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Autore: laveender    16/01/2015    0 recensioni
“Cosa credi che ne rimarrà di tutto questo? Di questi anni, di questo essere dei giovani ragazzi pazzi che amano la libertà? Di queste nostre lotte contro il conformismo e le discriminazioni razziali? Certe volte penso che verremmo dimenticati, ma ora vedendo tutto questo, so che non lo sarà. Stiamo lasciando il segno Grace.” Queste frasi dette da Cameron le rimasero impresse, con la speranza che un giorno sarebbero stati tutti uguali."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se Grace non avesse accettato di partire per Bethel quel lontano Agosto del 1969, non si ritroverebbe ora, a distanza di anni, a pensare al suo primo grande amore. Anche se normalmente non lo si può definire ‘amore’ un sentimento che si prova in soli tre giorni e a diciott’anni, ma lei aveva capito di amarlo troppo tardi.

Sospirava tenendo in mano quella che era l’unica fotografia insieme a lui.

Magari se non fosse stata così codarda ora sarebbero insieme a tenere in mano entrambi quella foto se avesse accettato da subito di partire con lui. O magari no. Le domande e i dubbi la tormentano da sempre ormai.

Ricorda ancora gli odori, l’allegria e le risate di tutti quei ragazzi, che come lei, amavano la pace e l’essere liberi. Era insieme ai suoi più grandi amici Joel e Clare, che anche loro avevano deciso di far parte del movimento hippie. Si sarebbero poi incontrati con John, Ian, Margaret ed Ellie là, in quelli immensi prati che avrebbero accolto più di centinaia di persone e conservato i ricordi di una generazione intera. Li avrebbero aspettati in quei volkswagen giallo e rosso che odoravano di fumo e fiori, che solo il pensiero fa disegnare sul viso di Grace un sorriso nostalgico.
Quando lo vide per la prima volta, erano in cammino lungo il festival che li avrebbe condotti nei tre giorni migliori della loro vita.
Si stavano osservando da un po’, ma lei levava lo sguardo ogni volta che lui le sorrideva. “Continuerai a girarti ogni volta che ti sorrido?” le aveva detto avvicinandosi. “Può darsi” rispose lei con il cuore che le martellava nel petto sempre più forte. Era alto, con dei lunghi capelli castani che gli ricoprivano una parte del viso. Oh quel viso. Perseguita ancora i sogni di Grace. Portava una chitarra appesa sulla schiena come molte altre persone lì intorno. Il ragazzo fece un respiro profondo, inalando l’aria di quelle campagne affollate.
 “Si riescono a sentire le note di High Flyin' Bird” affermò guardando verso l’orizzonte. Aveva ragione, la voce di Richie Havens ondeggiava nel vento e ciò significava che avevano iniziato. Lui si presentò, dicendo di chiamarsi Cameron e lei ricambiò la stretta di mano dicendo di essere Grace. La conversazione andò avanti, tra sorrisi  e sguardi di sottecchi che dicevano più di mille parole. Lei gli raccontò della sua passione per Johnny Winter, dei sui tre gatti e della sua famiglia che non approvava per niente la cultura hippie e il voler andare a vivere nelle comunità di Pittsfield. Lui disse che amava profondamente i The Who, che il suo più grande sogno era viaggiare e che apprezzava che ci fossero ragazze come Grace che nonostante la sua famiglia contro, seguissero le loro aspirazioni e desideri. Quando arrivarono, l’adrenalina e l’emozione erano grandi; ragazzi provenienti da tutte le parti degli stati uniti radunati per un'unica esperienza. I due furgoncini ero parcheggiati nel grande parto in lontananza dove si aveva una vista meravigliosa. Era li che li aspettavano tutti, visto che Grace e Cameron erano rimasti indietro. Non servivano presentazioni, tutti erano amici di tutti. Lui le prese la mano e si allontanarono. “Che fai? Dove andiamo?” chiese Grace mentre oltrepassavano un granaio diretti verso un albero in fondo al prato. “Guarda” disse arrampicandosi su di esso indicando il palco e tutte quelle persone che sembravano formiche. “Non credi sia la cosa più bella mai vista?” lei annuì restando a bocca aperta, era uno spettacolo magnifico. “Cosa credi che ne rimarrà di tutto questo? Di questi anni, di questo essere dei giovani ragazzi pazzi che amano la libertà? Di queste nostre lotte contro il conformismo e le discriminazioni razziali? Certe volte penso che verremmo dimenticati, ma ora vedendo tutto questo, so che non lo sarà. Stiamo lasciando il segno Grace.” Queste frasi dette da Cameron le rimasero impresse, con la speranza che un giorno sarebbero stati tutti uguali.
Tornarono dagli altri, senza allontanarsi l’uno dall’altro. Era come se fossero collegati da un filo invisibile, lei era attratta da lui e lui era attratto da lei. Ian prese la sua preziosa Zorki e immortalò Cam e Grace sorridersi, mentre loro non guardavano. Solo dopo lui le mostrò la foto che ancora conserva.
 
Il secondo giorno passò velocemente, con i Creedence Clearwater Revival, i The Who e Janis Joplin accompagnati da grandi quantità di LSD. Verso il tramonto Cameron prese quella che sembrò la decisione più difficile della sua vita. Aveva sempre saputo che non si sarebbe mai innamorato e avrebbe condotto la sua vita da lupo solitario insieme ad uno zaino in spalla in giro per il mondo, ma dopo aver conosciuto Grace qualcosa in lui era cambiato. Il sorriso luminoso di lei lo portava su un altro pianeta. Quel rossore sulle sue guance ogni volta che lui la guardava gli faceva provare una sensazione mai sentita prima. Come poteva una donna avere tale effetto su di lui? Aveva avuto tante ragazze per avere avuto solo vent’anni ma nessuna era come Grace. La decisione di chiederle se volevano partire insieme lo impauriva. Nei suoi sogni ad occhi aperti era da solo, non con una donna al suo fianco. ‘e poi chissà se accetterà’ pensò mentre andava verso di lei. Si avvicinò piano e per la seconda volta la prese per mano guidandola verso quell’ormai familiare albero e prendendo un bel respiro iniziò: “Senti Grace… So che è del tutto fuori dal normale, che ci conosciamo da due giorni e che non è abbastanza per provare dei forti sentimenti per una persona, ma tu mi fai diventare folle. Sono pazzo di te Grace. Sei l’unica donna che ho incontrato in tutta la mia vita a farmi sorridere come mai prima. Sto davvero bene con te. Tu mi piaci, e tanto. Vorrei portarti in tanti luoghi diversi, farti girare il mondo. Sarò felice se farai parte della mia piccola avventura.” Fece un profondo respiro, stando attento allo sguardo di lei, e riprese: “Non so a cosa stai pensando, e mai lo saprò se non me lo dici. Quindi ti prego, parlami..” Grace si sentiva al settimo cielo, anche lei era del tutto pazza di lui, ma non sapeva come spiegargli che non aveva intenzione di abbandonare il Massachusetts, il suo paese d’origine. Lei adorava quel posto, aveva passato i suoi diciotto anni là. Si trovavano diverse comunità per i figli dei fiori e lei era sicura che quello sarebbe stata la sua casa. Odiava questo suo pensare sempre al domani, non sapeva mai prendere le cose come venivano, sul momento. E per la prima volta nella sua vita, si fece coraggio e senza pensarci di più allungò le sue piccole e pallide braccia e gliele mise attorno al collo avvicinando velocemente le sue labbra a quelle di Cam. Sentirono una leggera pioggia sulla pelle farsi avanti sempre più forte, in quello che sembrava il bacio di una vita, tanto atteso e bramato. Senza accorgersene si ritrovano nella porta di quel grande granaio al riparo dal temporale.
Passarono insieme la notte. Grace ricorda ogni momento, ogni contatto di quella nottata piovosa, ogni “sei mia” sussurrato all’orecchio da Cam, di come le accarezzava la schiena e il suo profumo.
La mattina del terzo giorno si svegliarono ed entrambi pensarono che non ci sarebbe stata cosa migliore che passare ogni risveglio insieme. Ma non se lo dissero.
Lui la prese per un fianco portandosela più vicino “Mi piacerebbe che venissi con me dopo tutto questo, davvero. Non separiamoci. So che è folle, hai tutta la mattina per pensarci.” Propose Cam. Grace si irrigidì. Lui le baciò la fronte notando il nervosisimo di lei. Come poteva dirglielo? Aveva altri piani in mente. ‘Perché non può stare Cameron qui con me?’ si chiedeva. Era sicura dei sentimenti che provava, ma aveva troppa paura. Annuì e chiuse gli occhi, sospirando
“Mi devo incontrare con due ragazzi che ho conosciuto qui venerdì e ad altri amici con cui sono venuto. Noi ci rivediamo stasera. Qui fuori. In scaletta dovrebbe esserci Hendrix per ultimo, come inizia tu corri qua, ci sarò io ad aspettarti. E se non verrai entro la fine della sua canzone, saprò che hai fatto la tua scelta e ti lascerò in pace.” Disse dolcemente.
La gran quantità di LSD assunta da Grace le fece passare la giornata senza pensieri con Elli e gli altri, fino a che non sentì, nella mattina di Lunedì, la voce di Hendrix e realizzò cosa doveva fare. Era quasi sicura di non essere più persa nei suoi viaggi così corse nella direzione del granaio. La decisione l’aveva presa, anche se alla fine l’aveva sempre saputa. Stare con lui era la cosa migliore, a prescindere da come sarebbe andata a finire la loro storia. Ma Cam non era li. Lo aspettò. Ma lui non si presentò. Magari pensava che lei non lo avrebbe seguito, aveva forse capito che non sarebbe andata con lui?

Ancora oggi crede che se avesse preso prima una decisone, forse sarebbe arrivata in tempo. O forse era lui a non essere mai arrivato.

Solo poche settimane dopo, Grace, venne a sapere che era sparito, come risucchiato dalla terra. I suoi amici dissero queste esatte parole “Magari è già partito chissà dove in qualche sperduta regione alla ricerca di se stesso. Sparisce spesso, ma poi torna sempre.” E lei lo sta ancora aspettando, chiedendosi continuamente il motivo di quella sua partenza inaspettata.
 
I suoi stessi singhiozzi la riportano alla realtà. Le lacrime scendono veloci dal suo viso arrivando alla fotografia che tiene stretta e osserva con tristezza come se fosse l’ultima pagina del suo libro preferito. 




- Spazio autrice -
Sono consapevole di quanto faccia pena, l’idea è abbastanza carina credo, ma per il modo in cui l’ho sviluppata potevo anche tenerla per me. E’ da un po’ che marcisce dentro il mio pc, incompleta oltretutto, sentivo che dovevo condividerla con qualcuno, quindi spero che per quei dieci minuti che avete passato leggendola vi abbia intrattenuto anche solo un po’. L’idea di una storia d’amore nei campi di Woodstock si è sempre aggirata nella mia mente strana, e ho pensato di scriverla.
Grazie comunque per chi è arrivato fino a qui, vi invito a recensire se vi va, sono davvero curiosa di sapere il vostro onesto parere.
xx
   
 
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