Quando mi risvegliai mi ritrovai in una cella umida e sporca, con le mani legate dietro la schiena.
Mi guardai in giro, cercando di capire dove fossi finita; le pareti erano fatte di marmo bianco sporco, il soffitto era scuro, ma si vedevano le macchie di umidità, la porta era di legno massiccio con una piccola finestrella con delle sbarre.

Tutto un tratto la porta della cella si aprì mostrando la figura alta di Master Jose, il Master di Phantom Lord che, con un ghigno sul volto, mi si avvicinò e, presomi il mento fra le dita, mi ripetè quello che già avevo capito.
Mi disse che a richiedere il mio rapimento era stato mio padre, ma ancora non volevo crederci... distruggere la gilda che per me era ormai una famiglia solo per riavermi a casa, sempre che io possa ancora definire casa un luogo dove ero costantemente rinchiusa.
Ma ora non era importante pensare a queste cose: dovevo riuscire a trovare un modo
per scappare e tornare dai miei amici... in fondo stavamo parlando di mio padre quindi non mi stupì più di tanto se non riuscì a trovare il motivo per il quale non avrei dovuto incolparlo per quello che stava succedendo.

In quel momento mi venne in mente il trucco del dover andare urgentemente al bagno e funzionò alla perfezione, visto che ci cascò come un pollo.
Quando mi diede le spalle non persi tempo e gli tirai un calcio nelle parti intime, poi mi diressi verso la porta, ma con mio grande stupore non era una via di fuga, visto che se avessi fatto un altro passo sarei precipitata da un'altezza notevole.
- Mi spiace per te principessa, ma questa cella si trova nel punto più alto della torre. - diedi le spalle al precipizio e mi concentrai sul Master.

Avevo molta paura e sapevo che, se non avessi trovato una soluzione, sarei stata costretta a tornare da mio padre mentre la gilda sarebbe stata distrutta, e questo non potevo accettarlo. Mi guardai alle spalle e decisi: chiusi gli occhi e mi lasciai cadere giù dal precipizio.

Il terrore prese il sopravvento, l'aria sferzava i miei capelli, il pallido sole illuminava il mio volto mentre il terreno si avvicinava velocemente, ma il mio cuore sapeva che Natsu sarebbe arrivato, sapevo che non mi avrebbe mai abbandonata perchè, come dicevano tutti, io facevo parte della gilda.
Facevo parte della famiglia di Fairy Tail.

Le parole del Master risuonarono nella mia mente:
"la felicità di uno è la felicità di tutti, le lacrime di uno sono le lacrime di tutti, la rabbia di uno è la rabbia di tutti, questo vuol dire essere una gilda,
questo vuol dire far parte di una famiglia, questa è Fairy Tail".

Strinsi ancora più forte gli occhi e con tutto il fiato che avevo in gola mi misi
ad urlare il suo nome - NATSUU!!! –
Attesi pochi secondi e, prima di rendermene conto, mi ritrovai fra le sue braccia, al sicuro perchè solo con lui vicino sapevo di esserlo veramente.
- Lucy, tutto bene?- la sfumatura che proveniva dalla sua voce era quella della preoccupazione, ed io ne fui felice perchè voleva dire che ci teneva a me.
Mi liberò dalle corde e poi si alzò - Hum... ora che ci sei tu sì. - lacrime di paura ed angoscia scesero sul mio volto e Natsu mi prese sulle spalle, deciso a riportarmi alla gilda... di riportarmi a casa.