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Autore: Liberty89    17/01/2015    3 recensioni
[Jak 3]
Non era stato particolarmente difficile difendere il Quartier Generale da quell’assalto, però era stato un compito lungo e sfiancante. Ashlein lo aveva già richiamato col comunicatore, ma lui non aveva risposto, perché troppo impegnato a guardarsi attorno, cercando un posto dove riposare prima di ripartire. Infine, Jak trovò un angolo all’ombra di un edificio, riparato ma non buio e poté ispezionare le ferite con calma, sotto lo sguardo vigile dell’amico Daxter.
Trovò diverse bruciature dovute ai laser dei jet d’assalto, qualche livido che sarebbe svanito in poco tempo e poi dei fori di proiettile di Eco.

Fic ambientata nel terzo capitolo della saga "Jak and Daxter".
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Fuoco incrociato
Autore: Liberty89
Genere: Generale
Rating: Verde
Fandom: Jak 3
Personaggi: Jak, Daxter
Avvertimenti: One-shot
Note dell'autore: Oh yes, ne ho scritta un’altra su Jak 3! Questa è ambientata nel mezzo del gioco, dopo la missione in cui bisogna proteggere il QG del Fronte di Liberazione dall’attacco dei veicoli e dei Bot della Morte. Non è stata una roba complicata da fare, ma erano più i danni che subivo dagli alleati perché si mettevano dietro di me a sparare °-° E quindi ecco l’idea per la fic, semplice e senza pretese. Spero che vi piaccia! Buona lettura!

Disclaimer: i personaggi della storia non mi appartengono. La fic non è stata scritta a scopo di lucro.



Fuoco incrociato

Non era stato particolarmente difficile difendere il Quartier Generale da quell’assalto, però era stato un compito lungo e sfiancante. Ashlein lo aveva già richiamato col comunicatore, ma lui non aveva risposto, perché troppo impegnato a guardarsi attorno, cercando un posto dove riposare prima di ripartire. Infine, Jak trovò un angolo all’ombra di un edificio, riparato ma non buio e poté ispezionare le ferite con calma, sotto lo sguardo vigile dell’amico Daxter.
Trovò diverse bruciature dovute ai laser dei jet d’assalto, qualche livido che sarebbe svanito in poco tempo e poi dei fori di proiettile di Eco. Passando la mano destra sui fianchi e sulle cosce ne contò anche troppi, la maggior parte ancora sanguinanti.
Sospirò. -Ho finito le scorte di Eco Luce… Dax, per favore, puoi-
-Non dire altro, amico!- lo interruppe l’Ottsel. -Il Fulmine Arancione tornerà con una bella scorta di pacchetti di Eco Verde!-
-Grazie Daxter.- disse il biondo, battendo il pugno con l’amico.
-Farò in un attimo, tu resta qui e non farti trovare da “quelli”.- replicò lui, per poi sparire dietro l’angolo.
Con un nuovo sospiro, Jak si sistemò meglio contro il muro su cui poggiava la schiena, così da celare nell’ombra anche la punta degli stivali per evitare che quelli -i soldati del Fronte di Liberazione- lo vedessero anche solo di sfuggita. Quegli uomini che prima erano Guardie Kremizi, ora servivano la causa di Torn e Ashlein per liberare Haven City dalle ultime Teste di Metallo e per sventare i piani di Veger, quindi erano suoi alleati, almeno in teoria. In pratica, la verità era tutt’altra e quelle ferite di proiettile ne erano la prova.
Molti di quei soldati probabilmente avevano perso dei colleghi, degli amici, a causa sua e del mostro dell’Eco Oscuro creato da Praxis, e non si aspettava di certo che da un giorno all’altro lo avrebbero accolto a braccia aperte come uno di loro, nemmeno quelli che già in origine facevano parte del Mondo Sotterraneo lo avevano fatto, però non credeva che avrebbero approfittato di una missione per vendicarsi. La scusa del ritrovarsi sulla traiettoria era perfettamente plausibile visto che erano circondati da Bot della Morte, quindi lui non aveva potuto fare altro che prestare attenzione doppia e proteggere se stesso e l’amico anche dai colpi alleati.

Quando l’Ottsel fece ritorno con quattro pacchetti di Eco Verde, trovò Jak leggermente assopito. Ottenuto un bofonchiato permesso, Daxter si occupò delle sue ferite, dando la precedenza a quelle provocate dai proiettili di Eco, seguendo le indicazioni del biondo.
Secondo lui, Torn avrebbe dovuto sapere, ma l’ultima speranza di Haven City gli aveva proibito di farne parola con il leader del Fronte di Liberazione, perché sarebbe stata una protesta inutile alla causa e la città non aveva bisogno di una quarta forza in gioco oltre alle tre già presenti.
Terminata la cura, il Duo Demolitore fece ritorno al Quartier Generale e mentre Samos si complimentava con lui per l’ottimo lavoro svolto, Ashlein lo osservò da capo a piedi con occhio critico, stringendo il pugno contro il fianco per ciò che stava vedendo: le ferite erano state curate, ma i fori sugli abiti erano rimasti e le erano bastati per capire cos’era accaduto.
La donna fissò Jak negli occhi blu, chiedendogli perdono anche per questo ennesimo atto degli haveniti nei suoi confronti, l’eroe che aveva permesso loro di vivere e di tornare a sperare. Se un giorno il ragazzo avesse deciso di abbandonarli al loro destino, non sarebbe rimasta stupita.
Il guerriero annuì appena al suo sguardo, rivolgendole un piccolo sorriso tranquillo. Lei non aveva colpa e non c’era nulla da perdonare. Lui avrebbe proseguito comunque, perché c’era troppo da perdere e lui era l’unico in grado di fare qualcosa. Le Catacombe lo aspettavano.
  
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