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Autore: Prince Lev Swann    21/01/2015    0 recensioni
"Avete
presente quella caratteristica della comunità magica di
essere piuttosto
tradizionalista e arretrata rispetto al mondo Babbano? Del tipo
“mi vesto come
nei secoli passati perché fa figo” e
“anche se sono in un luogo totalmente
privo di magia nell’aria non mi azzardo a toccare il
telefono, potrebbe
mordermi! Meglio aspettare per una settimana il gufo che va e
torna… Sì sì, più
sicuro”. Ecco, non è cambiato niente."
 
Ecco a voi la storia demenziale di un gruppo di ragazzi
moderni e un po' fuori di testa nel tipico contesto di Hogwarts. Cosa
combineranno insieme? E quale sarà il loro rapporto con gli
insegnanti e con i figli di Harry Potter?  
Genere: Demenziale, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Racconto dei racconti'
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L’espresso per Oguorz

Premessa…

Avete presente quella caratteristica della comunità magica di essere piuttosto tradizionalista e arretrata rispetto al mondo Babbano? Del tipo “mi vesto come nei secoli passati perché fa figo” e “anche se sono in un luogo totalmente privo di magia nell’aria non mi azzardo a toccare il telefono, potrebbe mordermi! Meglio aspettare per una settimana il gufo che va e torna… Sì sì, più sicuro”. Ecco, non è cambiato niente.
O meglio, sì, qualcosa è cambiato, ma davvero poco; i maghi sono sempre gli stessi e la pensano allo stesso modo. E da una parte non li si può biasimare.
Perché, ecco, alcune privazioni sono necessarie: la magia e l’elettricità si contrastano a vicenda, quindi è normale che quest’ultima  non sia utilizzata nelle case dei soli maghi. Ma al giorno d’oggi la tecnologia ha fatto troppi passi avanti per essere ignorata, soprattutto dai ragazzi Nati Babbani che vivono in case Babbane con famiglie Babbane; credetemi, io sono uno di loro, ed è proprio inevitabile, considerando che non c’è nessun rischio. Vedete, visto che prima dei diciassette anni non possiamo utilizzare la magia fuori da Hogwarts le nostre case ne sono sempre prive, e così possiamo sfruttare le tecnologie e gli strumenti moderni come… non saprei… gli smartphone e internet, per esempio, senza avere problemi.
Naturalmente vengono fatte molte polemiche e accese discussioni riguardo a ciò, soprattutto negli ultimi anni: alcuni nerdazzi, tipo me, che però sono anche maghi, hanno inventato alcuni modi per aumentare, con la magia, le possibilità offerte da alcuni mezzi avanzati utilizzati dai Babbani, come, appunto, internet, e altri maghi (o streghe) adulti ritengono la cosa inappropriata e pericolosa, ma di questo vi parlerò in seguito.


Primo settembre 2014


Attraverso tranquillamente, come al solito, la barriera del Binario 9 e ¾ e mi trovo tra la folla davanti all’Espresso per Hogwarts. La mia civetta, Mags, si agita nella sua gabbia facendo un tale rumore che molte persone si girano e mi guardano male. Rispondo con uno sguardo pieno di disprezzo. 
Inizio a cercare i miei amici in mezzo alla gente, e subito individuo Claire parlare con Charlie e Isabel. Vado svelto verso di loro pensando al modo in cui, nel tempo, ci siamo avvicinati.
Claire Winchester e Isabel McFlour sono del mio stesso anno e Grifondoro, come me. Charlotte Queen è del settimo anno e prefetto dei Corvonero. Oltre a noi, gli altri “vipz” sono i Corvonero Iris Harper e Andy Marks, entrambi del terzo anno. Infine c’è Matt, Matthew Landry, l’unico Serpeverde del nostro gruppo che… beh, Matt è un caso a parte. Altri tipi che ogni tanto si uniscono a noi sono Hajar Dubois, di origini francesi, Bandit MacDoom  e altri amici di amici vari. 
All’inizio eravamo solo io, Isabel e Charlie: siamo diventati amici durante il mio primo anno durante una punizione, ma ci siamo avvicinati di più quando sono arrivati Iris e Andy, l’anno dopo. Claire, invece, l’abbiamo conosciuta davvero solo l’anno scorso. Prima, infatti, mi sembrava una persona piuttosto antipatica e credo che lei pensasse lo stesso di me. 
Subito noto i capelli biondi di Charlie. «Stai davvero bene!» le dico.
«Grazie» risponde lei, sorridendo. 
«Nick, deficiente!» mi accoglie Claire, col suo tono scherzosamente acido. «Cioè, almeno il primo settembre… un giorno all’anno, uno… Potresti anche cercare di arrivare a un orario decente. Adesso troveremo solo gli scompartimenti peggiori, ed è colpa tua, come sempreee». Claire è una ragazza sul metro e settanta, dai capelli ricci e castani, gli occhi scuri e il naso a patata. 
«Ah be’,  certo, naturalmente. E quali sarebbero gli scompartimenti migliori?» chiedo io, iniziando a caricare i bagagli. 
«Quelli vicino alla vecchia dei dolci, ovvio» risponde Isabel, imitando le mie azioni. 
Insieme saliamo sull’Espresso di Hogwarts e troviamo subito il nostro scompartimento, quando Charlie dice di dover andare alla riunione dei prefetti. 
«Ah, già, me n’ero scordato » dico.
«Ritirati, Nick» fa Claire, sedendosi.
«A dopo, ragazzi » saluta Charlie, e se ne va.
«Quelli del primo anno mi stanno già sulle palle» dico io improvvisamente. 
«A te stanno tutti sulle palle» risponde Claire. 
«Avete visto gli altri?» chiede Isabel.
«Credo di avere intravisto Matt prima, ma ora starà facendo il fighetto con gli altri Serpeverde » dico.
«Quelle merdine inutili» dice Claire, prendendo la bacchetta dalla borsa. «Accio telefono di Matt! » 
Io e Isabel la guardiamo perplessi. 
«Sarebbe...? »
«Un incantesimo di appello, idiota » spiega lei. «Era nel programma dell'anno scorso, ma Vitious preferisce farcelo fare direttamente quest'anno perché dice che al giorno d'oggi lo chiedono spesso ai G.U.F.O.… Naturalmente a casa non potevo provarlo, quindi questa è la prima volta. Non credo funzionerà bene, ma forse non è necessario ». 
«Non pensi sia controproducente usare la magia su un cellulare? » 
«Certo, se fosse acceso e con la batteria e, okay che Matt è stupido, ma non tanto da portarsi il cellulare acceso a Hogwarts. Cioè, credo… »
«Brava Mela » le dice Isabel. «Così ci riprendiamo Matt da quei Serpeverde frocetti».
«Quella cacca, andare da loro prima che da noi… che affronto! Cioè… »
«Mela, vaffanculo » dice una voce nuova: Matt è arrivato. 
Ora, prima di continuare, mi sembra giusto spiegarvi questa storia di “Mela”. Be’, Claire in realtà si chiama Melina Dolcecuore, perché l’ho deciso io, ma lei dice a chicchessia che può essere chiamata “Mela” o “Argh” o “Mela Argh” o come si vuole (da qui la battuta squallida di chiamarla “Come Vuoi”, ma questa è un’altra storia). Il motivo è tutt’ora sconosciuto.
«Aw, sì, ci sono riuscita! » 
«A farmi fare una figura di merda?  » chiede Matt, sedendosi vicino a Isabel.
«Esatto! » esclama Claire, tutta contenta, e io mi metto a ridere. 
«Ma poi che t’importa di quei minchioni presuntuosi? » m’intrometto. «Lo sappiamo che li odi e che ami solo noi vipz ». 
«Non voglio che mi sputtanino in giro. » spiegò Matt. «Magari a persone tipo Mela non importa di avere la reputazione nel cesso, ma a me sì, ne » 
«Senti Fatty Bolger, “ne” lo posso dire solo io. E poi io sono una vipz, la mia reputazione può stare anche in Cambogia, cazzi suoi. »
«Matt, tagliati e taci, sta arrivando la tizia con il cibo » dice Isabel. 
«Ah ok».
«Qualcosa dal carrello, cari?»
«Mi scusi, ha per caso i Mars? » chiede Matt. La signora lo guarda perplessa. 
«Lo lasci perdere » dice Claire. «Il ragazzo ha dei problemi». Isabel annuisce con decisione e io trattengo a stento le risa.
La signora, ancora più confusa, ripete «Qualcosa dal carrello?»
«Qualche ape frizzola, per favore» inizio io, «…un pacco di Gelatine Tutti i Gusti + 1, e quattro bicchieri di succo zucca, la prego ».
«Hai tanta sete, vedo» dice Mela.
«Sei molto simpy, Claire, ma un “Grazie, Nick” sarebbe bastato»  dico io, mentre pago la vecchina.
«Che poi perché ti chiamiamo “Nick”? Sa di bimbominkia» dice Matt.
«Perché “Nicholas” è troppo lungo” rispondo io. 
«Preferisci “frocetto”? » mi chiede Isabel.
«Isabel, zitta e tagliati» rispondo io ridendo.
«Nick, la tua risata mi fa paura, cerca di limitarla» dice Claire. 
«Sapete che l’anno prossimo il figlio di Harry Potter viene a Hogwarts? » cambio argomento io. 
«Sempre molto coerente con il discorso» dice Isabel.
«Secondo me è un truzzetto viziato» risponde Matt.
«Io lo bullizzo» se ne esce Mela. «Sapete poi che bello dire “Sono il bullo del figlio di Harry Potter”! Sì sì, ho deciso».
«Sì, dai ti aiuto!» esclama Isabel , ridendo. 
Passarono gran parte del viaggio a parlare di James Potter e di altre cavolate, quando Charlie tornò in compagnia di George Hope, uno dei prefetti di Grifondoro.
«Sono passato solo per salutarvi,» dice, «e per avvertirvi di stare attenti ai Tassorosso… Si vocifera che stiano complottando per rovesciare le altre case e mettersi in mostra… Io mi aspetto anche il malocchio da qualcuno di loro, tipo Bobby. » Tutti si mettono a ridere (forse più avanti vi spiegherò chi è Bobby).
Quando George se ne va, Matt lo imita spiegando che altrimenti i Serpeverde avrebbero capito che era lì.
«Si vede che fa tutte queste scene per lei» dice Charlie. «Ma lei non se lo caga, poverino…»
«Lei chi? » chiedo io.
«Parkinson, obvs» risponde Claire. «Potremmo includerla tra noi vipz, se non ci odiasse… Questi Purosangue sono più stupidi di Bolger». 
«Adesso che ci penso» dico io, «Matt è il figlio di un Magonò e di una Babbana (è curioso che sia un Serpeverde, tra l’altro), è per questo che non lo considera». 
«Sì, ma…» cominciò Isabel, ma viene interrotta dalla porta dello scompartimento che si apre. Un’altra nostra amica Grifondoro, del sesto anno, entra e chiede: «Ciao ragazzi! Avete per caso visto George Hope? Gli devo parlare di una cosa…»
«Sì Agnes, era nello scompartimento dei Prefetti con me» risponde Charlie, «Non mi ricordo che ha detto...»
«Ah! Grazie Charlie» risponde Agnes Hellway sorridendo, poi se ne va richiudendosi la porta alle spalle. 
Per un po’restiamo in silenzio, poi io dico di aver bisogno di alzarmi un attimo ed esco dallo scompartimento. Mi guardo intorno per un po’, poi vedo Andy e Iris dall’altra parte del corridoio parlare con una ragazza mora che mi colpisce subito. A prima vista, si direbbe orientale (per gli occhi a mandorla, il piccolo naso e l’aria delicata) ma appena la si sente parlare chiunque cambierebbe idea; la ragazza, che comunque ho già intravisto (e sentito) varie volte nei corridoi di Hogwarts, ha di solito una voce alta e squillante, in aggiunta a un accento particolare e un modo di parlare veloce e allegro. In questo momento, tuttavia, la ragazza pare sconsolata e persa, triste e in cerca di qualcuno che la aiuti. Andy e Iris stanno per andarsene e lasciarla sola, quando li fermo per salutarli. Dopo i vari saluti e aggiornamenti, chiedo alla ragazza; «E tu sei? » 
«Ehm… Alice, Alice Blueheart» risponde lei con tono incerto. Capisco che mi trova strano. Le sorrido e continuo: «Se cerchi uno scompartimento, nel nostro c’è posto».
In un primo momento Alice pare sul punto di rifiutare, ma poi qualcosa sembra farle cambiare idea. 
«Ehm… Va bene! Tu come ti chiami? Non ti vedo spesso in giro » dice mentre ci avviamo verso lo scompartimento. Le sue parole non mi convincono, ma il suo tono ora è più tranquillo e confidenziale.
«Oh, sono Nicholas Flakes. » rispondo, poi mi rivolgo un’ultima volta a Andy (Iris era già rientrata nel suo scompartimento). «E voi, ragazzi, volete passare a fare un saluto agli altri? » 
Andy esita per un secondo e poi risponde: «Meglio di no, Nick, il vostro scompartimento sembra già abbastanza affollato anche senza di noi». Non lo dice in maniera antipatica, ma sorridendo. «Ci vediamo dopo al binario! ». Detto questo, il moro segue Iris. 
Io e Alice entriamo a nostra volta nello scompartimento vicino alla Signora dei Dolci (che per comodità ora chiameremo sempre così) e la presento agli altri. 
«Aaah! » esclama Claire dopo le presentazioni. «Tu sei l’amica di quella ragazza simpi che l’anno scorso era mia vicina a Erbologia… Com’è che si chiamava? Alice anche lei? »
«Sì, sono proprio io, abbiamo lo stesso nome. Ora purtroppo la sua famiglia si è trasferita in Francia e lei va a Beauxbatons… »
«…e ti senti sola? » azzarda Charlie. Io squadro incuriosito le facce degli altri.
«Beh… sì, diciamo che non sono abituata… Ora gli altri amici che prima erano di entrambe continuano a escludermi e boh… »
«Capito tutto, » fa Claire, «sono merdine, insomma. Ma non preoccuparti. Ora hai il privilegio di stare con noi vipz. Vuoi mettere a confronto? »
Alice, finalmente, inizia a ridere e a rilassarsi. 
Continuiamo a parlare per un po’ di questo e quello quando ci rendiamo conto di essere quasi arrivati. Poco dopo scendiamo e saliamo sulle carrozze che ci avrebbero condotti fino all’imponente e familiare castello.
Anche se ancora non ce ne siamo resi conto, questo viaggio è stato molto significativo. 
   
 
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