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Autore: Rowena Ollivander    19/11/2008    16 recensioni
Nel bagno del dormitorio maschile del settimo anno Harry si stava tranquillamente lavando i denti prima di avviarsi all’allenamento di Quidditch, incurante del tornado che stava per travolgerlo.
Cosa starà epr succedere al nostro povero Harry? Una fan fiction divertente sulla coppia più pazza di Hogwarts
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Direi che è superfluo dire che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.  

Volevo chiedere un aiuto ai lettori!! Se pensate che debba aggiungere OOC ditemelo nelle recensioni perché non mi sembra, ma sono ancora poco esperta dell’inserimento di questo avvertimento! Grazie mille

Cosa Vuoi Che Siano Un Paio Di Bottoni…

Nel bagno del dormitorio maschile del settimo anno Harry si stava tranquillamente lavando i denti prima di avviarsi all’allenamento di Quidditch, incurante del tornado che stava per travolgerlo.
La porta della camera sbatté violentemente e un secondo dopo anche quella del bagno si spalancò mostrando un Ron, già completamente vestito da portiere, ansimare per la corsa. Richiuse in fretta la porta dietro di sé e vi ci si appoggiò per un istante.
Harry sputò l’acqua e lo fissò incredulo, quasi spaventato dall’espressione impaurita dipinta sul volto del suo migliore amico. Poi dopo che ebbe ripreso un po’ di fiato, finalmente Ron parlò
- Ti prego, ti prego nascondimi!! - lo supplicò aggrappandosi al suo braccio.
Harry lo fissò interrogativo - Cos…? -
Un attimo dopo si sentì nuovamente la porta del dormitorio chiudersi fragorosamente e Ron spalancò gli occhi terrorizzato
- Mmmm!!! Aiuto!! -
Due secondi dopo era già sparito in una delle docce per nascondersi dal suo presunto aguzzino. Harry intanto, sempre più spiazzato dal comportamento dell’amico, sussultò quando la porta del bagno si aprì violentemente e un urlo riecheggiò nella stanza
- RONALD WEASLEY! -
La figura di un Hermione che aveva decisamente superato il limite della propria pazienza molto tempo prima, si parò davanti alla porta scrutando l’intero bagno.
Harry impressionato da quel comportamento atterrì all’istante e la osservava ad occhi spalancati.
Lei lo fissò per un istante poi riprese a guardare attentamente intorno a loro
- DOV’È?! Dov’è quel maledetto incapace, eh?! -
Harry, non volendo mettersi in mezzo a quella che pareva essere una litigata parecchio forte, fece semplicemente spallucce.
Sul volto di Hermione si dipinse un sorrisetto sadico e calmò il tono di voce
-Oh vieni fuori, tanto lo so che sei qui, brutto codardo! -
Per qualche secondo il silenzio regnò nella stanza, poi piano piano il volto spaventato di Ron fece capolino dalla doccia. A quel punto Hermione cambiò totalmente espressione: lo fulminò con il solo sguardo piantando bene le mani sui propri fianchi. Di tutta risposta Ron corse a rifugiarsi dietro Harry, il quale, spiazzato da quel gesto, non ebbe il tempo di spostarsi e a quel punto capì di essere finito dritto dritto dove non voleva andare, ossia in mezzo a quei due pazzi scatenati.
Che cosa era mai successo questa volta?
- Ronald come hai potuto?! Lurido… insulso… gnomo da giardino! - urlò la ragazza in faccia ai suoi amici. Loro di rimando indietreggiarono vistosamente sempre più spaventati; ormai anche Harry si era lasciato contagiare dalla paura che incuteva la sua migliore amica
- Si può sapere che cosa le hai fatto per farla incazzare così? - sussurrò Harry al suo migliore amico. Ma per sua sfortuna Hermione era riuscita a sentire e si avvicinò minacciosamente ancora di più
- Che cosa ha fatto? Che cosa ha fatto?!?! Un mese fa gli ho prestato un libro, un mio libro su piante rare e i loro rimedi. Dovevate fare non so che ricerca incrociata Erbologia e Pozioni e su quel libro c’era tutto, tutto quello che bisognava sapere a proposito. Il signorino allora è venuto e mi ha supplicato di prestarglielo, ed io stupida gliel’ho dato! La settimana scorsa gli ho chiesto di ridarmelo perché mi serve e oggi cosa mi è venuto a dire?!!? Che l’ha perso!!! -
A quel punto Ron ebbe una specie di moto di orgoglio e si sporse leggermente oltre il suo migliore amico
- Mmm, non l’ho perso. Solo non ricordo dove l’ho messo… - disse diminuendo piano piano il tono di voce, rendendosi forse conto che poco cambiava.
Harry lo guardò incredulo di fronte alla sua stupidità, quasi a dirgli “Ma sei scemo…?!”
- RONALD! -
I due ragazzi sussultarono per l’ennesima volta ed Hermione si avvicinò pericolosamente puntando un dito contro il rosso
- Tu adesso lo tiri fuori! -
- Ma io non… -
- Tu niente, lo tiri fuori e basta! - esclamò alzandosi addirittura sulla punta dei piedi.
A quel punto Harry capì che era il momento di svignarsela se non voleva rimetterci sul serio; quindi mise le mani avanti a frapporre nuovo spazio fra lui e la ragazza
- Va bene, va bene. Io me ne vado, eh? Vi lascio alle vostre… cose. Ci… ci vediamo all’allenamento. - disse, rivolgendosi ad un Ron con la paura dipinta sul volto, mentre aveva già una mano sulla maniglia - Se sei ancora vivo… -
Hermione si girò di scatto lanciandogli un’occhiataccia ed Harry si dileguò volentieri.
Una volta che la porta si fu chiusa l’attenzione della ragazza era tornata completamente su Ron.
Quest’ultimo cominciò ad indietreggiare mano a mano che Hermione faceva un passo avanti
- Senti Hermione, ragioniamo… -
- C’è poco da ragionare, Ronald. Tu adesso vai di là e trovi il mio libro, hai capito?! -
- Ma ho già guardato dappertutto! -
- Beh allora fai mente locale su dove l’hai messo! -
Ron abbassò lo sguardo, sforzandosi di ricordare dove poteva essersi cacciato quel dannato libro. Ma era decisamente difficile mantenere la concentrazione; ogni qualvolta lui alzava lo sguardo, Hermione era lì che lo fissava impaziente di una risposta.
Dopo svariate volte che il suo migliore amico l’aveva guardato con una faccia incomprensibile, Hermione sbottò
- Insomma che c’è?! -
- È che… come faccio a pensare con te che mi fissi così?! -
La ragazza era a dir poco scandalizzata; adesso voleva anche darle la colpa?
- Senti, adesso non venire a tirar fuori delle scuse, eh! Solo perché non ci arrivi! -
- E come faccio ad arrivarci con te che mi metti sotto pressione a ‘sto modo?! - disse come fosse la cosa più ovvia al mondo Ron.
Lei lo guardo shockata, gli occhi ridotti a due fessure
- Sotto…?! Te la do io la pressione! -
Detto questo raggiunse la porta del bagno e girò due volte la chiave nella toppa, prima di sfilarla
- Ecco! Questo è essere sotto pressione! -
Ron non poteva credere ai suoi occhi: Hermione li aveva chiusi dentro! Era assurdo!
- Hermione, ma…! Sei impazzita per caso?! Ho l’allenamento di Quidditch fra cinque minuti! -
- Beh, allora io mi metterei a pensare dove puoi aver messo il libro, perché non ce ne andremo di qua finché non l’avrai trovato! -
Nonostante fosse consapevole della sua colpa, Ron stava cominciando a stufarsi di stare alle regole di Hermione. Che diamine, era solo un libro!
- Oh, avanti! Te lo cerco stasera, prometto. Ora però dammi la chiave, su! - disse muovendosi  verso di lei. Hermione di tutta risposta indietreggiò di scatto, sollevando la chiave, che teneva solo con due dita
- Ah-ah! Non ti avvicinare o potresti pentirtene. - lo avvertì.
Ma lui non la stette ad ascoltare e fece ancora qualche passo in avanti…
- Ah, finiscila Hermione, dammi quella maledetta chia… -
A quel punto lei lasciò cadere la chiave, che finì dritta dritta nel suo reggiseno e si mise a fissarlo sorridendogli con aria di sfida.
-…ve… - Ron era a dir poco shockato! Fermo nel mezzo del bagno, con ancora una mano tesa, fissava Hermione con occhi sgranati
- E adesso come la mettiamo? - domandò lei con un sorrisetto furbo
- Ma sei… sei… sei impazzita! - boccheggiò il ragazzo
- Vuoi tanto la chiave? E prendila se ti riesce! -
Era pazza, pazza! Cosa era mai disposta a fare per un libro! Lui non poteva semplicemente… prendere la chiave!!
E poi, gli venne il lampo di genio
- Non mi serve più quella. - le sorrise convinto. Hermione sbarrò gli occhi: possibile che le fosse sfuggito qualcosa?
Ron cominciò a frugarsi nella tuta da Quidditch, pregustando già il sapore della vittoria. Ma mano a mano che andava avanti nella ricerca il suo dubbio si trasformò in realtà.
Hermione sorrise soddisfatta, avendo perfettamente capito dove voleva andare a parare
- Che c’è? Non trovi la bacchetta? Oh che peccato! La tuta da Quidditch non ha tasche! . disse scoppiando a ridere.
Ron era letteralmente terrorizzato dall’atteggiamento della sua migliore amica. Era pronta a tutto! Bastava vedere dove aveva messo la chiave…
- E non ti sprecare a cercare di prendere la mia di bacchetta, perché l’ho lasciata in camera, quindi! L’unica via d’uscita è qui. - disse facendo segno con la testa verso l’apertura della camicetta.
No, era impossibile, Hermione semplicemente non poteva comportarsi a quel modo!
- Ma… ma io… io non posso…!! - emise con voce più acuta del normale, indicando con le mani la camicetta della ragazza
- E allora sforzati e fatti venire in mente dove hai infilato il mio libro!! -
Ron ancora incredulo si passò una mano tra i capelli
- Avanti non possiamo rimanere qui in eterno! - esclamò, evidentemente cercando di aggrapparsi a tutto
- Beh, Neville stava studiando con Hannah in biblioteca e ne avrà fino all’ora di cena, Harry e Dean hanno l’allenamento di Quidditch per le prossime due ore circa e Seamus è sparito con Lavanda chissà dove, quindi posso dedurre che non torneranno prima degli altri. - gli elencò Hermione contando sulla dita.
Ron era a dir poco sconvolto dalla su precisione
- Non ci disturberà nessuno almeno per un paio d’ore. - concluse lei.
A quel puntò Ron non poté far altro che passarsi incredulo una mano tra i capelli e accasciarsi al suolo con lo sguardo fisso sul pavimento.
Era semplicemente irreale quello che stava accadendo. Hermione era sempre stata una persona razionale e adesso si era trasformata in una pazza, sfacciata e probabilmente senza alcun controllo!
Il tempo passava e per quanto su scervellasse Ron non riusciva proprio a ricordare dove avesse messo il libro della sua migliore amica.
La cosa però si stava facendo sempre più claustrofobia: sia perché era stato chiuso in bagno, sia per il semplice fatto che chiusa in bagno con lui c’era Hermione! Oltretutto cominciava a fare un gran caldo e la pesantezza della tuta si stava facendo sentire, se solo avesse potuto usc… Un momento.
Forse gli era appena venuto in mente un’idea per convincere Hermione ad aprire la porta. Era veramente pronta a tutto per quel libro?
- Uff… fa caldo qui dentro. - si lamentò Ron facendosi aria con una mano.
Hermione, che intanto si era seduta dall’altra parte della stanza, proprio davanti al lavandino lo guardò interrogativa
- E perché guardi me, scusa? -
- perché se tu aprissi la porta non farebbe tutta st’afa! -
Hermione sorrise sarcastica
- Non ci pensare nemmeno, carino. -
Ron sbuffò - Ma fa caldo! -
- Beh spogliati se hai caldo! - sbottò Hermione.
Lui fece un impercettibile sorriso compiaciuto e si tolse mantello e maglione, tirandosi su le maniche della maglietta maniche corte.
Adesso si cominciava
- E tu? -
- Cosa?! - gli rispose stufa Hermione
- Non hai caldo? - le chiese tranquillamente
- Beh, non tanto. -
- Ma se hai le guance tutte rosse! -
- Sì forse… beh, forse un po’ ma è perché ho capelli sciolti. - rispose spiazzata dalla domanda e raccogliendosi i capelli in una coda
- Ah ma quello non cambia niente! Che differenza vuoi che faccia? - notò Ron, seduto con le ginocchia al petto e i gomiti sopra esse
- Ehi! Guarda che ne fa! Non sembra, ma ne fa… abbastanza… -
- Tsk. - fece per risposta il ragazzo voltandosi dall’altra parte, quasi a prenderla in giro, a non credere a ciò che gli stava dicendo.
A quel punto Hermione era più irritata che mai. Che cosa cavolo voleva quell’incapace da lei?!?!?
- Mmm!!! E cosa vuoi che faccia, eh?! -
- Spogliati. - le disse innocentemente guardandola dritta negli occhi, mantenendo concentrato tutto il sangue freddo che aveva racimolato per dire ciò che aveva detto.
Hermione era a dir poco sconvolta!
- Cos…? Ron… io non… non… NOO! Dico sei pazzo?! -
- Perché? Tu l’hai detto a me e io non ho fatto scene. - le disse cercando di mantenere un’espressione e un tono normale; anche se dentro di lui il cuore rischiava di schizzargli fuori dal petto per l’agitazione ed il suo cervello continuava a sconsigliare di andare avanti seguendo questa linea.
- Beh, ma tu sei ancora un po’ vestito, io non… -
Non voleva proprio dire che non aveva niente sotto, così Hermione cambiò tattica
- Tu sei un maschio! -
- E cosa cambia? - le chiese l’altro trattenendo una risata
- Ma! Tanto! Tu… tu non hai niente da… nascondere lì davanti! -
- Ahhhh! Ma coma pretendi di andare al mare insieme quest’estate, come mi hai detto, se poi fai ste scene?! -
- Ma in costume è TOTALMENTE diverso! -
- Mm! -Non poteva credere a tutte le palle che stava tirando fuori per salvarsi. Se non avesse saputo che stava rischiando la propria vita si sarebbe messo a ridere sdraiato per terra.
A quel punto decise di fare un passo avanti. E nel vero senso della parola perché si alzò e lentamente si diresse verso Hermione
- Qui sono… qui sono… qui… - Hermione vedendo che si stava avvicinando aveva cominciato a balbettare, quasi intimorita, indietreggiando impercettibilmente
-R - Ron che… fai? - gli disse spaventata quando lui si chinò a pochi centimetri da lei
- Eddai ‘Mione, che vuoi che siano un paio di bottoni… - sussurrò allungando le mani verso la camicetta.
La ragazza, sconvolta, indietreggiò ancora, stringendo al petto la camicetta che indossava.
Ma era completamente impazzito?!?!
- Ma Ron!! Non… non puoi mica… mica… non puoi! -
A quel punto Ron pensò che il momento critico era passato; era riuscito a dire tutto ciò che aveva pensato ed aveva provocato in  lei la reazione desiderata.
I problemi a questo punto erano due: il primo era che stava per avvicinarsi il momento doloroso, quello in cui lei si sarebbe agitata tanto e gli avrebbe tirato un ceffone. Ma la cosa positiva sarebbe stata che se ne sarebbe fregata della chiave e l’avrebbe lasciata cadere oppure avrebbe aperto la porta di suo spontanea volontà dandogli del maniaco.
Il secondo problema era molto più grave e molto meno rimediabile.
Non aveva calcolato che azzardando così tanto e avvicinandosi così tanto a lei avrebbe finito col cedere a tutte le sue fantasie. E al suo profumo. Non uno qualsiasi artificiale, ma quello della sua pelle, quello che inalava come droga tutte le volte che riusciva a starle abbastanza vicino. La linea tra fare ciò che stava facendo per uscire ed averla vinta e farlo perché era ciò che aveva sempre desiderato si era assottigliata irrimediabilmente. E non dava segni di volersi riprendere.
Ron scosse un attimo la testa e si riprese; un sorriso si stampò sul suo volto
- Oh  mica ti mangio! -
- Ma no, Ron! Sei fuori di testa?! Non puoi allungare le mani. -
- Ma non le devo allungare. Sono qui. - sussurrò lui
- RONALD! - esclamò Hermione. Si mosse velocemente all’indietro e in quel momento un sorriso le si dipinse sul volto.
Aveva capito tutto. Ecco perché si era fatto così ardito. Mentre si era spostata aveva sentito la chiave muoversi e così aveva afferrato al volo le intenzioni del suo migliore amico.
Vediamo fin dove arrivi…
- Va bene. -
Ron strabuzzò gli occhi
- Cheeee?! -
- Ho detto va bene. Dopotutto, che vuoi che siano due bottoni? -
Il ragazzo non riusciva a controllarsi da quanto stava tremando; e ancora non aveva capito se per la paura o l’eccitazione. Perché cavolo aveva accettato quella pazza sconsiderata?!
Ma quando sul volto di Hermione tornò a sbocciare un sorriso di sfida capì. Così prese coraggio, deciso ad averla vinta almeno una volta e le sbottonò non due ma tre bottoni della camicetta
- Ma!! - La ragazza era a dir poco sconvolta!
- Non c’è due senza tre, ‘Mione. -
Si fissarono per un po’, in silenzio. Entrambi riflettendo su ciò che stava accadendo.
Era possibile che fossero arrivati fino a quei punti pur di averla vinta?
Hermione non poteva crederci. E non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe potuto succedere se fossero andati avanti per quella strada!! Così decise che era meglio farla finita.
In fondo aveva fegato Ron
- Senti Ronald, è… è il caso di smetterla, eh. Adesso tu… tu torni là e … pensi al mio libro… - disse accingendosi a riabbottonare la camicetta.
Ron però la fermò per un braccio
- Perché? A me è venuto ancora più caldo; a te no? - le disse con voce profonda.
Ormai aveva perso completamente la testa per lei. Aveva superato il limite e non ci sarebbe stato verso di tornare indietro. Sperava soltanto che anche Hermione la pensasse come lui…
La ragazza intanto stava tremando, quasi shockata dal comportamento del suo migliore amico
- I - i - i - io… -
- Sei tutta rossa. - le sussurrò, sorridendo leggermente.
Detto ciò iniziò a sbottonarle la camicetta. Hermione non riuscì a far altro che dire
- Beh anche tu. - scatenando così la ovvia reazione del ragazzo.
Ron, infatti, di tutta risposta si tolse la maglietta, buttandola per terra.
Hermione non poté far altro che ammirare in silenzio gli splendidi risultati dei costanti allenamenti di Quidditch sul corpo di Ron. Fece per allungare una mano e toccargli il petto, ma si trattenne; nonostante fossero arrivati a quei punti l’imbarazzo prevaleva ancora sulla ragazza.
Cosa che invece non era successa a Ron che aveva cominciato ad avvicinarsi ancora di più a lei. Le loro bocche erano ad un palmo; poteva sentire il suo respiro.
Poi Hermione alò lo sguardo e lo guardò negli occhi
- Dimmi che non lo stai facendo per la chiave… - sussurrò Hermione
- Non lo faccio più per la chiave da quando sono venuto qui da te… - emise a un soffio dalle sue labbra. E poi la baciò, finalmente.
Un bacio colmo di tutta la passione racchiusa in loro da tanto tempo, ma ricco di tutta la dolcezza di un amore sincero e vero fino in fondo. Ron la strinse forte a sé, accarezzandole avidamente la schiena; la foga con cui lei si aggrappava alle sue spalle gli fece perdere la testa completamente.
Si staccò da lei per il secondo necessario a sdraiarla sul pavimento.
E in quell’istante qualcosa di inaspettato accade.
La chiave uscì fuori, finendo appena sotto il mento di Hermione.
I due ragazzi rimasero immobili fissando alternativamente la chiave e gli occhi dell’altro.
La prima a parlare fu proprio Hermione
- La chiave. - constatò. Anche se con un minimo di timore che lui si alzasse ed uscisse dal bagno, che tutto quello fosse stato tutto un lurido stratagemma per averla vinta.
Ron raccolse la chiave e la ragazza trattenne il respiro
- Già. E chi se ne frega? - Poi buttò la chiave dietro di sé e riprese a baciarla.
Lo sapeva che non lo avrebbe fatto. Ron la amava, anche se non se lo erano detti, non ancora almeno. Ma sapeva che era così, lo sentiva dal suo tocco delicato, dai suoi baci dolci. Tutto quello che le serviva sapere glielo stava dimostrando, donando l’anima a lei, come lei stava facendo con lui.
Chi avrebbe, mai pensato che da una discussione sarebbero arrivati a quei punti?!
Nulla poteva infrangere la magia che si era venuta a creare tra loro in quel momento, in quel luogo così bizzarro, nulla.
Se non forse…
- HERMIONE!! -
Lo sbattere della porta seguito dall’urlo di Harry pietrificarono i due ragazzi. Poi uno bussare di porta
- Hermione, ma siete ancora lì dentro?! -
“Cazzzo!” fu il pensiero di entrambi, mentre velocemente si ricomponevano
- Sì!! Sì! A Ron non è ancora  venuto in mente dove ha messo il libro! - gridò da parte sua Hermione
- Non è che potreste continuare un’altra volta? Dean arriverà fra poco e dobbiamo fare la doccia. -
La porta si aprì di scatto ed Harry sorrise sornione appoggiandosi allo stipite della porta del bagno osservando i suoi amici, che cercavano di nascondere l’imbarazzo di ciò che stavano facendo pochi istanti prima
- E sapete com’è, sarebbe meglio disinfettarli almeno gli ambienti dopo certe cose… -
Ron ed Hermione arrossirono ancora di più. Harry rise; poi rivolgendosi ad Hermione disse
- Allora, l’hai proprio messo sotto pressione, eh? -
- Beh… - La ragazza non riusciva a farsi venire in mente una risposta che potesse tenergli testa…
- Oppure è lui che ha messo sotto te? - sottolineò malizioso il Prescelto.
A quel punto a Ron, che stava cercando il modo di deviare l’argomento, si illuminò il volto
- No è stata lei! E ha anche funzionato! Adesso mi ricordo dov’è il libro! -
Harry, smise di ridere e come Hermione si girò incredulo verso di lui
- Davvero?!? - esclamarono all’unisono.
Ron si diresse verso il comodino di Harry, aprì il cassetto e sventolò vittorioso il libro
- Dopo che l’ho usato, l’ho prestato ad Harry e gli ho detto di ridartelo perché sapevo che mi sarei dimenticato. - sorrise soddisfatto il ragazzo.
Nel frattempo Harry era sbiancato di botto. Hermione, con i fumi dalle orecchie e gli occhi ridotti a due fessure si girò lentamente a guardarlo.
Il ragazzo si fiondò giù per le scale.
Hermione gli concesse giusto un secondo di vantaggio e poi prese ad inseguirlo, mentre un divertito Ron assisteva non riuscendo a smettere di ridere
- HARRY!!!!! -
Se non altro Harry non si sarebbe beccato la tutte le fatture di Hermione per niente.
Chissà se dopo sarebbe stato contento di sapere che i suoi migliori amici si erano messi insieme…



Fine

Caspita quanto tempo che non pubblico più!!! Vi sono mancata? Beh, spero di sì! Comunque rieccomi con una fan fiction che non mi smentisce mai, data la coppia ^_^ Per chi l’avesse letta, questa è la fan fiction che mi ha portato a scrivere la mia primissima drabble “Tiralo Fuori!”
Spero di avervi soddisfatto con questa nuova creazione ^_^
Allora fatemi sapere se vi è piaciuta e mi raccomando (lo so che do la nausea per ricordarlo sempre…) solo critiche costruttive, se non volete minare la salute dell’autore!!
A prestissimo!!

  
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