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Autore: LeMuseInquietanti    20/11/2008    10 recensioni
Lei appare bella, lei è bella. Divina. L’apparenza non è tutto, e lei è solo apparenza. Lei non è niente. L’apparenza è la sua condanna.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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storiella su Rosalie, il personaggio che più mi incuriosisce tra i vampiri della Meyer, togliendo Edward of course.
Apparenza





Ha la pelle pallida, ma tutti dicono che è candida e luminosa.
Come dire di una pianta sintetica che nonostante non sia mai stata viva essa paia davvero la più bella tra le opere della natura.
Ma è morta diamine, morta.
Anche se l’apparenza non è tutto, è una futile carta patinata che riveste ogni cosa, è preconcetto e pregiudizio, arme letali in grado di distruggere quanto di innocente e suggestivo esiste nel mondo, anche se bisognerebbe liberarsi dai giudizi a priori questi condizionano e annebbiano la mente.
Lei appare bella, lei è bella.
Divina.
L’apparenza non è tutto, e lei è solo apparenza.
Lei non è niente.
L’apparenza è la sua condanna.
È il vampiro dai capelli biondi, hanno rubato al grano d’estate il bacio del sole, spighe morbide e voluttuose che incantano e spingono alla follia masse di uomini.
È l’invidia per le donne, che non possono aspirare a raggiungere tanta bellezza.
È utopia per i vampiri, perché un aspetto simile è pur sempre glorioso anche per gli appartenenti del suo mondo, non passa inosservata Rosalie Cullen.
È irraggiungibile, sembra imperturbabile, tediata dalla tanta imperfezione che la circonda, lei, regina dei dannati, puro ideale condensato nelle fattezze leggiadre di donna, merita qualcosa di più della circolare monotonia della realtà.
Vive anni già vissuti, costretta a fingersi un’eterna adolescente promessa sposa per non venir smascherata dai suoi compagni di scuola.
Che in realtà la bramano, vorrebbero il suo corpo, impazzirebbero per un suo abbraccio gelido e di marmo.
Rosalie sente i loro occhi sulla pelle, ripensa mestamente al suo passato.
C’è chi dice che la conoscenza si limita all’istante, ciò che è passato può anche essere messo in discussione, si può dire che non sia mai avvenuto.
E lei, fermamente, vuole convincersi di non avere un passato.
Di non aver subito.
Di non aver ammazzato.
Invece è stata usata come una puttana e poi si è vendicata come un’eroina.
Due parti che non le calzano addosso, lei è semplicemente l’algida regina dei cuori, destinata a far soffrire e a non provare mai dolore nel petto.

Invece da quando c’è quell’umana, in Rosalie si è destato il doloroso sentimento della gelosia.
Una donna bella e perfetta come lei prova invidia e disappunto nei confronti di un’umana pasticciona, banale, che arrossisce per gli sguardi profondi e enigmatici di quello che per lei è più di un fratello.
Un fratello che è perdutamente innamorato di una giovane ancora viva, lui che è morto, freddo e glaciale come tutti i Cullen.
<< hai visto come soffre? Sembra proprio che quella Swan abbia fatto breccia nel cuore del nostro Edward >>. Alice è perspicace, ha una speciale affezione per Edward e salterebbe gioiosamente se vedesse il ragazzo felicemente fidanzato con qualcuno. Perfino con un essere umano.
<< Soffre perché vorrebbe sbranarla. L’odore del suo sangue è indubbiamente accattivante. Ma lei è una persona insulsa, non ha nulla per cui Edward potrebbe impazzire. È il maledetto profumo a dargli alla testa, ma un po’ di caccia nei boschi lo calmerà. Alice, se vuoi proprio accasare Edward, trovagli una come noi, non potrei mai accettare la presenza di una ragazza qui in casa nostra >>
<< Ma cosa ti ha fatto quella povera Isabella? Non puoi esserne gelosa, lei non ha nulla che ti manca >>
Rosalie aveva lasciato cadere il discorso, sbattendo la porta era uscita dalla stanza. Quella sera non si era presentata nemmeno al richiamo della melanconica musica di Edward, Emmett aveva dovuto accettare quella situazione, Alice si era sentita responsabile e Jasper semplicemente si era adeguato all’aria tetra, e aveva preso posto vicino ad Esme e Carlisle, che fingevano da parte loro che tutto andasse bene.
Il giorno dopo Rosalie si era alzata, convinta che stare male per una frase di Alice o per un’impossibile evenienza, era da pazzi. Aveva abbassato l’ascia di guerra, e quel giorno a scuola aveva apertamente scrutato Bella, con un’aria di sufficienza che la rendeva ancora più affascinante e irraggiungibile per chiunque l’amasse.

Ricordò anni dopo quel momento, in cui aveva deciso di dormire sugli allori, certa che le arie tempestose di Edward al pianoforte presto sarebbero sfumate nelle simpatiche canzonette ideate per far ballare le coppie della famiglia.
Le venne in mente quel pomeriggio, quando comprese che nella sua vita avrebbe dovuto accettare una nuova compagna di viaggio, che ancora poteva respirare.
Rosalie ripensò a questo e le venne voglia di uccidere Bella Swan, di morderle quel collo nobile e roseo che tanto faceva impazzire gli uomini della sua famiglia.
Lo piegava con noncuranza di lato, mostrandolo come un trofeo, quando si lasciava trasportare da una risata incontenibile nel regno dell’allegria. Rosalie diventava una statua di marmo quando la udiva ridere, rideva a cuor leggero, rideva e viveva e poteva amare, con tutto l’impeto tipico di una mortale.
Voleva ucciderla in quei momenti più che mai, e non perché tutti l’avevano presa in simpatia, o perché avesse impegnato Edward allontanandolo dalla famiglia.
Non ha più niente. È vuota, desolata, sconfitta.
È l’essenza della disfatta, che si presenta sottoforma di bellezza melensa celata da un manto di profonda testardaggine.
Rosalie non è cattiva, non se lo sa spiegare.
Bella è viva e chiede la morte, quando lei venderebbe ogni cosa pur di vivere di nuovo.
Perché quella sua esistenza trascendente, è pura apparenza.


<< piangi? >>
Il sospiro di Emmet la faceva tremare debolmente, senza che lei potesse opporre resistenza. Tremava come conseguenza, plasmandosi al soffio del suo amore.
Emmett era buono e gentile, si interessava sul serio a lei.
Non aveva mai bramato semplicemente il suo corpo. Lui aveva scoperto oltre la rabbia e il dolore la vera parte di Rosalie, quella giovane bellissima e pura che era stata prima dello stupro, delle sofferenze e delle delusioni.
Lui sapeva scorgere la natura delle sue lacrime.
Non erano semplici isterismi da ragazza viziata.
<< lei è viva >> sussurrò, abbracciando Emmett con foga << lei è viva ed io no. Lei dice di voler morire, vuole vivere l’eternità accanto ad Edward, vuole trovarsi tra la vita e la morte a vagare accanto a noi, i fuori casta respinti da ogni mondo e da ogni regno. Lei potrebbe conoscere un ragazzo, innamorarlo, sposarlo, avere una famiglia e poi chiudere gli occhi per sempre e andare oltre con coraggio. E vuole questo >>
<< cosa intendi per questo, Rosie? >>
Lei singhiozzò di nuovo, nascondendo il capo tra le braccia di Emmett << niente Emmett. Noi non abbiamo più niente >> mormorò debolmente.
Non ha più niente. È vuota, desolata, sconfitta.
È l’essenza della disfatta, che si presenta sottoforma di bellezza melensa celata da un manto di profonda testardaggine.
Il suo animo cupo ha inghiottito, un buco nero, l’oro dei suoi capelli.
Il pallore spettrale del suo volto riflette il vuoto rimbombante che la sta devastando.
<< resta il fatto che tu hai me. per sempre >> replica Emmett, raccogliendo una lacrima che le scivola dalle ciglia. << per sempre >> ripete.
Rosalie lo fissa in silenzio, ma non pare più vederlo.
Eppure, oltre ogni previsione, sbatte gli occhi colpita.
Esterrefatta.
<> gli domanda, sfiorandosi il petto incredula.
<< cosa, Rosie? >>
<< il mio cuore >> sospira << batteva di nuovo >>
<< anche noi siamo vivi, Rosalie >>
E mentre Emmett le sorride e la bacia, le pare di capire per la prima volta cosa intendesse Bella per voler morire per vivere veramente.
La vita non esiste senza amore.
Bella senza Edward sta lentamente morendo, creperebbe senza aver mai vissuto.
E invece vuole vivere, accettando il giogo dell’eternità.
Lo capisce solo riscaldata dal sorriso di Emmett, che rischiara il buio del suo dolore.
Risponde al bacio, si allontana dalle labbra rosse del vampiro, lo guarda grata e sorride << anche noi siamo vivi >> ripete dolcemente.
L’ultimo pensiero logico formulato quella notte la sorprese non poco: a pensarci bene, il collo di Bella era davvero nobile ed elegante.
Valeva la pena conoscere quella mortale e farla sentire in famiglia.
Anche lei, dopotutto, come Rosalie sentiva di star piano morendo ingiustamente.
Anche lei, dopotutto, doveva essere felice.
Inevitabilmente felice accanto a Edward nella vera vita pallida e gelida dei vampiri.
Pensò questo prima di cadere tramortita in un sogno ad occhi aperti che aveva i tratti e il sapore di Emmett. Poi tutto divenne maledettamente confuso, com’era sempre stato durante la sua vita.

fine

non mi piace molto il finale, ma volevo che Rosalie fosse felice.
Mi piace davvero questo carattere freddo e algido, da vera tosta.
E come sempre, chi fa il duro nasconde un dolore profondo e teme che questo venga scoperto.
Rosalie vorrebbe la vita, non capisce che la vita è quella che condivide con il suo Emmett.
Bella è lo strumento in grado di redimere il suo ragionamento e di farle aprire gli occhi.
Se vi è piaciuta, se l'avete trovata terribile, se l'avete letta, che ne dite di lasciare una recensione???
Sarei davvero felice di riceverne qualcuna, davvero.
baci, Maria



  
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