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Autore: _EhiTomlinson    25/01/2015    2 recensioni
Alzo lo sguardo su Calum. I suoi occhi sono pieni di..terrore? Ha paura che dica di no? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme?
Mi giro verso mio fratello. Anche lui ha l'aria tesa. Perché tutti sembrano dubitare del mio amore per questo ragazzo?
Michael dalla parte opposta della chiesa ha gli occhi fissi su di me. Con la testa mi fa cenno di dire di sì. Ma non ho certo bisogno che sia lui a dirmi cosa devo dire.
Prendo un bel respiro e torno a fissare Calum. È tenerissimo quando si preoccupa così.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 3. 4. 2019

Ricordo perfettamente il giorno in cui conobbi il ragazzo che ho davanti. Ricordo il modo in cui mio fratello chiamò il mio nome per avvertirmi che eravamo in ritardo per prendere il bus.
E adesso è dietro di me, in quello che è probabilmente il giorno più bello della mia vita.

***

8. 6. 2014

-Nicole!- mi chiama appena chiudo la porta dietro di me.

-arrivo, un secondo!- rispondo raggiungendolo a passo svelto.

-se lo abbiamo perso, ti giuro che te la faccio pagare.- dice afferrandomi per un polso e tirandomi con sé verso la fermata del bus.

-tanto non sarai il primo ad entrare, abbiamo tempo.- mi giustifico provando a rallentare.

Lui, al contrario, mi tira di più. Quando arriviamo alla fermata, mi lascia il polso e saliamo entrambi. Scorriamo i vari posti occupati prima di raggiungerne uno vuoto accanto agli sportelli per uscire.

-siediti.- mi sorride.

Mi metto a sedere e lascio la borsa ai miei piedi -è fatto bene?- chiedo a mio fratello chiudendo gli occhi e indicando la linea di eye-liner fatta velocemente.

-quella destra è storpia.- ridacchia.

-davvero?- spalanco gli occhi e aspetto una sua risposta.

-no Nicole, sei perfetta come sempre.- ridacchia di nuovo e mi bacia dolcemente la fronte.

Gli do un pugno affettuoso sul braccio, senza provocargli il minimo danno. L'autobus parte e mio fratello si arregge al palo vicino al mio posto per non cadere a terra. Si ferma dopo pochi minuti alla prima fermata.

-quanto è lontana l'università? - chiedo.

- direi quindici minuti, è tra le ultime fermate. - mi spiega lui.

-ci sono ragazzi carini?- sorrido.

-l'unico carino sono io.- mi strizza l'occhio mentre il bus si ferma di nuovo.

Salgono due ragazzi e si sistemano vicino all'uscita. Mi metto ha fissarli: uno ha i capelli colorati; nel senso, tendono al viola. Ha un bellissimo sorriso che fa venire voglia di sorridere anche a me. Gli occhi azzurri guizzano sulle mani dell'altro ragazzo, e anche i miei. Tiene tra le dita una monetina, la chiude nella destra e quando la riapre non c'è più. Separo le labbra per lo stupore quando la moneta appare nell'altra mano.

-ma come fai?- il ragazzo dai capelli viola piagnucola.

-una dote naturale.- ride l'altro.

Alzo lo sguardo sul suo viso, e credo che il mio cuore perda un battito. Ha i capelli neri, la pelle olivastra e dei profondi..profondissimi occhi neri. Ci affogo quando per sbaglio si gira verso di me.

- fallo di nuovo.- ordina divertito il ragazzo.

- va bene Mikey, ma ultima volta.- si apre in un sorriso.

E cavolo, il mio cuore smette di nuovo di battere. Ashton mi dà una dolce gomitata nel fianco, e mi giro verso di lui.

-che ti prende?- chiede.

- colpo di fulmine.- sussurro prima di tornare a fissare prima le dita e poi il viso del ragazzo.

Dopo che il ragazzo ha fatto la seconda volta la magia, Mikey si avvicina al suo orecchio e gli sussurra qualcosa. Appena si allontana, il ragazzo si gira dalla mia parte e mi sorride. Abbasso la testa in imbarazzo, cercando di non pensare alla brutta figura appena fatta.

-sei veramente anti-sgamo.- sussurra mio fratello contro il mio orecchio.

Lo guardo sorridere e non posso fare a meno di pensare che ha ragione.

-tra quanto è l'università?- mi lamento.

-la prossima, Nicole.- risponde lui alzando gli occhi al cielo.

Ci alziamo entrami e quando il bus si ferma, scendiamo passando accanto ai due ragazzi. Camminiamo in silenzio per cinque minuti se non di più, prima di arrivare all'università.

-non credo ti faranno entrare nella stanza, quindi trova qualcosa da fare.- mi sorride appena spinge il portone.

-ho l'iPod nella borsa.- dico, prima di bloccarmi in mezzo al corridoio.

- Nicole?- mi chiama Ashton.

-la borsa.. è rimasta nel bus.- alzo lo sguardo su di lui.

-Cristo Nicole, devi stare attenta!- mi sgrida e mi trascina di nuovo verso il portone.

- Ash tu vai, ci penso io a ritrovarla.- gli dico.

-sicura?- insiste.

-certo, vuoi saltare l'esame per una borsa?- ridacchio ma lui non ricambia.

- okay, ma sta attenta e non perdere altri pezzi.- mi sorride e torna al portone.

Dopo qualche minuto di cammino sono di nuovo alla fermata, ma non c'è nulla. Mi guardo intorno e l'unica cosa che vedo sono ragazzi che si affrettano per fare gli esami.

Mi siedo su una panchina per aspettare il prossimo bus ed andare alla stazione a chiedere della mia borsa.

- e tu pensi di ritrovarla?-

Vengo distratta da una voce familiare, ma che non riesco a collegare. Alzo la testa e mi guardo intorno. E vedo il ragazzo della magia con la mia borsa in mano e il suo amico colorato camminare verso l'università.

-ci spero, se devo dire la verità. - ride lui.

Sento il cuore fermarsi di nuovo e mi costringo ad alzarmi per raggiungerli e reclamare la mia borsa. Sono qualche passo dietro di loro, e mi decido ad aprire bocca.

-scusate.- dico.

Entrambi si girano. Il ragazzo si apre in un sorriso che mi fa quasi svenire, mentre Mikey ridacchia. Mi guardano, forse aspettando che continui la mia frase.

-la..borsa è.. è mia.- balbetto.

Allunga il braccio con il quale la tiene e la prendo. Controllo cosa c'è dentro, e mi maledico quando capisco che oltre all'iPod e telefono, avevo anche tutti i documenti.

-non abbiamo preso nulla. - dice il ragazzo.

-stavo solo controllando cosa avrei perso se tu non fossi esistito.- alzo lo sguardo su di lui e gli sorrido.

-è un complimento?- ridacchia.

Chiudo la borsa e la lascio penzolare dalla mia spalla -sì, lo è. - arrossisco.

Restiamo qualche secondo a fissarci, i miei occhi immersi nei suoi. Affogo in quel mare scuro e il respiro mi si spezza. Abbasso la testa e fisso la punta delle mie scarpe.

- io dovrei..uhm..andare.- alzo la testa ma è un dannato errore.

I suoi occhi sono fissi su di me. In qualche modo, riesco a distogliermi da lui e faccio un passo avanti.

-grazie mille.- dico prima di superarli.

Torno all'università e Ashton è fuori. Gli vado in contro mentre lui si apre in un sorriso facendomi capire che ha già finito e che è andata bene.

-hai ritrovato la borsa!- dice indicandola.

-sì, quei due ragazzi davanti a noi me l'hanno riportata.- forzo un sorriso.

Lui mi circonda le spalle con un braccio e torniamo, per l'ennesima volta, verso la fermata. Secondo l'orario, dovrebbe passare tra dieci minuti. Quindi ci sediamo e aspettiamo.

-sei andato bene?- chiedo.

-credo di sì, anche i professori sembravano felici.- mi sorride.

-in quanto speri?- lo guardo.

-almeno ottanta; se poi è di più, ben venga.- butta indietro la testa e fissa il cielo.

Mi appoggio alla sua spalla e sento quasi gli occhi chiudersi. Ma il suo cellulare mi risveglia completamente.

-è Luke, torno subito.- dice alzandosi e andando un po' più in là.

Chiudo gli occhi per avere qualche secondo di pace.

-Nicole.-

Mi costringo ad aprirli di nuovo e fisso il ragazzo della magia davanti a me.

-come sai il mio nome?- chiedo leggermente spaventata.

-il ragazzo con te l'ha detto almeno tre volte.- mi sorride.

-mio fratello?- lo indico.

Lui annuisce e si siede accanto a me. Si passa una mano dietro il collo in imbarazzo e mi sorride di nuovo.

-pensavo, ti va magari domani di bere qualcosa insieme?- esita.

***

3. 4. 2019

-Calum Hood, vuoi accogliere Nicole Irwin come tua sposa nel Signore, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e di onorarla tutti i giorni della tua vita?-

***

11. 7. 2014

-non ti dispiace vero dare una mano?- mi chiede per la terza volta Calum.

-no, io adoro i bambini.- sorrido.

-ma qui si tratta di sistemare i casini dei bambini.- ridacchia.

- se hai della buona musica, faccio di tutto.-

Lui estrae le chiavi di casa dalla tasca. Da dentro si sentono delle urla acute di bambini che ridono.

-quanti anni ha tua sorella?- chiedo cominciando a spaventarmi.

-sette, preparati all'inferno.- spalanca la porta e almeno dieci bambini ci vengono in contro.

-CAL!- una bambina si aggrappa al collo di Calum e lui la solleva da terra.
-come sta la festeggiata?- chiede lui mettendola giù.

-bene, ma stanno già andando via.- risponde lei facendo sporgere il labbro inferiore.

La bambina si gira verso di me e mi guarda.

-lei chi è? - chiede al fratello.

-è Nicole, una mia amica.- le risponde lui alzandosi e mettendomi un braccio intorno alle spalle.

- vi sposerete?- chiede ancora.

Mi strozzo con la mia stessa saliva e tossisco. Calum mi batte dolcemente una mano sulla schiena e mi passa dopo poco.

-no, certo che no.- dice poi lui.

-secondo me dovreste sposarvi.- continua convinta prima di sparire con gli altri bambini.

Dopo poche ore la casa è silenziosa. La bambina si è messa a dormire in camera e gli altri sono già andati via da almeno quindici minuti. E adesso dobbiamo pulire io e Calum.

Quando entriamo nel salone, il pavimento è cosparso di palloncini rosa, tanto che non riesco a vedere di che colore è il pavimento, o se c'è un tappeto.

-oh mio Dio.- fisso la stanza.

-ti avevo avvertita.- dice Calum ridendo.

-nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me in diciassette anni.- sbuffo e mi avvicino al tavolo imbandito di avanzi.

Dopo qualche minuto di silenzio, la voce di Jason Derulo invade la stanza. Mi giro verso Calum, intento a mettere a posto la confezione del cd.

-spero ti piaccia, altrimenti c'è Violetta.- ride.

-scherzi? Io amo Jason Derulo!- dico con troppo entusiasmo.

Si apre in un sorriso e riprendiamo a sistemare.

Sei canzoni dopo, la stanza è abbastanza apposto, tolti i palloncini. Mi fermo in mezzo alla stanza mentre le note di Vertigo mi riempiono le orecchie. Calum si avvicina a me e mi circonda la vita con le braccia. Aggancio le mani dietro al suo collo mentre lui comincia a muoversi e trasportare anche me.

Sposta una mano dal mio fianco per alzarmi il viso verso il suo. Appoggia la fronte contro la mia e i miei occhi si immergono nei suoi come troppe volte hanno fatto.

E dopo un mese intero e poco più che ci conosciamo e usciamo, appoggia le sue labbra sulle mie. Si muovono dolcemente. La sua lingua preme per chiedere l'accesso e glielo consento. Le sue mani stringono di più la presa sui miei fianchi, mentre le mie dita si perdono tra i suoi capelli.

Era dal primo giorno che l'ho visto che volevo farlo. Ho aspettato un mese. Non mi sarei mai aspettata che sarebbe successo in una stanza ricoperta di palloncini, ma ne è valsa la pena.

***

3. 4. 2019

-sì, lo voglio.-

***

17. 2. 2015

-Calum!- lo chiamo a gran voce.

L'ho perso di vista dieci minuti fa, e non si è ancora fatto vivo. In più questa villa è enorme; ha tre piani ed io ho fatto il giro solo del primo per ora.

-Mik, hai visto Calum?- chiedo al ragazzo dai capelli chiari.

- no, ma aspettalo qua.- mi consiglia.

Faccio come mi dice e mi siedo sul divano di pelle vicino a lui, mentre la gente continua a passarci davanti.

-Nicole?-

Riconosco la voce di Calum e mi alzo dal divano. È dall'altra parte del salone, e mi fa cenno di andare da lui. Eseguo, e quando sono davanti a lui mi bacia dolcemente le labbra.

-vieni con me.- sussurra contro il mio orecchio.

Le sue dita si incrociano con le mie e mi tira su per le scale. Il secondo piano è poco popolato, c'è sopratutto gente che vomita nei numerosi bagni. Nonostante sia una festa, la musica non è molto alta e quando arriviamo al terzo piano non riesco più a sentirla. Non c'è anima viva, e mi sto spaventando.

-tranquilla.- Calum si ferma davanti ad una porta chiusa e mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Mi gira verso la porta e mette le mani sui miei occhi. Li chiudo per riflesso e aspetto un suo movimento. Sento la porta davanti a me aprirsi e Calum mi spinge dentro delicatamente. Vengo invasa subito da aria calda e un buon profumo. Sento la porta chiudersi e le mani di Calum si spostano dai miei occhi e scivolano lungo i fianchi, fino a trasformare il tutto in un tenero abbraccio.

Apro gli occhi e la luce soffusa di molte candele mi permette di vedere. C'è un buon odore di gelsomino e..uhm..Calum.

- hai detto volevi una cosa speciale per la nostra prima volta. So che giù c'è praticamente tutta Sydney, ma da qui non si sente niente. Se poi non te la senti lo stesso, non importa.-

Le sue parole mi sfiorano dolcemente la pelle mentre le sue labbra lasciano baci umidi sul mio collo.

Mi giro verso di lui e lo bacio. Le sue labbra sono morbide e gli cedo l'accesso senza nemmeno dargli il tempo di chiederlo. Porto le mie mani ai suoi capelli e glieli tiro dolcemente mentre i suoi fianchi spingono contro i miei.

Indietreggio trascinandolo con me fino a che non trovo l'orlo del letto. Mi tolgo le scarpe prima di salire senza staccare le nostre labbra. Con le mani raggiungo l'orlo della canottiera di Calum, una di quelle che mettono in mostra il suo fisico perfetto. La alzo e stacco le labbra da lui giusto il tempo per sfilargli la maglia dalla testa.

Mi fermo a fissare il suo petto, come tutte le volte che si toglie la maglia davanti a me. Con un dito ripasso il tatuaggio che ha sul petto. Torno a fissare i suoi occhi, e li trovo pieni di desiderio.

Mi toglie la maglia senza troppo sforzo e le sue dita provano a sganciare i bottoni dei pantaloni a vita alta che ho deciso di indossare. Quando riesce a sganciarli, impiega un po' di tempo per riusce a togliermeli.

-amore, quei pantaloni ti fanno un culo stupendo, ma non metterli più se in futuro sai che faremo queste cose.- dice sorridendo contro la pelle della mia spalla.

-cercherò di ricordarmelo.- dico divertita dopo aver tolto anche i suoi pantaloni.

Mi distende e con l'aiuto dei gomiti resta a qualche centimetro dal mio corpo. Una sua mano scende lungo il mio fianco, raggiunge l'orlo degli slip e lo supera. Lo sento premere e chiudo gli occhi.

-dillo se non te la senti.- mi rassicura.

-ho aspettato anche troppo.- riapro gli occhi e gli forzo un sorriso mentre le sue dita si muovono in cerchio.

-abbiamo tutto il tempo che vuoi.- mi bacia la fronte, poi la punta del naso e le labbra.

- ormai abbiamo iniziato. - mi giustifico.

Nonostante tutta la paura, era da tempo che aspettavo questo momento.

Recupera i suoi pantaloni con la mano libera e dalla tasca estrae una bustina. La lascia sul materasso e torna a fissarmi.

-sei ancora in tempre per bloccarmi.- toglie dolcemente la mano e i suoi fianchi spingono contro i miei, lui preme contro di me.

-io non credo.- ridacchio.

-Nicole..-

-fa l'amore con me, Calum Hood.- ordino affettuosamente.

E a quel punto non ha più nulla da ridire.

***

3. 4. 2019

-Nicole Irwin, vuoi accogliere Calum Hood come tuo sposo nel Signore, promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e di onorarlo tutti i giorni della tua vita?-

31. 12. 2018 / 1. 1. 2019

-Cal, non sono a mio agio qui.- sussurro nel suo orecchio.

Questa stupida festa di capodanno mi sta annoiando. È la più brutta alla quale io sia andata insieme a Calum negli ultimi quattro anni. Lui rende tutto migliore, per fortuna.

-vediamo di migliorare le cose allora.- mi sorride prima di alzarsi in piedi.

Lo guardo mentre dice un paio di parole a Mic versione capelli blu. Prende una sedia e ci sale sopra.

- un attimo di attenzione, devo dire una cosa.- grida, e la sala si zittisce.

- la mia fidanzata si sta annoiando, quindi è compito mio rallegrarla.- annuncia.

- Calum!- lo richiamo e lui mi sorride.

- Nicole, ho ventitré anni. Ne ho passati quattro e mezzo con te. E potrei metterci la mano sul fuoco che da qui a dieci anni sarò della stessa idea quando dico che vorrei passare ogni singolo giorno con te.- comincia.

Sento il cuore battere più veloce nel petto, il respiro accorciarsi, gli sguardi della gente su di me e il rossore sulle mie guance.

-e vorrei sperare che anche tu, tra dieci anni, saresti della stessa idea.- continua.

Scende dalla sedia e viene davanti a me. Quando sto per rimproverarlo per la figura che mi sta facendo fare, si mette in ginocchio.

Il cuore va letteralmente a puttane. Non capisco più niente e sento solo i mormorii della gente intorno a noi.

-quindi Nicole Irwin, dopo aver stressato per mesi tuo fratello per avere il permesso di fare qualsiasi cosa che non sia stata parlare, ti chiedo: mi vuoi sposare?- prende una scatolina dalla tasca della giacca e la apre, facendomi vedere l'anello.

In quell'istante, oltre agli "oh" di sorpresa della gente, si sente gli scoppi dei fuochi d'artificio.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime e mi butto contro il suo collo ripetendo innumerevoli volta il monosillabo "sì" come una ragazza isterica.

***

3. 4. 2019

Alzo lo sguardo su Calum. I suoi occhi sono pieni di..terrore? Ha paura che dica di no? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme?

Mi giro verso mio fratello. Anche lui ha l'aria tesa. Perché tutti sembrano dubitare del mio amore per questo ragazzo?

Michael, dalla parte opposta della chiesa, ha gli occhi fissi su di me. Con la testa mi fa cenno di dire di sì. Ma non ho certo bisogno che sia lui a dirmi cosa devo dire.

Prendo un bel respiro e torno a fissare Calum. È tenerissimo quando si preoccupa così.

-sì, lo voglio. - dico.

Il sorriso di Calum in questo momento è una cosa stupenda. E quando il prete ci dichiara ufficialmente marito e moglie, mi bacia come non aveva mai fatto prima.

-ti amo Calum Thomas Hood.- sussurro contro le sue labbra.

-ti amo signora Hood.-.






EHI

Premetto che è la prima cosa che pubblico qui e non ho molte aspettative; ma era da un po' che avevo da parte questa.. cosa, ma una mia cara amica mi ha detto che era carina e avrei dovuto pubblicarla. Quindi.. mh.. ecco qua haha
E niente, se volete lasciare un commento è okay. Mi considererò fortunata se qualcuno si fermerà anche solo a leggere haha
Basta, non ho altro da dire haha 

  
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