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Autore: Kimmi    09/01/2015    1 recensioni
Usando il pretesto di una intervista... facciamo un tuffo in casa di Blatz!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Rimpiangendo di aver optato per i tacchi, un'avventurosa giornalista tanto carina quanto curiosa si era fatta coraggio per dare il via al reportage a residenza Blood, attualmente sotto la supervisione del signor Blatz.
Tra scalinate, chiccheria inverosimile, trappole, oggetti 'accidentalmente' recapitati nella borsa dell'ospite, la visita proseguiva verso la grande biblioteca della mansione dove, attirata da un volume monoblocco, la sprovveduta donna finì per ritrovarsi in una stanza perniciosa, senz'altro qualcosa di cui non sarebbe dovuta venire a conoscenza...
Quanto mai era un tranello unico quel posto!
E così il glaciale segreto del padrone di casa, il suo arcano segreto veniva ora a galla...

Da quand'è che le cose avevano preso quella piega?
Blatz, per il disappunto della sorellina minore Liz, aveva l'abitudine di ritirarsi in quella stanza ogni qual volta avesse avuto il bisogno e la voglia di rispolverare i ricordi del suo adorabile fratellino Staz, che quando era ancora un vampiretto coi denti da sanguisuga si era ribellato a quegli esperimenti a cui lui da un po lo sottoponeva per realizzare un suo importante progetto.
Successivamente dopo la sua fuga dalla Corte delle Tenebre fu creata, a sua naturale insaputa, un'intera stanza adornata in modo molto semplice: una poltrona 'sprofondabile' posizionata su un tappeto antico con di fianco una apparente preziosa sfera di cristallo, la quale era cautamente adagiata su un cofanetto, un solo lume era disponibile e, ovviamente, le pareti sembravano un tantino sovraffollate. Eppure, tutte le espressioni incorniciate negli innumerevoli quadri appartenevano al medesimo individuo, Staz appunto.
Quella stanza era praticamente un album fotografico a lui dedicato: piuttosto inquietante la cosa, in quanto il vampiro in questione non era certo morto, bensì vivo e vegeto più di chiunque altro; pochi, essenziali metri contenevano tante ricchezze, tutti quegli scatti che la sua famiglia era riuscita a cuccarsi quando lui era piccolo.
Dalla foto più tenera, alla più imbarazzante, di quando dormiva con le braccia cinte ad un qualche peluche, dita nel naso come di lui tipico, la particolare capigliatura, o scapigliatura in quanto pettinarsi non era mai stata una azione che Staz conoscesse, ogni cosa era immortalata e per Blatz era una gioia agli occhi. Se solo fosse mai stata resa pubblica, andava sicuramente ad aggiungersi ai tutelati patrimoni  della Corte, ogni tanto visitabili. Una cosa del genere non l'avrebbe però permessa, ogni espressione e ogni volto del fratello gli appartenevano infatti, o così gli piaceva pensare, e se già si considerava un vampiro magnanimo nel permettere a Liz di disturbarlo mentre spiava un po l'amato nerd nel mondo umano, sarebbe stato impossibile convincerlo a rendere una cosa simile, nonché sua palese ossessione, di dominio pubblico, e in ogni caso non ne avrebbe avuto motivo.
L'incontro con la signorina giornalista gli fece venire in mente, purtroppo, un'altra malsana idea delle sue, ma in fin dei conti la donna era in debito, o per lo meno nei guai in quanto aveva scoperto l'esitenza di una tale stanza e con sé tali conteuti.
Avrebbe quindi chiesto lei un favore, che non avrebbe potuto rifiutarsi di svolgere senza ombra di dubbio.
Ottenne ciò che chiese.
Un nuovo quadro venne aggiunto alla collezione: più recente, uno Staz più grande rispetto agli altri se ne stava appisolato sul suo letto e, come il committente pensava, dormiva sempre e comunque ancora in quella posizione.
Era diventata la fotografia di maggior spicco della intera stanza.
Avrebbe continuato a gustarsi del vino comodamente disteso sulla poltrona sprofondabile, e soprattutto gustarsi tramite la sfera di cristallo uno Staz immerso nella lettura, di fianco a quello spirito di ragazza umana di troppo che gli stava sistemando l'appartamento e che lui si portava appresso ovunque gironzolasse.
Quello era, in un modo contorto, l'unica soluzione per nutrire amore dei suoi confronti, il tutto da lontano e in modo segreto affinché possa durare all'infinito, come la vita di un vampiro quali erano entrambi.
  
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