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Autore: imperfectjosie    10/01/2015    0 recensioni
« Sei bellissimo. »
-
« Sono biondo. Tutto biondo. »

| Alex/Jack | - [Jalex]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: All Time Low
Pairing: Jalex.
Rating: Verde (Non ci posso credere, ce l'ho fatta!)
Note: Jack deve ridipingersi quelle ciocche di biondo. Alex, prossimo ad una crisi di nervi, si improvvisa parrucchiere! È davvero tanto dolce e tenera (c'è un pizzico di commedia che non guasta mai e mi piace tantissimo nelle storie.)
Josie's corner:
  
Tutte one shot che credevo di aver buttato via.
E invece stanno spuntando come funghi. Le posto subito, prima di dimenticarmene completamente. Che dire? Mhm, non lo so!
A dire il vero non so neppure cosa mi abbia spinto a scrivere una merda simile AHAHA Abbiate pazienza, tutta colpa di Jack e dei suoi selfie su Facebook con la stagnola in testa. Io ho solo aggiunto Alex e reso il tutto un po' meno professionale.
Enjoy the read and let me know.
Josie.
 

I'm the cure to your blonde addiction!

 
 

Ci pensava da minuti interminabili.
Con il pennello stretto tra le dita – imbevuto di una sostanza colorata e dalla consistenza poco invitante – Alex fissava il testone del suo migliore amico riflesso nello specchio del bagno.
Ovviamente, del SUO bagno!
Aveva ponderato bene come uscire da quella assurda situazione, valutando tutte le soluzioni possibili – e sì, perfino quelle illegali -
Farlo secco, nascondendo il corpo da qualche parte.
Costringerlo a mangiare tutto il contenuto della ciotola in plastica, pregustando il momento in cui sarebbe finalmente stato libero!
Ma era una cosa che andava avanti fin dal Liceo.
Con quel maledetto sorriso, Jack lo invogliava suo malgrado a fare qualsiasi cosa volesse. E Alex ricambiava il gesto con uno sbuffo ironico, apprestandosi ad ubbidire senza fiatare.
Il fatto che lui amasse quel tornado moro e senza freni, era una vera maledizione. Il fatto, poi, che il tornado in questione usasse quei sentimenti per raggiungere i propri scopi, era davvero troppo da sopportare.
Il riflesso nello specchio stava già mandando un'alzata di sopracciglia eloquente, seguita da un tamburellare del piede sul pavimento fastidioso e ritmato. Alex imprecò mentalmente, roteando gli occhi al soffitto e maledicendo all'istante chiunque avesse concepito i dannatissimi guanti in lattice.
Doveva risultare abbastanza ridicolo, visto lo scoppio di risa che la superficie stava regalando.
« Jack, finiscila o ti pianto il pennello negli occhi. » ringhiò, sistemandosi comunque la kappa chiesta in prestito alla sorella del moro.
Il minore sembrò ponderare attentamente l'avvertimento – brutto segno! - prima di muovere l'aria con un colpo secco della mano e accavallare le gambe in una posa persino più irritante.
Continuava a ghignare, passandosi un dito sotto al naso.
« Diamoci un taglio con questa merda e stai fermo! » lo avvisò, avvicinandosi per passare le setole del pennello colmo di sostanza sui capelli sparpagliati di Jack.
Il moro raddrizzò la schiena, fissando lo specchio e i movimenti attenti di Alex. Non si perdeva neppure un singolo spostamento delle gambe. Sorrideva sghembo, ignorando le lamentele del maggiore e – ogni tanto – pure qualche insulto.
« Mi spieghi poi perché devi continuare con questa tinta oscena? »
« Disse quello che qualche mese fa si pitturò i capelli di rosa suino! » rimbeccò sarcastico, guadagnandosi uno strattone del cuoio capelluto così violento, da farlo saltare sul posto.
Tornando a fissare lo specchio, osservò quanto quel gesto avesse compiaciuto Alex e si imbronciò, scoccandogli un'occhiataccia risentita.
« Non guardarmi così! Il biondo non ti dona, Bassam! » si giustificò serafico, terminando il lavoro e lanciando malamente il pennello nella ciotola ormai vuota.
« Adesso stai fermo, chiudo con la stagnola. Se ti muovi, la tinta cola e sai già cosa ti aspetterà, vero Britney? » domandò ironico, inarcando un folto sopracciglio all'espressione disgustata di Jack.
Ovviamente ignorò ogni parola, grattandosi la testa con qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, compreso lo spazzolino del maggiore!
Quando Alex tornò dalla cucina – dove si premunì di buttare il contenitore ormai vuoto della tinta, raffigurante una bionda mozzafiato – per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
« Jack! » gracchiò con un filo di voce, avanzando nel bagno a braccia aperte e guardandosi intorno. Al centro preciso della stanza, Bassam aveva ormai ricoperto ogni superficie di colore, sporcandosi qualsiasi parte del corpo!
Alex ringhiò d'odio, levando le braccia al soffitto e raggiungendolo in poche falcate. Jack d'istinto indietreggio con un mezzo sorriso colpevole, posando la schiena sulle mattonelle sporche del muro.
« Sei veramente- »
« Stupendo? Sì lo so, grazie Alex! »
Provò persino con l'ironia, di solito funzionava.
Ma per Alex, il pensiero di dover ripulire quel disastro, era troppo da sopportare. Avvicinò il viso a quello ancora sorridente dell'amico, lasciando che i due nasi si sfiorassero e alitandogli direttamente sulla bocca.
« Io qualche giorno ti faccio fuori. » ringhiò lentamente, stringendo la presa sull'asciugamano ormai inutilizzabile che il moro teneva intorno al collo.
Del tutto inutile, vista la situazione!
Jack tirò fuori la lingua in una simulazione di asfissia davvero poco convincente.
« E adesso? » domandò, slacciando il contatto visivo, per tirare una fugace occhiata alla pistola della doccia.
Alex seguì quegli occhi per un po', ma subito un sorriso inquietante gli deformò i tratti del viso, facendo deglutire Jack.
« Dimmi che stai scherzando. » implorò, senza neppure aspettare che l'altro parlasse.
Conosceva Alex e conosceva quel ghigno. Sapeva perfettamente dove volesse andare a parare, era la sua punizione!
« Te la sei cercata. » commentò serafico, staccandosi dal suo corpo con un'alzata di spalle, per poi raccattare alcuni asciugamani dal pavimento.
Jack si passò una mano sulla bocca veloce, mutando l'espressione in quella di un cucciolo randagio a cui avevano appena rubato il piatto con la cena.
« Non attacca, Jackie. »
« Devo stare così per mezz'ora? Ma- »
« Vorrà dire che cambierai cognome. Spears ti donerebbe parecchio! » rimbeccò sarcastico, voltandosi appena per mostrare il suo profilo allo sguardo scioccato del minore.
Poi riprese a camminare verso il corridoio, seguito da un più che allarmato Bassam.
« Non dirai sul serio, Alex! Andiamo, okay ti chiedo scusa, pulirò io! Non puoi farmi questo, non posso presentarmi al mondo intero con i capelli biondo puttana! »
La voce stava rasentando i decibel di una crisi di nervi. Alex si morse la lingua per non scoppiare a ridere, ignorando il viso dell'amico che seguiva la sua spalla per tutte le scale della casa, fino al salotto.
Jack era molte cose, ma non orgoglioso. Soprattutto quando si trattava dei suoi capelli!
Lo seguì per tutta la casa, ignorando che nel frattempo i minuti passavano inesorabili, troppo preso a puntare sull'animo gentile di Alex.
L'animo gentile in questione, rimase zitto in merito all'orologio che continuava a camminare, sghignazzando in silenzio e rispondendo alle suppliche con sbuffi esasperati, finti come le tette della playmate che Jack aveva frequentato per qualche giorno, mesi prima.
Fu il trillare della sveglia a riattivare il cervello del moro – ormai non più tanto moro! -
Terrorizzato come un bimbo davanti all'Uomo Nero, ruotò lentamente il busto verso l'ora appesa al muro, spostando poi lo sguardo su Alex, ormai steso a ridere senza sosta sopra al divano!
« Sei un figlio di puttana! » ringhiò, accusandolo con un dito.
Di tutta risposta, il maggiore rotolò per terra, ignorando persino il dolore al culo e continuando a ridere. Jack pestò un piede sul tappeto bianco, mandando al diavolo tutti gli inglesi che gli venivano in mente, Regina compresa, e risalendo velocemente le scale con tutta l'intenzione di rendere la situazione meno tragica del previsto.
Ovviamente, non andò come sperato.
Fu un urlo isterico a richiamare l'attenzione di Alex, che se possibile prese a ridere più forte, mentre il rumore di un trattore in movimento annunciava la scesa di Jack dalle scale.
Bassam piombò in salotto come una furia, ansimante e rosso come un peperone. Quando Gaskarth ritrovò un minimo di lucidità, si decise a voltare lo sguardo.
Pensava di poterci ridere su, prenderlo per il culo fino alla fine dei giorni, ma ciò che vide, gli spezzò il fiato in gola. Gli occhi mutarono in una tonalità di marrone più scura e profonda, i muscoli si irrigidirono. Lentamente, posò una mano sul tavolino per fare leva, raggiungendo l'espressione scettica e incuriosita del suo migliore amico.
« C-Cosa? » domandò, spostando un piede indietro sulla difensiva.
Una mano si posò sulla guancia ancora rossa di Jack, scendendo fino al collo e sfiorando il tatuaggio con movimenti calcolati, ma decisi.
Jack sospirò di piacere, bloccando il polso di Alex prima che fosse troppo tardi.
« Non ci pensare nemmeno, William. Guarda cosa mi hai fatto! » commentò con voce gracchiante, indicandosi la massa di capelli biondi scintillante alla luce del salone.
Alex sorrise, stropicciando con le dita alcune ciocche decolorate, prima di impossessarsi delle labbra umide che imperterrite continuavano ad insultarlo.
« Sei bellissimo. »
« Sono biondo. Tutto biondo. » rispose immediatamente, ricalcando la parola con un tono di disgusto e angoscia che non sfuggi al maggiore. Alex addolcì lo sguardo, posandogli un bacio a fior di labbra che Jack accettò distrattamente.
Si arrendeva sempre, quando quella bocca piena di testi meravigliosi e insulti incoerenti sfiorava la sua. Lasciò andare le braccia sui fianchi, sospirando.
« Sì, lo vedo. E sei bellissimo! »
« Perché mi hai fatto questo? » piagnucolò, posando la fronte sul petto del maggiore e dovendosi abbassare per riuscirci.
« Perché credevo di fartela pagare, invece come al solito mi si è ritorta contro! Ah, maledizione, Bassam! C'è qualcosa che non ti stia bene addosso? » domandò retorico, roteando gli occhi al soffitto e beandosi della risatina divertita che gli riempì le orecchie.
« Io comunque domani non mi presento all'intervista conciato così! »
La voce capricciosa si spense piano, mentre Alex stava già inarcando un sopracciglio, prima di andare a circondare il corpo del suo ragazzo con entrambe le braccia.
« Ti presto uno dei miei cappelli » gli concesse con un sospiro esasperato.
Jack si staccò dal suo corpo con una velocità incredibile, cercando i suoi occhi speranzoso e supplicante.
« Dici davvero? »
Alex annuì con un sorriso appena abbozzato, spintonandolo di lato e indicandogli la rampa delle scale.
« Prima però sai cosa devi fare! »
Rimase a riflettere per un po', cercando nella scarsa memoria il significato di quella frase. Poi, l'immagine del bagno bicolore lo raggiunse, facendogli tirare un lamento lungo e fastidioso. Alex strizzò gli occhi, sbuffando.
« Sei davvero insopportabile, Bassam! D'accordo, ti aiuto! » si arrese, precedendo il viso compiaciuto del minore sopra alle scale.
« Lex? »
« Mh? »
« Sono biondo. »
Alex ridacchiò, superando una curva prima di riuscire a terminare la rampa.
« Lo so, Jackie. Domani andremo a comprare un bel bikini rosa shocking! »
Una mano spintonò la schiena del maggiore, fino a farlo quasi inciampare, ma ritrovò in fretta l'equilibrio, tornando in piedi e raggiungendo la porta semi-aperta del bagno.
« Non è divertente! » ringhiò Jack, spintonandolo ancora una volta, ma più dolcemente, arreso al lato comico della situazione e alla risata contagiosa di Alex.
Gaskarth se lo trascinò dietro, superando con un colpo secco delle spalle la porta bianca.
« E a me non ci pensi? Il fatto che io sia innamorato di un biondo decolorato non è orribile? »
« Parla ancora un po', stanotte prendo la tinta rosa suino e te la passo persino sui peli del culo! » rimbeccò Jack, assecondando lo scherzo e dimenticandosi completamente della tanto sofferta intervista.
Per non parlare poi delle facce sconvolte che avrebbe dovuto sopportare! Zack e Rian non sarebbero stati affatto felici, proprio no.
« Non oserai. » commentò, gracchiando per l'aspettativa davvero poco allettante.
Quel colore orribile ci aveva messo settimane intere, prima di sparire del tutto. E Alex aveva giurato davanti alla sua amata chitarra che mai, in nessuno caso, ci avrebbe riprovato di nuovo!
Jack non rispose a quella supplica, si limitò a sorridere sghembo, sollevando le spalle al soffitto e rivolgendo entrambi i palmi in alto, prima di baciarlo ancora una volta.
Alex avrebbe accettato quella dolce tortura per sempre.
Con un calcio, chiuse la porta, dimenticandosi del disastro che albergava intorno a loro e della tinta rappresa che con tutta probabilità, stava già rendendo i suoi vestiti inutilizzabili.


FIN.

  
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