Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Erule    10/01/2015    2 recensioni
Seguito di "Anchor".
Lydia si guardò intorno circospetta. Quel pomeriggio, Stiles era uscito con Scott ed Allison, mentre lei era rimasta a casa perché si era presa un bel raffreddore di stagione e con il naso che gocciolava, le ombre sotto gli occhi, le gambe tremolanti, non se l’era sentita proprio di uscire. Lydia Martin doveva essere sempre impeccabile, quindi tanto valeva non mettere nemmeno il naso fuori di casa. Ma poi, circa cinque minuti dopo che Stiles era uscito, nella sua camera l’aveva visto: un enorme ragno nero e peloso con otto zampe. Voi direte: che schifo! Invece, tutto quello che pensò Lydia fu: CHE ORRORE! La natura non aveva avuto il minimo gusto con quegli orribili animaletti. Così, aveva preso la mazza da baseball di Stiles e si era diretta a passo deciso nella stanza, convinta che sarebbe bastato un solo colpo per metterlo K.O.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 photo c3febeb9-5095-4fc3-af81-e309b8697a91_zps2cd786a1.jpg

Anchor 2
The end of the lovers
 
Capitolo 1
Season finale

 
Dedicata a Vale, 
perché è l'amica che ti sostiene quando ne hai bisogno.

Lydia si guardò intorno circospetta. Quel pomeriggio, Stiles era uscito con Scott ed Allison, mentre lei era rimasta a casa perché si era presa un bel raffreddore di stagione e con il naso che gocciolava, le ombre sotto gli occhi, le gambe tremolanti, non se l’era sentita proprio di uscire. Lydia Martin doveva essere sempre impeccabile, quindi tanto valeva non mettere nemmeno il naso fuori di casa. Ma poi, circa cinque minuti dopo che Stiles era uscito, nella sua camera l’aveva visto: un enorme ragno nero e peloso con otto zampe. Voi direte: che schifo! Invece, tutto quello che pensò Lydia fu: CHE ORRORE! La natura non aveva avuto il minimo gusto con quegli orribili animaletti. Così, aveva preso la mazza da baseball di Stiles e si era diretta a passo deciso nella stanza, convinta che sarebbe bastato un solo colpo per metterlo K.O. Ovviamente no. Era rimasta immobile a guardarlo avanzare velocemente verso il soffitto, poi sull’armadio ed ora sul letto.
Il suo istinto materno la convinse a proteggere i suoi figli: i peluche. Il letto ne era pieno. Ogni volta, infatti, Stiles doveva toglierli per sedersi e riporli sullo scaffale o Lydia sarebbe andata fuori di testa. E fu allora che lo vide: quel dannato ragno era salito sulla testa di Mr. Pinky, il magnifico coniglietto rosa di pezza che Stiles le aveva regalato al suo ottavo compleanno. Adesso teneva a quel giocattolino più che mai. E quindi… BAM! E poi di nuovo BAM! E poi ancora BAM! Grazie a ben tre colpi andati a segno aveva messo fine alla vita di quell’essere obbrobrioso. Si girò soddisfatta, trotterellò fino alla stanza degli ospiti (dove in pratica dormiva Stiles quasi tutte le notti) e vi lasciò la mazza, accarezzandola con cura. La ripulì con un fazzoletto, poi tornò da dov’era venuta. Levò le lenzuola e le mise nel cesto della biancheria sporca, assieme alle mutande del fidanzato. Le nascose bene, così che sua madre non le vedesse. Andava fuori di testa, ogni volta che doveva pulire qualcosa che non apparteneva né a lei né alla figlia. Cambiò le lenzuola, spruzzò il deodorante alla cannella e poi si abbandonò alla lettura di un libro entusiasmante: The Maze Runner. Il protagonista somigliava tantissimo a Stiles: bello, coraggioso e forte. Va bene, forse la febbre le stava dando alla testa.
Il cellulare squillò. Avviò la videochiamata con Stiles, sebbene somigliasse ad una pazza da rinchiudere alla Casa dell’Eco.
<< Ciao, splendore. Come stai? >> esordì il ragazzo, sorridendo.
<< Splendore… Se lo dici tu. Ho appena fatto a pezzi un ragno gigante e peloso. >> replicò Lydia, rabbrividendo.
<< Oh… non credevo passassi i tuoi sabato pomeriggio così. >>
<< Se non ci sei tu, è l’unico modo. >>
Stiles fece quello che sarebbe dovuto sembrare un ghigno eloquente, ma gli uscì una smorfia. Lydia scoppiò a ridere, mentre dietro di lui comparivano i visi sorridenti della coppia dell’anno, alias Allison e Scott.
<< Lydia, riprenditi! Lunedì c’è scuola! >> esclamò Allison.
<< Se è per questo, fra qualche giorno è anche il mio compleanno! >>
<< Giusto. Ti abbiamo preso un regalo… >> stava dicendo Scott, interrotto da uno schiaffo di Allison sul collo. << Ahia! >>
<< Noi dobbiamo andare. Ciao, Lydia! Rimettiti! >> disse Allison, portando via Scott.
<< Lydia, posso chiederti una cosa? >> domandò Stiles, passandosi una mano sul collo. Lydia addolcì l’espressione.
<< Certo. >>
<< Preferisci Apple o Samsung? >>
 
Era passato un anno, dall’ultima volta in cui l’aveva vista. Malia era partita per cercare sua madre, una certa Cecily e da allora si erano sentite solo per telefono. A quanto pare, era stata vicina al trovarla, ma poi in qualche modo le era sfuggita via dalle mani. Ed allora Malia pensava che forse lei sapeva e non la voleva o che Peter l’avesse avvertita, magari adesso lui stava persino con il suo branco. Avevano perso le tracce di Peter da un bel pezzo. Secondo Derek, stava macchinando qualcosa, ma quell’assenza così prolungata era comunque strana.
Versò il tè caldo nella tazza e Malia avvolse le dita attorno alla porcellana. Paige si sedette accanto a lei, rigirandosi un biscotto al cioccolato fra le mani. Aspettò che cominciasse a parlare. Erano ovviamente nella cucina di Derek, dato che lei ci viveva da più o meno tre mesi, anzi no, dall’inizio dell’estate. Malia era arrivata con indosso un maglione di lana troppo grande, un cappello zuppo di pioggia fra le mani e l’aria smarrita. La ragazza bevve a malapena un sorso, poi tornò a guardare il tavolo senza vederlo realmente.
<< Malia, so che hai avuto una profonda delusione, ma significa solo che tua madre non ti merita. Anche se condividete il sangue, lasciarti andare è stata decisione peggiore che potesse prendere. >>
Malia si inumidì le labbra, prima di parlare. La sua voce apparve spenta e roca.
<< Sono arrivata al suo accampamento. Ero ad un passo da lei… I suoi uomini hanno attaccato me e Kira. Lei è stata ferita gravemente. Stavo per dirle Andiamocene, ma all’improvviso da una tenda è uscita una donna. Aveva i capelli lunghi, biondi e gli occhi castani. Era abbastanza alta e portava un cardigan grigio. Ha fatto portare dentro Kira, l’ha curata come poteva e poi ci ha chiesto di tornare a casa. So che mi ha riconosciuta e so che avrebbe potuto ascoltarmi, ma ci ha quasi intimato di tornare a casa. >> raccontò. Bevve un altro sorso. Paige sospirò. Malia era solo una ragazza giovane, così fragile… << Non capisco, io ero solo andata lì per parlarle! >> esclamò, battendo un pugno sul tavolo. Il tè si rovesciò. << Paige, mi dispiace. Ripulisco io… >>
<< No, non è un problema. >> replicò Paige, prendendo uno straccio per ripulire.
<< Sono confusa. Peter non si fa vedere da un sacco di tempo e proprio quando riesco a trovare mia madre, lei non mi chiede nemmeno se sto bene! >> continuò Malia. << Non so perché te ne sto parlando. Forse perché l’unica persona con cui vorrei davvero parlarne è troppo occupata. >>
<< O troppo lontana. >> disse Paige, guardandola. << Vuoi dire che non ti vuoi mettere in mezzo, vero? >>
Malia arricciò il naso.
<< Vero. >> rispose, incrociando le braccia. << Sta ancora con Lydia. Lo so. Scott lo ha detto a Kira. Non parlo con lui da quando mi ha fatto gli auguri per il compleanno. Saranno secoli. >>
<< Non c’è niente di male nell’essere innamorati. >> disse Paige, sorridendo leggermente.
<< No, certo, finché non sei un pericolo per la sua fidanzata. >> commentò Malia. Paige scosse la testa.
La porta si aprì e rivelò Derek con un iPod in mano e la maglia sudatissima. Paige gli sorrise, alzando le spalle. Malia si voltò e si alzò in piedi.
<< Bentornato, cugino. >>
Derek alzò un sopracciglio.
<< Malia? Che ci fai qui? >>
 
Allison alzò lo sguardo, mentre le sue dita stavano ancora sfiorando la tazza. Le era sembrata perfetta per il compleanno di Lydia, dato che in pratica ne faceva collezione. Aveva un disegno colorato di fiori che le ricordava la primavera. Lydia era nata a marzo, quindi niente di meglio, giusto? Poi l’aveva sentita. Inconfondibile. La risata di una persona che non sarebbe dovuta essere lì.  Si era stupita di saperla ancora riconoscere quando l’aveva udita la prima volta, dopo tutto quel tempo. Prese un bel respiro, poi uscì dal negozio. Secondo il cellulare, erano le sei e un quarto di sera. Era ora di tornare a casa o Lydia si sarebbe sentita sola. Compose il numero di Scott in fretta, ma un secondo dopo, un’ombra si fece largo sul pavimento di fronte ai suoi piedi.
<< Allison. >>
Non si era mai sentita così male e quasi colpevole, anche se non avrebbe dovuto, in tutta la sua vita. Deglutì, poi alzò gli occhi.
<< Quando sei arrivato? >>
Lui alzò le spalle.
<< Un paio d’ore fa, più o meno. Lydia mi ha detto che eravate qui. >>
Allison annuì, rivolgendogli uno di quei sorrisi tirati, in cui le fossette risaltavano quasi a disagio.
<< Già. Le abbiamo preso un regalo per il compleanno. Le serviva un tablet per seguire meglio le lezioni all’università e così… >>
<< Perché sembra che ti stia giustificando con me? >> chiese, sorridendo. << Allison ci siamo rivisti molto tempo fa. Stai con Scott e frequentiamo la stessa università in Francia, anche se io voglio diventare un avvocato e tu invece studi scienze politiche. Siamo ancora amici. >>
Allison annuì, attorcigliando le maniche della maglietta alle dita.
<< Certo. Siamo ancora amici. >>
Una voce dietro di lei la fece sussultare.
<< Allison! Credevamo di averti persa! Cosa stavi…? >> stava per chiedere Scott, poi si accorse di Isaac e si fermò a pochi passi da loro.
<< Chi non muore si rivede, eh? >> disse Stiles, scherzando.
<< Che battuta infelice. >> commentò Isaac. Allison scosse la testa.
<< Ma io non intendevo mica… >>
<< Cosa ci fai qui, Isaac? >> chiese Scott freddo, stringendogli la mano.
<< Siamo qui per il finale di stagione. >> rispose Isaac. << Sai, l’inverno è finito, così io e mio fratello ne abbiamo approfittato per tornare. Resteremo qui solo per una settimana come Allison. >>
<< Oh. C’è anche Parrish? >> chiese Stiles retorico, facendo trasparire nella sua voce una nota di fastidio non molto lieve. Non era geloso di Parrish e nemmeno arrabbiato con lui, ma dopo quello che era successo con Lydia, avrebbe preferito tenerlo alla larga da lei il più possibile.
<< Siamo qui solo un affare, Stiles, tranquillo. >>
<< Quale affare? >> chiese Allison.
<< Stiamo dando la caccia ad un lupo. Vi ricordate bene di chi sto parlando, credo. >>
Scott sospirò. Allison gli strinse la mano. Isaac posò lo sguardo sul loro gesto, mentre Stiles lo fissava.
<< Deucalion. >> rispose Scott. << Credevo che il padre di Allison vi avesse detto di non impicciarvi in questa storia. >>
<< Ha fatto del male a Jordan solo per fare del male a voi. Ci siamo dentro fino al collo. Se lo rapisce di nuovo per condurvi da lui, stavolta non sarà solo un messaggio. >>
<< Perché hai paura che accada di nuovo? >>
<< Perché è venuto a cercarci. >> replicò Isaac, abbassando la voce. Alcuni passanti nel centro commerciale li stavano fissando. << Jordan l’ha visto e dice che è spaventato da quello che potrebbe fare. Dobbiamo fare squadra e sconfiggerlo adesso che siamo forti insieme. >>
Scott deglutì.
<< E cosa ti fa pensare che lo siamo? >>
<< Abbiamo un asso nella manica. Una persona insospettabile che è dalla nostra parte. >>
<< E chi sarebbe? >>
<< Se vi dicessi il nome, non mi credereste. Venite con me. >>
 
Dopo avergli raccontato di nuovo tutta la storia, Malia ricadde con la schiena lungo la sedia, sconfitta e triste. Sua madre l’aveva lasciata da sola, così come suo padre. Di tornare dal suo padre adottivo non se ne parlava nemmeno, quindi non le restava molto da fare se non parlare con quella sua specie di famiglia acquisita. Paige stava ancora armeggiando con le stoviglie da pulire, tanto per dare un po’ di privacy ai due cugini. Derek stava ancora fissando il tavolo con un’espressione imperscrutabile sul viso.
<< Di’ qualcosa, okay? Quello che vuoi, ma parla. Non sopporto il silenzio. >> disse Malia.
Derek schioccò la lingua.
<< Che cosa vuoi che ti dica? Cecily ti ha abbandonata e non ha voluto parlarti. Tu e Kira siete quasi morte a causa sua. Peter è scomparso. È chiaro che non ti vogliono. >>
<< Derek! >> lo riprese Paige, arrabbiata. << Cosa stai facendo? >>
<< Cosa sto facendo? >> chiese, retorico. << Sto cercando di farle capire che non può più fidarsi di nessuno e che pagherà per ogni errore simile a quello che ha appena fatto. Hai voluto cercarla? Be’, queste sono state le conseguenze. Se avesse voluto parlarti, l’avrebbe fatto. >>
Malia si alzò velocemente, sbattendo le mani sul tavolo.
<< Credevo che mi avresti aiutata. >>
<< Lo sto facendo. >>
<< Dicendomi che i miei genitori mi odiano? Allora grazie, mi sento molto meglio! >> esclamò, ironica. << Grazie di tutto, Paige. Ora torno da Kira. Mi sta aspettando in auto da almeno mezz’ora. >>
<< Malia… >>
La porta del loft si richiuse alla spalle della ragazza con un tonfo secco.
<< Lascia perdere, Paige. Gli Hale sono fatti così: se vogliono qualcosa da te, vengono a cercarti. Malia deve capirlo. Adesso è una Hale anche lei. >>
 
<< Stiles, esci subito di lì. >> intimò Lydia dall’altro capo del telefono.
<< Non posso. Dobbiamo conoscere questa persona che dovrebbe essere il nostro Batman, tipo. >>
<< Stiles, ho un brutto presentimento. Esci adesso. >>
<< Lydia, non… >>
<< Stiles, VAI VIA! >>
La porta si aprì e Jordan si affacciò.
<< Ciao, ragazzi. Non ci vediamo da un sacco di tempo, vero? >>
Stiles sentì le gambe cedere. Guardò il cellulare: batteria scarica. La chiamata con Lydia era appena terminata. Lui, Allison e Scott entrarono nella stanza d’albergo. Sembrava estremamente pulita ed in ordine. Le pareti erano dipinte d’un giallo canarino e le finestre avevano i vetri pieni di graffi, come se nell’ultimo mese fossero state prese di mira da qualche specie di cane o di lupo. Un momento. Lupo?
Sentì indistintamente il rumore dell’acqua scorrere nel lavandino in bagno. Scott si accomodò sul letto accanto ad Allison. Isaac aveva già cominciato a parlare di qualcosa. Il viso di Jordan grondava di sudore e sembrava irrequieto. E lui riusciva solo a chiedersi chi c’era nel bagno e perché Lydia aveva preso ad urlargli addosso al telefono.
<< Chi devi presentarci? >> chiese Scott ad Isaac.
<< Lo conoscete già. Dovete solo… fidarvi, credo. >>
La porta del bagno si aprì lentamente. E Stiles lo sentì, quell’odore orribile di muschio misto a fumo. E capì che quella camera era stata per un mese la prigione o la dimora di un lupo molto aggressivo. E capì anche perché Lydia gli aveva gridato di andare via da quel posto.
<< No. Non ci fideremo di nuovo di lui. >> mormorò Stiles. Scott aggrottò le sopracciglia.
<< Stiles, di chi stai parlando? >>
La porta candida del bagno si aprì definitivamente e rivelò il proprietario di quell’appartamento. A Stile si chiuse lo stomaco. Allison e Scott saltarono subito su dal letto, increduli e pronti a tutto. L’uomo in piedi sulla soglia della porta appariva smagrito, la carnagione pallida e gli occhi d’un azzurro spento. La sua maglietta bianca con lo scollo a V sembrava persino più viva di lui. E Stiles seppe che doveva averne ancora più paura di prima. Sembrava un morto che camminava.
<< Ragazzi, credo che tutti vi ricordiate di Peter. >> disse Isaac.
Peter abbozzò un sorriso tirato.
<< Da quanto tempo. >> commentò, alzando il capo, ma senza uno dei suoi soliti ghigni malvagi ad illuminargli il volto ferino. << Sembra che non sia passato nemmeno un giorno. >>






Angolo autrice: 
Ciao a tutti! Finalmente sono tornata! :)
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito "Anchor" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2741400&i=1) anche dopo che era finita, quelli che l'hanno inserita fra le preferite/seguite/ricordate o chi ha solo letto. Spero di ritrovarvi di nuovo qui :)
Dico solo un paio di cose: è passato del tempo dalla storia precedente, il Mago, Deucalion e Peter non si sono fatti vedere. Allison ed Isaac frequentano l'università in Francia, che è la stessa, ma ognuno segue una facoltà diversa (scienze politiche per Allison, giurisprudenza per Isaac). Tutti gli altri invece vanno all'università di Beacon Hills, nuova di zecca, frequentando ognuno corsi diversi. Daige, Scallison e Stydia stanno ancora insieme. Malia e Kira erano andate a cercare la madre di Malia (Cecily), ma adesso sono tornate. Hanno tutti 19 anni e fra poco è il compleanno di Lydia. Mi pare che nella serie non venga specificato quando. Cercando su internet ho trovato che forse è nata a marzo, ma non è certo, quindi qui ho lasciato questa data. 
Ultime note:
Questa storia sarà un po' più cupa rispetto alla precedente, ambientazione misteriosa e personaggi nuovi.
Banner fatto da me.
In caso trovaste errori di battitura, mi scuso da subito.
Spero di aggiornare frequentemente come l'altra volta.
Ditemi cosa ne pensate :)
Erule
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Erule