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Autore: Scintilla19    20/01/2015    10 recensioni
«Il giorno in cui Light-kun non avrà il bisogno di dire centomila parole sarà il giorno in cui potrò mangiare in pace!»
Raccolta di storie brevi in cui L e Light si infastidiscono a vicenda.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Questa fanfiction è la traduzione di
Minor Annoyances dell'autrice Mysterious Penname.
Mi sono imbattuta in questa storia un po' di tempo fa e l'ho trovata molto carina. Non ho ancora finito di leggerla (sono ben 64 capitoli!), ma finora -sono al decimo capitolo- promette bene!
Ovviamente è una storia comica su L e Light che si infastidiscono a vicenda, ambientata nel periodo in cui sono ammanettati. Troverete Light un po' OOC.
Non mi dilungo oltre e vi lascio alla lettura!

 
 

 
 
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Chiudi il becco, Light
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L fissava il computer che aveva davanti con occhi vuoti e vitrei e col pollice nascosto tra le labbra. Manteneva fermo lo sguardo sullo schermo, nel timore che quel cicaleccio sarebbe ricominciato se solo lo avesse distolto per un secondo. Non poteva distrarsi dal lavoro, non adesso. Non quando avevano quasi trovato una pista.
Poi realizzò con orrore che avrebbe dovuto guardare verso Light se voleva che gli passasse la torta! E lui di sicuro voleva la torta, su questo non c'erano dubbi.
Ma il gioco valeva la candela?
Lentamente e con un sospiro di rassegnazione, L guardò verso Light. «Light-kun, potresti passarmi la torta?»
Light rispose al suo sguardo, i grandi occhi color caramello che brillavano verso di lui.
«Certo» disse, passando il dolce ad L.
L lo arraffò dalla presa di Light e si girò di nuovo verso il computer, ma ormai era troppo tardi.
«Ancora non so perché mangi così tanti zuccheri. Per questo motivo il tuo colorito è un disastro, e non oso immaginare quante carie hai in bocca! Dovresti mangiare un po' di verdure, o inserire un po' di proteine nella tua dieta! In tutta onestà, non so come riesci a reggerti in piedi ingozzandoti di schifezze tutto il giorno! IO ho una dieta salutare. Come puoi vedere, assumo ogni giorno tutte le sostanze che mi servono con i pasti appropriati...»
Il problema di L era che Light amava parlare. Moltissimo. E ogni volta che L lo guardava dopo un periodo di silenzio prolungato, il giovane lo prendeva come un invito a chiacchierare con lui come se fossero delle vecchie comari, o a brontolare come una vecchia coppia di sposi.
Chiacchierare e brontolare erano due cose con cui L non si sentiva a suo agio, e perciò s'infastidiva sempre ogni volta che Light parlava.
Ma non voleva far arrabbiare Light, né offenderlo, così tenne i suoi pensieri per sé.
«...e magari se dormissi almeno un'ora a notte, non avresti quelle enormi borse sotto gli occhi!»
«Light-kun!»
L decise che doveva fermarlo.
Light sbatté le palpebre, leggermente irritato per essere stato interrotto.
«Sì?»
«Potresti leggere il documento che ti ho appena mandato, per favore?» chiese L, mandando frettolosamente un file a caso al compagno. «È di estrema importanza per le indagini.»
Light sbuffò e si rivolse al PC, aprendo il documento e scorrendolo.
«Ryuzaki.»
«Sì?»
«Questa è una ricetta per preparare una torta.»
«...Esatto.»
«È importante per il caso?»
«Light-kun deve leggere il documento ed esaminarlo attentamente» rispose L, infilandosi una gelatina in bocca. Sapeva che non aveva alcun senso, ma avrebbe fatto qualunque cosa a questo punto per star seduto in silenzio per un lasso di tempo più lungo di cinque minuti.
Ottenne quanto sperato. Nei successivi sette minuti, ci fu completo silenzio nella stanza. Ci sguazzò finché Light non decise di introdurre un nuovo argomento.
«Sai, il vestito che indossava ieri Misa era veramente orrendo. Sembrava che un mucchio di ragni stesse cercando di divorarla! E ha detto che il MIO abito era brutto! Tsk! Avevo tutto perfettamente coordinato, non trovi? La cintura faceva pendant con le scarpe, e...»
A questo punto, L si disconnesse e provò a concentrarsi sul suo computer, ma la voce di Light era come un trapano accanto a lui.
«PERFETTAMENTE coordinato!»
L annuì rendendosi conto di star pigiando le dita sulla tastiera così forte che le nocche gli erano diventate bianche per la pressione. Poi gli venne in mente un piano! Se avesse fatto mangiare Light, le sue maniere impeccabili gli avrebbero impedito di parlare con la bocca piena!
Non per niente sono i tre migliori detective al mondo!
«Light-kun vorrebbe qualcosa da mangiare? Potrei chiamare Watari e Light-kun avrebbe qualunque cosa voglia» si offrì L, mantenendo il tono di voce basso per evitare di mostrare il suo entusiasmo.
«Mmm» Light strinse lo sguardo, come faceva sempre quando era immerso nei suoi pensieri. «No, grazie.»
«Proprio niente?!» esclamò L con fervore, facendo indietreggiare un poco Light.
«Ryuzaki, c'è qualche motivo per cui vuoi che mangi? Ho perso peso?» Light si guardò lo stomaco, lisciando la camicia per esaminarsi meglio. «Credo di aver recuperato il mio peso forma dopo la prigionia, non trovi? Voglio dire, sono sempre stato un po' magro, ma mai pelle e ossa. Forse potrei mangiare di più, ma non mi piace affatto abbuffarmi come fai tu. E di certo non voglio mettere su peso! Si mette tutto sullo stomaco. Quando avevo undici anni...»
Oh santo cielo, ho solo peggiorato la situazione! È partito per la tangente!
Alla fine, quello sproloquio finì ed L riuscì a godersi cinque minuti di silenzio.
Ghignando leggermente, afferrò un'altra gelatina e l'addentò felice; gli occhi s'illuminarono quando lo zucchero colpì le sue papille gustative. Con la coda dell'occhio, vide Light voltarsi verso di lui e si preparò ad un altro sermone.
«Ah, Ryuzaki... Avevo intenzione di parlarti di una cosa...»
«Cosa?» - quale altro argomento avrebbe potuto trovare ancora?
«È solo che... Quando mangi, Ryuzaki. Quelle gelatine fanno uno schiocco rumoroso ed è molto fastidioso. Se potessi fare un po' più piano, te ne sarei grato» disse Light, con un sorriso radioso, girandosi per tornare al suo lavoro.
L sospese la sua attività di masticazione e lentamente si voltò a fronteggiare Light, con gli occhi fuori dalle orbite e i pugni stretti. Digrignò i denti ed emise un leggero ringhio.
Light guardò di nuovo L. «Ryuzaki... Non intendevo offenderti... Ho solo bisogno di silenzio per lavorare, tutto qua» disse, incerto.
«Light-kun... Ha bisogno... Di silenzio?» sibilò L.
«Beh...»
«Light-kun ha idea di quanto parli?! Giorno dopo giorno, sta sempre a rimbeccarmi o lamentarsi di cose senza senso, e dice a ME di fare piano?!» scattò L. «Il giorno in cui Light-kun non avrà il bisogno di dire centomila parole sarà il giorno in cui potrò mangiare in pace!»
L si rivolse di nuovo al suo computer, e Light al proprio.
«Ryuzaki?»
«...cosa c'è?»
«Io non parlo molto, no? Se parlassi molto, credo che lo noterei. Come quella volta, quando avevo nove anni...»
L colpì la scrivania con una testata.
 





 
Note finali
Il primo capitolo è andato! Spero che mi seguirete in tanti in questa nuova impresa.
A presto col prossimo capitolo: "Capelli"!



 
   
 
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