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Autore: iosonolamiagabbia    18/01/2015    1 recensioni
Sono tornata! (: Questa volta ho scritto di un altro dei miei tre grandi amori: Armin! So che non è gran che, ma spero vi piaccia.
P.S.: scusate per l'impaginazione, ma sto caricando col cellulare e non posso modificarla!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin, Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da tanto che pensava a quando sarebbe arrivato quel momento ed aveva pianificato ogni particolare. Era sempre stata la tipica ragazza "invisibile", un po' perché era la sua natura e un po' perché non aveva mai incontrato nessuno da cui farsi notare. Da quando si era iscritta al Dolce Amoris, però, le cose erano cambiate: lo aveva visto in corridoio, attirata maggiormente dall'aspetto stravagante del suo amico, piuttosto che da lui stesso. Chiacchierava con un ragazzo dai capelli azzurri e disordinati ma non sembrava prestargli molta attenzione, concentrato com'era nella sua console che teneva fra le mani. Un'altra volta, lo vide sempre nel corridoio ma era solo. Si stava dirigendo verso le scale e un foglio gli cadde dalla tasca della giacca. Lei corse a raccoglierlo e dopo averlo chiamato più volte, lui si voltò: "Ehi! Hai perso questo!" - "Come? Oh, sì! Grazie mille!" rispose venendole incontro. Due grossi occhi azzurri quasi come i capelli del suo amico la guardarono e con un sorriso terribilmente dolce prese il foglio sfiorandole le mani. Lo infilò di nuovo in tasca e notando lo sguardo quasi da ebete di lei, disse: "..mi chiamo Armin.." - "Armin..." ripeté lei senza accorgersene. Lui ridacchiò: "Sì, Armin! E tu?" - "Cosa? Oh, io... ehm, io sono Frances ma tutti mi chiamano Fannì.." Lui la guardò di nuovo con quel suo dolce sorriso e la salutò: "Oh, bel nome Fannì! Ora scusa, devo andare.. Ci si vede, spero!" e le fece l'occhiolino. Ecco, quella era la prima volta che si erano incontrati e da quel giorno erano diventati a poco a poco sempre più amici. Inutile dire che "amici" valeva più che altro per lui, perché Fannì era innamorata. Si vedevano spesso anche dopo scuola, Armin le faceva provare ogni videogioco che comprava. A lei non dispiaceva, era bello vedere i suoi occhi che brillavano ad ogni livello superato e sentire l'enfasi nella sua voce ogni volta che le raccontava i suoi progressi. Quella mattina, giunta a scuola, era decisa a dichiararsi. Lo vide in corridoio e corse verso di lui: "Armin! Armin!" - "Uh? Oh, Fannì! Che c'è? Perché urli tanto?" - "Volevo chiederti una cosa! Possiamo vederci dopo scuola? Debole parlarti." - "Certo! Ci vediamo a casa mia! Devo farti provare un livello troppo forte!" - "Va bene! A dopo!" e lo salutò con un fugace bacio sulla guancia. La giornata passò abbastanza velocemente, chiacchierando con le amiche. Giunta l'ora di uscita, Fannì corse a casa e dopo aver mangiato velocemente, prese l'autobus e andò a casa di Armin. Scese alla fermata proprio davanti casa sua e corse velocemente su per le scale. Suonò il campanello e Armin la accolse col suo dolce sorriso. Lo seguì in camera e si accomodarono ai piedi del letto, su un morbido tappeto davanti allo schermo, pronti a darsi battaglia con i joystick. Armin fece partire il gioco e disse: "Pronta? Questo livello è eccezionale, l'ho completato sei volte. Non hai scampo!" - "Ma non vale! Io non mi sono allenata, non è giusto!" - "Shh, non si discute, qui comando io!" ridacchiò dandole una gomitata. La partita si concluse circa venti minuti dopo, tra spintoni, urla e schiamazzi. Armin si voltò esultante verso Fannì e con le braccia in aria urlò: "Ho vinto!" - "Bravo, siamo capaci tutti così!" disse lei con finta aria offesa. Armin sorrise e avvicinandosi al suo viso disse: "Dai, non te la prendere.." Fannì sentì il profumo di Armin entrarle nelle narici, le era sempre piaciuto quel profumo. Due occhi celesti la guardavano divertiti e quel sorriso dolce la fece sciogliere. Non aveva dimenticato il motivo per cui era lì e decise che era il momento. Titubante parlò: "Armin, io... io devo dirti una cosa importante.." Armin si fece serio: "Ti ascolto.." - "Non so da dove cominciare... Sei stato il primo ragazzo che ho conosciuto al liceo, ricordi?" - "Sì, quando mi hai dato il foglio che avevo perso. Mi guardavi con una faccia!" Fannì arrossì immediatamente, come se la situazione non fosse già abbastanza complicata! Inspirò e continuò: "Ecco... tu sei stato il primo ragazzo che ha voluto conoscermi, sì insomma, mi hai reso partecipe delle tue passioni, dei tuoi momenti tristi e felici, della tua vita. Abbiamo passato tanto tempo assieme, sei il mio migliore amico e ti voglio un bene dell'anima.." - "Anche tu sei la mia migliore amica e anche io ti voglio bene ma... questo lo sapevamo già.." - "Infatti non è questa la cosa importante di cui volevo parlarti.." - "E allora qual è?" - "Io.. ecco, a me la tua amicizia non basta più. Io... sento che provo qualcosa per te che va al di là di questo.." si fermò e guardò la sua espressione. Armin la stava guardando e stava cercando di capire cosa voleva dire. Ad un certo punto, Armin sbarrò gli occhi e la guardò a bocca aperta. Aveva capito. Dopo qualche minuto, chiuse la bocca e deglutì. Abbassò lo sguardo e con le guance arrossate si grattò la testa in cerca della cosa giusta da dire: "..mi stai dicendo che.." - "..che ti amo, Armin!" Armin sollevò la testa e la guardò. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Fannì aspettava una risposta ed Armin cercava di dargliene una. Pensò e ripensò: non credeva fosse così difficile dire "anche io ti amo" eppure quelle quattro parole non volevano uscire dalla sua bocca. Vedeva Fannì lì davanti a lui, in attesa e tremante. Poteva sentire il suo tremolio perfino da quella distanza. Allora si avvicinò. La guardò negli occhi e sorrise. Prese il suo volto tra le mani, con un pollice le accarezzò una guancia rossa dall'imbarazzo. Sorrise di nuovo e lentamente si avvicinò alle sue labbra. Il cuore di Fannì era impazzito e le farfalle ballavano la samba nel suo stomaco. Prese Armin per il colletto della camicia e lo trascinò a sé. Quel bacio fu meraviglioso ed incredibilmente dolce, come il suo sorriso. Si erano stretti l'uno all'altra e non avevano intenzione di lasciarsi. Armin si muoveva esperto sulle sue labbra, chissà se si era allenato anche per quello. Il bacio fu esattamente come Fannì lo aveva sognato: bello, intenso, dolce e allo stesso tempo passionale; come il suo Armin. Sì, perché ormai era suo. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di portarglielo via, le sembrava di toccare il cielo con un dito. In quel momento fu felice di aver aspettato tanto e di aver sofferto tanto. Sì, perché parecchie volte non si era sentita all'altezza perché "non aveva un ragazzo" o perché "non aveva nemmeno trovato uno che volesse stare con lei". Adesso non gliene importava, adesso aveva lui, Armin, ed era questa l'unica cosa che contava. {ANGOLO DELL'AUTRICE, si fa per dire.} Eccomi, sono tornata! Come vi sembra questa storia? Potevo fare molto meglio, vero? Vabbe', lasciatemi una recensione, sapete che mi fa molto piacere sapere cosa ne pensate! A presto!
   
 
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