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Autore: beat    24/11/2008    6 recensioni
Sottotenente Jean Havoc.
La determinazione di rialzarsi e non arrendersi mai.
{Terza classificata al concorso "Alchemy of characters" a cura di memonechan e ~ Euterpe}
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jean Havoc, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Autore: beat
Titolo: Non mi arrenderò!
Genere: Introspettivo, Generale
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot (695 parole)
Personaggio principale: Jean Havoc
Personaggio secondario: Roy Mustang
Citazioni: Dal manga.
    - La frase messa come introduzione della fiction è presa dal volume n°15.
    - Tutti i dialoghi
sono stati presi dal n°11.
    - Le due righe in corsivo (verso la fine) sono invece del n°12



***

Non è molto intelligente ma si fa riconoscere per la sua forza e la sua abilità.

Ha doti da leader ed è un gran lavoratore.

“Vengo dalle campagne dell'Est, la ribellione era molto vicina.
Sono entrato all'Accademia Militare perché volevo fare qualcosa per me stesso.
Ma siccome non sono molto intelligente non è stato molto semplice.”

Sottotenente Jean Havoc.

***



Non mi arrenderò!



“Mi abbandoni, signore! Mi lasci qui! Non ha tempo da perdere con un soldato del mio rango!...”

Urlo contro il mio superiore, con tutta la forza che mi è rimasta.
Non è proprio da me.
Ho sempre avuto molto rispetto per il Colonnello.

Non mi rendo nemmeno conto che l'ho afferrato per il camice.
Irriverente.

Disperato.

È così che mi sento.

Non riesco proprio a sopportare questi sguardi di commiserazione che i miei colleghi mi rivolgono.
Non sopporto il tono fintamente dispiaciuto di questi medici che non conosco...che non mi conoscono.
Non sopporto le lacrime di mia madre.
Ma la cosa che più non sopporto sono questi stupidi discorsi senza senso del Colonnello!

“Non è detto che tu non guarisca completamente...” ha detto.

La prego, signore.
Non mi prenda in giro!
Non sono così stupido!

Continuo ad urlargli contro tutta la mia frustrazione.

Breda tenta di trattenermi, ma non serve.
È l'unico modo che ho per sfogarmi.

Sento un groppo che mi sale alla gola.
Sento le lacrime che si fanno strada per essere piante.

La mano che tiene stretto Mustang comincia a tremare.
Chino il capo, sconfitto per l'ennesima volta.

“Mi tagli fuori da tutto questo! Non sprechi più tempo con me... La prego...”

Una supplica.
Non posso fare altro.

La prego, Colonnello.
Mi lasci qui.
Se ne vada.
Non voglio sentirmi più inutile di quanto già non sia.

Con il poco autocontrollo che mi è rimasto, cerco di non rendermi più ridicolo di quanto già non sia.

“Ho capito...farò come dici!”

Non sono sicuro di essere riuscito a trattenere un singhiozzo.
Fa male.
Fa male più di ogni ferita che mi abbiano mai inferto.

È vero che gliel'ho chiesto io di abbandonarmi.
Ma lui ha accettato senza nemmeno protestare.
Senza nemmeno rifletterci un attimo.

Fa male.

“Ti lascio qui. Ma tu mi raggiungerai.”

Alzo lo sguardo confuso.
Incrocio quegli occhi nerissimi, seri come non mai.
Ma è solo per un attimo; poi il Colonnello si gira e si avvia verso la porta.

“Io vado avanti, resterò ad aspettarti in cima!”

Si avvia, verso il suo brillante futuro.
Mi volta le spalle.
Ma è un chiaro invito a seguirlo.

Come abbiamo sempre fatto.
Come ho sempre fatto.

Da quando sono sotto di lui, non ho mai voluto avere un altro superiore.
Anche se è uno stupido ingenuo, con ideali troppo speranzosi.

Ricado sui cuscini.
Questa volta non riesco a trattenere le lacrime.

Non riesco proprio a capirlo.
È solo uno stupido.
Solo uno stupido continuerebbe a preoccuparsi di un invalido che non può più essere utile a nessuno.
Nemmeno a se stesso.

Stupido Colonnello!
E, maledizione, proprio perché è così ingenuo nemmeno io posso abbandonarlo.

Colonnello Mustang, non so che cosa lei abbia visto in me.
Non sono intelligente, non sono bravo in niente, tranne forse dare il meglio di me stesso.
Non sono certo il migliore dei suoi soldati.
E non sono più nemmeno un soldato.

Ma lei ha voluto avere fiducia in me ancora una volta.
Mi ha dato una speranza.

E io non la deluderò, signore.

Niente è mai stato semplice nella mia vita.
Non ho mai avuto fortuna con le donne.
Mi sono sempre sentito fuori posto.
Sono entrato all'Accademia perché speravo che l'Esercito potesse darmi le risposte che cercavo.
Ma anche qui ho fallito.

Ho creduto che il mondo mi avesse abbandonato.
Ho stupidamente creduto che per me fosse finita sul serio.
Per un attimo ho addirittura pensato che per me sarebbe stato meglio morire.
Avrei preferito che Solaris – quell'essere – mi avesse ucciso, invece di ridurmi così, uno scarto d'uomo.
In effetti, sarebbe stato tutto più semplice.

Ma forse era destino che non andasse così.

Perché alla fine una cosa sono riuscito a capirla.
Anche se ora non riesco a scorgere quello che il futuro mi riserva, di una cosa sono più che sicuro.

Non mi arrenderò!
Non me lo posso permettere.
Ci sono persone che si aspettano ancora qualcosa da me.

Ci sono persone che mi stanno aspettando.

Ce la farò, devo farcela per loro!

Ma soprattutto per il Colonnello.

Lui non mi ha abbandonato.
E non lo farà mai.

Io non posso essere da meno!



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Angolo dell'Autrice:

*___*
Orgogliosamente terza classificata al concorso "Alchemy of characters" a cura di memonechan e ~ Euterpe.
Sono felicissima del risultato, e anche molto contenta che mi sia capitato in sorte Havoc!
Non c'è mai abbastanza su di lui! *_*

Ringrazio infinitamente shurei per avermi avvisata dell'uscita dei risultati, e per tutto il resto dell'aiuto a recuperare commenti e banner! ^__^



Riporto il giudizio:

Trama: Ammetto che questa fan fiction l’ho letta piacevolmente ed apprezzata molto; la trama scorre abbastanza facilmente e colpisce l’attenzione del lettore. Buona la scelta delle citazioni e l’introspezione di Havoc, un personaggio che spesso viene lasciato in ombra e su cui è facile cadere nell’OOC senza accorgersene.
Voto: 7

Lessico: Il lessico è appropriato alla fan fiction; anche la ripetizione di alcune parole e frasi non pesa affatto, anzi aiuta ad enfatizzare alcuni concetti.
Voto: 7

Grammatica: I periodi sono brevi e concisi; una scelta adatta per il tipo di fan fiction che hai trattato.
Attenta però a non esagerare; diverse volte, a causa di un uso della punteggiatura non sempre corretto, alcune frasi hanno perso efficacia.
Voto: 6

Introspezione: L’introspezione c’è e si vede. Mi è piaciuta molto l’idea di costruirla attorno alle citazioni; aiuta a comprendere i sentimenti di un Havoc sfibrato e amareggiato, fornendo quasi una giustificazione agli avvenimenti che si susseguono in quel preciso momento del manga.
Voto: 7.5

Inserimento delle citazioni: Le citazioni sono tante, ma tutte ben inserite all’interno della trama. Ho apprezzato sia l’intero dialogo, per il motivo sopra citato, sia la citazione iniziale, che fornisce una sorta di prologo all’intera storia. L’ultima citazione, poi, è un elemento chiave del finale.
Voto: 8

IC del personaggio estratto: Havoc non è uno dei personaggi principali di FMA e, per questo motivo, viene spesso lasciato in disparte; è facile, dunque, non riuscire a valorizzarlo e a caratterizzarlo in maniera efficace. In ogni caso, sei riuscita a non cadere nell’OOC e questo non fa che aumentare la valutazione della tua one shot.
Voto: 8

Eventuali punti bonus: 0

Voto complessivo: 43.5/60




Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat




   
 
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