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Autore: Anmami    23/01/2015    5 recensioni
Niente è più lo stesso dopo gli eventi del Grady. Beth se n'è andata portandosi via molte delle speranze del gruppo. In particolare quelle di Daryl che, svuotato e devastato, è alla disperata ricerca di qualcosa in grado di alleviare il suo senso di colpa per non averla protetta, una giusta punizione per aver fallito così miseramente.
Questa storia è un viaggio. Un viaggio attraverso il dolore, passando per la disperazione e la sconfitta, fino ad arrivare quasi in fondo al tunnel, fino a raggiungere un piccolo spiraglio di luce.
Dal testo:
"Beth finalmente riposava, avrebbe passato l'eternità in quel prato, circondata da fiori e all'ombra di un albero secolare. Da viva avrebbe adorato quel luogo.
Daryl aveva scelto con cura il posto, senza nemmeno interpellare Maggie."
"Un uomo distrutto, sia nello spirito che nel corpo. Un uomo incapace di trovare una motivazione che lo spingesse a non arrendersi, che gli desse ancora un briciolo di speranza."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Beth Greene, Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Ciao! Scusate! Ho dovuto cancellare e ripubblicare il prologo, mi sono accorta di aver fatto dei gran pasticci (mai mettersi a scrivere con il mal di testa). Comunque eccomi qua... nuova avventura! Storia un po' diversa dalle mie precedenti. Questo è solo un piccolo prologo, il capitolo vero e proprio arriverà tra un paio di giorni, salvo imprevisti. Impaziente di leggere il vostro parere a riguardo, vi saluto!
A presto!!!
 


I'LL BE FINE


Prologo


EMPTY

 

Vuoto. Aridità. Desolazione.

Dopo aver lasciato il Grady Memorial, dopo essersi allontanati dal centro di Atlanta, queste le sensazioni che albergavano nel cuore di tutti i membri del gruppo di sopravvissuti guidati dallo sceriffo Grimes.
Quando si erano imbarcati in quell'operazione di salvataggio, spinti dalla speranza, non potevano immaginare un simile epilogo. La loro fiducia nel futuro e nel prossimo si era spenta come la fiamma di una candela in assenza di ossigeno, era morta nell'istante in cui quel proiettile si era conficcato nel cranio di Beth. 

Niente sarebbe stato più lo stesso.

Un mese era trascorso da quel giorno, un mese era trascorso da quella specie di farsa che Padre Gabriel aveva chiamato "commemorazione funebre in ricordo di Beth". Avevano partecipato quasi tutti a quel momento di raccoglimento, si erano uniti alla preghiera, accompagnati dal pianto incessante di Maggie. Riuniti intorno a quella croce improvvisata, stretti nel comune dolore. 
Presi da quella immensa tristezza, quasi nessuno si era accorto di un'assenza importante. Era sparito non appena Padre Gabriel aveva iniziato a parlare.

Daryl mancava all'appello. 

Qualche minuto prima, aveva preso tra le braccia il corpo senza vita di Beth, senza permettere a nessuno di aiutarlo e l'aveva adagiato, avvolto in un telo bianco, nella buca che aveva precedentemente scavato. 
Dopo essersi occupato della sepoltura, si era diretto verso il bosco, senza degnare nessuno di uno sguardo e senza voltarsi, tenendosi ben lontano dal funerale

Non lo avrebbe sopportato.

Beth finalmente riposava, avrebbe passato l'eternità in quel prato, circondata da fiori e all'ombra di un albero secolare. Da viva avrebbe adorato quel luogo.
Daryl aveva scelto con cura il posto, senza nemmeno interpellare Maggie. Un comportamento così tanto egoista non era nella sua natura, ma in quel frangente sentiva di dover agire così. Spettava a lui prendersi l'onere di seppellire la ragazza, dopotutto non riusciva a smettere di pensare che la sua morte fosse stata colpa sua.
Tutte le persone a lui care lo abbandonavano prima o poi. Si sentiva totalmente inutile, un inetto, non poteva fare a meno di considerarsi un portatore di sventure e null'altro.

Tutto ciò che toccava finiva per rompersi.

Quando la celebrazione si concluse, Glenn strinse a sé Maggie, scortandola all'interno della villetta che era diventata il loro rifugio, seguiti da tutto il resto del gruppo. 
L'arciere, si accampò all'aperto, a pochi metri di distanza, senza rivolgere la parola a nessuno e così fece, ogni sera, per tutto il mese successivo. Ogni notte si rifugiava nella sua solitudine, isolandosi e cercando di impedire ai suoi rimpianti di avere la meglio. Gli altri si sostenevano a vicenda, trovando conforto gli uni nelle parole e nella vicinanza degli altri. Lui no, lui passava le giornate evitando ogni forma di contatto umano, a meno che non strettamente necessario e,  quando finalmente la notte lo avvolgeva, accogliendolo e nascondendolo con il suo nero manto, solo in quel momento poteva tirare un respiro di sollievo.

Solo le stelle sembravano comprenderlo.

Aveva alzato un muro di silenzi, quei trenta giorni erano passati nel mutismo più totale.
Schivare gli attacchi frontali di Carol e Rick non era stato per niente semplice, ma nonostante Daryl comprendesse le loro intenzioni e preoccupazioni, non era in condizione di intavolare una conversazione. Non che prima fosse mai stato un tipo logorroico, ma gli ultimi avvenimenti lo avevano svuotato di ogni energia e di ogni briciolo di fiducia nel prossimo.

Il suo futuro non gli era mai sembrato così nero.

Rick dopo essersi fermato per qualche minuto davanti alla tomba di Beth, come era ormai sua abitudine ed aver adagiato su di essa un piccolo fiore giallo accanto alla croce, si diresse verso la villetta, passando vicino a Daryl.
Lo sceriffo osservava con una punta di apprensione ogni mossa dell'arciere, il quale sembrava quasi infastidito dalle attenzioni ricevute.
Rick si affiancò all'amico, seduto a pochi centimetri dal piccolo fuocherello, e poggiandogli una mano sulla spalla, gli augurò la buonanotte. Ciò che ottenne in risposta però, fu solamente un cenno del capo. 

Daryl sembrava aver perso le parole.

La sensazione era quella di un viaggio nel tempo. Tutti avevano l'impressione di essere stati catapultati indietro, il vecchio Daryl era tornato, se possibile ancora più scontroso e asociale di quanto non fosse in passato.
L'uomo capace di grandi gesti di generosità, il braccio destro dello sceriffo, non esisteva più, era svanito, lasciando il posto a quell'involucro senza vita in cui si era trasformato Dixon.
Il cambiamento non poteva essere attribuibile soltanto alla morte di Beth, era molto più probabile che quell'evento devastante fosse stato la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
La misura era davvero colma. Prima Sophia, poi Merle, infine Beth. I sensi di colpa per le loro perdite lo avevano logorato fino ad arrivare a consumarlo del tutto. 

Daryl ormai era il vuoto.
  
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