Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: Naxi_4ever    25/01/2015    6 recensioni
"Non si poteva certo dire che sarebbe stato tutto rose e fiori"
Fu questione di un attimo: un urlo,una spinta,la faccia a terra,a pochi millimetri dall'erba secca. Un balzo,di nuovo in piedi,ma in una frazione di secondo era sparita,non era piú accanto a lui.
~•~
2015,nuova vita,nuovi progetti,nuove speranze. Non era cosí per Facundo Gambandé peró,venticinquenne alla ricerca della veritá sulla sua famiglia,sull'ostaggio che aveva seminato terrore nella sua vita negli ultimi otto anni. Ma la sua peggior paura,l'incubo che lo perseguitava ogni notte era: e se l'associazione avesse deciso di abbattersi sulla sua,di vita?
Si sarebbero sicuramente buttati sulla sua ragazza,le avrebbero fatto fare la fine dei genitori.
Ma perché tutto questo? Era una cosa che ancora non riusciva a spiegarsi.
Paring: Falba
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maxi, Naty
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO

Seduto per terra,si aggrappava forte alla fidanzata,cercando conforto,fiducia,coraggio. 
Facundo aveva avuto l'ennesima crisi e ancora una volta era stata Alba a doverlo rassicurare. Era tutto ció che era rimasto al ragazzo,l'unico punto di riferimento,nonché l'unica persona che amasse,alla quale concedesse di stargli accanto. 
Forse perché con lei si sentiva al sicuro,per quel poco che poteva,forse perche sapeva che era l'unico modo per non tuffarsi nel passato e affogarci dentro,completamente,senza nessuna via d'uscita.
Con le mani afferró forte le sue spalle,come se fossero l'unico appiglio su una liscia parete verticale,sollevandosi quel poco per riuscire ad affondare la testa contro il suo petto,bagnando il maglione di Alba di lacrime amare.
Urlava,stringeva le mani contro il viso,dondolandosi avanti e indietro sui piedi. 

Un'altra volta si era ritrovato nella camera dei suoi genitori,vuota da ormai cinque anni. Il letto era ancora disfatto: dal giorno del rapimento non aveva avuto il coraggio di toccare nulla. La finestra era aperta,il vetro rotto,cosí come l'AFB l'aveva lasciato. 
Era il cinque marzo del 2007 quando,durante la notte,quell'associazione li aveva presi in ostaggio. Entrambi avevano tenuto nascosta la storia al figlio per numerosi anni. Non era mai stato al corrente delle minacce,dei foglietti nella cassetta delle lettere,degli incontri segreti con un uomo vestito di nero.
Mai,fino a quella notte. Aveva solo 17 anni,stava dormendo beatamente,ripensando all'appuntamento con una certa Lucy,la ragazza con cui usciva ai tempi,quando aveva sentito un rumore netto,poi l'urlo della madre,bloccato prima che potesse divagarsi troppo. Senza nemmeno pensarci,era corso da lei,la donna che aveva sempre lottato per dargli ció che voleva,che aveva rinunciato a tutto,per lui.
L'unica cosa che era stato in grado di vedere era il corpo del padre avvolto da una corda marrone,svenuto. L'AFB lo trascinava fuori dalla finestra della loro camera da letto. Non sapeva se fosse una fortuna o meno,ma non lo avevano visto. 
Per giorni non era uscito di casa,ma si era rintanato sul suo letto,sopra alle coperte,senza muoversi se non per prime necessitá.
Lo sguardo era diventato buio,spento. Fissava il vuoto,senza riuscire a darsi una spiegazione di tutto ció a cui aveva assistito. 
Una volta tornato a scuola,aveva allontanato tutti da lui. Se non aveva i suoi genitori accanto,non voleva nessun altro.
Non si sa come ma,quattro anni dopo,in un giorno come tanti,dopo aver fissato la lavagna nera sei ore piene,aver ricevuto le ennesime ramanzine dai professori e gli altrettanti sguardi pieni di compassione dei suoi compagni,aveva incontrato lei,l'unica che non lo vedeva come qualsiasi altro essere sulla terra.
Alba Rico Navarro,studentessa ventunenne della sua stessa universitá,ultima iscritta alla sua classe. Non aveva fatto alcuna domanda sulla sua storia,benché Facundo sapesse che gli altri le avevano giá raccontato ogni dettaglio. Era diventato il burattino della scuola,l'asociale,quello con gli occhi vuoti. 
Ma lei no,non aveva voluto credere ai fatti sicuramente storpiati degli altri allievi. Gli si era avvicinata per fargli una domanda su un compito; durante le lezioni aveva notato la bravura del ragazzo nella biologia,quindi chi meglio di lui poteva spiegarle l'argomento? 
Iniziarono a incontrarsi ogni sera a casa di lei,mentre il loro legame si rafforzava a loro insaputa. Si erano messi insieme,un anno dopo,quando ormai lei conosceva abbastanza cose su Facundo. Ma almeno sapeva la storia vera,non quella che gli alunni dell'universitá utilizzavano per prenderlo in giro,per renderlo debole agli occhi degli altri.

Ora erano passati tre anni,e il loro rapporto non era cambiato,se non per il fatto che Alba era l'unica persona a cui Facundo concedesse di avvicinarsi,quindi l'unica in grado di aiutarlo quando il terrore si faceva largo nei suoi occhi,rendendoli nuovamente spenti,pieni di ricordi. 
E infatti aveva chiamato proprio lei,quando aveva sentito il respiro farsi affannoso,le gambe cedere e il peso del corpo catapultarsi in avanti,fuori dalla camera dei suoi.
Era corsa a casa sua all'istante,l'aveva trascinato in cucina come faceva ogni volta,rimproverandolo per essere andato in quella stanza. Poi si era seduta su una sedia,stringendo forte il suo corpo scosso e tremante.
E lí si trovava ancora,rassicurandolo,sussurando a bassa voce che le cose si sarebbero sistemate,un giorno,carezzandogli i ricci bruni,bagnati dal sudore.
-Alba- sussurró Facundo alzando il viso verso di lei. 
Vedere quegli occhi opachi,cosparsi dalle lacrime le fece venire un tuffo al cuore. Scacció l'orribile sensazione e gli rivolse un leggero sorriso -Dimmi- rispose togliendogli le lacrime dalle guance con il pollice.
-Grazie- disse il ragazzo per poi riabbassare la testa. 
Alba scese dalla sedia,inginocchiandosi alla sua altezza -No,Facundo,no- lo pregó facendogli rialzare il viso,tornando ad avere lo sguardo puntato su di lei -Va tutto bene,okay? Va tutto bene- ripeté attraendolo a sé e stringendolo forte,accarezzandogli la schiena nel tentativo di rassicurarlo. Giá una crisi era troppo,non poteva ributtarsi giú,rimettendosi a piangere. 
Sapeva in quali condizioni stesse,ma gli psicologi avevano parlato chiaro: doveva rimettersi.
Si alzó in piedi,trascinandolo con sé fino ad uno scaffale,dal quale estrasse una scatolina bianca. Facundo impallidí -No,le pillole no- la pregó sofferente -Non le voglio- ripeté come un bambino davanti al suo antibiotico.
Alba gli afferró le mani sudate,portandole vicino al suo petto,sopra al cuore -Facundo,devi prenderle,lo sai. Ti aiuteranno a non avere questi attacchi e ti calmeranno,cosí magari piú tardi andiamo a fare una passeggiata,ci stai?- spiegó pazientemente guardandolo fisso negli occhi. Lui fece una smorfia imbronciata,ma poi accettó la proposta e ne ingoió una.
Alzó il viso e la guardó come a dire 'contenta?',Alba annuí,per poi congedarlo con un sorriso -Scusami,torno subito-.

Uscí dalla porta che dava sul grande giardino perfettamente curato e corse a sedersi su una panchinetta in pietra. 
Respiró forte,formando davanti a sé una nuvoletta di vapore,causata dal freddo invernale.
Era difficile convivere con Facundo,specialmente durante queste cadute. Ora erano molto meno frequenti rispetto agli anni scorsi,ma il ricordo del passato non voleva saperne di lasciarlo,anzi,ogni giorno si impuntava di piú per sapere la veritá.
A volte provava a immedesimarsi in lui,pensando a come avrebbe reagito,ma scacciava subito l'immagine dalla mente,pensando che sarebbe impazzita senza la sua famiglia. Facundo era forte,in confronto. Non aveva voluto affidarsi a nessun centro,ma aveva vissuto solo da quando aveva 17 anni. 
La chiamava sempre,non sgarrava mai riguardo a visite mediche e sedute dallo psicologo. Per fortuna non si era arreso,era un ragazzo coraggioso.
Lei era l'unica che poteva stargli vicino,l'unica a cui tenesse davvero,era un onore e un privilegio,per Alba. 
Chiunque volesse fare conoscenza con lui veniva scacciato in malo modo,gli ex compagni di scuola che erano passati a perdonarlo erano usciti di casa con un occhio nero,o un livido da qualche parte.
Ma lei no. 
Forse era per le occhiate di compassione che gli altri gli lanciavano. 
Lui non voleva che provassero pena,voleva sentirsi un ragazzo normale,ma quegli sguardi glie lo impedivano,lo facevano sentire diverso.

La porta si aprí dietro di lei,si voltó e vide Facundo. Sorrise,facendogli segno di sedersi accanto a lei.
-Scusa- disse il ragazzo prendendo posto sulla pietra ghiacciata. 
Alba si voltó di scatto,carezzandogli una guancia -Non devi preoccuparti,é normale che tu abbia queste crisi,l'importante é superarle- 
Poggió la testa sulla spalla di lui,puntando lo sguardo sul lago che occupava gran parte del piccolo paesino in cui vivevano. Lo stesso fece Facundo,lanciando un respiro profondo.
-Sono forte- esclamó deciso,senza distogliere gli occhi dal lago,che si poteva vedere grazie all'altezza della collina su cui si ergeva la sua casa.
Alba gli afferró una mano,gli occhi nella stessa direzione -Lo sei- fece una pausa -E insieme scopriremo tutta la veritá- 
Facundo la strinse a sé -Lo faremo- annuí.
-Lo faremo- ripeté lei.

----••----••----

Buonasera a tutti! 
Eccomi con una nuova ff,spero che il prologo vi sia piaciuto.
Non é lunghissimo,ma l'ho scritto per introdurre la storia in sé,che inizierá dal prossimo capitolo.
Giá vi avviso: non aspettatevi un perenne 'E vissero tutti felici e contenti',perché non sará cosí,contrariamente a tutte le mie precedenti storie.
Non chiedetemi come mi sia venuta in mente,perché non lo so nemmeno io,so solo che oggi mi sono messa a scrivere la vaga idea che avevo in testa.
Non so se come trama possa piacere o meno.
Facundo non sará cosí depresso per tutta la storia,se ve lo state domandando,sarebbe troppo monotono,ho solo voluto descrivere la caduta per dare un'informazione generale sul suo passato,che poi verrá approfondito man mano.
Giá che ci sono,volevo scusarmi con tutti coloro che seguono 'The Paladins' per il mio enorme ritardo nell'aggiornamento,ma ho una specie di blocco,spero se ne andrá presto.
Non ho altro da dire,quindi lascio la parola a voi,ditemi che ne pensate! 
Besoos<33
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: Naxi_4ever