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Autore: Fox Vampire    14/01/2015    1 recensioni
La passione morbosa di una ragazza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Canzone consigliatahttps://www.youtube.com/watch?v=3xP2fu2tyYw

Jacques prese la mia mano, dolcemente, si avvicinò a me e sussurrò alle mie orecchie di lasciarmi andare, e non potei fare altro che abbandonarmi a lui: ero sempre così con Jacques, mi mostravo forte per i primi due minuti, lo scacciavo, lo rifiutavo, ma non riuscivo mai a dirgli di no, che fossimo in pubblico, da soli, con altre persone... Per me era impossibile.
C'erano giorni in cui mi illudevo, addirittura, di potermene allontanare per sempre, mentre guardavo il sole splendente sopra di me e mi sentivo il cuore pieno di gioia, un sentimento raro ma che conservavo in ogni suo attimo più prezioso, e mi sentivo libera, finalmente, libera da qualsiasi cosa fosse quel legame malato che mi univa a lui: allora ridevo, scherzavo, e stilavo una lista di buoni propositi che attaccavo sul frigorifero.
C'erano anche quei giorni, però, in cui il pianto del cielo rifletteva il mio, e quella felicità che avevo provato mi sembrava talmente lontana, e tanti e tanto grandi erano i problemi che mi affliggevano, che quando, immancabilmente, Jacques si presentava vicino a me, io immancabilmente mi rifugiavo tra le sue braccia, alla ricerca di quella felicità momentanea che lui sapeva darmi tanto bene, e nonostante sapessi che dopo qualche ora sarei stata di nuovo uno straccio in balia degli eventi, dei sentimenti, delle urla e dei litigi adoravo crogiolarmi nell'illusione che quello stato di serenità e pace che avvertivo con Jacques, sarebbe durato per sempre.
 Per anni la nostra relazione continuò così, tra alti e bassi, con separazioni che sembravano definitive, ma ogni volta, in qualche modo, ci ritrovavamo, fosse tramite altre persone o meno: era  inevitabile, come se fossimo legati indissolubilmente;  avevo tentato, invano, di liberarmi di quella passione morbosa, per anni e anni... ma lui mi faceva stare così bene, ed ogni volta in cui mi sentivo sola sapevo che sarebbe stato lì per me, a farmi del male, certo, ma non mi avrebbe mai abbandonata, mi avrebbe ascoltata, lasciata sfogare, disperare, infuriare, ma non mi avrebbe mai lasciata, e di questo ero perfettamente conscia.
Era con me quando cercavo, ragazzina, di mettermi in mostra con gli altri, perché credevo che mi avrebbe resa più matura ai loro occhi; era con me durante le serate con gli amici, quando conobbi gran parte di quei ragazzi che lasciarono un' impronta nella mia vita; era con me durante i cuori spezzati, i litigi, i pianti, l'ansia, la frustrazione; era con me quando mi sentivo quel buco dentro, quella solitudine che sembrava bucarmi il petto; era con me quando capii che quello che era dentro di me, dentro al mio petto, la cosa di cui avevo più paura in assoluto, non era curabile... Perché ne era la causa.

___
Come al solito scrivo per sfogo, quindi non badate troppo alla coesione del testo, però lasciate pure critiche, suggerimenti (se si è capito chi è realmente Jacques ahah)... quello che vi pare insomma, dateci giù duro che non vedo l'ora di migliorarmi!
Peace&Love

 
  
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