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Autore: Hysterical Weapon    17/01/2015    2 recensioni
[One Ok Rock]
Scostò di nuovo i capelli dal viso e poi iniziò a muoversi sul posto mentre il buio si era ormai fatto invadente e le ombre intorno a lui erano create dai pochi lampioni che illuminavano tutt'intorno.
“Di questo passo ti prenderai una polmonite.”
Una voce alle sue spalle, annunciata dalla porta che si apriva, lo fece voltare e la figura di Taka invase il suo campo visivo. Teneva tra le mani una felpa del chitarrista e in quel momento gliela stava porgendo.
“Indossala.” ordinò.
[One Ok Rock - Taka x Toru]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi citati in questa fanfiction appartengono solo a loro stessi e nessuno scopo lucrativo è perseguito. Si intende perciò leso alcun diritto.





Please be mine
Take all the courage you have left, little Lion Man







L'esterno del locale dove gli One Ok Rock avrebbero suonato di lì a poche ore si affacciava su una nebbiosa stradina secondaria dove le automobili passavano di rado e tutto sembrava apparentemente silenzioso.

Si stava facendo buio quando Toru uscì da una delle porte secondarie e rabbrividì non appena venne investito dall'aria fredda che lo avvolse facendogli arrossire subito le guance e la punta del naso. Soffiò via per l'ennesima volta il ciuffo di capelli arruffati che gli cadeva di continuo sugli occhi e poi iniziò a tastare con entrambe le mani le tasche dei jeans e si calmò solo quando sentì sotto le dita il profilo del pacchetto di sigarette.
Nonostante il freddo trovava piacevole quei minuti solo suoi, quelli silenziosi che ti costringono a pensare a tutto e niente, a scavarti dentro e a stare attento a non cadere in te stesso, quelli che a volte vengono trascorsi con la mente vuota e concentrata sul ritmo regolare del proprio respiro. E lui stava facendo proprio questo: inspirava il fumo della sigaretta appena accesa e con regolarità costante lo espirava, buttava fuori quanta più aria possibile fino a sentire i polmoni far male, ma almeno in quel modo riusciva a tenere lontani i pensieri che erano diventati come milioni di piccoli chiodini che gli si infilavano nel cervello ad una velocità esasperante, sempre più in profondità.
Senza essersene accorto aveva iniziato a tremare debolmente e a poco a poco sempre di più, teneva a stento la sigaretta tra l'indice e il medio e solo il fuoco che ardeva all'altezza della gola a causa del fumo che ingeriva riusciva a procurargli un leggero sollievo. Una parte di lui avrebbe voluto lanciare via sul marciapiede quello che restava del mozzicone, ma al tempo stesso il solo pensiero di tornare dentro dagli altri lo faceva sentire male.
Scostò di nuovo i capelli dal viso e poi iniziò a muoversi sul posto mentre il buio si era ormai fatto invadente e le ombre intorno a lui erano create dai pochi lampioni che illuminavano tutt'intorno.
“Di questo passo ti prenderai una polmonite.”
Una voce alle sue spalle, annunciata dalla porta che si apriva, lo fece voltare e la figura di Taka invase il suo campo visivo. Teneva tra le mani una felpa del chitarrista e in quel momento gliela stava porgendo.
“Indossala.” ordinò.
La voce era ferma ma il tono non aggressivo.
Con un leggero sbuffo Toru la afferrò e la infilò, poi riprese la sigaretta che aveva lasciato in custodia a Taka un attimo prima. Non gli disse niente e riprese a guardare il nulla davanti a sé; si concentrò sul profilo di un'abitazione a due piani mentre a poco a poco sentiva la pelle smettere di bruciare per il freddo.
Il cantante invece non distolse lo sguardo dal chitarrista, partì dai capelli biondi che non volevano saperne di rimanere in ordine, poi scese sugli occhi lucidi e stanchi, sulle guance arrossate e sulle dita affusolate che reggevano il filtro. Arrivò poi alle gambe esili ma tornite quanto bastava, alle scarpe mal ridotte che se non le buttava Toru allora ci avrebbe pensato lui stesso. Quando spostò di nuovo gli occhi in alto, si ritrovò quelli dell'altro puntati nei suoi.
“Hai finito di fissarmi?” chiese, scocciato.
“Sì...” rispose debolmente il cantante, per poi voltare di scatto il viso di fronte a sé. Senza aspettare neanche un istante, però, allungò una mano per raggiungere quella libera del chitarrista e la strinse con quanta più forza possibile e tentò di intrecciare le loro dita. Il contatto con la pelle lo fece rabbrividire, era gelida rispetto alla sua, ma Toru ritirò subito la mano come se fosse stato scottato dall'olio bollente.
“Che stai cercando di fare?” gli domandò senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi. Gettò via il mozzicone e fece per rientrare dentro evitando di guardare Taka anche solo di sfuggita, ma l'altro lo afferrò prontamente per un braccio tentando di farlo rimanere lì con lui.
“Sto cercando di avere un contatto con te.” gli rispose fissandolo, anche se Toru aveva gli occhi puntati sull'asfalto. “E guardami, quando ti parlo.”
Il chitarrista rimase immobile, nella speranza che il cantante desistesse.
“Toru!”
“Cosa diavolo vuoi, Taka?!” La sua voce si era alzata all'improvviso e guardò il cantante con gli occhi colmi di rabbia. “Mi hai baciato, hai avuto quello che volevi, ora lasciami in pace.”
Sputò quelle parole come se fossero veleno, con la precisa intenzione di ferire quel ragazzo che in quel momento lo stava osservando con sguardo quasi supplichevole. E invece, insospettabilmente, Taka mollò la presa per avvolgerlo in un abbraccio. Strinse forte e appoggiò il viso sul petto di Toru inspirandone il profumo. L'altro, di rimando, rimase immobile ma alzò lo sguardo verso l'alto socchiudendo gli occhi.
“Lo so che non pensi quello che dici, che hai solo paura.”
“Taka... L-Lasciami...”
Adesso era Toru ad essere supplichevole, a desiderare solo un aereo che lo riportasse in Giappone per nascondersi a vita sotto le coperte del suo letto.
Il cantante invece continuava a tenerlo forte e a sentire il battito del cuore sempre più veloce dell'altro entrargli nella testa, stando così vicini sentivano quasi caldo ma non lui non aveva alcuna intenzione di permettergli di andare via, non in quel momento in cui poteva forse averlo definitivamente.
“Non fingere di non provare niente.” mormorò con la voce attutita dal contatto con la felpa di Toru. “Provaci, per favore.”
A quel punto il cantante si allontanò per poter rivolgere le proprie labbra a quelle del chitarrista e si avvicinò lentamente fino a sfiorarle, per poi lasciarvi un leggero bacio. Lo fece guardandolo dritto negli occhi, facendogli capire che non aveva paura e che non doveva averne neanche lui, che tutto lo schifo che avrebbero dovuto affrontare sarebbe stato meno pesante da sopportare se avesse avuto Toru al suo fianco.
Gli occhi del biondo si erano fatti ancora più lucidi, Taka sapeva esattamente il terrore che stava provando in quel momento perché era lo stesso che aveva provato lui quando si era reso conto di cosa fossero davvero loro due, ma sapeva anche che poteva essere affrontato e superato.
“Dammi la possibilità di farti capire che va tutto bene, che non c'è nulla che non vada in te.”
A quelle parole Toru allontanò Taka da sé, ma fu lui questa volta ad intrecciare le proprie dita in quelle dell'altro, per poi appoggiare la fronte su quella del cantante e sorridergli debolmente. Restò in quella posizione per una manciata di secondi, giusto il tempo di guardarlo bene negli occhi, e poi lasciò la presa per tornarsene all'interno del backstage con il cuore che gli batteva agli impazzata ed una voglia irrefrenabile di mettere le mani sulla sua chitarra.
Taka se ne rimase lì fuori ancora, guardò le spalle dell'altro sparire oltre la porta e continuò a fissarla anche se era ormai chiusa; perché Toru aveva finalmente capito, Toru si era fidato e aveva acconsentito, a modo suo, a permettergli di rimanere sempre al suo fianco.

   
 
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