Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Necrosis    13/01/2015    4 recensioni
Serie di one shot su frammenti di vita, più o meno quotidiana, dell'Arcadia.
La maggior parte saranno storie a sfondo comico come le mie precedenti one shot.
1. Un Biscotto per me, un biscotto per te, un biscotto per tutti e tre.
2. Every Man Wants To Be A Macho Man.
3. Il Battesimo dell'Allocco
4. L'Innocenza Perduta
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Yama, Yattaran, Yuki
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita "quotidiana" dell'Arcadia '
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Ebbene, sono tornata (forse) con una nuova storia ancora più stupida delle precedenti (ci ho messo impegno ma prometto che farò anche di peggio).
Ho deciso di raccogliere tutte le one shot qui, così da rendere il tutto più ordinato e con un filo logico più delineato.
Tutte le one shot saranno collegati alle precedenti 3 che ho scritto:
- Il Tè della Discordia 
- L'Arcadia e il Galateo Inesistente
- Il Livido della Seduzione

Per chi non le avesse lette potrebbe risultare difficile seguire alcuni passaggi, quindi vi invito a buttarci un occhio.
Come sempre spero che vi piaccia e che soprattutto vi diverta!
Bye bye!





 

Un biscotto per me, un biscotto per te, un biscotto per tutti e tre











“Tu non capisci, qui c'è qualcosa sotto!”
Yama alzò gli occhi al cielo, sospirando, mentre con fare meccanico passava il lucida pavimenti su uno dei ponti dell'Arcadia.
“Come vorrei che questo trabiccolo infernale facesse più rumore! Così eviterei di ascoltarti.”
“Spegni quell'affare e ascoltami, pivello!”
Yama guardò di traverso il rumoroso e decisamente poco attraente Yattaran.
Sembrava davvero agitato e strano, o almeno più del solito, e non aveva certo l'aria di uno che avrebbe desistito.
Storse le labbra e spense l'attrezzo. “Avanti, che vuoi? Fai svelto che se non lucido il ponte Kei inizierà a strillare come suo solito e non voglio dover sopportare anche una sua sfuriata oggi”
“E' proprio di Kei che si tratta!”
Yama inarcò un sopracciglio. “Che intendi dire?”
Yattaran strusciava le mani l'una contro l'altra con fare estremamente nervoso.
“Credo sia successo qualcosa, qualcosa di orribile!”
Ok, adesso era decisamente curioso. Perché mai Yattaran era così preoccupato?
“Dannazione, adesso parla! Non tenermi sulle spine!”
Il primo ufficiale dell'Arcadia si guardò intorno, controllando che nessuno fosse nei paraggi, prima di pronunciare le fatidiche parole: “Temo che Kei e il Capitano abbiano una relazione clandestina!”
Seguì un silenzio di tomba.
Lo sguardo serio di Yattaran dietro gli spessi occhiali contro i castani e perplessi occhi di Yama.
Poi, il delirio.
“AHAHAHAH! YATTARAN SEI TROPPO DIVERTENTE!”
“Ssssssssssh ma sei matto?!”
“Oddio sto soffocando!”
Rideva di gusto il giovane, curvando la schiena e battendo il palmo della mano su una coscia. “Ma come ti viene in mente che- AHAHAHAH!”
“Pensaci bene, bamboccio!” continuò a bisbigliare Yattaran cercando di non dare in escandescenza per la poca serietà del suo interlocutore.
“Kei è una bellissima giovane donna, prova un'ammirazione sconfinata per il Capitano, se non di più. Lui è pur sempre un uomo e si preoccupa sempre per lei. Chi ti dice che non possa accadere?”
“AHAH-” la risata di Yama venne strozzata a metà, mentre il giovane impallidiva ponderando le parole del compagno. “MALEDIZIONE! Hai ragione!”
“Visto?!”
“Si spiegherebbe il suo strano nervosismo degli scorsi mesi e le sue nottate passate fuori dalla sua cabina!”
“KEI USCIVA LA NOTTE E IO NON NE SAPEVO NULLA?!”
Una mano lesta zittì il primo ufficiale prima che iniziasse a dare di matto.
“Sssshh!Vuoi farlo sapere ad ogni forma di vita nell'Universo?!”
“Scusa.” borbottò Yattaran contro la mano del giovane ancora posata sulla sua bocca.
Rimasero in silenzio a lungo, appoggiati alla balaustra.
Ponderando, riflettendo, rimuginando, valutando.
“Se glielo chiedessimo non ci risponderebbero mai.” esordì Yama.
“Sei proprio un genio tu, eh? Ovvio che no!” esclamò stizzito l'altro “Oltre al non ricevere una risposta finiremmo anche sventrati all'istante! E sinceramente in questo caso in particolare non so di chi avrei più paura fra i due.”
Altro lungo silenzio.
Per tenersi impegnati durante l'accurata valutazione ognuno dei due tornò alle proprie mansioni: Yattaran a saldare dei bulloni e Yama a lucidare il pavimento.
“Piazziamo delle microspie?” azzardò il più giovane.
“Nah, ci beccherebbero subito” fu la risposta ovattata da dietro la maschera da saldatore.
“Cimici?”
“No”
“Mandiamo Meeme in avanscoperta?”
“No”
“Li facciamo drogare dal dottor Zero!”
“... Sarebbe interessante il Capitano sotto effetto di stupefacenti, ma comunque no.”
“Ci nascondiamo sotto il letto nella cabina del Capitano!”
Calò un silenzio imbarazzante.
Yattaran si bloccò e fissò il ragazzo. “Sì certo. Così se magari li becchiamo in flagrante durante i fuochi d'artificio giustifichiamo la nostra presenza sul posto dicendo che volevamo dare una mano a calibrare il telescopio del Capitano?”
Scosse la testa, sconsolato. “Ho finalmente capito perché volevi fare il botanico”
“Ah sì?”
“Sì, perché sei uno stramaledetto citrullo col cervello impoverito di fertilizzante! Altrimenti ti vergogneresti di dire certe stupidaggini!”
Yama alzò le mani “Almeno io propongo qualcosa, tu che vorresti fare forse, spiarli?”
Se Yattaran avesse avuto una lampadina conficcata nel cranio, in quel momento, si sarebbe sicuramente accesa.
“MA CERTO! Finalmente hai avuto un'idea decente ragazzo! Spiamoli!”
“Cos- stai scherzando spero! Non possiamo metterci a pedinarli per l'Arcadia come due stalker!”
“Sempre meglio delle tue idee strampalate da quattro soldoni! Forza, posa quell'arnese! Andiamo a vedere cosa stanno combinando quei due! Che l'operazione Scopri Piccioncini abbia inizio!”

 

“Il Capitano non è nella sua cabina!” disse Yama raggiungendo Yattaran in uno dei numerosi corridoi dell'Arcadia dopo essersi separati per vedere dove i due fossero.
“E Kei non è nella sua” rispose Yattaran.
“Forse lei si sta allenando e lui è nella zona del cervello elettronico?”
“Non ne ho idea”
Stavano ancora parlottando quando sentirono la voce di Harlock e Kei provenire dalla cucina.
“Eccoli! Sono insieme!”
“Ah ah, lo sapevo!”
I due si appostarono alla porta, silenziosi e vigili, iniziando ad origliare la conversazione.
“Sì Capitano, bravo... proprio così” la voce di Yuki arrivò chiara alle loro orecchie.
Yama guardò Yattaran a bocca aperta. “Lo stanno facendo in cucina?!”
“Zitto, fammi sentire”
La voce di Harlock seguì poco dopo “Sei certa che vada fatto così? Non sono sicuro che il posto sia giusto”
“Ma sì che lo è! Capitano, vi fate troppi problemi!”
“Lo sai che sono un tipo preciso”
“Lo so bene, non mancate mai un colpo infatti!”
Yattaran si appostò meglio. “Hai capito,Yama? Il Capitano ha un cannone al plasma che ci teneva nascosto!”
“E io che pensavo fosse asessuato”
Una serie di gemiti arrivò alle loro orecchie, zittendoli.
“Così, sul tavolo...”
Yama si voltò verso Yattaran. “Che schifo noi su quel tavolo ci mangiamo!” bisbigliò.
“Taci!” balbettò l'altro cercando di apparire meno sconvolto di quanto in realtà non fosse.
“Sei davvero bravo con le mani, Harlock”
I due pettegoli si sentirono soffocare.
“Quella era la voce di Meeme?!” bisbigliò nuovamente Yama
“Li guarda fare le zozzerie! Hai capito tu la Nibelunga...”
Yattaran scosse la testa.
“E' bravo davvero” ancora la voce di Yuki.
Yama arricciò le labbra. “Avrei preferito non sapere che quei due lo fanno sul tavolo di cucina con Meeme che li guarda.”
Yattaran invece si alzò e guardò la porta con fare truce. “Io entro”
“Cosa vuoi fare tu?!”
“Entro! Non ho intenzione di essere preso in giro da quei tre che fanno porcate sul tavolo dove la povera signora Masu cucina!”
“La verità è che ti fa schifo l'idea di due corpi nudi e sudaticci sul tavolo dove mangi, non fare il Paladino della signora Masu che tanto so che non te ne frega niente”
“Ooooh ma stai zitto! Io entro!”
Prima che Yama potesse fermarlo Yattaran fece irruzione in cucina e la scena che si trovarono davanti li lasciò assolutamente sconvolti.
Meeme seduta su una sedia a bere come suo solito mentre Harlock e Yuki erano in piedi davanti al tavolo senza guanti,con le maniche degli abiti arrotolate fino ai gomiti, sporchi di farina e intenti a impastare qualcosa.
“Ma siete scemi?! Vi sembra il modo di entrare in una stanza?!” li sgridò Kei.
Yama era a bocca aperta come un pesce appena pescato, così fu Yattaran ad esprimersi per entrambi.
“Cos- COSA STA ACCADENDO QUI DENTRO?!”
Harlock lo guardò confuso, inarcando un sopracciglio.
“La signora Masu era stanca così ci siamo offerti di aiutarla. Darmi da fare al di fuori della guerra contro la Gaia Sanction è un evento più unico che raro dopotutto. Fare qualcosa di diverso mi fa bene.”
Yama continuava a stare con la bocca aperta, così Meeme per chiudergliela gli ficcò un biscotto in bocca.
“Cosa?! B-biscotti?! Voi siete in cucina a fare BISCOTTI?!”
“Non mi pare tu te ne lamenti quando vieni qui a razziare ogni cosa” ribattè Yuki, posandosi le mani sui fianchi e guardandolo truce.
“E tutte quelle cose ambigue le dicevate per fare dei biscotti?!”
“Quali cose ambigue?” replicò Harlock, sinceramente stupito.
“AAARGH basta, me ne vado! E io che credevo ci fosse qualche segreto inciucio da smascherare e invece voi siete qui a fare biscotti!Andiamo Yama, stavolta ci è andata magra”
Yattaran uscì a passo di carica dalla cucina e dopo pochi passi si accorse di non essere seguito dal giovane.
“Yama?” chiamò affacciandosi in cucina.
Ed eccolo lì, il deficiente si stava facendo ingozzare di biscotti da Meeme.
“Vieni via, cretino” abbaiò prendendolo per l'orecchio e trascinandolo via di peso.
“AHIAHIAHIAHIIII ma io volevo altri biscotti!”
“Chiudi quella boccaccia o te la sigillo col saldatore!”

 

“Quei due pettegoli, son peggio di due suocere!”
Rise Kei, strusciando la guancia contro il petto nudo del suo uomo.
“Credevano davvero che facessimo certe cose in cucina? Per chi mi hanno preso?! Io sono un uomo serio!”
“Mh” fu il lapidario commento della giovane che desiderava che il suo uomo smettesse di blaterare e le desse finalmente le attenzioni che desiderava.
“Non mi stai neanche ascoltando, non è vero?”
“Già”
Harlock emise un mezzo ringhio e ribaltò la situazione, portandola sotto di sé.
“Adesso dovrò punirti perché non hai ascoltato il Capitano” sussurrò suadente.
“Ma davvero?” mormorò la bionda giocherellando con alcune ciocche ribelli dei capelli di Harlock.
“Davvero davvero...”
Si avvicinò di più, sempre di più fino a sfiorare con le labbra quelle rosee e invitanti della sua compagna.
“Bene! Vado a farmi una doccia!” esclamò alzandosi il Capitano prima di terminare l'opera e dirigendosi verso il bagno.
“.... EH?!MA IO VOLEVO IL BISCOTTO!”

  
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