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Autore: Ausel    09/01/2015    2 recensioni
Alzi gli occhi al cielo. «Buon Dio, Potter, ricordami cosa ci faccio qui e perché non ti ho ancora strozzato.»
«Perché ti ho chiesto io di venire.»
«Questa non è una ragione valida.»
Harry scrolla le spalle. «Allora non lo so. Cibo gratis? Il caldo? Forse ti aspetti che ti faccia di nuovo un regalo?»
«Sì, dev'essere così.» Accompagni l'affermazione con un cenno solenne del capo. «Per il cibo gratis.»

[Questa fanfiction è uno spin-off della flash "Forse non è così stupido"]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'La candela accesa'
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«Alla fine, l'hai letta?»

 «Che cosa?»

«Come "che cosa?", Sev! La mia biografia, quella che ti ho mandato l'anno scorso per il tuo compleanno!»

Sbuffi, un'abitudine che non ti è mai passata. E Merlino solo sa perché conservi ancora quel libro e non l'hai buttato, tantomeno cosa ci fai in compagnia di Potter.

«Ti interessa davvero così tanto, saperlo?» Rispondi. «E se ti dicessi che no, non sono andato oltre la terza pagina?»

Harry sorride. «In quel caso, avrò la certezza che ti conosco abbastanza per averlo preso in considerazione e» il suo sorriso si allarga ancora di più «che hai letto la mia dedica.»

Alzi gli occhi al cielo. «Buon Dio, Potter, ricordami cosa ci faccio qui e perché non ti ho ancora strozzato.»

«Perché ti ho chiesto io di venire.»

«Questa non è una ragione valida.»

Harry scrolla le spalle. «Allora non lo so. Cibo gratis? Il caldo? Forse ti aspetti che ti faccia di nuovo un regalo?»

«Sì, dev'essere così.» Accompagni l'affermazione con un cenno solenne del capo. «Per il cibo gratis.»

Questa volta è Harry a guardare il soffitto del bar. Poi scuote la testa. «Okay, allora non te lo do.»

«Se è il sequel della tua pagliacciata, Potter, non lo volevo comunque.»

«Non è il sequel della mia piagliacciata. Ritenta.»

Sospiri rassegnato, ma non ti alzi. Resti lì, a tener testa a quello stupido gioco. Chissà perché.

«Un altro libro?»

«No.»

«Un calderone?»

«No.»

«Ingredienti per pozioni?»

«Acqua, acqua. Non sono così prevedibile.»

«Un dugongo?»

«Un che?»

Sogghigni, «Lascia perdere. Mi arrendo, Potter, cos'hai combinato?»

«Cosa, cosa, cosa? Il grande Severus Piton si arrende contro di me? Aspetta che me lo segno.»

«Potter.» Il tuo tono è fermo e non ammette repliche. «Facciamola finita o me ne vado.»

Harry ride, ma obbedisce. Tira un pacchetto fuori dalla tasca del cappotto e te lo porge. È rettangolare, come l'anno scorso, ma troppo piccolo per contenere un libro. Lasci scorrere il palmo delle dita sulla carta e senti qualcosa di ruvido. 

Harry ti guarda incoraggiante. «Aprilo, forza.»

Non te lo fai ripetere due volte. Strappi l'incarto, prestando comunque attenzione, e quasi subito ti ritrovi l'oggetto tra le mani.

«Una cornice.» Alzi un sopracciglio. «Vuota.»

Si sposta dalla sedia, raggiungendoti, e ti si mette vicino. «Ancora per poco.» 

Qualcosa inizia a volare freneticamebte di fronte a voi. Qualcosa che sembra fin troppo una macchina fotografica.

«Potter, non-»

«Shh.» ti zittisce. «Non dire niente e sorridi, dai!»

Così sorridi davvero, sì. E non lo fai per Harry, no. Lo fai perché senti di volerlo fare.

«Auguri, Sev. A un anno di noi.»


   
 
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