Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: BrokenRoses    16/01/2015    1 recensioni
"..Thad guardava la pioggerellina leggera bagnare le strade di Sydeny dalla finestra del suo piccolo ufficio. Ormai anche il tempo rifletteva l'umore triste del ragazzo.
Come tutte le volte che non si obbligava a concentrarsi sul lavoro o su qualcosa in particolare, la sua mente volò a Sebastian e a come gli fosse apparso stanco e demoralizzato la sera prima attraverso le immagini sfocate che il computer gli aveva mostrato.."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vorrei dedicare questa storia
a Sara, l'amica migliore che potrei 
trovare e la twin migliore
che potrei desiderare
 

A very special gift
 

Thad lanciò il cellulare fra i cuscini del letto e sbadigliò. Erano appena le quattro e mezzo del mattino e lui aveva già sostenuto una discussione intercontinentale con quella testa bionda del suo amico.

Decidendo che ormai era troppo sveglio per poter sperare di riprendere sonno, il ragazzo si diresse verso il piccolo angolo cottura della casa e mise a fare il caffè.

Mentre aspettava di prendere la prima tazza di caffè della giornata andò a recuperare il suo portatile che aveva lasciato nel piccolo studio della casa, e tornò in cucina dove si mise a lavorare ai progetti che avrebbe dovuto consegnare al suo capo di lì a qualche giorno.

 

L'attenzione di Thad per il lavoro durò si e no dieci minuti perché la sua mente tornò a pensare a Sebastian.

Fra meno di due settimane sarebbe stato il suo compleanno, e Thad era bloccato a Sydney. Da quando si conoscevano, questo era il primo compleanno che dovevano passare separati.

 

La lontananza da Sebastian era l'unica cosa che veramente odiava del suo lavoro.

Poco importava se, in qualche modo c'erano abituati a vivere lontano – prima a causa del college e poi sempre per motivi di lavoro – era comunque una rogna.

Erano tre mesi che non vedeva il suo bellissimo ragazzo. Tre mesi in cui non lo baciava, toccava, respirava la sua stessa aria.. Dalla bocca del moro sfuggì un gemito frustato. Non poteva pensare a certe cose con Sebastian in un altro stato, ne andava della sua sanità mentale.

 

Sebastian e Thad non erano come i Niff – a cui bastava avere l'altro per essere felici – loro avevano bisogno di essere realizzati come singoli individui per essere felici insieme.

Era una cosa che avevano scoperto anni addietro, quando dovevano scegliere i rispettivi college.

I due ragazzi avevano litigato per settimane, accusandosi rispettivamente di pensare solo ai propri interessi senza pensare all' altro, prima di sotterrare l'ascia di guerra e parlare apertamente delle rispettive paure.

Il discorso era stato affrontato per primo dal francese, il quale aveva semplicemente ammesso di avere una paura folle di perdere l'altro, ma che non avrebbe rinunciato al suo futuro per lui.

Dopo quella discussione, le cose tornarono tranquille, con la promessa che nessuno dei due avrebbe dovuto annullare i suoi sogni solo per stare vicino all' altro.

 

Quando era arrivata l'offerta di lavoro per Thad, Sebastian era stato il primo a sostenerlo per fargli cogliere l'opportunità al volo ed aiutarlo con il trasferimento.

Solo che quasi nulla era andato come previsto. Anche semplicemente per chiamarsi dovevano organizzarsi, figuratevi per vedersi.

I primi mesi, non c'erano stati problemi, e si riuscivano a vedersi: una volta era Sebastian ad andare in Australia, una volta era Thad a tornare negli Stati Uniti.

Ma negli ultimi mesi, un po' per colpa del lavoro di Sebastian, un po' per colpa di quello di Thad non erano riusciti a vedersi.

 

Thad non era riuscito a tornare negli Stati Uniti nemmeno per Natale. Aveva chiesto al suo capo le ferie con un mese di anticipo, ma poi all' ultimo momento Janet – la Miranda Prisley dell' interior design – aveva obbligato tutto il suo staff a rimanere al lavoro per rimediare ad una serie infinita di problemi che si erano creati.

Sebastian inizialmente preso malissimo la cosa, tanto che quella sera avevano pure litigato via Skype.

 

Sei mesi, ecco quanto ancora Thad doveva resistere. Solo altri sei mesi, che però assomigliavano tanto ad un' eternità.

*

 

Thad guardava la pioggerellina leggera bagnare le strade di Sydeny dalla finestra del suo piccolo ufficio. Ormai anche il tempo rifletteva l'umore triste del ragazzo.

Come tutte le volte che non si obbligava a concentrarsi sul lavoro o su qualcosa in particolare, la sua mente volò a Sebastian e a come gli fosse apparso stanco e demoralizzato la sera prima attraverso le immagini sfocate che il computer gli aveva mostrato.

 

Il flusso dei suoi pensieri, venne interrotto dal telefono interno all' ufficio che prese a squillare.

“Pronto?” rispose il ragazzo.

“Harwood, vieni nel mio ufficio. Adesso.” La voce di Jenet risuonò decisa dall' altro capo della cornetta. Thad non ebbe nemmeno nemmeno il tempo di rispondere qualcosa che la donna aveva già riagganciato.

Thad, sospirò sistemando la cornetta al proprio posto. Senza indugiare oltre, uscì dall' ufficio e si diresse verso quello del suo capo, al piano superiore.

Bussò leggermente alla porta laccata bianca leggermente socchiusa e attese il permesso della donna di entrare.

 

L'ufficio, era ampio e luminoso, con una splendida vetrata alle spalle di Jenet. L'arredamento era moderno ed essenziale, ma comunque accogliente.

Thad rimase in piedi davanti alla donna, aspettando che finisse di leggere i documenti che aveva davanti.

“Thad non stare lì in piedi, accomodati, arrivo da te subito” disse la donna con un sorriso gentile sul volto.

Jenet finì di leggere velocemente i fogli e poi rivolse tutta la sua attenzione al ragazzo moro.

 

“Ti ho chiamato perchè se non sbaglio, tu avevi chiesto un paio di settimane di ferie per poter visitare la tua famiglia, giusto?” chiese la donna puntando il suo sguardo sul suo interlocutore.

“Si, ricorda bene” confermò Thad.

“Perfetto. Mi dispiace che tutto il problema con il progetto della villa di Gus ti abbia costretto a rinunciare, sopratutto perchè il tuo lavoro è sempre impeccabile. Stavo controllando le prossime scadenze e il lavoro che ancora manca da fare per ogni progetto, e siamo piuttosto avanti con tutti i lavori quindi pensavo che, se sei ancora interessato potresti prendertele adesso” spiegò la donna “potresti prendere le ferie da domani e tornare qui fra circa.. tre settimane?”

 

Thad pensò di aver capito male, e non riuscì ad impedire alla sua bocca di aprirsi in un' espressione stupita.

“Dice sul serio?” chiese il ragazzo alla donna, con una espressione veramente basita.

“Certo, che dico sul serio. Dovresti sapere che non scherzo mai quando si tratta di lavoro. La mia offerta è questa: tu recuperi le due settimane di ferie che non hai potuto fare per Natale e poi io ti spedisco del lavoro che puoi benissimo da New York. Può andare bene per te?” chiese Jenet con un tono allegro.

“Si certo, assolutamente ma potrei chiedere una cosa?” domandò titubante Thad al suo capo.

“Ovviamente” concesse la donna.

“Domani è il compleanno del mio fidanzato e mi chiedevo se potessi prendere anche oggi libero, così se riesco a trovare un volo, riesco ad arrivare in tempo. So che sto chiedendo tanto, e lei mi ha già concesso veramente..” il monologo del moro venne interrotto da Jenet che riprese la parola.

“Harwood, cosa ci fai ancora nel mio ufficio? Vattene, non voglio rivedere la tua faccia fino alla metà di Febbraio.” affermò decisa la donna, con un'espressione divertita sul volto.

 

Thad ringraziò la donna e volò fuori dall' ufficio alla velocità della luce.

 

*

 

Dopo un viaggio di ventinove ore in buisness class, Thad riuscì finalmente a chiudersi la porta dell' appartamento di Sebastian alle spalle.

L'orologio del salotto segnava le cinque del mattino, e nell'appartamento regnava la quiete più assoluta, segno che il francese stava ancora dormendo.

Dopo aver lasciato abbandonata la valigia vicino all' ingresso, il moro si avvicinò al divano e si tolse le scarpe e i vestiti restando in mutande, prima di dirigersi silenziosamente in camera da letto e fermarsi sulla porta ad osservare il fidanzato ancora addormentato.

 

Dopo essere rimasto sulla porta per qualche minuto, Thad si diresse verso il letto e si coricò accanto a Sebastian il più silenziosamente possibile, dove il sonno lo colse pochi istanti più tardi.

 

Sebastian venne svegliato, qualche ora più tardi, dai raggi del sole che filtravano attraverso le tapparelle non chiuse del tutto.

Gli ci vollero qualche minuti prima di realizzare che fosse il giorno del suo ventinovesimo compleanno.

Stava per girarsi sul fianco per provare a riprende sonno, quando sentì un corpo caldo avvinghiarsi al suo braccio sinistro.

Girò la testa di scatto ritrovandosi il suo compagno addormentato nel letto.

 

Sebastian accarezzò gentilmente la guancia del moro, come per accertarsi di non star sognando.

A quel tocco, seppur leggero, Thad si svegliò aprendo le sue iridi color cioccolato e rivolgendo uno sguardo di puro amore – seppur assonnato – al suo ragazzo.

 

“Buon compleanno Bash” disse il moro con un tono di voce basso, quasi sussurrato.

Sebastian, che non riusciva ancora a credere di avere Thad lì dopo tanti mesi, fece l'unica cosa che potesse fare: si chinò e baciò il fidanzato.

 


Note dell' autrice:

Salve a tutti! 
Spero che vi sia piaciuta! Questa storia è nata per il compleanno del nostro piccolo supereroe Grant, sfortunatamente non sono riuscita a pubblicare in tempo, anche perchè questa os non si voleva far scrivere .
See you soon
Giulia

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: BrokenRoses