“Ora chiudi gli occhi. Immagina verdi pascoli e quel pony che volevi tanto, ma tuo padre non poteva permettersi. Ti avvicini, lo accarezzi. La sua criniera è soffice ed ha degli occhi verdi, che rispecchiano lo sconfinato prato dove è sdraiato. Vuoi cercare di cavalcarlo, vuoi sentire che sensazione ti da. Piano piano aprile gambe e ti ritrovi su di lui e gli accarezzi il collo, delicatamente.” Spalanca gli occhi nel buio, lo guarda e sorride. “Sul serio, non c’è bisogno dell’ipnosi per fare sesso con me.” L’uomo sotto di lei si mette seduto, mentre la donna rimane sulle sue gambe. “Non dovremmo essere qui, lo sai vero?” disse l’ombra con un sorrisetto sornione. Lei delicatamente gli sfiora una guancia con la mano e con l’altra gli carezza i capelli. “Ma non è questa forse, la cosa più eccitante?” disse sfiorandogli delicatamente le labbra. Lui cinge con la mano la sua coscia “Certamente.” Gli sussurra sulle labbra, prima di assaporarle intensamente. “Hai un aroma di tè.” Dice mentre annusa i suoi corti capelli mori. Lei sorride e lo guarda negli occhi. Di fronte a lei non vede niente, ma sa che c’è un uomo meraviglioso, intelligente e dolce. Non le basta sapere altro. Lui si morde un labbro. Per un istante a creduto di amare la creatura scura che aveva davanti.

Una suoneria interrompe questo momento di tensione tra loro. La luce del telefono le illumina gli stupendi zigomi e le tenere lentiggini. “Sì?…arriviamo.” La donna si alza e va a prendere la giacca. L’uomo la prende per i fianchi e l’abbraccia, facendo sentire il suo respiro, sul collo di lei. “Scusami, dobbiamo andare.” Lo bacia e così lo rassicura che si rivedranno. Ancora.

Poco dopo, dal suo ufficio esce velocemente Teresa e si avvia verso la macchina. Un minuto dopo, Patrick fa capolino dalla stessa porta e osserva se intorno a se non c’è nessuno. Passa vicino alla scrivania di Grace e le da’ il buon giorno, avviandosi con calma alla sua Citroen.