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Autore: 20maggio2013    14/01/2015    1 recensioni
Sono passati due anni da quel ‘Ti amo’ sussurrato sotto il balcone della casa di Giulietta.
Molte cose cono cambiate.
Alcune in positivo, altre in negativo.
Nuovi e vecchi amori.
Delusioni e speranze.
Passioni nascoste venute allo scoperto cambiando la vita dei protagonisti.
***
Kiss me like the first time
Leave your lips on mine
I can't remember why
We ever said goodbye
(Kiss me, Lucy Hale)
***
Continuazione ‘Innamorarmi? No, grazie.’ vi consiglio di leggerla prima di iniziare questa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Afraid of love'
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EPILOGUE

 
 
LIZ
 
Il giorno tanto atteso era arrivato. 
Il 17 luglio 2015 era finalmente arrivato. 
"Liz ti vuoi stare un secondo ferma?"
Mi ribeccò per la decima volta Hannah mentre mi sistemava i capelli. 
Alla fine avevamo deciso di fare un matrimonio a quattro. Io e Zayn insieme a Harry e Cher. 
Cher era venuta la mattina presto da me e le altre ragazze ci avevano raggiunto dopo per aiutarci a preparare. 
Hope ci aveva fatto i vestiti. Hannah si era offerta di truccarci e farci un acconciatura. 
Da poco aveva iniziato a lavorare come parrucchiera ed era molto brava. Megan si era offerta di fare da fotografa al nostro matrimonio e aveva fatto diverse foto prima di andare a casa di Cher dove c'erano i ragazzi a fare altre foto. 
Eleanor e Charlie, insieme alla piccola Susan, erano venute semplicemente a farci compagnia. 
"Finito." Esclamò entusiasta Hannah osservando il suo capolavoro. 
Mi aveva fatto un'acconciatura abbastanza semplice. Una treccia laterale che partiva da destra. I capelli a sinistra erano sciolti e cadevano mossi sulla mia spalla. 
"Siete stupende." Esclamarono Charlie ed Eleanor osservando me e Cher. 
"Chi è?" Domandò ad alta voce El raggiungendo la porta di casa dopo che avevamo sentito il campanello suonare. 
"Il testimone della sposa."
Sorrisi alzandomi dalla sedia e aprendo la porta. 
"Ciao Jace." Salutai il ragazzo abbracciandolo. 
"Mio dio Liz... Sei stupenda."
Disse sbalordito il biondo. 
"Ciao a tutte."
Salutò il resto del gruppo entrando in casa. 
Jace non aveva legato molto con il gruppo nonostante tra me e lui si fosse creato un rapporto fantastico. 
"Chi è l'altro testimone?" Chiese poi. 
"Harry.."
Lo vidi annuire. Poi rivolse la stessa domanda a Cher subito dopo essersi complimentato con lei per il suo magnifico aspetto. 
"Niall e Hannah." Disse la ragazza. 
"Io con zia Hope, zia Charlie ed El saremo le damigelle." Intervenne la piccola Susan spuntando tra le gambe del ragazzo. 
Liam e la sorella maggiore di Zayn, Doniya, sarebbero stati i testimoni di Zayn. Mentre io e Louis i testimoni di Harry. 
"Nervosa?" Mi domandò Jace riportando l'attenzione su di me. 
"Un po'.." Ammisi. 
"Solo un po' Liz?" Mi prese in giro Cher. 
"Senti chi parla."
Scherzai facendole la linguaccia. 
"Che ore sono?"
Domandò poi Charlie. 
"Forse faremo meglio ad andare. Tra mezz'ora inizia la cerimonia."
Hannah appoggiò Hope e tutti insieme uscimmo di casa. 
Una volta davanti la chiesa mi paralizzai. Guardai Cher e vidi che era nelle mie stesse condizioni. 
"Noi andiamo dentro." Ci avvisarono Jace e Hannah. 
Poco dopo i miei genitori e quelli di Cher ci raggiunsero. Quei trenta minuti volarono e la cerimonia stava per iniziare. 
Sia mia madre che quella di Cher rientrarono e dopo qualche minuto partì la marcia nuziale. 
Susan seguita da Hope, Eleanor e Charlie entrarono in chiesa. 
Poi fu il mio turno. Mio padre mi prese sotto braccio e insieme percorremmo la navata centrale seguiti subito da Cher e suo padre. 
Quando incontrai lo sguardo di Zayn trovai la sicurezza e il coraggio di cui avevo bisogno. 
Appena lo raggiunsi lui mi sorrise. Io ricambiai e in quel momento fu come se tutte le persone presenti in chiesa fossero sparite e c'eravamo soltanto io e Zayn. 
 
 
ELEANOR
 
"Come sta Susan?" Chiesi raggiungendo il ragazzo dall'altra parte del locale.
Il ragazzo non mi rispose, mi sorpassò lasciando Susan con sua madre. 
Al ristorante avevano gonfiato uno scivolo gonfiabile abbastanza grande e Susan mi aveva chiesto se poteva salirci. Io avevo acconsentito ma non avrei mai potuto immaginare che sarebbe caduta facendosi male.
"Louis, mi dispiace. Se avessi saputo che si sarebbe fatta male non le avrei mai fatto fare una cosa del genere."
Mi scusai con lui inseguendolo. 
"Non avresti mai dovuto decidere te su una cosa che riguarda mia figlia."
Il suo tono arrivò duro e freddo alle mie orecchie. 
"Mi dispiace davvero. Susan è come una figlia per me.. Non avrei mai voluto si facesse del male."
"Susan non è tua figlia. Susan è mia figlia. Tu non centri niente con lei."

Il suo tono era duro e quelle parole mi ferirono molto. 
"Susan ha avuto solo una madre, ma ora lei è morta. E nessuno potrà prendere il posto di sua madre."
I miei occhi si fecero lucidi a quelle parole. Mi sentii una stupida per essermi illusa. Louis aveva ragione, Alex era la madre di Susan. Alex era l'unica ragazza che lui avesse amato. 
Io non ero nessuno. Solo una ragazza che si era innamorata di un ragazzo che purtroppo non ricambiava. 
"Hai ragione.. Io non sono nessuno per prendere delle decisioni." Proferii flebilmente prima di voltare le spalle. 
Chiusi gli occhi cercando di trattenere le lacrime e man mano che mi allontanavo sempre di più diminuivo il mio passo. 
"Aspetta El.." Sentii urlare alle mie spalle. 
Mi voltai trovando Louis corrermi incontro affannato. 
"Scusa non intendevo dire questo. Non.."
"No Louis, hai ragione tu. Io non sono nessuno per poter prendere delle decisioni. Susan è tua figlia, non la mia."
"Non è vero che non sei nessuno Eleanor.."

Scossi la testa mentre le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi. 
"Non devi dire niente Lou.. Sono stata io una stupida ad innamorarmi di un ragazzo che non ricambia."
Mi voltai cercando di allontanarmi ma il ragazzo mi bloccò per un polso. 
Vidi il ragazzo tentennare. Aprire e chiudere la bocca ripetutamente, ma non disse una parola. 
Spostai il mio braccio dalla sua presa e voltai nuovamente le spalle. 
"Io ti amo."
Sentii urlare dopo che avevo fatto qualche passo. Mi bloccai credendo di aver sentito male. 
Io e Louis uscivamo insieme da circa dieci mesi ma il nostro rapporto era molto distaccato. Solo quando eravamo da soli si lasciava andare un po'. In presenza di qualcuno era come se ci fosse qualcosa che lo trattenesse. 
"Cosa?" Balbettai voltandomi e incontrando i suoi occhi azzurri oceano. 
"Io ti amo Eleanor Calder."
 
 
LOUIS
 
"Hai ragione.. Io non sono nessuno per prendere delle decisioni."
Solo in quel momento mi resi conto di quello che avevo detto. Deglutii dandomi dello stupido. 
Forse lei aveva sbagliato a far salire Susan sullo scivolo gonfiabile senza il mio permesso, ma io avevo esagerato a dirle quelle cose. 
La vidi allontanarsi, allora decisi di seguirla. 
"Aspetta El..-dissi con l'affanno- Scusa non intendevo dire questo. Non.."
"No Louis, hai ragione tu. Io non sono nessuno per poter prendere delle decisioni. Susan è tua figlia, non la mia."
"Non è vero che non sei nessuno Eleanor.."
"Non devi dire niente Lou.. Sono stata io una stupida ad innamorarmi di un ragazzo che non ricambia."

Aprii la bocca per dire qualcosa ma le parole mi mancavano. La paura mi bloccava e non riuscivo a dire quello che provavo per lei. 
Per la seconda volta nel giro di cinque minuti la vidi allontanarsi e in quel momento capii che se non avessi fatto qualcosa l'avrei persa. 
"Io ti amo." Urlai sicuro delle mie parole. La vidi bloccarsi così la raggiunsi. 
"Cosa?" Balbettò.
"Io ti amo Eleanor Calder."
Mormorai nuovamente guardandola negli occhi. 
Dopo la morte di Alex non avrei mai creduto di poter amare qualcun'altra. Eppure era quello che era successo. 
"Ti amo anche io Louis Tomlinson."
La sentii sussurrare sulle mie labbra prima che io la baciassi come non avevo mai fatto. La baciai come avevo baciato soltanto Alex. 
 
LIZ
 
"Prima di oggi non avrei mai pensato di poter condividere tutto con la mia migliore amica."
"Proprio tutto no.."
Lo corressi io. 
"Sei proprio stupida quando fai così." Mi prese in giro Harry. 
Gli feci la linguaccia continuando a ballare con lui. 
Sin da piccoli ci eravamo promessi di farci da testimone di nozze, ma non avremmo mai immaginato di sposarci insieme. 
"Non mi sembra ancora vero.." Mormorai incredula con lo sguardo fisso su quello che ormai era mio marito. Lo vidi alzare lo sguardo verso di me e regalarmi uno di quei sorrisi che avevo ricevuto solo io. 
"Ah chi lo dici... Non avrei mai immaginato che mi sarei sposato così giovane." Concordò Harry. 
"Posso ballare con mia moglie?"
La voce di Zayn arrivò alle mie spalle.
"Tutta tua.." Harry si allontanò dalla mia presa lasciandomi nelle mani di Zayn. 
Lo vidi raggiungere Cher e iniziare a scherzare con lei. 
"Mi concede questo ballo signora Malik?"
Zayn si inchinò portando la mano sinistra dietro la schiena e allungando la mano destra verso di me. La testa era alzata e il suo sguardo fisso nel mio. 
Si mordicchiava il labbro inferiore in modo provocante. 
Mi scappò una risata. Poi mi inchinai anche io come una principessa, o almeno cercando di sembrare tale, ma inciampai nel mio stesso vestito. 
Zayn mi afferrò prontamente tra le sue braccia impedendomi di cadere. 
"Continui ad essere la solita imbrunata."
"Anche se ora sono tua moglie non significa che io sia cambiata."
Ribattei io facendomi cullare dalle sue braccia. 
Sentii il suo petto alzarsi e abbassarsi mentre cercava di soffocare una risata. 
Poi alzai il mio sguardo incontrando le sue labbra carnose. 
Mi alzai leggermente sulle punte prima di far incontrare le nostre labbra in un dolce bacio. 
 
 
“Vado anche io..” Jace si avvicinò a me e Zayn. Quasi tutti gli invitati erano andati via compresi Harry e Cher, avevano l’aero per l’Australia quella sera stessa.
Eravamo rimasti soltanto Jace, io, Zayn, i miei genitori e la mia nuova famiglia.
“Ciao Jay.” lo salutai abbraciandolo forte a me.
“Ciao Liz, Zayn..- salutò il ragazzo con una stretta di mano. - Ancora auguri.” aggiunse prima di lasciami un bacio sulla guancia e andare via.
Vidi Zayn fulminarlo con lo sguardo per quel piccolo gesto.
“Non mi dire che sei ancora geloso di Jace..” lo presi in giro.
“Non significa che ora che sei diventata mia moglie, io debba smetterla di essere geloso.”
“Ma non c’è bisogno che  tu lo sia, soprattutto di Jace.”
“Hei piccioncini.”
Thrisia interruppe il nostro abbraccio. Sorrisi imbarazzata allontanandomi dal mio ragazzo, o meglio marito.
“Queste sono le chiavi di casa vostra, tutte le vostre cose sono già lì.” Ci informò dandoci le chiavi.
“Noi andiamo, Safaa si è addormentata e siamo tutti stanchissimi. Auguri ragazzi e buona luna di miele.” Thrisia ci abbracciò, poi anche il resto della famiglia venne a salutarci.
“Figliolo, prenditi cura di mia figlia.” scherzò mio padre abbracciando il ragazzo.
“Lo farò.”
“Ciao tesoro.”
mi salutò mio padre.
“Non posso credere che ti sei sposata. Ormai non sei più la mia bambina.”
“Papà, sarò sempre la tua bambina. Solo un po’ cresciuta.”
scherzai staccandomi da mio padre per salutare mia madre.
Una volta che anche loro andarono via, anche io e Zayn uscimmo dal ristorante.
L’autista che ci avrebbe portati alla nostra nuova casa, ci stava aspettando fuori.
A quell’ora non c’erano macchine per le strade di Londra e in poco tempo arrivammo a destinazione.
La nuova casa non era molto lontana da quella vecchia. Avevamo preferito rimanere nello stesso quartiere dove avevamo sempre vissuto così da rimanere sempre vicino ai nostri amici.
 “Aspetta qui.” guardai confusa Zayn scendere dall’auto.
Subito dopo lo ritrovai dall’altra parte. Aprì la porta alla mia sinistra e infilò la parte superiore del busto.
“Che intenzioni hai.. aaah..” urlai divertita quando il ragazzo mi prese in braccio stile principessa.
“Mettimi giù Zayn.” dissi ridendo.
Lui ignorò la mia richiesta e si avvicinò all’abitazione.
Anche una volta entrati in casa non mi mise giù.
“Dov’è la camera?” chiesi ammirando l’entrata.
Zayn alzò le spalle.
“Dovremmo cercarla.” disse iniziando a vagare per le camere.
Era la prima volta che ci entravamo. La famiglia di Zayn aveva insistito tanto per farci rimanere all’oscuro di tutto fino a quel momento.
Era stata il loro regalo di nozze. I miei, invece, ci avevano regalato la luna di miele.
“Bingo.” disse Zayn aprendo una porta.
Zayn si incamminò verso il letto e poi mi lasciò cadere sopra.
Poi si stese su di me.
I nostri volti erano a qualche millimetro di distanza. I nostri nasi si sfioravano e i nostri respiri si mischiavamo.
“Come fai ad essere così fottutamente perfetta Lizzie?” domandò senza staccare il suo sguardo dal mio.
“Non sono perfetta Zayn, nessuno lo è.” sussurrai sulle sue labbra.
“Per me lo sei.”
Sorrisi felice ed fui sicura di essere arrossita a quelle parole.
“Ti amo così tanto Lizzie.”
“Anche io Zayn. Non potrei amarti più di così.”

Mormorai prima di unire le mie labbra alle sue.
Mi lasciai trasportare da quel bacio e nonostante tutto quel tempo, mi stupii di come dipendessi da lui e da come lui dipendesse da me.
Tutti dicono che ci si innamora una sola volta, ma non è vero. Perché ogni volta che lo vedo, io mi innamoro di nuovo.
  
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