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Autore: Halina    09/01/2015    2 recensioni
Nymphadora Tonks viene convocata al Ministero della Magia in piena notte, dove le viene rivelato che suo cugino, Sirius Black, è evaso da Azkaban. Anche se il suo addestramento da Auror non è ancora completato, viene inserita nel gruppo di ricerca guidato da Kingsley Shacklebolt con un compito specifico, indagare su Remus Lupin. Così, due anni prima di trovarsi insieme nell'Ordine della Fenice, le strade di Dora e Remus si incrociano.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Meant to be
 
Prologo - Luglio 1993
 

Con un sospiro soddisfatto, Nymphadora realizzò, fiera di sé, di essere riuscita a fare dalla cucina al salotto senza inciampare in nulla e senza far cadere il piatto di biscotti che teneva in bilico su un palmo, il libro che aveva sottobraccio, né la tazza di tea nell’altra mano.

Era stata una lunga giornata: dopo tutta la mattina passata a distillare pozioni, aveva dovuto affrontare un’esercitazione sul campo di Segretezza e Inseguimento. Era stata disastrosa, come al solito, e Dora non vedeva l’ora di blandire il malumore sprofondando sul divano e dedicandosi alla nuova edizione, ampliata e corretta, di “Vigilanza Costante”, l’unico manuale in adozione per il corso auror, in dodici pratici volumi.

“Questo, e questo soltanto, sarà il libro sul vostro comodino, pivelli!” li aveva salutati Alastor Moody, mettendo il pacco tra le braccia di ciascuno di loro otto “E ricordate…”

La ragazza sogghignò, imitando alla perfezione la voce del suo mentore: “Vigilanza costan…”

Non riuscì a finire la frase perché, con un secco schioppo, una testa apparve tra le fiamme del suo caminetto, causandole un piccolo urlo di sorpresa e facendole cadere di colpo la tazza fumante che si stava portando alle labbra.

“Shacklebolt! - esclamò allibita, riconoscendo il suo superiore - Per la barba di Merlino! L’ultima cosa che mi aspettavo era di vederti comparire così nel mio salotto!”

“Scusa, Tonks, - rispose serio il mago nero – ma è davvero urgente, devi venire subito al Ministero.”

“Al Ministero, ora? A mezzanotte e mezza?” chiese Tonks, i capelli rosa acceso che presero un allarmante colorito rosso fuoco mentre la ragazza si chiedeva se non fosse arrivato il momento buono, in cui le avrebbero detto che non c’era nulla da fare, era semplicemente troppo goffa, e avrebbe dovuto lasciare il training.

“Sì. E porta tua madre.”

Prima che Dora avesse tempo di chiedergli se avesse capito giusto, la faccia di Kingsley era scomparsa nuovamente. Scuotendo la testa sconsolata, appoggiò delicatamente libro e piatto su una mensola, fece sparire i resti del tea con un guizzo della bacchetta e corse su dalle scale, verso la sua camera nel sottotetto.
 
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Mezzora dopo, madre e figlia erano davanti alla porta del quartier generale Auror al Ministero della Magia. Come sua madre potesse essere sempre impeccabile, anche dopo essere stata svegliata nel cuore della notte, era un mistero che Tonks non sarebbe mai riuscita a svelare. Alta e composta, Andromeda aveva appena raggiunto la quarantina; aveva un profilo elegante, contornato da lunghi capelli castani raccolti in una treccia, e indossava un abito beige alla caviglia, con il corpetto finemente ricamato.

Tonks passò rapidamente in rassegna la lunga maglia nera, smanicata, che aveva infilato sopra i leggins, che finivano in un paio di vecchi anfibi slacciati, e valutò per un istante se fosse il caso di cambiare look ai capelli che, al momento, erano tagliati in modo irregolare appena sopra le spalle e avevano un insolito color rosa cicca. Accantonò il pensiero con un piccolo sospiro e, scambiato un ultimo sguardo con sua madre, bussò con forza.

La porta si aprì immediatamente davanti a loro, rivelando l’ufficio del capo del Dipartimento Auror, scarsamente illuminato. Il Direttore, Rufus Scrimgeour, sedeva imperturbabile alla scrivania, Kingsley Shacklebolt interruppe il suo camminare avanti e indietro per rivolgere loro un cenno del capo e indicare silenziosamente a Tonks la figura che voltava loro le spalle, in piedi accanto alla finestra magica.

Nymphadora sobbalzò, riconoscendo il profilo tarchiato del Ministro della Magia in persona ma, non appena ebbe colto con la coda dell’occhio l’ultima persona presente, fu questa a farle drizzare i capelli sulla nuca.

Sua madre vide l’esile, diafana donna seduta in fondo alla stanza nello stesso istante e si irrigidì impercettibilmente: “Narcissa” esalò piano.

L’altra voltò il viso nella sua direzione, concedendole un’occhiata gelida: “Andromeda” disse solo. Quanto a Tonks, non diede segno di averla nemmeno notata, men che meno presa in considerazione.

La ragazza si affrettò a guardare altrove, cercando Scrimgeour con lo sguardo. Lui si schiarì la voce, indicando delle poltroncine libere. Andromeda prese posto rigidamente accanto alla sorella, Nymphadora rimase in piedi accanto alla porta.

“Bene” esordì Scrimgeour “ora che ci siamo tutti possiamo iniziare. La notizia sarà di dominio pubblico domani mattina, ma abbiamo ritenuto opportuno – spiegò, accennando a Fudge con il capo – che voi veniste informate preventivamente. E privatamente.”

Nessuno ruppe il silenzio che seguì. Tonks azzardò un’occhiata a sua madre e sua zia, impassibili fianco a fianco. Non aveva mai visto sua zia se non in fotografia e sapeva che erano anni, ventuno anni per l’esattezza, che le due non si trovavano faccia a faccia nella stessa stanza, non da quando sua madre aveva annunciato che avrebbe sposato un muggle-born.

C’era solo un motivo che le veniva in mente per cui le due avrebbero potuto essere chiamate, lì, insieme. Andromeda e Narcissa Black avevano una sorella maggiore, rinchiusa ad Azkaban dalla fine della Guerra Magica che aveva visto la caduta di Voldemort.

Scrimgeour prese un gran respiro e riprese: “Questa è una gran brutta faccenda, per tutti, quindi vedrò di farla breve. Vostro padre, Cygnus Black, era fratello di Walburga Black, rendendo voi cugine di Sirius e Regulus Black.”

Tonks arricciò il naso e sgranò un poco gli occhi, perplessa. Dove stava andando a parare Scrimgeour con quell’excursus genealogico? Perché tirare in mezzo zii e cugini … a meno che …

“Un momento. Non si tratta di Bellatrix?” chiese, senza riuscire a trattenersi.

“No, non si tratta di Bellatrix. Si tratta di Sirius.”

“È morto?” chiese Andromeda, senza che nessuna emozione le trasparisse dalla voce.

La domanda era legittima, non era insolito che detenuti della prigione magica perdessero il senno dopo un periodo anche relativamente breve di detenzione e arrivassero a consumarsi, suicidarsi o lasciarsi morire.

“Non è morto - fu la risposta di Cornelius Fudge che, per la prima volta da quando erano arrivate, si era voltato verso di loro - È evaso.”

Un piccolo muscolo guizzò sul volto di Andromeda, mentre Narcissa diventava terrea, gli occhi che si facevano improvvisamente allarmati. Tonks alternò lo sguardo tra loro e i tre uomini dall’altro lato della stanza, confusa.

Aveva uno sbiadito ricordo di Sirius, che era stato l’unico parente da parte di madre che avesse mai conosciuto. Lo ricordava come un adolescente allampanato, con lunghi capelli corvini, che ogni tanto passava per cena durante le vacanze estive o sotto Natale. Aveva sette anni l’ultima volta che lo aveva visto, quando si era presentato a casa sua con una bicicletta volante, a immagine della sua moto, come regalo di Natale. Ricordava la sua risata, simile a un latrato, quando era andato a ripescarla dal cespuglio dove era finita a testa in giù, cadendo disastrosamente dal piccolo mezzo incantato.

Nei pochi mesi successivi tutto era precipitato: la guerra aveva raggiunto il suo momento più buio, i Potter erano stati uccisi, Sirius condannato e deportato ad Azkaban.

“Com’è possibile? - chiese Narcissa, dopo quelle che sembrarono ore - Nessuno può evadere da Azkaban.”

“Evidentemente, qualcuno può!” ritorse seccato Fudge.

Scrimgeour sospirò, passandosi una mano sugli occhi: “Ancora non sappiamo come abbia fatto. Il punto è che è là fuori, da qualche parte, e dobbiamo catturarlo il prima possibile. Shacklebolt – continuò, indicando l’alto mago nero appoggiato al muro – è stato messo a capo della Task Force che si occuperà delle ricerche. Vi sarei grato se poteste collaborare con lui, fornirgli tutte le informazioni che ritenete possano essere utili. Inoltre tenetevi pronte, dubito che Black cerchi un contatto, ma è sempre vero che siete le uniche parenti che gli sono rimaste e…”

Narcissa sembrò sul punto di dire qualcosa, ma si limitò ad annuire seccamente. Tonks sapeva che le affiliazioni della famiglia Malfoy erano quantomeno dubbie e si chiese per un attimo cosa avrebbero fatto Narcissa e suo marito nel caso Sirius Black si fosse effettivamente presentato alla loro porta.

Lo avrebbero consegnato, approfittandone per dimostrare alla Comunità Magica che non avevano proprio più nulla a che vedere con il Signore Oscuro? O sarebbero tornati alla loro vecchia e, per come la vedeva Tonks innegabile, antica fedeltà? Lo avrebbero aiutato a …

Venne bruscamente tolta dai suoi pensieri vedendo sua madre abbassare il capo, ma non velocemente abbastanza da nascondere la sua aria tormentata, le mani strette in grembo. Sapeva che Sirius era sempre stato il suo cugino preferito, l’unico membro della famiglia che non le avesse voltato le spalle con disprezzo quando aveva sposato suo padre.

“Bene” disse infine Scrimgeour “se non ci sono domande questo è tutto. Ci terremo in contatto.”

Aveva appena finito di parlare che già Narcissa era volata fuori dalla porta, senza degnare sorella e nipote di uno sguardo o di una parola. Andromeda e Dora la seguirono più lentamente, dopo aver salutato Scrimgeour e il Ministro.

Arrivate in corridoio, si accorsero di non essere sole: “Un’ultima cosa, Tonks - disse la voce profonda di Kingsley, e la ragazza si chiese cos’altro ci potesse essere da aggiungere a quella già assurda situazione - Rufus ha acconsentito alla mia richiesta, se te la senti mi farebbe piacere averti nella squadra.”

“Cosa? - chiese allibita Nymphadora, voltandosi verso di lui e rischiando seriamente di inciampare nelle stringhe degli anfibi per la sorpresa - Io? Ma non sono ancora un’Auror!”

“Lo so, - continuò Kingsley - ma Alastor ha una grande stima nei tuoi confronti, stai iniziando il terzo anno di training e non è insolito che durante l’ultimo anno gli specializzandi vengano affiancati ad operazioni correnti. Inoltre ho pensato che ti facesse piacere, visto che …”

“Certo!” esclamò lei, senza la minima esitazione “Lo farò.”

Andromeda sospirò, alzando finalmente gli occhi dal pavimento, e Dora non poté fare a meno di notare che sembrava essere invecchiata di dieci anni. La guardò avvicinarsi a Kingsley e chiedergli piano: “Farà tutto il possibile, vero? E terrà d’occhio mia figlia?”

“Non si preoccupi - rispose l’altro con un piccolo sorriso - lo troveremo, e Tonks non correrà nessun rischio, il suo compito sarà essenzialmente di coordinamento qui in ufficio.”

Andromeda annuì, e prese sotto braccio la figlia: “Grazie. Ora andiamo, Dora. Bisognerà avvisare tuo padre prima che si ritrovi in mano il Profeta domattina. Buonanotte.”
Salutò Kingsley con un educato cenno del capo, e le due si diressero fuori, verso l’ascensore e la più vicina stazione della metro-polvere.
 
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“Tutto bene?” ebbe infine il coraggio di chiedere Nymphadora alla madre, quando le due furono sedute nella cucina di casa.  Dall’altra parte del tavolo, Ted Tonks si grattava il capo perplesso, dopo essere stato svegliato alle due del mattino con quell’assurda novità.

“Certo, cara” rispose Andromeda con un sorriso affettuoso “è solo che non ripensavo a Sirius da anni, e averlo di nuovo nella mia vita così, improvvisamente, ha riaperto una vecchia ferita.”

“Ha fatto male?” chiese piano Dora “All’epoca, intendo.”

Andromeda sospirò: “Ero davvero convinta non solo che Sirius mi volesse bene, ma anche che fosse l’unica persona sana di mente dell’intera famiglia. Saperlo passato dalla parte del Signore Oscuro, è stato come un tradimento personale. Eppure …”

“Eppure cosa?” la incalzò Tonks.

Andromeda scosse il capo e fu Ted a rispondere: “Una parte di tua madre si è sempre rifiutata di credere che Sirius fosse il pazzo assassino che fu dipinto all’epoca. È finito ad Azkaban senza processo, sai, quindi siamo rimasti con il dubbio che se solo qualcuno gli avesse chiesto il perché delle sue azioni forse …”

Tonks arricciò il naso, mordicchiandosi pensierosa il labbro inferiore: “E non appena sarà ripreso verrà consegnato ai Dissennatori per il bacio, se è evaso da Azkaban potete stare sicuri che non ce lo rimanderanno. Potrei provare a cercare di convincere Scrimgeour a processarlo, in modo da sapere come ha fatto ad evadere, forse così si potrà scoprire qualcosa.”

“Oh, tesoro, - esclamò Andromeda, afferrandole una mano - non lasciarti coinvolgere dalla mia nostalgia! Ci sono testimonianze di decine di Babbani che hanno visto Sirius far esplodere quel povero ragazzo, Peter, ed è stato appurato che Sirius era il Custode Segreto di James e Lily Potter. È solo che…”

Tutti tacquero per qualche minuto, infine Andromeda drizzò le spalle e disse, decisa: “E’ più forte di me. Avrei potuto crederci, se solo non avessi visto Sirius e quei ragazzi. Adorava James Potter, Dora. Lo amava come un fratello. E non solo lui, anche gli altri due! Si era ricostruito una famiglia con loro, dopo essersi lasciato alle spalle i Black e tutte le loro meschinità. Rinnegata una famiglia, scelto di appartenere ad un’altra e poi cosa fa? Uccide due dei suoi tre migliori amici? Che senso ha?”

“Non lo so - rispose onestamente Tonks, sentendosi improvvisamente stanca e impotente - ma passerò a trovare Mad-Eye in ufficio domani, prima di andare a lezione, e proverò a sentire cosa ne pensa di tutta questa faccenda.”

“Andrà tutto bene, Dora, vedrai. E ora credo proprio che dovresti andare a letto e cercare di riposare un po’, ho l’impressione che domani sarà una giornataccia per il Ministero.”

“Già” disse solo Tonks, alzandosi. Quindi, esitò, improvvisamente inquieta: “Mamma, posso restare a dormire qui stanotte?”

I suoi genitori sorrisero, Ted rispose: “Non devi neanche chiedere, Dora. Questa è sempre casa tua, lo sarà sempre.”

Nymphadora si trascinò su dalle scale, nella sua vecchia stanza, e si lasciò cadere sul letto, scalciando via gli anfibi e fissando pensierosa il soffitto. Le parole di sua madre le rimbombavano nelle orecchie: una famiglia formata da quattro amici. Sirius Black, Peter Pettigrew, James Potter e…

Per un istante, Tonks si chiese chi fosse il quarto amico, l’amico senza un nome tristemente famoso. Si chiese dove fosse, se fosse morto a sua volta. Gli augurò di sì, perché se era vissuto per vedere uno dei suoi migliori amici ammazzare gli altri due, la sua vita doveva essere in qualche modo orribile. Orribile, e solitaria.

Provò per un attimo il desiderio di trovarlo, stringerlo, consolarlo e dirgli che non era colpa sua, che tutto sarebbe andato bene, che non avrebbe lasciato che Sirius facesse del male anche a lui.

Poi, vagamente consapevole dell’incoerenza di tutto ciò che aveva in testa, scivolò miseramente in un sonno esausto.


 
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Note dell'Autrice - 2020 Edition

Ciao,

qualche informazione su questa storia che mi sta molto a cuore.

Ho iniziato a scrivere Meant to be nel 2015, quando credevo di essere ormai passata indenne dalla Pottermania - ed evidentemente mi sbagliavo. Con mio grande rammarico, la storia è rimasta arenata sul capitolo 18 per cinque anni (scandaloso, lo so) con gli ultimi capitoli già abbozzati ma che andavano 'ripuliti' per poter essere pubblicati. Il mio processo di revisione è piuttosto lungo perché, basandomi sui libri e cercando di essere il più fedele possibile al canon, ho bisogno di molta ricerca e di una costante rilettura dei materiali di J.K.. Solo nel 2020 mi sono ritrovata con il tempo e le energie per rimettere la testa su questa storia: ho rivisto tutto il materiale già pubblicato, correggendo la forma ma senza cambiare in alcun modo il contenuto, e ho finalmente ultimato gli ultimi sette capitoli.

Quindi, vi state imbarcando in una storia rigorosamente book-verse MA credo che i film abbiano fatto un lavoro magistrale in quanto a casting e i miei personaggi hanno inevitabilmente le facce degli attori nel 99,9% dei casi (le età sono quelle dei libri però!). Altra cosa, come probabilmente avrete notato, i nomi sono in lingua originale; spero la cosa non crei troppi problemi ma ho letto da sempre i libri in inglese e non riesco ad apprezzare fino in fondo la traduzione. 

Ultimo, ma non meno importante: l'obiettivo. Il motivo per cui mi sono messa a scrivere del Wizarding World è stato accorgermi che, crescendo, mi importava sempre meno delle dinamiche scolastiche adolescenziali di Harry, Ron, Hermione e co. e avrei invece voluto saperne di più di come funzionava la società magica dal punto di vista di un giovane adulto. Tonks ha conquistato il mio cuore nell'esatto momento in cui è comparsa nella storia e ricordo ancora con affetto una clamorosa litigata con una delle mie migliori amiche una volta finito Order of the Phoenix, quando io ho iniziato a shipparla con Remus e lei diceva che non era possibile perché lui era troppo vecchio. In qualche modo sembrava destino che non potessi che scrivere di loro. Attenzione però, la protagonista è Dora, ed è lei che seguiremo da qui alla fine. 

Qualsiasi tipo di feedback, commento, correzione o semplice scambio di opinioni è più che benvenuto, sempre.

Lu 
  
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