ABOUT US
V. THE TRIP
“Mi ricordi
perché lo stiamo facendo?”
La voce di Thomas risuonò dal fondo della cabina armadio, dove si era
letteralmente infilato per decidere cosa portare per quel viaggio inaspettato.
Newt rise e scosse la testa, gettando il suo borsone già chiuso sul letto.
“Lo facciamo per Minho. Ha detto di voler un weekend tra ragazzi per non
pensare a Teresa” asserì, sorridendogli, nonostante Thomas non potesse vederlo.
Ormai sorridere a Thomas era una sorta di riflesso incondizionato. E lo
adorava.
“Posso mettere qualcosa nel tuo borsone? Voglio portarmi dietro il pc, dei
giochi e…”
“Stai già prendendo tutti i miei spazi?” lo prese in giro Newt.
“Ovvio! Non siamo in comunione dei beni?” rincarò la dose Thomas, divertito.
“Quindi siamo già a questo punto” appurò Newt, una punta di ironia nella voce,
avvicinandosi alle sue spalle e sfiorandogli con le labbra l’incavo del collo,
facendolo rabbrividire piacevolmente.
Ogni giorno per Thomas e Newt era sempre una scoperta: imparavano a conoscersi
sempre più a fondo non solo caratterialmente, cosa amavano o cosa odiavano –
Newt amava mischiare il dolce con il salato mentre Thomas aveva una passione
segreta per il Jersey Shore - ma anche fisicamente, esplorando centimetro
dopo centimetro il corpo dell’altro, scoprendo quali tocchi fossero capaci di
farli rabbrividire, quasi fosse tutto nuovo, quasi fossero rinati. Ed in fondo
era un po’ così, stavano scoprendo una nuova parte di loro, stavano cambiando
tutto nella loro vita, stavano affrontando l’ignoto.
“Attento, potrei perdere il controllo” asserì Thomas, increspando leggermente
le labbra.
“Oh, ma è quello che voglio, Tommy.
Voglio farti perdere il controllo, voglio farti uscire di senno.
Voglio”un bacio sulla spalla “che tu sia” un secondo più su, di nuovo
sul collo arrossato dai tocchi continui delle sue labbra “totalmente” lo sfiorò per la terza volta, questa volta sul mento “pazzo” l’angolo delle labbra “di me”.
A quel punto Thomas si perse fra le sue braccia, lo baciò, lo baciò con la
stessa passione di quella prima volta fra i corridoi della scuola, dimenticò
ogni distanza, anche la più mera, lasciando che tutto di lui diventasse Newt,
incastrandosi a lui come la perfetta combinazione di due pezzi di un puzzle.
Indietreggiarono leggermente, cadendo sul letto e ridendone, tornando a
baciarsi, ancora un poco goffi, ma sempre più rapiti l’uno dall’altro.
In quell’esatto momento Newt comprese che voleva Tommy, voleva il suo cuore,
voleva il suo corpo e avrebbe voluto fare l’amore con lui per la prima volta,
nonostante sapesse che non fosse quello il momento adatto e avrebbe dovuto
attendere ancora. Voleva tutto di Tommy, perché Tommy stesso rappresentava il
suo tutto.
Minho passò a prenderli con la sua Jeep, dicendo
loro che dovevano muoversi e che erano in ritardo.
Quando Thomas gli chiese per cosa fossero in ritardo, il moro parve
innervosirsi e si rifiutò di rispondere, mentre Newt si limitò ad indossare i
suoi Ray-Ban a specchio, a prendere posto davanti, accanto a Minho, e a cercare
una stazione radio che fosse di suo gradimento.
Si fermò quando udì le note di Smells
like Teen Spirit dei Nirvana e
poggiò il capo sul poggi testa, quasi avesse tutta l’intenzione di rilassarsi
fino ad addormentarsi.
“Non capisco perché finisco sempre con lo stare seduto dietro” protestò a quel
punto Thomas, spuntando con la testa tra i due sedili e Newt, senza voltarsi,
allungò una mano e gli arruffò i capelli, facendolo arrossire leggermente.
“Perché sei il più piccolo, Tommy”
“E tu sei il più stronzo, che caspio di risposta è?” appurò Minho, precedendo
Thomas, che si ritrovò a ridere quando Newt alzò appena gli occhiali da sole
dal viso e lo fulminò con lo sguardo.
“Stai zitto e guida” lo rimbeccò l’altro a quel punto.
Il viaggio procedette tranquillo fin quando giunsero alla deviazione
autostradale che chiamava Country Lake, la piccola località balneare a confine
con il Sud Carolina, che Minho ignorò, prendendo un’altra diramazione che
procedeva verso Nord.
“Che cacchio stai facendo? Hai sbagliato strada!” esclamò Newt, svegliando
Thomas che si era appisolato.
“Non ho sbagliato strada” ribadì Minho, con totale sicurezza, sorpassando un
furgoncino Volkswagen.
“Scusa?”
“Noi stiamo andando in Virginia”
Thomas e Newt si guardarono un istante, attoniti, prima di voltarsi di nuovo
verso l’altro.
“Che caspio andiamo a fare in Virginia??” esclamò il biondo, gesticolando
spazientito.
Minho a volte si comportava da incosciente e per un attimo temette che li
stesse trascinando in uno dei suoi guai.
Tuttavia, la motivazione dell’amico si rivelò ben più innocua di quanto potesse
sperare.
“Teresa e Aris sono partiti insieme. Voglio capire perché”
“E non potevi dirci la verità?”
“No. A volte ti comporti come una donna mestruata”
Newt boccheggiò incredulo e Thomas si sporse nuovamente in avanti. “E io?”
domandò.
“E tu cerchi di tenere buono Newt mestruato. Quindi lo appoggi”
“Che cazzata” fu il commento del biondo, che tornò a guardare fuori,
sospirando.
Non poteva immaginare che le cose avrebbero preso una piega decisamente
pessima.
Minho parcheggiò di fronte il distributore e tirò il
freno a mano.
“Io vado in bagno e mi fermo al mini market a comprare qualche snack” asserì.
“Vengo con te” disse Thomas “Non riesco più a tenermela”
“Ci mancava solo l’incontinente” lo schernì Minho, ottenendo come risposta un
dito medio alzato dall’altro.
“D’accordo, alla benzina ci penso io, ho capito” sbottò Newt, afferrando un
paio di banconote dal portafoglio e scendendo a sua volta.
Si stiracchiò per bene, mentre i due compagni di viaggio si allontanarono nella
direzione opposta, e sbadigliando selezionò l’importo e il tipo di benzina.
Lasciò la pompa nella bocchetta del carburante e si appoggiò con la schiena
contro l’auto, incrociando le braccia.
Il cielo era sereno e l’aria piacevolmente mite e per la prima volta si sentì
leggero e sereno come non mai. Sembrava che ogni cosa nell’Universo avesse
preso il suo posto: aveva l’amore, aveva l’amicizia di Minho, aveva una
splendida famiglia, andava bene a scuola e quel fine settimana si sarebbe
rivelato magari uno dei più belli della sua vita e…
Le sue pacate e serene riflessioni furono interrotte da delle grida. Impiegò
una frazione di secondo ad accorgersi che si trattava di Minho e Thomas e che stavano
correndo verso di lui urlando qualcosa che non riuscì a captare in un primo
istante.
“…to!”
“Che caspio…” provò a dire, ma la voce dei suoi amici tornò a sovrastare la
sua.
“Metti in moto!!!”
Celermente sganciò la pompa di benzina e corse dal lato del guidatore,
prendendo posto e avviando il motore; appena un istante dopo, Minho e Thomas
presero posto nella vettura, quest’ultimo di nuovo sui sedili posteriori,
agitato quanto l’altro.
Newt partì sgommando e solo in quel momento realizzò che una macchina era
partita subito dopo la loro e si era immessa sulla stradale alla loro stessa
velocità, quasi non volesse perderli di vista.
Guardò nervosamente nello specchietto retrovisore e gli parve di scorgere la
sagoma di due energumeni, cosa che non lo tranquillizzò affatto.
“Volete dirmi che caspio avete combinato?” domandò nervosamente.
Minho e Thomas si lanciarono un’occhiata prima di decidersi a parlare.
“Uno di quei due tipi era in bagno con noi” iniziò “e mi ha detto di scansarmi,
dandomi una spinta con la spalla”
“E tu l’hai provocato scommetto” affermò il biondo.
“Diciamo di si” intervenne Thomas “gli ha fatto un po’ di pipì sulla scarpa”
“Dio mio…” fece per dire Newt, ma il moro lo interruppe.
“Lo so, lo so, sono un irresponsabile. Lui e il suo compare sono il quadruplo
rispetto a noi”
“No, stavo per dire che fai schifo” lo corresse Newt, premendo a tavoletta sull’acceleratore.
“Cosa facciamo?” domandò a quel punto Thomas, guardando gli inseguitori alle
loro spalle, tutt’altro pronti a demordere.
“Continuiamo a correre” affermò Minho.
“Great, we’re all bloody inspired” asserì
Newt, piegando le labbra in un debole sorrisino sarcastico.
“Sembri una cacchio di star. Togliti quel sorriso
dalla faccia” protestò Minho, osservando Newt guidare a tutta velocità, con gli
occhiali da sole sul viso, il finestrino abbassato e il gomito poggiato su di
esso.
“Sei solo invidioso del mio charme. E
poi tranquilli, ho un piano”
“Ovvero?” domandò Thomas, osservando Newt portarsi il proprio cellulare all’orecchio.
“Questo. Ascoltate” attese qualche secondo, poi entrambi udirono la voce di una
donna e Newt tornò a parlare “si, vorrei denunciare un veicolo che sta correndo
a tutta velocità sulla statale che collega il North-Carolina con la Virginia,
all’altezza di Red Country. Non so dirle la targa, ma è una vecchia Ford. Va
bene, grazie”
Riagganciò e si girò vittorioso verso gli altri due. “Ora li sistemeranno per
le feste”
“Ora li sistemeranno per le feste, eh?
Grazie tante, Newton”
Minho incrociò le braccia e andò a sedersi sulla panca della parete opposta a
quella dove si trovavano Newt, Thomas, un uomo vestito da donna parecchio
innervosito e un tipo dalla corporatura massiccia e l’aria furibonda.
“Credevo fermassero loro, non noi!” si difese il biondo.
“ E poi se magari non avessi risposto a quella maniera, ora non saremmo qui” lo
rimbeccò Thomas.
“Cosa? Ora sarebbe colpa mia solo perché gli ho detto di fare il loro lavoro?!?”
“Hai fatto bene, ragazzo” gli fece eco un tipo tatuato con una bandana sulla
testa, battendo il pugno contro quello di Minho.
“Perfetto, si è fatto già dei nuovi amici” ironizzò Thomas, facendo ridacchiare
Newt.
La prigione del carcere di Red Country era inospitale quanto lo sarebbe stata
qualsiasi prigione, umida e fin troppo stretta, ma Thomas si ritrovò a pensare
che quell’avventura da pazzi fosse stranamente eccitante. Almeno fin quando non
lo avessero scoperto i suoi. A quel punto lo avrebbero rinchiuso a vita, ma
nella sua camera.
“Allora, Isaac, prima volta in gattabuia?” domandò, con una punta di ironia
nella voce, rivolgendosi al biondo seduto accanto a lui.
Newt si voltò sorpreso, guardandolo confuso.
“Come mi hai chiamato? Isaac?” domandò, come se non fosse stato certo di aver
sentito bene.
“Isaac. Come Isaac Newton, no?” chiarì Thomas e a quel punto Newt arrossì
vagamente, sorprendendo l’altro.
Era la prima volta che Newt arrossiva a causa sua.
“Carino.
Grazie, Tommy”
Thomas lo osservò sorpreso. “Grazie per cosa?”
“Mi fai sempre sentire… unico”
Il loro discorso fu interrotto da una delle guardie. L’uomo vestito da donna
lanciò contro le sbarre una scarpa col tacco, imprecando. Tuttavia la guardia
lo ignorò e si rivolse direttamente a Minho.
“Avete diritto ad una sola chiamata, tu e gli altri due teppistelli”
Minho si alzò in piedi, poi si rivolse agli altri due.
“Stavolta fate fare a me. So chi chiamare”
“Siete degli idioti!”
Fuori la prigione di Red Country, Teresa urlò tutta la sua frustrazione. Minho,
Thomas e Newt erano di fronte a lei, Aris, Jorge e Brenda, come degli
scolaretti in punizione.
Jorge, essendo maggiorenne, era riuscito a tirarli fuori spacciandosi per il
cugino di Thomas ed impendendo in tal modo che i loro genitori venissero
contattati, finendo tutti nei guai.
“Cosa avevate in testa, eh? E poi vergognatevi, mettere Tom così nei guai! Lui
è nuovo di qui, scommetto che siete stati voi due, soprattutto tu, Minho, a
cacciarlo in questa situazione”
Tom la guardò stupito, ma non osò contraddirla. Teresa sapeva essere davvero
pericolosa alle volte.
Tuttavia Newt gli sfiorò la mano e gli
fece cenno di allontanarsi di qualche metro; Jeorge, Aris e Brenda li imitarono
e Thomas, a quel punto, comprese perché.
Osservò Teresa battere l’indice contro il petto di Minho, furiosa; il ragazzo
guardarla fisso, senza fare un passo e poi infine lo vide afferrarla per il
polso, attirarla a sé e baciarla, annientando ogni resistenza dettata dall’orgoglio
della ragazza dagli occhi di ghiaccio.
D’istinto Thomas si voltò vero Newt, che sorrideva soddisfatto.
“Ce l’hanno fatta quei due” gli disse il biondo.
“Già” rispose a quel punto Thomas “tutti ce l’abbiamo fatta”
NEXT:
THE MORNING
Non mi piace, non ho il
tempo di rileggerla – colpa dello studio - ma lascerò giudicare voi xD
Spero comunque che mi facciate sapere cosa ne pensate, anche una recensione
piccina piccina non può che farmi piacere <3
Ne approfitto per ringraziare Hazel_ Mellark per la recensione *___* e
tutte le persone che hanno aggiunto la storia alle varie liste <3
Spero davvero di poter conoscere il vostro parere… Al prossimo capitolo, che
arriverà sicuramente dopo gli esami!
Un bacio,
Ely 91