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Autore: _Elahlea_    14/01/2015    1 recensioni
Loro: si sa ormai, One Direction. Internazionali, amati, desiderati, odiati, ricercati, giovani e infaticabili.
"Che la gente mi dica per quale motivo dovrei sbavare loro dietro! No davvero, nemmeno per Brad Pitt si fa tutto questo chiasso! Ma si può sapere che hanno di speciale? Insomma sì, musica che mette allegria e tutto il resto, però c'è bisogno di andare in visibilio come fosse resuscitato John Lennon? Dammi una buona ragione, Bob, una sola, e ti giuro che esco a cena con uno di loro!!!"
Lei: Emily, cantante, giovane, bella, piena di talento e...scettica. Perché a tutti piacciono gli One Direction? Emily è convinta di poter resistere al fascino che miete milioni di giovani ragazze in tutto il mondo: sarà vero o crollerà miseramente? E se dovesse cedere, quanto potrebbe farsi travolgere da questa febbre che impazza? L'occasione per mettersi alla prova sembra essere un incontro in uno studio televisivo. Ce la farà o no? Si accettano scommesse.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si sentiva la testa schiacciata in una pressa, le tempie pulsavano, il cervello sembrava avvolto da uno spesso strato di nebbia.
Aprì a fatica le palpebre e incontrò due occhi chiarissimi che la scrutavano.
"Dove sono?" biascicò con la lingua impastata.
"Nella mia camera d'albergo"
Cercò di mettersi seduta ma desistette dopo aver sentito una forte fitta alla testa. Si guardò intorno sperando che quell'ambiente le risultasse familiare.
"Che è successo? Non mi ricordo nulla" gemette portandosi una mano in fronte.
"Ci credo, stavi prosciugando tutte le riserve d'alcool del bar"
"Cosa?!" esclamò con la testa che doleva e la camera intorno a lei che girava lentamente.
L'unica cosa che era riuscita a mettere a fuoco era il ragazzo seduto accanto a lei che la fissava con uno sguardo tra il sollevato e l'amareggiato.
"Cosa stai cercando di dirmi Niall?"
"Che ti sei ubriacata Emi. Hai bevuto come una spugna accidenti a te!".
Aveva usato lo stesso tono che, ne era certa, avrebbe usato suo padre per rimproverarla dopo una bravata. Si mise a guardare il soffitto col volto teso: lei non si era mai ubriacata, mai, per cui doveva esserci un motivo se aveva deciso di mettersi a bere oltre il limite sostenibile dal suo fisico, consapevole che la mattina dopo si sarebbe svegliata con un mal di testa atroce e nessun ricordo di quello che era successo prima.
"Io ricordo solo la festa...ero con Liam, dovevamo andare all'asta...cosa è successo dopo?"
Niall sospirò.
"Vuoi sapere tutto?"
"Certo che voglio sapere tutto, Niall! Non mi ricordo più niente!" si lamentò mettendosi cautamente a sedere e appoggiando subito la testa alla testiera del letto.
"Tutto tutto?"
Emily sbarrò gli occhi.
"Santo cielo, non dirmi che ho combinato qualcosa di irreparabile, di cui potrei pentirmi o che non avrei mai fatto da sobria"
"Va bene, allora, ti ricordi com'è finita l'asta?"
Emily scosse la testa; Niall prese un lungo respiro e si preparò a raccontarle gli eventi di qualche ora prima.
 
Josh aveva vinto l'asta. Grazie ad un cavillo era riuscito a soffiare loro la vittoria dopo pochi secondi di dorata illusione. Avevano fallito, Emily sarebbe stata a sua disposizione per un intero pomeriggio. Non solo non pensavano fosse legale, dati i precedenti di Josh, ma era anche una questione di orgoglio: quello lì non poteva passarla liscia.
Mentre Zayn e Louis cercavano di trattenere Harry, posseduto da un forte moto di violenza nei confronti di Josh, Niall era subito corso alla ricerca di Emily, che dopo essere scesa dal palco con nonchalance, si era letteralmente volatilizzata dalla sala.
Aveva perlustrato la villa in lungo e in largo, e stava per ricominciare da capo tutto quanto, fino a che non vide una luce soffusa filtrare attraverso le tende di un separé.
Consapevole che avrebbe potuto cogliere una coppietta che aveva deciso di abbandonare l'asta per trovare un attimo di intimità, facendo così una delle più imbarazzanti figure della sua vita, decise di entrare.
Vide Emily seduta sul divanetto con sguardo vacuo, tanti bicchieri sul tavolino di fronte a lei e uno in mano quasi finito.
"Emily..."
La ragazza si voltò stancamente verso il nuovo ospite e gli rispose facendo roteare pigramente il contenuto del bicchiere:"Grazie Niall...so che avete fatto del vostro meglio". Sorrise debolmente.
"Emily vedrai...andrà tutto bene..."
"Davvero? Quindi il mio ex-ragazzo dopo avermi molestata non uscirà con me, non è vero? Ed Harry non mi odia più, non è così? Tornerà tutto esattamente come prima giusto?" incalzò agitandosi sempre di più. Fece una pausa guardando sconsolata il ragazzo prima di sbottare.
"Che stai dicendo Niall! Sono settimane che non va più tutto bene!" urlò lanciando il bicchiere ormai vuoto che si infranse contro la parete.
Il ragazzo si sedette e strinse a sé Emily ormai in lacrime.
"Faremo qualcosa, vedrai. Quello ti è saltato addosso, non può uscire con te come se nulla fosse. Non fare così per favore"
Cercava di tranquillizzarla in ogni modo, ma le sembrava troppo piccola e fragile in singhiozzi tra le sue braccia. Forse non era in grado di consolarla.
"Perché l'ha fatto Niall? Io non capisco...ha deciso di non vedermi più, di non parlarmi più...perché? Che senso ha? Io lo avrei sopportato se lui mi avesse offesa, avrebbe potuto dirmi qualunque cosa, ma perché chiudermi fuori dalla sua vita? Non lo sapeva quanto bisogno avevo di lui? Quanto ne ho? E invece ha dimenticato tutto, come se non fosse successo niente. Se tornassi indietro a quella notte non lo farei neanche entrare nella mia stanza...o forse lo bacerei, lo bacerei e basta per evitare tutto questo. Prima gli sarebbe importato qualcosa di difendermi da Josh, voleva picchiarlo quando lo ha visto, quando ha visto cosa mi aveva fatto...poco fa invece...mi ha guardata appena, Niall. Mi odia".
Era un fiume, un fiume in piena che non accennava a calmarsi. Non era un male, dopotutto, che piangesse e si sfogasse finalmente. Per quanto riguardava Josh, Niall non era tanto sicuro che Harry non lo avrebbe picchiato prima della fine della serata.

"Sei un lurido vigliacco!"
La voce di Harry echeggiò per il giardino della villa mentre si avvicinava a grandi passi al ragazzo intento a fumare una sigaretta.
Un sorriso mellifluo gli si dipinse in volto.
"Ce l'hai fatta ad uscire. Spero tu non sia perso lo spettacolo" disse soffiando fumo denso dalla bocca mentre l'altro ragazzo gli si piantava davanti.
"Aggiornati Josh, io ed Emily non ci vediamo più"
"Vuoi farmi credere che non ti piace?". Alzò un sopracciglio scettico.
"Naturale" replicò inflessibile.
Il ragazzo scoppiò in una sonora risata.
"Suona un po' come la volpe con l'uva. Che è successo? Ti ha rifiutato?"
"Per rifiutare qualcosa bisognerebbe prima che sia stata fatta un'offerta"
Josh squadrò Harry da capo a piedi con aria seria, gli occhi ridotti a due fessure.
"Bè, vorrà dire che non soffrirai quando tornerò con lei" cominciò spirando altro fumo.
"Ragiona: l'ho fatta innamorare di me una volta, ci sto un secondo a riprendermela. Io la conosco, so benissimo com'è fatta, e puoi stare certo che sarà mia. Completamente!" sussurrò con voce vellutata.
"Puoi fare quello che vuoi" gli assicurò Harry gelido.
Il ragazzo sorrise cattivo.
"Sei un pessimo bugiardo. Vuoi dirmi che se avessi la possibilità non te la scoperesti? Ho visto come la guardavi a Natale e si vedeva lontano un miglio che morivi dalla voglia di farlo" gli soffiò a pochi centimetri dal volto.
"Io la riavrò Harry, presto o tardi accadrà e tu...tu non potrai farci niente. E se quello che dici è vero, che non vi vedete più, bè tanto meglio. La dolce Emily sarà a pezzi e bisognosa di affetto non credi? Ed è proprio una fortuna che qui ci sia io, pronto a..."
"Non sono venuto fuori per parlare di Emily, Josh!" lo interruppe brusco Harry con la mascella contratta.
Il ragazzo alzò un sopracciglio sorpreso.
"Ah no?"
"No, sono venuto a restituirti il favore"
Josh lo fissò in tralice prima di perdere i sensi per il colpo che ricevette in testa.

"Hai visto Harry?" chiese Louis trafelato arrivando di corsa.
"No, l'ho perso. Che diamine! Se quello trova Josh lo ammazza" imprecò Zayn.
"Anche Niall ed Emily sono spariti" li informò Liam arrivando nell'anticamera.
"Ma che fanno? Giocano allegramente a nascondino?". Louis sbuffò cercando di riordinare le idee.
"Ok, controlliamo il giardino. Dovranno pur essere da qualche parte"

Ghignò soddisfatto. Quel bastardo viziato se lo meritava proprio; anzi, era anche stato troppo tenero con lui, ma non poteva permettersi di perdere troppo tempo. Imboccò una scala per il piano superiore. Si accorse che i corridoi di quell'area erano scarsamente illuminati; forse quella zona non era stata adibita agli ospiti, ma poco importava.
Aveva bisogno di fare qualcosa per non pensare, nonostante ogni suo sforzo sembrasse vano e la mente andasse automaticamente ad Emily. Sapeva che non avrebbe potuto fare niente per lei, era a conoscenza che ogni sforzo suo o dei ragazzi sarebbe stato vano: aveva letto bene il regolamento e la mente gli aveva subito ricordato quella postilla quando aveva visto Josh.
Non sapeva più bene quali fossero i suoi sentimenti per Emily.
Prima di quella sera aveva finalmente raggiunto l'apatia più totale: non l'aveva salutata quando era partita per l'Europa e aveva provato una soddisfazione sottile nel constatare l'espressione delusa che le si era dipinta in volto; nonostante ciò non aveva potuto ignorare l'amaro in bocca mentre si richiudeva la porta della stanza alle spalle, consapevole che non l'avrebbe rivista per molto tempo; era rimasto sorpreso che non avesse neanche cercato di salutarlo quella sera; si era detto che probabilmente si era stancata di cercare di rimediare a quella situazione così assurda. Sicuramente se lui non l'avesse baciata la sera di pochi mesi prima, avrebbero continuato ad essere i buoni amici di sempre, ma sarebbe davvero servito quando lui provava ben altro per lei? Si poteva essere degli amici totalmente leali e sinceri nascondendo qualcosa di così grande? L'aveva baciata per questo (e anche perché aveva voglia di farlo) e lei aveva reagito nel modo peggiore che potesse immaginare. Si era costretto a non pensare a lei per diverso tempo e il suo piano stava anche funzionando, prima di quella sera.
L'aveva guardato.
Emily l'aveva guardato negli occhi mentre il martelletto batteva sul tavolo aggiudicandola a Josh. Era stato uno sguardo breve, fuggevole e non sapeva bene neanche lui cosa vi avesse letto di preciso (angoscia, rassegnazione, astio nei suoi confronti?), ma era rimasto fregato. Dopo tutto il tempo che gli ci era voluto per farla uscire dalla sua testa, quegli occhi lo avrebbero perseguitato per giorni, pronti a scrutarlo ogni qual volta si fosse apprestato a dormire.
Si stropicciò un occhio per smettere di pensare e la sua attenzione venne attirata da una luce rossastra che illuminava cupamente il corridoio alla sua sinistra. Imboccò quella strada e sentì le voci di due persone provenire dalla stanza rossa. Si avvicinò, spinto da un'inspiegabile curiosità e senza rendersene conto entrò nella stanza con passo felpato.
Ciò che vide gli mozzò il fiato in gola.
Niall ed Emily si stavano baciando sul divanetto.
Gli ci volle qualche istante prima di accettare la realtà dei fatti, proprio mentre Niall allontanava dolcemente da sé la ragazza mormorando il suo nome.
Emily guardò prima Niall, poi si accorse di Harry e spalancò gli occhi portandosi una mano alla bocca; Niall si voltò corrugando la fronte stranito dal gesto della ragazza.
Quando incontrò lo sguardo gelido di Harry si sentì morire.
"Continuate pure. Siete perfetti insieme, una coppia di bastardi traditori!" sibilò crudo prima di voltare loro le spalle.
"Harry aspetta!" urlò Niall alzandosi in fretta.
Ma il ragazzo era già sparito, inghiottito dall'oscurità del corridoio.

 

  
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