Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: Scarlett Sakura    14/01/2015    2 recensioni
Questa fiction è dedicata a tutti quei personaggi bistrattati che pur comparendo nella serie non vengono calcolati più del dovuto. Ogni capitolo sarà dedicato ad uno di loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ma noi non siamo nessuno?!

 

 

2° capitolo: Anna

 

 

 

 

« Anna-san, dove vai di bello? » la ragazza si voltò trovandosi di fronte le due amiche del cuore di Kotori. Non ricordava i loro nomi e neppure desiderava farlo. In quel momento aveva altro per la testa e l’umore non era dei migliori, per cui aveva deciso di dileguarsi con discrezione, cosa inconsueta per lei che faceva sempre tanto chiasso, ma purtroppo era stata intercettata.
« Da nessuna parte. » ritornò a guardare davanti a sé con fare noncurante. «Ora scusatemi ma ho da fare. » concluse, smentendo ciò che aveva detto in precedenza.
Le due si fissarono con curiosità, non capendo il motivo di tanto mistero. Decisero di fare un ultimo tentativo, dato che Kozuki sembrava particolarmente giù di corda in quel periodo.
« Anna-san. » la chiamò la ragazza coi capelli neri, la stessa che l’aveva interpellata prima. « Possiamo accompagnarti? Così facciamo un pezzo di strada insieme. »
« Sì, dai, è un bel modo di passare il tempo. » concluse la castana. Quella gentile offerta, anziché risollevarle il morale, la rese ancora più irritabile ed infatti un nervo si gonfiò sinistramente sulla sua tempia mentre stringeva i denti per trattenere il nervoso. Niente da fare, quel giorno era più irascibile che mai.
« Sentite, non ho voglia di compagnia oggi, va bene? Ora me ne vado e non seguitemi! » Detto ciò voltò loro le spalle, ignorando gli sguardi sorpresi e un po’ dispiaciuti delle due ragazze, e se ne andò per la sua strada.
Passeggiò per un certo periodo per le vie semi affollate della città, passando accanto a madri con i propri bambini ed a vetrine ricche di merce esposte. Fu proprio di fronte ad una si queste che si fermò, rimirandosi nel riflesso del vetro. Subito alla sua immagine si sovrappose quella di un ragazzino con i capelli neri e la frangia rossa. Sorrideva allegro e sicuro di sé.
« Yuma, baka. » arrossì mentre con la punta delle dita toccava la lastra trasparente attraverso la quale facevano bella mostra di sé delle televisioni ultra tecnologiche. Fu proprio una di quelle ad attirare la sua attenzione. Stavano trasmettendo una puntata di “The sparrow”.
« Preparati, Galaxy Queen. » diceva l'eroe della storia mentre le puntava contro un dito. « Non avrò alcuna pietà. » E via che partiva la solita tiritera dei supereroi. Anna era contenta di vederlo tanto preso dal suo lavoro, ma non aveva alcuna voglia di sorbirsi l’intera puntata. Tanto più che non seguiva neanche la serie. Stava appunto per girare le spalle ed andarsene quando d’un tratto due ragazze con la divisa del terzo anno le corsero accanto, quasi urtandola.
« Ehi, ma non ci vedete? » digrignò i denti per la rabbia. A quanto pare quel giorno erano tutti decisi a farla uscire dalle grazie di Dio. Una ragazza con i capelli neri corti e dei fiocchetti gialli in testa ebbe la buona grazia di fermarsi e scusarsi.
« Mi dispiace, non l’ho fatto apposta. » La sua amica, una tipa con i capelli fucsia e ricci, non era educata come lei e quindi ignorò bellamente la povera Anna.
« Lasciala perdere e muoviamoci. Altrimenti perderemoThe Sparrow. » detto questo si trascinò letteralmente dietro l’amica, lasciando Kozuki con un palmo di naso. Ripresasi dallo stupore strinse la mano a pugno accanto al volto mentre la sua nervatura toccava le stelle.
« Lasciala perdere?! Ma dico, con chi credono di aver a che fare? » Con lo stesso impeto di un toro partì alla carica, non prima di aver attivato il suo fidato cannone volante. « Ore la aggiusto io! Voglio proprio vedere se la penserà ancora così dopo che avrà duellato con me. » Senza esitazione partì a tutta birra. Dopo aver quasi sbalzato per aria dei poveri passanti ed essersi gettata praticamente tra gli alberi del parco cittadino si fermò sondando con lo sguardo la folla di curiosi che quel giorno pullulavano la zona.
« Ma che succede? » si chiese stupita ed alquanto innervosita da tutto quel vociare.
« Avete sentito? È proprio lui! » cinguettò un’insopportabile voce di quarantenne sotto di lei. Fu in quel momento che si accorse che erano quasi tutte donne di svariate età.
« Lui? E chi sarebbe? » Era passata dalla rabbia assoluta alla perplessità totale. Ad un certo punto si ricordò di cosa aveva detto la ragazza maleducata di poco prima.
« …muoviamoci. Altrimenti perderemo The Sparrow. »
« Tha Sparrow? Vuoi vedere che… » si avvicinò lentamente al fulcro dell’attenzione. Al centro del parco vi erano uomini e donne che si spostavano freneticamente su è giù per la zona. Vi erano dei nastri divisori per evitare che qualcuno si facesse male. O più probabilmente per evitare che qualcuno facesse del male alla celebrità del giorno.
« Signore e signori! » gridò un uomo sulla quarantina con un completo color confetto, capelli neri pieni di gel ed occhiali scuri. « Ecco a voi, The Sparrow! » A quell'annuncio la folla andò in brodo di giuggiole e si udirono delle grida patetiche e fastidiose di donne al di sopra di una certa età.
« Fantastico… » commentò la ragazza mentre una goccia scendeva sulla sua tempia facendo da contorno alla sua espressione disgustata.
« Eccomi! » udirono i presenti mentre il fantomatico eroe pioveva dal cielo atterrando in ginocchio nel mezzo del palco bianco adibito per lo spettacolo. « The Sparrow è qui per proteggervi! » esclamò alzando il braccio sinistro in alto ed assumendo una posa da “figo”. Ovviamente le sue ammiratrici urlarono come delle ragazzine di fronte ad una rock star. Queste ultime stavano iniziando ad innervosirla ancora di più, eppure, quando puntò gli occhi sul ragazzo, non poté far a meno di sorridere con dolcezza mista a malinconia.
« È sempre il solito. Beato lui che ha sempre così tanta fiducia in sé e in ciò che fa. »
« Signore e signori! » il ragazzo richiamò a sé la folla di donne affamate. « Sceglierò una persona tra voi che potrà duellare con me. » Dalle presenti s’innalzò una specie di boato di voci. Le duellanti presenti erano emozionate e pronte a strapparsi i capelli alla prima occasione. Anziché preparare i deck stavano affilando le unghie. Nel senso letterale della cosa.
« Speriamo chiami me! » cinguettò una quattordicenne coi capelli rossi e vaporosi.
« Scegli me, non te ne pentirai! » Ci tenne a fargli sapere una donna oltre i trent’anni con un elegante crocchia.
« Me! »
« No, me! »
« Prendi me! » ribadì un’ultra settantenne col bastone, e non era chiaro in che senso intendesse.
« Bah! » Si limitò a gettar fuori Anna disgustata. « Ne ho abbastanza, io me ne vado. » Fece dietrofront col suo bazuka volante per sloggiare ed andare a sfogare la sua rabbia da un’altra parte. Fu in quel momento che il giovane attore notò un oggetto volante ben conosciuto allontanarsi lentamente. Sorrise nel riconoscere la passeggerà a bordo; dentro di sé percepì una profonda felicità farsi strada come un tranquillo fiume di montagna. Finalmente avrebbe potuto dar vita ad un duello degno di questo nome. Era tanto che non combatteva contro quella persona.
« Ho deciso. » annunciò creando un gran scompiglio generale, i primi capelli o parrucche che già volavano. « Il mio avversario sarai tu! » Puntò il dito dritto verso Anna che, girata di spalle non si accorse minimamente della cosa. Le spettatrici si guardarono bene dal fermarla sperando che sparisse e dando così la possibilità ad un’altra fortunata. Una persona che voltava le spalle al loro eroe non meritava di duellare con lui.
« Che razza di giornata. » Borbottava intanto la ragazza sempre più di mal umore.
« Sto parlando con te, Anna Kozuki! » Nel sentirsi chiamare così nitidamente, e per giunta di fronte a tutta quella gente, non poté fare a meno di fermarsi. Voltò la testa con curiosità, dato che la sua mente era da tutt’altra parte.
« Eh? Con me? » Solo in quel momento si accorse che il giovane attore la stava puntando con un dito e che la folla la fissava decisamente inferocita. Cosa che non la preoccupò minimante, infatti la ignorò e si diresse dall’amico atterrando poi davanti a lui. « Perché vuoi duellare proprio contro di me? » Il ragazzo la guardava con un sorriso mentre contemporaneamente afferrava il suo duel pad.
« Perché tu sei forte, Anna. » La ragazza, di fronte a quell’affermazione, sobbalzò come colpita da qualcosa. Non pensava neanche lontanamente che qualche ragazzo potesse avere una così alta opinione della sua persona. In genere la reputavano violenta e poco femminile.
« Io… sono forte? »
« Certo! » annuì con profonda convinzione. Abbassò la mano e le rivolse il sorriso più dolce che Fuya, non The Sparrow, potesse rivolgere a qualcuno. « E poi noi siamo amici, dico bene? »
« Fuya… » Era vero. Lei non si arrendeva mai, nemmeno di fronte all’evidenza. Aveva cercato in lungo e in largo il bambino che credeva le avesse spezzato il cuore, anche se quello non si rivelò tale. Non aveva mai smesso di dargli la caccia ed alla fine aveva scoperto la verità. L’aver conosciuto Yuma era forse una delle cose più belle che le fossero capitate nella vita. Eppure più tentava di avvicinarsi a lui e più si sentiva distante. In quel periodo, soprattutto, aveva avvertito come un impedimento quasi fisico che le impediva appunto di avvicinarsi a lui.
Per quel motivo si sentiva arrabbiata, confusa e sconfitta. Ed era per tale ragione che era diventata ancor più irascibile e se la prendeva con tutti. Come quella mattina.
Però Fuya aveva detto quelle parole… ed in fondo aveva ragione.
Perché era forte. Prima o poi anche Yuma se ne sarebbe accorto.
Senza più una parola ma con un sorriso sicuro di sé impugnò tutto il suo armamentario. « Preparati Fuya, perché non avrò alcuna pietà. »
« Lo stesso vale per me. » rispose il giovane già pronto e con le carte in mano.
« Duel! »

 

Il giorno successivo Anna stava camminando nel cortile della scuola pronta per tornarsene a casa quando vide due ragazze che conosceva bene. Sachi e Sei. Le due stavano parlando animatamente, probabilmente di qualche celebrità. Si fermò senza saper bene cosa fare. Voleva in qualche modo rimediare al suo comportamento di ieri ma non capiva come. Si passò la mano dietro la testa mentre con espressione corrucciata tentava di farsi venire un’idea decente. Ad un certo punto le si accese la classica lampadina e, senza più indugiare, corse verso le due ragazze.
« Buongiorno. » salutò con una mano alzata e sperando di non apparire troppo imbarazzata. Le due la fissarono incuriosite prima di guardarsi in faccia con la stessa medesima espressione. « Ehm… io… volevo chiedervi una cosa. »
« Dì pure, Anna-san. » rispose Sachi gentile mentre si scostava dal volto una ciocca dei lunghi capelli castano chiaro.
« Ieri pomeriggio ho duellato con Fuya e… » non riuscì a terminare perché le due l’assalirono di domande facendole prendere un certo spavento.
« Hai duellato con The Sparrow? E cosa ti ha detto? » chiese la prima con sguardo estasiato.
« Com’è andata? » proseguì Sei a ruota. « È successo qualcosa di particolare? Eravate soli? »
« N… no. C’erano un sacco di persone. » mise in chiaro con perplessità e questo placò un po' le due fanciulle.
«Beata te, Anna-san. » La giovane coi capelli neri sospirò afflitta. « A volte vorrei saper duellare anche io per poter sfidare The Sparrow, Shark, Four o qualche altro ragazzo. »
« È vero. » annuì Sachi con un sorriso dispiaciuto. « Sarebbe un bel modo per passare del tempo con loro senza doverli infastidire. »
« Beh, se volete posso insegnarvi a duellare. » propose con tutta la gentilezze di cui era capace mista ad una dose di timidezza.
« Davvero?! » chiesero in coro mentre la fissavano come un credente fissava un’apparizione mistica.
« Ma… » Sei fermò in un attimo il suo entusiasmo. « Sei sicura che non ti dispiaccia? » sentendo la sua replica anche l’altra calmò i suoi bollori per fissare Anna a sua volta.
« No che non mi dispiace. Altrimenti mica ve l’avrei chiesto, vi pare? »
« Arigatou, Anna-san! » dissero in coro e piene di gratitudine. 
« Ah, un'ultima cosa. » mise in chiaro prima di avviarsi col deck in mano. « Chiamatemi Anna. » >vrei chiesto, vi pare? .  per fissare Anna a sua volta.

ava l' se di timidezza.alche altro ragazzo. vide due ragazze che conosc

 

 

 

 

 

 

 

Salve gente.
Questo capitolo è dedicato ad Anna che pure non compare quasi mai. Potrebbe essere ben sfruttata nelle fiction eppure in giro non ho letto quasi nulla su di lei.
Piccole precisazioni:
- Baka: stupido.
- The Sparrow è il nome originale de Il Passero.
- Arigatou: Grazie.

 

Un saluto a tutti.
Alla prossima.

 

Koishan sakura.

   
 
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