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Autore: CHAOSevangeline    15/01/2015    6 recensioni
{ Newtmas | School!AU }
A ricreazione, Thomas realizzò due cose: la prima, che era riuscito a sopravvivere fino a quel momento; la seconda, che Newt aveva tutta l’aria di essere il boss di quella classe.
Non appena gli aveva stretto la mano era stato come se tutti – e ci teneva a sottolineare tutti – avessero deciso di accettarlo nel loro branco.
Da un certo punto di vista Thomas ne era felice, ma dall’altro non poteva fare a meno di domandarsi dove fosse finito.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per certe cose ci vorrebbe un manuale di sopravvivenza
- specialmente per la scuola.

       

#Capitolo 1
oppure
"Quel primo giorno di scuola che fortunatamente fu proprio in quella scuola"
 
 
Thomas aveva appurato una cosa: non gliene andava dritta una.
Era il primo giorno di scuola, il primo giorno di scuola in una nuova scuola, volendo essere precisi. Ci teneva a dare una bella immagine di sé ai professori e anche ai compagni, e sapeva che uno dei modi migliori per farlo era essere puntuali.
Per quanto generalmente lo fosse, questo non fu sufficiente a impedirgli di spegnere la sveglia quando decise di trapanargli le orecchie, strappandolo dal bellissimo sogno che stava facendo. Un sogno dove lui non andava a scuola, per niente.
Quando sua madre gli aveva fatto notare che era tardi, l’incubo che in condizioni normali cominciava alle otto in punto decise di avere inizio una buona mezz’ora prima, orario in cui idealmente Thomas sarebbe già dovuto essere per strada.
Se non altro si era preparato la cartella e aveva appoggiato i vestiti sul letto.
Se non altro era un campione nell’arte del mangiare correndo per non arrivare in ritardo, visto che per quanto fosse puntuale spesso spegneva la sveglia.
Se non altro avrebbe potuto dire di essersi perso nel nuovo quartiere.
Così eccolo: fiatone, pancia piena e fortunatamente davanti ai cancelli dell’istituto con cinque minuti di anticipo.
Forse non tutte le speranze che quella giornata prendesse la piega giusta erano perdute.
Varcò la soglia dell’edificio scolastico e si guardò intorno: molte più persone di quelle a cui era abituato, molti più armadietti di quanti ne avesse mai visti in un solo corridoio e decisamente troppa gente che lo fissava.
Mentre camminava, guardandosi intorno senza soffermarsi realmente su nessun dettaglio visto che c’era davvero poco da ammirare in quell’atrio, Thomas andò a sbattere contro una delle studentesse.
Carina. – aggiunse la sua mente. Aveva capelli corvini e mossi, ma dall’occhiata che gli lanciò ebbe come la sensazione che qualsiasi cosa pensasse di lei, quella ragazza avesse già deciso di odiarlo.
Senza nemmeno dirgli di stare attento se ne andò, e Thomas rivolse al nulla il lieve sorrisino di scuse con cui sperava di essere perdonato.
Dopo essersi ripreso da quel momento di quasi totale smarrimento decise di informarsi su quale fosse la sua classe e anche se l’impresa seppe rivelarsi non troppo facile riuscì a portare a termine pure quel compito.
Ora l’unica cosa che rimaneva da spuntare nella lista mentale di cose da fare per cominciare bene quell’anno scolastico era l’inutile discorso di presentazione.
Thomas poteva essere spigliato in certe situazioni, ma ce n’erano altre che rischiavano di ammutolirlo e quella che stava per affrontare era proprio una delle appartenenti al secondo gruppo. Non che fosse timido, solo… che avrebbe dovuto dire?
La campanella suonò e venne accompagnato di fronte alla porta della sua nuova classe.
Non appena varcò la soglia, Thomas pensò di nuovo che quella fosse davvero la sua giornata sfortunata: inciampò e non in qualcosa, ma su un proprio piede.
Raggiunse la cattedra, sperando che la propria rapida ripresa avesse fatto distogliere l’attenzione dalla sua quasi-figuraccia. Però sentiva delle risatine.
Convenevoli, convenevoli. Mi chiamo Thomas, mi sono appena trasferito. Le solite frasi fatte.
Mentre parlava ebbe come la sensazione che tutti stessero pensando solo al suo essere appena inciampato come un perfetto idiota e desiderò di sprofondare: sorridevano per quello, ne era certo.
Fortunatamente quel supplizio finì presto e il professore lo mandò a sedere accanto a un ragazzo; non si era nemmeno accorto che l’unico banco vuoto era accanto a lui.
“Fa che non faccia battute, fa che non faccia battute.” pregò Thomas.
Raggiunse il proprio posto, ancora tutti gli sguardi fissi su di sé e sul suo nuovo compagno di banco, come se stessero aspettando una sua qualsiasi reazione.
Lo vide porgergli la mano.
« Io sono Newt. »



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Di preciso non so cosa mi abbia fatto scattare la molla per scrivere questa fanfiction.
Forse l'eccessivo angst della saga di TMR, o forse perché non avevo mai scritto una "commedia" e avevo il disperato bisogno di produrre qualcosa su questa bellissima coppia ;_;
Ho poco da dire su questo primo capitolo - che alla fine potrebbe anche essere letto come un prologo e non incarna ancora l'idea che ho per questa fiction, che non credo di poter definire appieno una raccolta -, ma spero ugualmente che vi piaccia!
Ringrazio in anticipo chiunque leggerà l'inizio di questa cosina, ci sentiamo al prossimo capitolo <3

CHAOSevangeline
   
 
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