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Autore: General_Winter    25/01/2015    3 recensioni
Sorrise, Roma, al pensiero di ciò che era successo solo qualche ora prima.
Eppure, una parte di lui si sentiva sporca. Una porzione della sua mente provava un forte senso di colpa, come se amare la persona accanto a lui fosse totalmente sbagliato.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Antica Roma, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo umilmente perdono per il titolo orribile, ma non mi è venuto in mente niente di meglio...

AMOR et VERITAS


La cappa di calore era quasi insostenibile. Fu proprio quel caldo eccessivo a svegliare uno degli occupanti di quella tenda rossa, come il potere e come la passione consumata quella notte tra le coltri di quella branda.
Sorrise, Roma, al pensiero di ciò che era successo solo qualche ora prima.
Eppure, una parte di lui si sentiva sporca. Una porzione della sua mente provava un forte senso di colpa, come se amare la persona accanto a lui fosse totalmente sbagliato.
Si alzò, scostando appena le lenzuola ancora umide e cercando in tutti i modi di non svegliare l’amante, ancora stanco e assopito.
Roma scrutò all’esterno, oltre la stoffa della tenda: mancava poco all’alba, il buio e la rugiada aleggiavano ancora per tutto l’accampamento.
Uno spiffero di freddo lo prese alla coscia, facendolo tremare: era ancora nudo come un neonato.
Tornò ad osservare l’interno della tenda. Gli abiti erano sparsi tutt’intorno, strappati, la sera prima, dai corpi degli amanti con focosa voglia.
Cercò con lo sguardo le sue braghe e se le mise non appena le trovò, vicino alla branda. Alle braghe seguirono la maglia, la corazza, il resto dell’armatura e il mantello color porpora.
Il drappo svolazzò con un morbido fruscio, confondendosi con l’ovattato rumore di coperte spostate.
« Sei già pronto ad andartene? » domandò la voce della persona ancora nel giaciglio.
« Il sole sta sorgendo. Sarebbe poco opportuno che qualcuno vedesse me uscire dalla tua tenda all’alba. Potrebbe destare sospetti »
Roma si voltò, guardando l’uomo che si era seduto.
Anche a quell’ora del mattino, dal suo generale si stagliava un’aria d’importanza e onore, che lo fece sorridere d’orgoglio, nonostante l’altro fosse ancora nudo, con solo il lenzuolo a coprirgli l’inguine.
« Non preoccuparti mai di ciò che si dice su di me » lo tranquillizzò « Sai? A Roma si va dicendo in giro che io sono marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti » sbuffò divertito, stropicciandosi l’occhio destro.
Roma lo guardò, serrando la mascella: non sopportava che si raccontassero tali cose sul suo generale.
Notando lo sguardo livido dello stato, l’uomo rise lievemente « Ti ho detto che non devi preoccuparti di cosa pensa di me la gente. Non ora che siamo così distanti dall’Urbe »
Roma si mise i calzari « Non posso restare comunque … » affermò serio.
« Già, figuriamoci se un giovane come te si fa vedere in intima compagnia con un vecchio come me » scherzò.
Roma si mise sull’attenti « Non è affatto questo il motivo! »
« Posso benissimo capire qual è la ragione. Tu sei la Repubblica, sei immortale, e non puoi affezionarti troppo ad un uomo comune con il rischio di soffrire come un animale quando egli muore. Io ti amo, ma nemmeno posso pretendere di essere l’unico che può possedere il tuo cuore. In futuro, quando io non ci sarò più, il tuo amore verrà preso da qualcuno che ti renderà ancora più grande »
Lo stato sorrise a quelle parole, così tristi eppure così veritiere « Forse non potrai ottenere tutto il mio cuore, ma di certo te ne sei già preso un bel pezzo » affermò sicuro « E poi, con la riuscita di questa campagna, sarai tu a rendermi ancora più grande …  il più grande » concluse, afferrando il suo gladio, mentre anche l’altro uomo si rivestiva, pronto ad intraprendere l’ennesima giornata di quella guerra.
Roma alzò la mano destra in segno di saluto, sotto lo sguardo soddisfatto dell’altro.
 
« Ave, Caius Iulius Caesar, Res publica Romana te salutat »

 
 
La tana del Lupo:
Be’, cosa può significare tutto questo? In realtà nulla, l’idea mi è nata per puro caso, ripensando senza un vero motivo a quando, al terzo anno, il mio prof di greco e latino, disse, parlando di Cesare, ( cito testualmente! ) “ … sì, insomma, a Cesare piaceva prenderlo nel c***”
La stessa frase “Cesare è marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti” la dice Cicerone, spiegando in poche parole l’orientamento sessuale di Cesare. Infatti il mio beniamino ( lo adoro come figura storica, non lo posso negare ) aveva avuto molte mogli, tra cui Cleopatra, dalla quale ebbe un figlio, e anche molti amanti, molti di sesso maschile. Però si afferma che a nessuno si fosse legato troppo sentimentalmente, questo perché molto più interessato ad accrescere la fama e la gloria sue e dello stato romano, quindi si può affermare *faccia furba/pervertita* che Cesare amasse la repubblica … e la “repubblica” mica si è tirata indietro … Ok ora la smetto con i miei excursus storici e le mie boiate, altrimenti l’angolo dell’autrice diventa più lungo della storia. A parte gli scherzi, mi piacerebbe veramente sapere cosa pensate di questa storia, perché non ne sono del tutto sicura della buona riuscita.
Baci, Lupus_in_fabula

 
PS: la storia “Familie” avrà dei grandi ritardi perché in questo periodo sono occupata per una storia di un contest, ma prometto che la finirò.
  
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