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Autore: Non ti scordar di me    20/01/2015    0 recensioni
Louis si ricordava bene di quella casa ormai.
Ci aveva passato diverse estati e fino a qualche giorno fa era convinto di non vederla mai più. Perché era quella la sua intenzione.
E ora? Ora si ritrovava nella situazione opposta alla prima.
Il passato era davanti a lui. E non poteva più scappare. Perché c’era quel momento in cui le persone del passato si stufavano. Si stufavano ed uscivano allo scoperto, rovinandoti l’esistenza.
Quella persona, per Louis Tomlison, era Harry Styles.
*
Harry e Louis erano più che amici, erano migliori amici. Erano Harry e Louis contro il mondo.
Allora perché, improvvisamente, erano diventati solo Harry contro il mondo e solo Louis contro il mondo?
Ora, però, la situazione cambia: costretti a passare un’estate insieme per una scommessa nessuno dei due avrà più scampo.
*
||Larry|| Ziam|| Un opinione è sempre gradita.
Non ti scordar di me.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
 
Oh, my God, I feel it in the air
Telephone wires above all sizzlin’ like your stare
Honey I’m on fire I feel it everywhere
Nothing scares me anymore.

Summertime Sadness, Lana Del Rey.
 
 
Ore 12 am... 
 
«Styles togli il culo dal cofano della mia macchina!» La voce rigida di Louis gli arrivò alle orecchie come un pugno nello stomaco.
Il ragazzo in questione lo stava osservando di soppiatto, gli occhi celesti coperti dagli occhiali da sole neri, il ciuffo alzato e un cipiglio che increspava le sue labbra.
«Andiamo, Tomlison, dovremo passare un po’ di tempo insieme no? O già vuoi sborsarmi i soldi?» Harry – seduto sul cofano dell’amata macchina di Louis – si stava divertendo e non faceva nulla per reprimere quel divertimento che l’avrebbe accompagnato per più di un mese!
Louis pensò che non gli avrebbe mai sborsato quei soldi sia perché non aveva quei soldi sia perché non aveva intenzione di cedere ad una stupida scommessa che aveva fatto con quell’idiota.
«Fosse l’ultima cosa che faccio, riccio.» Commentò acido. «Vuoi alzarti o devo lasciarti qui?» Continuò entrando in macchina e sbattendo con forza la portiera dell’auto.
Sarà un viaggio divertente. Pensò Harry con un sorriso sul volto che non accennò a svanire.
 
*
Qualche ora prima…
 
«Ho fatto una stronzata!» Urlò Harry girando su sé stesso nervoso e provando a non uscire fuori dai gangheri. Aveva fatto una delle sue solite stupidaggini, ma questa non era una di quelle che poteva aggiustare facilmente. No.
Qui si parlava di Louis Tomlison, quel ragazzo che fino al loro arrivo al liceo era il suo migliore amico. Quello stesso amico che non lo calcolava più, che lo reputava uno sfigato.
«Oh, andiamo! Dovrai passare solo un paio di settimane con un amico…Che vuoi che sia…» Commentò Niall che ingurgitava patatine a non finire.
«Nialler, perché non mi hai bloccato? Perché non mi hai impedito di fare questa scommessa?» Gli urlò contro irritato.
Il biondo trattenne a stento un sorriso. Quando Harry aveva in mente uno dei suoi strani piani non potevi fare niente se non assecondarlo, ormai l’aveva capito col tempo.
«Forle, perché tu volefi pafsare l’estafte con Tomlisonf…» Il riccio decifrò a stento le parole del biondo che parlava con la bocca piena di patatine: una scena raccapricciante.
«Ti ammazzerò, lo sai?» Gli disse, infatti, Harry che si ricordò di quella famosa scommessa che l’aveva messo completamente nei guai.
 
«Perché non stai attento?» Harry sbarrò gli occhi a quella voce. Ormai aveva imparato a riconoscerla lontano un miglio.
Perché tra tutte le persone che c’erano in quella scuola, lui doveva scontrarsi per forza con Louis Tomlison? Già, perché lui Harry Styles…E dove c’era Harry Styles c’era sempre – e quando diceva sempre intendeva SEMPRE – la sfiga.
«Non rompere, Tomlison.» Ringhiò il riccio già infastidito sistemandosi i capelli ricci che si erano piuttosto allungati – ma non voleva tagliarli, anzi a lui piacevano.
Lo superò con una spallata e non lo degnò neanche di uno sguardo.
Louis sgranò leggermente la bocca sorpreso, da quando Harry gli parlava così? Uhm, già…da un paio di anni. In tutti i casi decise che non gli avrebbe lasciato l’ultima parola.
«Cosa c’è Styles hai tirato fuori il coraggio per parlarmi?» Alluse al passato, quando ancora piccolo ed innocente si preoccupava – spropositatamente – di cosa chiedergli senza sembrare troppo infantile – senza sapere che Louis adorava quella spontaneità con cui diceva le cose.
Harry si fermò solamente, ma non si girò. Forse era meglio ignorarlo, no?
«Uhm, non ti ricordavo così.» Continuò Louis dicendo una grande bugia. Si divertiva ad osservare quel riccio. «Questi capelli ti fanno più checca, sai?» Lo sfotté.
Ed ecco che Harry si sentì preso per i fondelli. Con lo sguardo infiammato e il respiro quasi nullo, si girò e a grandi falcate raggiunge quello che era il suo ex amico.
Louis notò – con una punta di tristezza – che Harry era più alto di lui di almeno cinque centimetri abbondanti.
Harry afferrò il polso del ragazzo e lo trascinò letteralmente fuori da lì – c’erano tanti occhi per parlare -. Lo condusse fuori e si nascosero in un piccolo angoletto.
«Vuoi picchiarmi, Styles?» Lo prese ancora in giro Tomlison con quel sorrisetto che mandava in tilt buona parte delle ragazze presenti in quell’università.
«Sì…avrei la tentazione di spaccarti la faccia, ma non lo faccio. Voglio solo che tu sappia una cosa.» Grugnì Harry. «Puoi dire quello che vuoi su di me, puoi prendermi in giro con i tuoi nuovi amici, puoi fare quello che vuoi…ma noi sappiamo cosa è successo.» Il ragazzo dagli occhi color cielo rimase interdetto a quell’affermazione.
«Tu, Harry Styles, il ragazzino a cui ho insegnato a fumare, a bere e a vivere la vita mi sta ricattando?» Gli chiese interdetto.
«Mhm, se vuoi chiamalo pure ricatto…» Commentò Harry con una scrollata di spalle.
«Non sei l’unico a poter ricattare una persona. Come tu sai un mio segreto, io so uno tuo. Vogliamo parlare insieme Harry?» L’aveva chiamato Harry. Era da un po’ che non sentiva il suo nome pronunciato da quelle labbra. Ed era un effetto strano. Molto strano.
«Scommetto quello che vuoi che non hai il coraggio di fare quello che stai sostenendo.» Lo provocò il ricco.
«Siamo migliorati con i ricatti, piccolo Harold.» Ancora una volta Harry si ritrovò a bocca asciutta. Perché si ricordava ancora dei sopranomi che gli dava?
Non se n’era scordato? Come si era dimenticato della loro amicizia?
«Ma io rimango più bravo di te.» Sputò acido per poi superare il corpo rigido del ragazzo e fare un paio di passi in avanti.
Fu in quel momento che al riccio venne in mente un’idea.
«Mhm, e se ti proponessi un patto?» Louis drizzò le orecchie a quella domanda. «Fai qualcosa quest’estate o ti andrebbe di ricordare un po’ i vecchi tempi?» Lo provocò Harry, sapendo che Louis aveva già afferrato il punto della situazione.
«Non ho ancora programmi.» Commentò Louis incurante.
«Scommetto che non riusciresti a passare neanche metà estate con me Tomlison.» Sorrise sghembo. Un momento…Cosa gli stava proponendo?
«Se riesco a passare con te almeno metà estate ho vinto. E non dovrai più parlarmi, chiaro?» Quel patto gli era sembrato più che proficuo.
«Mhm.» Harry ci rifletté su. Quella era l’opportunità che cercava da anni. «Ci sto.»
 
«Lo fo, che vuoi pafsare con lui l’esfate…» Insistette ancora il biondino. Harry arricciò lo sguardo e si sedette sul divano del loro appartamento. No. Quella non era una buona idea. Avrebbe solo peggiorato il tutto…E poi non avrebbe più avuto l’occasione di rivolgere la parola all’ex amico se avesse perso.
Un motivo in più per vincere. E ottenere ciò che vuoi. Si auto incoraggiò.
Niall che fino a quel momento si era limitato ad annuire e a dire tre parole su dieci comprensibili smise di mangiare patatine e si sedette sul tapetto attirando l’attenzione dell’amico.
«Harry non ho idea del perché ora non vi parliate più, okay? Però forse questa è il momento buono per ricominciare tutto, no?» Tentò il biondo.
Non avrebbe mai capito il suo coinquilino, di quello era più che certo. Era troppo complicato e con troppi segreti, ma in fondo era simpatico e di buona compagnia!
Di una cosa era certo: questo Tomlison doveva essere qualcuno di importante, tremendamente importante. E non lo diceva solamente perché Harry era – stranamente – agitato per questa loro vacanza improvvisata, c’era dell’altro. Però probabilmente non avrebbe mai detto ad Harry di esser entrato nella sua stanza, aver frugato tra i cassetti e aver trovato alcune cose appartenenti al suo passato.
«Vincerò la scommessa. E mi lascerò alle spalle il passato, Niall.» Decretò alla fine, guardando il suo amico negli occhi.
 
*
Ore 4 pm…
 
Louis si ricordava bene di quella casa ormai.
Ci aveva passato diverse estati e fino a qualche giorno fa era convinto di non vederla mai più. Perché era quella la sua intenzione.
E ora? Ora si ritrovava nella situazione opposta alla prima.
Il passato era davanti a lui. E non poteva più scappare. Perché c’era quel momento in cui le persone del passato si stufavano. Si stufavano ed uscivano allo scoperto, rovinandoti l’esistenza.
Quella persona, per Louis Tomlison, era Harry Styles.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Buonasera Directioners di EFP!
Questa storia era nella mia testa giù da un po’.
Avevo sempre voluto descrivere una situazione un po’ diversa del solito, ho pensato che sarebbe stato carino (?) originale (?) parlare di due amici – amici credo sia esagerato perché non lo saranno in eterno ^^- con un passato in comune che entrambi vogliono sotterrare.
E ho pensato: quale situazione migliore se non per i miei amati Larry? Uhm, ci saranno anche degli accenni alla Ziam, poi più in là inserirò un po’ di Zerrie (credo sia IMPROBABILE, però) .-.
Ehm, credo di aver finito. Ah no, questo ‘capitolo’ non è un vero capitolo, è solo il prologo perciò è corto. Sono solita scrivere molte pagine per un capitolo, ma ho pensato di fare un piccolo prologo giusto per farvi capire la situazione :)
Avverto che questa storia è quasi un esperimento…Perché non ho idea se la continuerò oppure no. Dipende da voi, se vi piace proverò a continuare dando il meglio.
Un abbraccio,
a presto – speriamo che presto sia un ‘settimana prossima’ e non un ‘a mai più’ –.
Non ti scordar di me.
  
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