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Autore: Laila    26/11/2008    5 recensioni
Kodachi sembra aver fatto finalmente breccia nel cuore del nostro beneamino col codino, ma com'é possibile? Scopritelo coi vostri occhi! Buona lettura. Laila
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Risvegliati Ranma

Una comune casa smontabile, con i gradini in acciaio removibile e le pareti in pannello color guscio d'uovo.Era una delle tante attrazione delle giostre, se si escludeva la scritta luminescente che informava: “Il labirinto delle fate” non dava apparentemente nell'occhio.C'era persino il banco con l'addetto al ritiro dei biglietti!Le ragazze fremevano dalla voglia di ritornare indietro e rapire Ranma, per Akane era facilissimo intuirlo, inoltre non si fidava di nessun'altra che di se stessa. Si pose perciò a chiudere la fila, pagando per ultima l'ingresso. Non sapeva che di lì a poco se ne sarebbe pentita...

Una volta entrata si ritrovò sola, in una cabina a forma di parallelepipedo con una capienza giusta a malapena per una persona.Di fronte e ai lati, i pannelli erano dipinti con motivi floreali su cui concentrando bene lo sguardo si confondevano figure esili di fate o spiritelli del bosco.Il pannello che aveva davanti era rimasto leggermente obliquo, segno che doveva andare diritta.Ecco a cosa si riferiva Aibara, quando diceva che il negozio dell'elfo non era di facile ubicazione, non era alla portata di chiunque. Doveva rintracciare le altre... quantomeno loro conoscevano la strada!

- Ukyo! Shampoo! Kodachi! Mi sentite?

...

- Akane? - Rispose desolata Ucchan, dopo averla fatta aspettare un po' – Dove sei? -La ragazza accarezzò la frangetta, facendo respirare la fronte accaldata. - Non lo so'... più indietro!

- Sta ferma dove sei! Capito? - le ordinò la compagna dalla lunga spatola.Akane non afferrava il perché dovesse restare lì buona, buona, se tanto Ucchan non poteva trovarla.Scorgendo una fata capì! L'aveva mandata Ukyo da lei.

- Aibara! Che bello rivederti!

- Oh signorina! Non sa' quanto lo è per me! Non c'è un minuto da perdere!- espletò la fatina unendo le mani in preghiera.

- C'è qualcosa che non va'? - domandò stupita la ragazza.

Il sospiro mesto dell'altra, non la rallegrò – Forse potete aiutarci... ora andiamo a destra! - cambiò argomento, facendole strada un po' più tranquilla. Probabilmente aveva fatto quel tragitto un centinaio di volte. Chissà quanto vivono le fate...

- Da quando nasciamo diveniamo immortali, o meglio dipendiamo dal buon esito della natura – rispose quasi senza pensarci Aibara. - Siamo sparse un po' ovunque negli angoli verdi del vostro mondo, ma trasmigriamo, di solito siamo invisibili ai vostri occhi, è più difficile sfuggire ai bambini...è un peccato che al giorno d'oggi non ci siano spazzi verdi molto ampi! Mi farei più passeggiate nel vostro mondo se così fosse!

- Mi-mi hai letto nel pensiero! - sorrise imbarazzata Akane mentre assimilava tutte quelle eccezionali informazioni.

Aibara fece spallucce – Perché posso farlo, se voglio leggo anche le emozioni!

Ridendo e parlando delle usanze delle fate erano giunte alla fine del labirinto.

Capì che doveva girare l'ultimo pannello perché lungo il perimetro intravedeva la luce del sole.

- Si fermi! - la incitò Aibara planando sul parquet, dov'era dipinta una rosa dei venti.

La toccò al centro, sussurrando:- Di acqua, aria e sole ha bisogno un fiore, rosa dei venti, volta la stagione e mostrami il portone!

La bussola si staccò dalla superficie, allora Aibara soffiò a nord-est, facendola girare finché uno dei pannelli laterali salì al pari di una saracinesca telecomandata.

La guardò nei grandi occhi nocciola – Sbrighiamoci, tra poco il passaggio si chiuderà! - e volò al suo interno.

Il profumo di fiori era intenso.La meraviglia che la sconvolse appena entrò, le fece credere di essere finita dentro ad un sogno. Le pareti di tralicci erano ricoperte di rose in boccio, sotto di lei si apriva un prato di iris e orchidee neo-nate. Qua e la' c'erano siepi a forma di cavalli alati, gruppi di cigni in volo o di fate, di vasi però non c'era traccia.

La meraviglia si smorzò quando Akane sentì il mugugno proveniente da qualcuno col fisico emaciato e le fossette marcate che vestiva come i folletti delle fiabe!- Non sorride più! - Sussurrava quello tra i singhiozzi, mentre Momohana gli passava un fazzolettino, viste le pietose condizioni del suo nasone all'insù. In sua presenza Akane si schiarì la voce e Aibara fece le presentazioni.

- Lui è Beleg, lei è la signorina Akane, la fidanzata di quel Ranma... ha bisogno di qualcosa in grado di annullare l'incantesimo d'amore, il ragazzo ne è stato intossicato!

L'umana fissò allibita la fatina, eppure non le aveva detto nulla della sua situazione, poi rifletté sul fatto che poteva leggerle i pensieri.Beleg si tolse il cappello, in segno di saluto, ma non riuscì a smettere di piangere, troppo agitato.- Vorrei tanto poterti aiutare, ma eccetto queste tre, le fate sono tutte fuori nel vostro mondo, e se il primo bambino non si decide a fare il suo dovere, non ne nasceranno altre e i fiori non sbocceranno più! - esclamò con voce tombale.

Le sopracciglia della giovane s'incresparono – Il primo bambino?

Kissu-kiku le svolazzò attorno: - Incredibile! Non hai mai sentito parlare di Hitotsu? Il primo bambino?

Scosse la testa e Momohana prese la parola: - Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risate s'infranse in mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando in tutto il mondo. Così nacquero le fate... che per ringraziarlo lo resero eternamente giovane!- Un nuovo singhiozzo e Beleg riprese a frignare energicamente: - Solo che, da quando si è rotto il televisore, Hitotsu non ride più! Ci abbiamo provato in tutti i modi!

Akane si massaggiò le tempie – Comincio a capire... ma dove sono le altre?

- Sono andate dal primo bambino, cercano di farlo ridere, così poi potremmo darvi l'antidoto – spiegò l'elfo.

Accidenti! Ma perché non è me ne va' una giusta?

- Vuol vederlo anche lei? - le chiese imbarazzata Aibara, prima di condurla nella sala giochi.Quando si riunì al gruppo, Shampoo stava raccontando una barzelletta orrenda e piena di R, Ucchan si esibiva in delle smorfie facciali, e Kodachi, saltellava qua e là col suo nastro nero.

Si mise una mano sulla fronte, quello spettacolo penoso, più che far ridere, faceva piangere.Infatti il bambino col ciuffo biondo all'insù, vestito con una tutina di velluto verde mela, stava seduto sul suo trono, puntando il pollice all'ingiù.

- Buuuuuuuuuu! Smettete! - Nonostante dimostrasse all'incirca sei mesi parlava fluentemente!

Ucchan si massaggiò la mandibola – Non ne posso più mi sta venendo una paresi!

- Bambino essele insoppoltabile! A Shampoo venile voglia di uccidele!

Sbalordita, Ukyo l'afferrò per un braccio – Sei completamente impazzita! Come lo salviamo Ranchan poi!

- Uh, uh, uh! Povere sciocche! Ranma non ha bisogno di voi! Sono io che mi devo occupare di lui, quale sua futura moglie! - irruppe Kodachi atterrando a pochi passi.

Il sopracciglio destro di Akane tremò alterato - Ma vi state sentendo? E' così che fate gruppo! Non ricordate quello che ci ha detto Obaba?

- Zitta tu! Nessuno ti ha interpellato! - A quelle parole la giovane Tendo afferrò Kodachi per il collo.

Non aspettava altro che una scusa per attaccarla, da quando quella storia aveva avuto inizio. - Ripetilo se hai il coraggio!

- Sei f-f-finita! - si sforzò di ribattere con voce affievolita dalla presa, artigliandole intanto il volto con mano tremula per difendersi.
Shampoo ricordò che aveva dato il bacio della morte ad Akane - Un momento! - urlò - Lei essele mia avvelsalia! - E levando un calcio fra le due, le fece dividere.

Ucchan si scrocchiò le dita – Mi sento esclusa! Fate divertire anche me!-In breve ci fu un para-piglia, al punto che sotto al polverone, le contendenti non si distinguevano più.

- Ghgh!Ahahahahah! - Mille lucciole si posarono sui fiori del negozio, che si schiusero uno ad uno.

L'elfo smise di piangere, fattosi ora troppo euforico: - Ride! Hitotsu sta' ridendo!

Lungo la linea della fronte di Aibara scese un gocciolone – Ma cos'è... sadico?

Beleg annuì convinto – Avrei dovuto pensarci, il suo programma preferito era Mai dire Banzai!

- Credete che dovremmo avvisarle che ora possono smettere? - suggerì Momohana.





Si svegliò con un groppo che sapeva di amaro alla gola, Akane era lì, inginocchiata vicino al suo futon.

Il ragazzo col codino non poteva sapere quante cose erano accadute al suo corpo in quei tre giorni, ne che l'amaro che sentiva fosse dovuto ad uno degli sciroppi di Beleg.

L'estratto di pisciacane che annullava l'effetto degli altri incantesimi delle fate, non aveva un buon sapore e le era costato anche abbastanza caro.Alla fine però era riuscita a tenere lontano da casa le altre, avvertendole che Ranma non avrebbe retto ad un secondo infarto. Ora doveva assicurarsi che la medicina avesse fatto il suo corso.

Ranma arrossì e poggiandosi sui gomiti drizzò il mezzobusto – Che ci faccio qui? Cos'è successo? Stavo correndo alla staffetta e poi c'era Kodachi... e poi... sono svenuto, è giusto?

- Non proprio – storse il naso la coetanea – Prima che tu veda le foto che Nabiki ti ha fatto e che circolano ancora a scuola t'informo che hai baciato Kodachi...

Ranma si fece di sale: - E' uno scherzo, vero?

Alcune foto mostrategli, gettarono altre inquietanti ombre dentro la sua testa, dissipando ogni speranza.

- Mi credi ora?

Rabbrividì tutto spaventato: - L'ho... l'ho solo, baciata?

L'altra ammiccò- Sì

Nascose il viso dietro le braccia – Vuoi picchiarmi?

Akane strinse i pugni – All'inizio lo volevo... ma poi... - Sospirò e ricominciò da capo:- Credo di essermi arrabbiata sì, ma non con te... è solo che sfogo su di te la rabbia che mi fanno venire le altre persone e non voglio più farlo!

Per un attimo Ranma non seppe cosa dire, poi ebbe un'illuminazione stupida:- Rabbia o gelosia? - chiese.
Akane lo colpì rimandandolo con la schiena sul futon.

- Lo sapevo che mi avresti colpito, quando meno me l'aspettavo! - biascicò la sua vittima.

- Ad ogni modo voglio farmi perdonare... Ti andrebbe di... di... lo sai che... L'attrice tettona che piace tanto ad Happosay... - Akane lo picchiò di nuovo, senza permettergli di andare oltre.

La guardò in cagnesco – Cos'hai capito! Volevo chiederti di andare al cinema, questo week-end!

Le lacrime cominciarono a scenderle dal viso fino a sotto il mento, tante non riusciva ad asciugarsele che ricomparivano!
Ranma giocherellò con l'estremità del suo codino. - Io... non volevo urlare... non volevo farti piangere...cos'hai? - Come al solito non capiva, era solo contenta.Le spalle di Akane erano scosse dal pianto, ma d'improvviso il suo volto s'indurì e smise di gocciolare.

- Che cos'ho? Ho ribaltato mari e monti per riaverti qui!

Ranma grugnì. E' allora? Io con te lo faccio sempre! Ebbe quasi la voglia di ribatterle, mordendosi la lingua.

- Non dovevi disturbarti! Tsé! L'unica cosa che sei felice di fare per me, e devo ammettere che la fai bene, è prendermi a pugni!

- Che dovrei dire io, del fatto che non sai nemmeno consolarmi?! - Una lacrima tornò a tormentarle il viso, la mano di Ranma la sciolse accarezzandola.

Nessuno dei due aveva più la ferocia di un'istante prima. Tutto quello che voleva Ranma era fermare quel momento, avvicinando le labbra a quelle della sua anima gemella.


Clagh! Una dopo l'altra le sorelle maggiori attraversarono la soglia.

Ranma e Akane delusi e vergognosi per il mancato bacio si erano separati così rapidamente, che le due nuove arrivate non si accorsero in tempo, di quello che stava per accadere sotto i loro nasi...

- Lo vedi? E tu che ti preoccupavi tanto d'interrompere chissà cosa! – A volte Nabiki era fin troppo esplicita.
- Nella vita basta essere decisi!
Kasumi abbassò lo sguardo, preferendo non aggiungere altri pesi nel cuore dei giovani spaesati.
Sua sorella non aveva neanche bussato... Allungò un piccolo cesto, involtato in un sacchetto verso Ranma.
- La tua colazione è ancora calda! - disse rivolgendogli il solito sorriso gentile.

[-The End-]


Nota: Beleg è il corrispettivo elfico di Ranma! ---Laila si va a barricare dietro la porta di camera, mentre una folla inferocita con pire, vange e forconi si riunisce dietro alla sua porta...

Sicuramente qualcuno si aspettava il bacio, ma visto che questa ff è nata come commedia, anziché come storia all'ultimo sangue con scene romantiche (lì il bacio ci starebbe) mi sembrava inappropriato inserirlo.

Siamo arrivati agli ultimi saluti.

Sono curiosa di sapere cosa vi abbia suscitato questa storia, se dopo averla letta avete critiche, dubbi su qualcosa di poco chiaro o quant'altro da pormi in esame... e i complimenti se li avete ^=^ quelli fanno sempre piacere!!!

Cercherò di rispondervi qui: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7975510&p=2

Un grosso Bacio


Laila

 
   
 
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