08/01/2015
0 recensioniA HERO OF WAR
“A hero of war is that what they see
Just medals and scars, so damn proud of me
And I brought home that flag, now it gathers dust
But it's a flag that I love, the only flag I trust”
Just medals and scars, so damn proud of me
And I brought home that flag, now it gathers dust
But it's a flag that I love, the only flag I trust”
La mia vita non è mai stata un granchè emozionante, sono sempre stata una di quelle ragazze che segue la filosofia del “vivi e lascia vivere”. Ho sempre pensato che fosse meglio restare nell’ombra piuttosto che esporsi troppo e finire nei guai, ma questo mio modo di pensare ha limitato di molto le mie esperienze, fino a che un giorno non ho deciso di trasferirmi dall’Italia a Jacksonville in Florida, dall’altra parte del mondo, per seguire un corso di servizio sociale al college locale. Mi sono ambientata subito e il mio piccolo paesello del nord-italia non mi mancava per niente, salvo per alcune persone veramente importanti.
Il college non era di certo come me lo ero immaginato, o meglio, come lo facevano apparire nei film americani che, da brava adolescente che seguiva la massa qual’ero, guardavo con grande euforia. Dovevo impegnarmi duramente per avere una buona media, cosa che non trovavo cosi faticoso come molti miei compagni.
La lingua non era mai stata un problema dato che al liceo in Italia avevo nove in inglese. Ciò mi ha permesso di ambientarmi più facilmente e di entrare in contatto con molti ragazzi e ragazze che erano attratti dal mio essere italiana.
In poco tempo ero riuscita a conquistarmi la fiducia di molti miei compagni di corso i quali erano riusciti a farmi uscire dal guscio e quindi a mettermi in mostra e rischiare quel poco che bastava per mettere un po’ di brivido nella mia vita: partecipavamo a tutte le feste delle confraternite, andavamo spesso in discoteca o in giro nei locali di Jacksonville ed ero riuscita anche a fare conquiste, che però non duravano di più che una serata.
Credevo ancora nell’amore alla vecchia maniera e sapevo che nessuno delle nuove conoscenze che facevo ogni venerdì sera, sarebbe potuto diventare qualcosa di più che un semplice ragazzo con cui flirtare giusto per divertirmi un po’. Ecco il motivo per cui io, a differenza di molte mie amiche, ero ancora vergine.
Una delle prime ragazze che ho conosciuto è stata la mia compagna di stanza Ashley che mi ha subito accolta a braccia aperte. È una ragazza molto estroversa e chiacchierona, sa sempre tutto di tutti e ama divertirsi. La maggior parte delle volte è lei che il venerdì sera sa sempre cosa fare e dove portarci.
Ama alla follia il suo ragazzo Joe con cui sta da ben 2 anni e non hanno intenzione di lasciarsi per nulla al mondo. Joe ha 22 anni e, devo ammettere che è un bel ragazzo, hai i capelli neri, è alto e ha un bel fisico. Si mette spesso in mostra e questo è una delle cose che fa impazzire Ashley.
Il fratello di Ashley si chiama Steve e ha 20 anni. Tra me e lui c’è stato qualcosa ma io ho detto subito che non me la sentivo perché lui non era affatto il mio tipo, ma lui spera ancora oggi che ci possa essere qualcosa in futuro. È molto timido e impacciato, non molto bello, ma molto intelligente. È il primo della classe e ha sempre la risposta pronta ad ogni problema.
Infine ci sono Brandon e Christina. Frequentano il corso di astronomia e tra i due c’è del tenero ma nessuno dei due lo vuole ammettere. Christina è molto bella, la ragazza perfetta in tutti i sensi: capelli biondi, occhi chiari, fisico mozzafiato, intelligente e ben educata. Brandon è il pagliaccio del gruppo, ogni giorno ha delle battute diverse e sa come rendere la tua giornata meravigliosa. È molto creativo e severo con se stesso.
Fino a quel momento non mi era mai capitato nulla di meraviglioso nella vita e non mi aspettavo che capitasse, ma mi sbagliavo eccome… tutto stava per ribaltarsi e la mia filosofia di vita, non sarebbe più stata la stessa.