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Autore: Tefnuth    08/01/2015    0 recensioni
Eos ed Alec sono due demoni sopravvissuti all'assassinio della loro famiglia da parte di un componente del loro clan. Per poter sopravvivere si nasconderanno tra gli umani che fanno parte di un'equipe scientifica. Ma il pericolo è dietro l'angolo e il rischio è alto non solo per loro ma anche per coloro che gli stanno attorno.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Erano anni che Keres non provava una simile sensazione: il giovane demone lo stava mettendo con le spalle al muro eppure l’adrenalina che gli scorreva nel corpo non era dovuta alla paura, piuttosto al piacere nell’avere davanti un simile gioiello. Lo faceva sbattere contro il soffitto e il pavimento ma non gli importava, quanto avrebbe voluto che fosse suo, sarebbe stato il suo migliore trofeo. Compreso fin da subito che un semplice corpo a corpo sarebbe stato inutile contro una creatura simile dovette escogitare qualcosa per indurlo ad abbassare la guardia e sferrargli un colpo mortale. Lo scintillio del coltello di uno dei demoni che aveva ucciso prima colse la sua attenzione: si fece gettare da Eos vicino a quel corpo ed estrasse velocemente i due pugnali dal fodero che li custodiva.
Come aveva già fatto prima, Keres scagliò la sua arma, solo una delle due, contro Narlees che nel frattempo si stava occupando della spalla di Alec; lei non si sarebbe mai accorta di nulla e forse il demone nero avrebbe fatto fatica ad intercettare il pugnale. Non lo avrebbe mai saputo: fu Eos ad intercettare e bloccare l’arma a poco più di metà percorso, l’occasione perfetta. Il demone rosso corse verso il demone bianco, momentaneamente concentrato ad osservare i suoi protetti, e con tutta la forza che aveva nel braccio usò l’altro pugnale che aveva raccolto e lo colpì al polmone sinistro trafiggendolo obliquamente dal basso verso l’alto, l ’urlo che uscì dalla gola del demone bianco fu lacerante e straziante al tempo stesso.

Con un piccolo sforzo Alec corse verso il fratello, senza volerlo aveva portato la falce con se; non poteva estrarre il pugnale dal corpo del fratello o avrebbe peggiorato la situazione “Lascia che pensi io a Keres” lo supplicò “No, lui è compito mio – guardò la falce – però tu devi fare una cosa per me”. Eos si alzò, il fiato cominciava a mancargli ma voleva portare fino in fondo ciò che aveva iniziato. Si incamminò lentamente verso Keres, ormai trionfante, e quando furono a pochi passi il demone bianco si fece lanciare dal fratello la falce e con essa staccò la testa a Keres, infine lanciò i pezzi fuori dalla finestra. Era finita.


Purtroppo la ferita inferta ad Eos da Keres era mortale e il demone bianco ne stava risentendo gli effetti. Cadde a terra ansimante tornando allo stato normale. Alec accorse subito e posò la testa del fratello sulle proprie ginocchia ma non riusciva a dire niente tanto era scioccato e così era Narlees che lentamente si era avvicinata ai due. Solo le lacrime che rigavano le guance di Alec riuscivano ad esprimere cosa stesse provando “Hai visto che mi hai fatto?” domandò irato il demone nero, non aveva mai pianto in vita sua; Eos non rispose, riusciva appena a respirare.


Nella sala si fece improvvisamente molto freddo, tanto che i vetri si congelarono e si incrinarono, e Alec strinse a se il fratello con un riflesso condizionato (sapeva chi stava arrivando) “Non avrei mai pensato di vederti piangere, Alec” la voce della Morte precedette la sua comparsa in una nube nerastra “Che vuoi tu? Vattene” gridò terrorizzato Alec, per la prima volta in prima sua “Tuo fratello sta per morire, devo adempiere al mio compito” rispose l’essere “Non è vero, si salverà” la voce tremava “Se c’è un modo per salvarlo – intervenì Narlees – ti  prego fallo” non avrebbe mai pensato di poter parlare con la Morte in persona “Un umana che implora per un demone, devi voler molto bene a questi due – la donna annuì - . In verità esiste ma mi serve una cosa che Alec mi diede anni fa” rispose l’essere, non serviva che dicesse quale fosse l’oggetto in questione “Il frammento della mia anima, ma perché?” chiese Alec “Scambierò quel frammento della tua anima con uno di quella di tuo fratello, in questo modo si salverà ma dovrai accettare le conseguenze” “Mi basta saperlo vivo, il resto non conta” “Bene allora”. Un piccolo globo uscì dal corpo di Alec e si inserì in quello di Eos, accadde poi la stessa cosa ma al contrario.


Il coltello scomparì, la ferita si richiuse, ed Eos reagì prendendo un respiro profondo tra la gioia degli astanti “Bene, posso andare ora” disse la Morte “Aspetta – la voce di Eos la trattenne – perché Keres ha ucciso i suoi? E’ davvero colpa mia?” “Si e no – tenne le spalle girate- . Lui avrebbe voluto ucciderti per riportare in questo mondo l’anima di una Furia già morta ma io gliel’ho vietato, aveva già fatto troppi tentativi falliti per avere altre possibilità; questo sarà stato il suo sfogo” e sparì inseguita dalla voce di Eos “Aspetta”.


 Quando uscirono dal castello trovarono Colway ad aspettarli, li aveva seguiti a distanza con un elicottero “Tutto a posto ragazzi?” domandò il dottore “Si, andiamo a casa” disse Eos “Cosa farete ora?” domandò Narlees al ragazzo temendo la risposta, Alec e il dottore erano già saliti “Non lo so, forse ce ne andremo” “Oppure potreste restare  con me” “ Mi piacerebbe ma cosa dirà Alec? Non voglio separarmi da lui” “Io penso che resterebbe, è rimasto una volta e lo farà ancora”.

 
  
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