Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: MorwenRivendell    07/01/2015    0 recensioni
Quattro ragazze: Alyce Gray,Isabelle Fleury,Brooke Skay e Fay Evans. Ognuna di loro nasconde qualcosa di particolare e insieme potrebbero essere l'arma più potente dell'intero universo. Solo ad Asgard saranno al sicuro,protette dai più potenti Dei e da alcuni vecchi amici della Terra.
La guerra è in arrivo e sarebbe tutto più facile se Fay Evans non avesse incrociato due occhi verdi affascinanti e misteriosi.
Buona lettura ;)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

The vortex







Colori,troppi colori. Non ne avevo mai visti così tanti. Giravano veloci intorno a me,così accesi da far male. Sembrava un enorme vortice e venivo trasportata da esso.
Ricordo solo questo del mio strano sogno. Cerco di elaborare ancora ma non ci riesco,fermata da un forte mal di testa così richiudo gli occhi e mi rigiro su un fianco,portando le coperte fin sopra la testa,nascondendomi del tutto dal buio della notte.
"Fay è ora di alzarsi. Fay è ora di alzarsi."  
Apro gli occhi di colpo e allungo la mano sul mio comodino per spegnere la buffa sveglia del mio telefono,prima che ricominci a parlare.(Buffa quanto odiosa ma dopo averla messa non sono più riuscita a toglierla,fosse per me l'avrei già cambiata da tempo).
Sguscio via dalle coperte e mi alzo dal letto,con lentezza massima. 
"ultimo giorno di scuola" mi ripeto per la millesima volta. Per tutti quello era un giorno fantastico,un giorno e sarebe iniziata la libertà! Non per me.
Sempre con lentamente mi incammino verso la mia piccola cucinetta. Apro uno sportello di legno in alto e tiro fuori una brioche confezionata al cioccolato. Mi siedo sull'unica seggiola vicino al tavolino e mi metto a guardare attorno. Dovrei pulire casa. Il pavimento di legno scuro è ricoperto,come sempre,da polvere e briciole,come il piccolo fornetto nero all'angolo della stanza gelida. 
Finita la brioche mi alzo dalla sedia e guardando l'orologio mi accorgo di essere già in ritardo,come sempre d'altronde. 
Il mio problema è che la sera non riesco a impostare quello che sarebbe un giusto orario in cui svegliarsi,perché sono troppo stanca e mi viene angoscia a pensare di dovermi alzare alle sette,quidni la metto sempre alle sette e trentacinque,finisco di mangiare più o meno alle sette e quarantacinque e poi sono pronta ai cinquantanove. Il problema è che la prima lezione inizia alle otto. Ma questo non me lo metterò mai in testa.
Mi lavo di fretta e decido sul momento di mettermi una maglietta verde con maniche a tre quarti e dei pantaloncini bianchi. Mi infilo le Vans,anche loro verdi,e prima di usire lancio un'ultima occhiata all'orologio. Sette e quarantacinque.Maledizione. Prendo la mia tracolla grigia ed esco di casa sbattendo la porta,correndo. Se quello che faccio io si può chiamare effettivamente correre,più che una persona che corre sembro uno scoiattolo volante in preda aggli spasmi e no,non è normale. 
Sento male allo stomaco da quanto corro e mi viene una sensazione di nausea. Mi fermo per prendere fiato e la testa inizia a girare come mai prima di quel momento. Penso di star per vomitare,poi mi accorgo di una cosa strana: non mi gira la testa. E' quello che c'è intorno a me che gira.   Guardo in basso per riprendere coscienza di me e vedo delle incisioni sul pavimento,tante piccole buche che creano un cerchio e il "tornado" è la,se si può definire tale,circonferenza del cerchio.
Inizio a perdere equilibrio,penso di essere impazzita. Cerco di muovermi ma prima di fare anche solo un passo un vento fortissimo si crea inorno a me,proprio come se fossi in un vortice. L'unica parola che mi risuona in testa è "Intrappolata". Io non vengo intrappolata da nessuno. Muovo un passo con fatica,poi un altro e un altro ancora,fino a simulare una corsa quasi a rallentatore,con tutta la forza che ho nel corpo. Un ultimo passo e mi ritrovo fuori da quello strano tornado. Lo guardo per due secondi e poi mi metto a correre,lontana da quell'inferno.
Le gambe iniziano a fare male ma non importa. Il mio unico scopo è allontanarmi il più possinile da...quella cosa. Non me la sono immaginata,c'era. Non era un caso,nella normalità non succedono queste cose! 
Sento dentro di me la sensazione di pericolo e corro ancora più veloce senza neanche pensare a dove andare.
Mi accorgo di aver sorpassato la mia scuola e mi ritrovo davanti al cancello di un enorme giardino dove da piccola giocavo sempre. Entro dentro senza pensarci due volte. Nel giardino regna un silenzio quasi inquietante. Mi siedo su una delle tante panchine verdi per riprendere fiato e mi metto a fissare la non troppo grande fontana al centro del parco con sopra una vecchia statua a forma d'angelo,coperta di muffa. Non me la ricordavo così e ci sono stata parecchie volte. Continuo a guardarmi intorno e noto che dall'entrata di un vecchio labirinto c'è un asse di una delle panchine. Da quando in qua c'è un labirinto nel parco?  Mi alzo di scatto. Possibile non aver notato subito quel particolare? Non sono mai stata la prima della classe,certo,ma come si può non notare una cosa così ovvia? 
Vengo distratta dalle mie domande per una goccia che mi cade sulla guancia destra,quasi sull'occhio. Mi guardo intorno sull'attenti. Un'altra goccia,questa volta sulla mano sinistra.Scatto indietro,guardando in alto. Un'altra,sulla Vans verde e poi un'altra e un'altra ancora. Pioggia,stà solo piovendo. Resto immobile comunque,diffidente.
E se la cosa di prima fosse stato solo vento,proseguito poi,appunto,dalla pioggia? 
Se avessi solo sbagliato parco?
E se il fatto che piova solo intorno a me fosse normale?
Piove solo intorno a me. Nessuna goccia sulle foglie dei cespugli,nessun tipo di vento a muovere gli alberi. Sono di nuovo intrappolata. Non ci penso due volte prima di correre ma la pioggia mi segue e in un attimo mi accorgo di essere fradicia. Corro verso il labirinto e inizio a prendere strade a caso scappando ancora. Poi mi fermo e mi metto a ridere,pensando che stò scappando dalla pioggia. La mia risata viene interrotta da uno strano formicolio alle mani e ai piedi,fino a salire alle gambe e alle braccia e infine vedo un milione di colori,poi solo il nero.







 

Un mal di testa tremendo mi accompagna al mio risveglio. Apro piano gli occhi,cercando di capire la situazione. La prima cosa che vedo è il soffitto e mi
accorgo di essere sdraiata su un grande letto. Il soffitto sopra di me è decorato da strane pitture. Starei a fissarlo per ore. Ci sono raffigurati uomini e donne vestiti con colori sgargianti;sugli alberi e tra i cespugli,al posto dei fiori e dei frutti,ci sono disegnate delle pietre preziose: diamanti,rubini,zaffiri,colori accesi ovunque. Ma quello che mi fa rimanere incantata è quello che ad occhio e croce potrebbe sembrare un piccolo faggio,messo in fondo,con le foglie nere e con appesi all'estremità di ogni ramo degli smeraldi.
"Buon risveglio" 
Mi alzo di scatto sentendo il suono di una voce maschile accorgenodmi di non essere sola nella stanza. Osservo l'uomo seduto qualche metro davanti a me. Ha un occhio coperto da una rigida benda d'oro,quello visibile,si capisce chiaramente,è azzurro cielo e il viso è ricoperto da una folta barba bianca.
"Perché sono qui?" Mi trovo a chiedere.
"Saprai tutto,a tempo debito. Ora come ora,devi solo pensare a riposarti."  
Il viso dell'uomo è severo e in un certo senso superiore,ma decido di non rimanere in silenzio.
"Non ci penso minimamente. Dove sono? Cos'è successo?Chi sei tu?Per quale diamine di ragione sono qui?!"

Lui mi guarda come se fossi la cosa più rivoltante mai vista in vita sua ma io non distolgo il contatto visivo,in attesa di una risposta. Ho il diritto di averla.
"Mi avevano parlato di te Fay,ero speranzoso del fatto che si sbagliassero sul tuo conto".
Stò per rispondergli ma lui mi interrompe prima ancora di pensare  a cosa ribattere,aggiungendo:"Ora se vuoi scusarmi,ho delle altre questioni da risolvere"
"Non mi può lasciare qui! Non sò neanche dove sono!"
Rispondo dandogli del lei sta volta. Ho l'impressione che non sia un cittadino comune.
"Non sarà sola,comunque si trova nel regno di Asgard,non abbandoni le sue stanze prima dell'ora di cena,è un ordine. Buona permanenza," Dice prima di uscire dalla stanza chiudendo la porta dietro di sè. 
Mi guardo intorno,non avendo nient'altro da fare. Mi trovo su un letto matrimoniale grande e tondeggiante con le lenzuola rosse. La camera è a forma quadrata e sulle pareti ci sono parecchi quadri,alcuni senza un significato preciso. E' sicuramente più grande della mia piccola e impolverata cameretta.
Quando tornnerò a casa?
Mi trovo a pensare.
Quanto sono lontana da casa?
Quell'uomo aveva fatto un nome...che quasi sicuramente inizia con la A.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: MorwenRivendell