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Autore: Nereisi    07/01/2015    0 recensioni
"Ishigaki lo guardava dal letto a fianco con un'espressione che mai gli aveva visto addosso. E dire che, molto probabilmente, gli aveva visto più espressioni di qualunque altro componente della squadra."
SPOILER per chi non segue gli ultimi capitoli del manga
IshiMidou, perchè questa coppia ha devastato i miei feels oltre il concepibile
Genere: Introspettivo, Sportivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akira Midousuji, Koutarou Ishigaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: Nereisi (also known as animelover)
Fandom: Yowamushi Pedal
Personaggi: Midousuji Akira, Ishigaki Koutarou
Rating: Verde
Avvisi: Spoiler per chi non segue gli ultimi capitoli del manga
Genere: Introspettivo, Triste
Note dell'autore: Ed inauguriamo il mio ingresso ufficiale in questo fandom con gioia e allegria! Giusto? Giusto?! *guarda terrorizzata la sua creatura* Allora, è da quando ho letto il capitolo dove Midousuji collassa e finisce fuori gara che mi sto chiedendo come il nostro amato insetto-lucertola abbia dato la notizia a Ishigaki: colui che ha dato tutto (letteralmente) pur di farlo competere tra i finalisti, che gli ha affidato il suo sogno e le sue mutande.... 
Non so se il sensei abbia intenzione di mostrare questa scena o meno, ecco perchè non ho messo "missing moments". Spero di aver reso bene il tutto. Lascio al lettore la libertà di indovinare qual è il sentimento che tormenta il nostro Midou-chan. Oh mio Dio suona malissimo
Disclaimers: I personaggi sono di proprietà intellettuale di chi ne detiene i diritti. Non ricevo alcun profitto dalla stesura e pubblicazione di questa storia, i fatti narrati non sono intesi a ledere l'immagine di nessuno e qualsiasi similitudine a fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale.




Haunted
 

 
 

Midousuji non provava una sensazione simile dalla morte di sua madre.
Era così felice, così orgoglioso di aver vinto dopo essersi impegnato così tanto... non vedeva l'ora di mostrare il trofeo a sua madre. Invece, dopo aver dato il tutto per tutto sull'asfalto della strada, aveva continuato la sua corsa per i corridoi di un ospedale, ed una terribile realtà gli era stata sbattuta in faccia con una violenza non sopportabile da solo un bambino.

Ora, anni dopo, Ishigaki lo guardava entrare nella tenda trasportato su una lettiga troppo piccola per i suoi lunghi arti con un’espressione che mai gli aveva visto addosso. E dire che, molto probabilmente, gli aveva visto molte più espressioni di qualunque altro componente della squadra.
Midousuji si era ritrovato nella stessa situazione di quando era un bambino, ma a parti invertite. 




Non staccò gli occhi dal soffitto, Midousuji, mentre Koutaro si issava su dalla lettiga tra spasmi di dolore e arrancava faticosamente fino alla sedia di fianco alla sua. Dentro di sé si ripeteva quanto fosse disgustoso il viso di Ishigaki-kun e quanto fosse invece estremamente interessante percorrere con lo sguardo le linee di cucitura che tenevano insieme la tenda della loro squadra; ma quando Koutaro si lasciò cadere con spezzata grazia sulla sedia non poté evitare di arricciare nervosamente le dita sul lenzuolo.
Non gli era mai importato del peso che le persone attribuivano al contatto visivo e non si era mai sprecato a guardare negli occhi qualcuno. I suoi occhi vacui e apparentemente vuoti puntavano sempre e solo avanti, verso la vittoria, verso ciò che contava davvero; eppure in quel momento sentiva di stare evitando apposta il viso di Ishigaki.
 
" Ciao. "
 
La voce di Ishigaki arrivò terribile, inaspettata, dolorosa. Midousuji non sussultò, perchè Midousuji Akira non sussulta, mai. Rimase a fissare il soffitto con la chiostra di denti bene in vista ed immobile. Non rispose.
Sentì del peso affossare un lato del sottile materasso.
Midousuji se lo poteva immaginare, Ishigaki, con i gomiti piantati di fianco al suo braccio, le mani a sostenere il capo e le dita immerse nei capelli spettinati ma ancora intrappolati dal gel, il viso contorto in espressioni disgustose, con cose disgustose che gli correvano per tutta la faccia sin sulla punta del naso. Fu per questo che, per la prima volta da quanto era stato trasportato nella tenda su quella lettiga troppo corta, ebbe il coraggio di girarsi e guardarlo.
Non si aspettava di trovare gli occhi di Koutaro piantati nei suoi. Per un secondo, Akira fu nudo alla mercé dell’altro; un secondo brevissimo, anzi forse addirittura nemmeno un secondo completo, ma a Ishigaki bastò. Tornò a piegare la testa, esponendo il collo alla vista del minore, l’attaccatura dei capelli ancora umida di sudore, come un fiore appassito che si piega bagnato dalla pioggia.
Midousuji cercò di non affrettare i movimenti mentre ritornava alla sua posizione precedente, perché Midousuji Akira non si affretta e non è affrettato; nessuno può influenzarlo.
 
Il capitano espirò con il naso. Il soffio d’aria che ne uscì, tremolante e sofferente, solleticò i pochi peli dell’avambraccio del minore ma sulla sua pelle risuonò come uno schiaffo.
Il suono si ripetè due, tre, quattro volte e Midousuji sentì ognuno di quei sospiri andare ad opprimere e ad alimentare la disgustosa sensazione che gli serpeggiava nelle viscere.
 
" È finita, vero? "
 
Midousuji non sa cosa gli prende tutto ad un tratto, che finalmente capisce cosa lo sta tormentando così a fondo, come se quella dichiarazione dell’ovvio gli avesse in qualche modo illuminato la risposta.
 
" Ishigaki-kun... "
" Non dirlo! "  Il tono fermo e duro della voce di Koutaro mentre lo interrompeva non era abbastanza alto da essere classificato come un urlo, ma lasciava trasparire la voglia ed il bisogno di lasciarne uscire uno. Midousuji affronta per un paio di secondi lo sguardo dardeggiante e umido di Ishigaki che lo guarda con rimprovero e quella sensazione non gli piace, non gli piace per niente.
" Non dirlo... " Lo ripete, mormorando, ringhiando sommessamente mentre la sua fronte trovava spazio sul suo avambraccio sottile.

Akira sentì il corpo del maggiore tremare per gli spasmi ancora freschi dei crampi e per il dolore mentre le lenzuola venivano artigliate spasmodicamente, lasciando trasparire una tempesta di emozioni non esprimibile a parole. 
Decise di mettercele lui, delle parole. Le parole e i piani contorti erano il forte di Midousuji.


 
" Sei disgustoso Ishigaki-kun. "

 
Ancora, uno sbuffo d’aria venne soffiato sulla sua pelle, ma diverso dai precedenti. In esso c’era anche una risata amara, crisalide di quella sguaiata che avrebbe dovuto essere lanciata dalla cima del podio.
Piccole gocce di liquido caldo gli caderono come acido sulla pelle. Unghie curate affondarono nella sua carne.
Midousuji non spostò il braccio.



 
  
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