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Autore: MissDeppDixon    24/01/2015    2 recensioni
Liverpool 1957
John Lennon, un ragazzo di 17 anni e Paul McCartney di 15 si incontrano per caso durante una calda serata, John con il suo fare da "falso galante" ha fatto sorridere per la prima volta dopo tanto tempo Paul, e quel giorno non sarà dimenticato da nessuno dei due
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two of us

Capitolo 1

 

6 luglio 1957, 21:00

Finalmente, la sua amata Liverpool.

John uscì dalla stazione e fece un profondo respiro, che gli riempì i polmoni con il suo solito profumo di smog, che a lui piaceva tanto. Vide qualcuno fare cenno con la mano verso la sua direzione e riconobbe zia Mimi; corse da lei e la abbracciò:

-Su John! Non fare il bambino, hai passato bene le vacanze?-

-Zia, Manchester sarà anche bella, ma nulla mi toglierà Liverpool dalla testa- detto questo si avviò verso la fermata del bus. Durante tutto il tragitto zia Mimi non faceva altro che parlare delle sue “vacanze” e di come è stata male da sola, della bottega, ecc...ma lui aveva la testa altrove, e non era di certo a Manchester, insieme alle ragazzine che lui ha trascinato tra le lenzuola solo per divertimento, no, il suo pensiero era a Heather, la bionda Liverpooliana che, prima di partire, ha rubato il cuore di John. Difficile da credere, anche per lui, ma lei gli aveva letteralmente preso il cuore. Il bus continuava a camminare e lui aveva la testa appoggiata sul finestrino, quando una chioma bionda lucente attirò la sua attenzione. Si, era lei, la sua amata Heather. Scese alla fermata lì vicino lasciando zia Mimi sola sul bus, sapeva che si sarebbe preso una bella strigliata, ma ne sarebbe valsa la pena. Seguì la ragazza fin dentro Walton Hall Park facendo finta di fare una passeggiata solo soletto, infondo quel parco lo frequentava anche lui, a volte ci andava per disegnare, gli piaceva molto il contatto con la natura e l'ispirazione che quel parco gli offriva. Ritornò alla realtà quando vide Heather sola, seduta su una panchina: era il momento giusto, doveva andare a parlarle. Con fare galante John si avvicinò alla ragazza

-Buondì dolce donzella, posso avere l'onore di sedermi qui accanto a lei?-la ragazza nascose un sorriso e fece un breve cenno con la testa. Soddisfatto John si accomodò

-Che stupido che sono, non le ho detto il mio nome-lei si girò incuriosita- Mademoiselle, mi chiamo John, John Lennon-

A quel nome la ragazza sgranò gli occhi

-Lei è John? Il famoso Lennon?-

-Famoso? Da quando in qua io sarei famoso?-

-Beh-la ragazza arrossì-parlano molto di lei, delle sue varie conquiste, le sue mille spasimanti-

John rimase per un po' sorpreso, se ne sarebbe benissimo andato, non gli andava molto a genio che la gente parlasse di lui alla sue spalle, ma una ragazza cosi non se la faceva scappare di certo.

-Oh, beh, lei crede alle voci delle oche liverpooliane? Sà, ne abbiamo di tutti i tipi-

-Oh certo che no, volevo solo accertarmi che foste la persona giusta-

-Io sono la persona giusta, signorina-la ragazza sorrise, John aprì bocca per fare una delle sue solite battute, ma in lontananza vide le amiche di Heather tornare, e a giudicare dalle loro facce farebbe meglio ad andarsene

-E' stato bello conoscerla, signorina?-porgendo la mano

-Heather Thompson- rispose stringendola

-A presto-disse facendo un inchino, lei si limitò a nascondere un altro sorriso e muovere la mano per salutarlo.

John guardò l'ora, le 22.00. Zia Mimi sarà furiosa, pensò, cosi iniziò a correre. Prese la scorciatoia che passava per il molo, ormai buia a quell'ora. Arrivato a metà strada sentì delle voci provenire da dietro degli alberi. A giudicare dal tono due persone stavano litigando, John non se ne era mai importato nulla di roba del genere, ma qualcosa gli faceva pensare che doveva intromettersi.

Si avvicinò alla panchina vicino gli alberi dove i due stavano discutendo e si sedette, mettendosi in ascolto:

-Sarà la quinta volta che te lo ripeto ragazzo, voglio quel cappotto-la voce era roca e cattiva, ma quella che John sentì dopo era indifesa e tremante, ma decisa

-Non...non posso- John tese l'orecchio per sentire meglio

-Ah davvero? Non cederesti il tuo bel cappotto ad un povero barbone che dorme fuori al freddo?-

-In realtà siamo a luglio...ma comunque signore, anche se fossimo a dicembre, è l'unica cosa che mi rimane di mia madre, non posso darvela, mi dispiace-John sobbalzò, conosceva troppo bene quelle emozioni

-Non me ne frega nulla di tua madre!- a quelle parole John esce allo scoperto facendo spaventare i due uomini

-Lo lasci in pace!-si era messo in mezzo ai due, il ragazzo si era fatto piccolo piccolo davanti all'imponenza di John, davanti alla sua voce calma ma sicura.

-Stanne fuori ragazzino-disse il barbone spostandolo con una mano, ma John lo bloccò

-Ho detto di andare via!-il tono di John si alzò e il barbone capì, forse era meglio lasciare stare per quella volta, è stato solo fortunato, ma non ci sarà sempre quel ragazzo a proteggerlo. Con un cenno della mano girò i tacchi e se ne andò.

John rimase fermo per un po', cercando di capire cosa aveva appena fatto, aveva difeso un ragazzino, lui che di solito li faceva scappare via. Si girò verso di lui

-G..grazie-disse il ragazzo

-Di..di nulla-disse lui guardandolo, il più piccolo aveva la testa ancora bassa, poi di scatto l'alzò. Un brivido percorse la schiena di John, il volto del ragazzo aveva lineamenti dolci e anche con il viso contratto dalla paura John si accorse di quanto era bello, ma i suoi occhi lo colpirono di più, grandi e di un meraviglioso nocciola, distolse quei pensieri dalla mente, cosa stava facendo?Adesso si metteva ad elogiare anche i ragazzini?

-Non è la prima volta che mi capita-

-Cosa? Incontrare un barbone?-il ragazzo sorrise, un altro brivido attraversò la schiena di John

-No, essere aggredito così, ogni volta l'argomento finisce su mia madre-quanto lo capiva, in tutti quegli anni non si era mai permesso di parlare di sua madre, non voleva, ma decise di farlo, per il ragazzo.

-Succede anche a me-il ragazzo lo guardò negli occhi e John distolse lo sguardo-ho perso mia madre un po' di tempo fa-

-Anche io-fu la risposta fredda del ragazzo

Rimasero per un po' con la testa bassa, nessuno sapeva cosa dire, poi John pose la mano in avanti

-Non mi sono presentato, sono John Lennon- forse si immaginava una reazione come quella di Heather, ma il ragazzo alzò la testa e sorrise, e qualcosa nel petto di John accellerò

-Io mi chiamo Paul, Paul McCartney- disse stringendo la mano

-Senti-fece John mettendosi la mano dietro la testa-se vuoi ti accomopagno a casa, non vorrei che qualcuno ti aggredisse di nuovo-Paul lo guardò torvo

-Guarda che so badare a me stesso-

-Oh, questo non lo metto in dubbio-disse ridendo, Paul si limitò ad imbronciarsi e mettersi a braccia conserte

-Io abito lì giù se ti interessa-fece Paul indicando una parte lontana dopo il molo

-Anche io-disse John- andiamo?-il più piccolo rimase per un po' indietro, poi raggiunse John cercando di stare al passo, camminava cosi veloce.

John si mise le mani in tasca e uscì una sigaretta

-Ne vuoi una?-chiese aspettandosi un “no”

-Si grazie-fu invece la risposta di Paul, ne prese una e se la infilò in bocca, la accese e iniziò a fumare, John lo guardava

-Cosa c'è?-

-Umh, no nulla-disse accendendosi la sua e guardando avanti.

Per un tratto di strada nessuno dei due parlò, poi Paul aprì bocca

-Cosa fai nel tempo libero?-

-Mi stai chiedendo un appuntamento?-disse John con un ghigno divertito, Paul arrossì

-Certo che no! Volevo sapere se ti piaceva fare qualcosa durante il tempo libero-

-Disegno, scrivo poesie e suono la chitarra-Paul lo guardò sbalordito, non si aspettava che un ragazzo di sicuramente 16-17 anni avesse quei tipi di passatempo, che inoltre erano per metà anche i suoi

-I tuoi invece?-continuò John

-Scrivo poesie e le trasformo in canzoni, suonando la chitarra-John si bloccò e si girò per guardarlo e assicurarsi che non lo stesse prendendo in giro

-Sul serio?-

-Si che male c'è?-Paul sembrava indispettito

-Quanti anni hai?-

-15-rispose Paul freddo

-Io sono più grande.-rispose John facendo innervosire il più piccolo

-Buon per te-

Una risata ruppe il silenzio di pochi secondi che si era formato dopo la risposta di Paul

-Vedo che siamo permalosi-

-Beh-fece Paul- ci conosciamo da si e no mezz'ora, non mi piace essere preso in giro dagli sconosciuti-

-Ma io non sono uno sconosciuto-disse John guardando avanti-ti ho salvato poco fa, non ricordi?-

-Non la considero una scusa per potermi prendere in giro-mise di nuovo il broncio e si chiuse nelle spalle. Aveva ragione, John lo conosceva da poco ma adorava prenderlo in giro. Non aveva mai visto un ragazzo così indifeso. Gli faceva tenerezza anche il quel momento, stretto nelle sue piccole spalle, con il broncio che gli faceva sembrare il viso ancora più dolce, anche se arrabbiato...era la seconda volta che faceva mentalmente i complimenti ad un ragazzo, cosa gli era preso quello sera? Era davvero strano, che sia stato Paul a farlo pensare come una checca?Non poteva essere, oppure si?

Paul guardava davati a sé. Era incredibile, conosceva poco quel ragazzo ma già gli era simpatico. Anche se lo prendeva in giro, aveva qualcosa di che lo faceva star bene. Ma cosa aveva nella testa? Avanti è un ragazzo, non può pensare certe cose su John..oppure si?

Camminarono un altro po', tutti e due immersi nei loro stessi pensieri, e forse cercando di immaginare quelli dell'altro

-Io sono arrivato-disse Paul ad un certo punto, John sobbalzò

-Oh, bene, beh...buonanotte-disse sorridendo e porgendogli la mano

-'Notte John-disse rispondendo al sorriso e stringendogliela

John girò e si incammino verso casa sua fissandosi la mano appena stretta da Paul

Qualcosa quella sera cambiò

 

Spazio autrice

Ciao a tutti!
Questa è la mia seconda storia che scrivo su John e Paul, (la prima era una OS). Spero che almeno con questa farò una buona impressione. L'ispirazione mi è venuta vedendo un film, di cui non mi ricordo il titolo :D

Allora, i nostri due ragazzi si sono conosciuti, chissà che piega prenderà la storia :)

Non sono brava con gli spazi autrice, quindi saranno abbastanza corti ahah

A presto con il prossimo capitolo, che non so quando pubblicherò dato che devo ancora scriverlo, non vi prometto nulla :)

Cristina

 

 

  
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