era tornato normale. I tre si avviarono verso casa uno fianco all'altro tra risate e urla di rito. Arrivarono all'incrocio al quale Himawari solitamente prendeva un'altra strada e mentre lei spariva lungo la via Watanuki tornò a rivolgersi alla strega.

«E comunque Yuuko-san si aspetti la razione di sakè dimezzata per un mese».

«Che cosa? ma se vi ho salvato la recita?» replicò lei con doti drammaturgiche da diva consumata.

«In fondo ha ragione» commentò Doumeki riprendendo a camminare a fianco dell'amico.

«E non mettertici anche tu! Il tutto è iniziato perchè tu hai scagliato quella dannata freccia»

«Se non lo avesse fatto quello spirito ti avrebbe divorato caro il mio Watanuki» concluse la strega con un tono più serio del solito.

Il ragazzo si zittì, mordendosi la lingua, sapeva che la strega aveva ragione, ma gli rodeva il fegato sapere di essere in perenne debito con l'arciere. Lo guardò storto, anche se avrebbe dovuto ringraziarlo in fondo. Tentò di cercare le parole per farlo, ma Doumeki fu più veloce di lui.

«Inari zushi» disse solamente.

«Come?» chiese l'altro dubbioso.

«Per ringraziarmi...dell'inari zushi andrebbe bene, se vuoi puoi aggiungerci anche delle crocchette di patate»

E le urla che riecheggiarono per la via diedero la sicurezza a Yuuko che, si, tutto era tornato normale ancora una volta.





  
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