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Autore: Midnight Lies    26/01/2015    7 recensioni
E se quando Ryuk lasciò sulla Terra il Death Note, Light non fosse stato l'unico a vederlo cadere?
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[Dal testo:]
"Nora seguiva dei valori che riteneva importantissimi, come l'amicizia e la lealtà, per questo Light sapeva che avrebbe mantenuto il segreto sia che lo ritenesse giusto sia che lo ritenesse sbagliato, raccapricciante. Non avrebbe detto nulla a nessuno a prescindere, su questo Light non aveva dubbi.
Il punto era che uno dei più grandi valori, insieme a quelli, per lei era anche la vita."
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"«Forza, prova a uccidermi. Forza. Prova a uccidermi. Ti vuoi muovere?»
E, senza rendersene conto, i due adolescenti pensarono la stessa cosa.
"Ma che..." "...bastardo."
Eppure, quel "bastardo" iniziava leggermente a piacere, a Nora.
Schietto, provocatorio, attento ad ogni dettaglio, che fosse rilevante o meno. Sotto quell'aspetto erano uguali.
Sotto altri probabilmente erano agli opposti."
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"«Mi chiedo perché, a detta tua, io non debba pensarlo.» rispose semplicemente il ragazzo di fronte a lei.
«Vedi, se fossi un serial killer, non ucciderei come fa Kira. Perché avanti, se non ci si sporca le mani non c'è gusto.»"
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I PENSIERI COLORATI SONO STATI UN'IDEA DI "RYUZAKI ERU", MERAVIGLIOSA AUTRICE DI "ANOTHER WORLD" (splendida fanfiction)
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Ryuuk, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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19. Caso Hamilton



«Ehm... L?»
Il giovane detective fissava gli schermi di fronte a sé.
In quello a sinistra, Nora Silversoul, testimone della morte dell'agente d'FBI, era seduta a gambe incrociate sul tappeto, con un quaderno pieno, sgualcito e rovinato di fronte a sé, ma che evidentemente non aveva intenzione di buttare.
Anzi, a quanto pareva stava cercando qualche spazio libero su cui scrivere, a costo di sovrastare vecchie frasi a matita.
Il quaderno era scritto in quattro lingue diverse, ad ordine che pareva casuale: giapponese, inglese, francese e italiano. 
L l'aveva osservata abbastanza a lungo da capire cosa stesse scrivendo, in base alla lingua.
Il giapponese per testi e storie, l'inglese e il francese per canzoni che scriveva lei.
L'italiano, la lingua con cui stava scrivendo in quel momento, veniva utilizzato per poesie o filastrocche in rima.
E ciò che stava venendo proiettato su quel foglio, sembrava troppo serio per essere una filastrocca. 
A destra, Light Yagami, principale indiziato, era disteso sul letto della sua camera, guardando il soffito, lo sguardo impercettibilmente corrucciato, pensieroso.
«Dica pure, Aizawa. Ha fatto come le ho chiesto?»
«Sì, ecco tutto ciò che sappiamo su Nora Silversoul e sul figlio del sovrintendente, Light Yagami.» disse, porgendogli diversi documenti. Mentre il detective diede loro un'occhiata svogliata, l'agente di polizia aggiunse «Ecco... non siamo riusciti a trovare nulla di Silversoul che preceda il duemilatre.»
L rimase in silenzio per un lungo attimo, tornando a concentrarsi sulla ragazza. Nascondeva qualcosa, l'aveva capito fin da subito. Ed ora, pareva non avere un passato, come fosse mai esistita. Si portò il pollice alle labbra.

"Chi sei, Nora?"
«Ha fatto un ottimo lavoro, Aizawa. Può andare.»
Il detective tornò a guardare le riprese della telecamera, mentre la poesia di Nora andava via via formandosi.
E fu quel sonetto ad attirare ancora di più la sua attenzione.

Cuore nero nel chiaro che uccide
Che di pentimento il tempo non lascia.
Sagoma spenta, pietà non arride
E in pochi secondi essa s'accascia.

Demonio perfetto, maschera d'oro.
La Morte non uccide e sghignazzando
Divertita osserva tutti coloro
cui interpellati il cuore fermando.

Nel mezzo tra i due un punto esclamativo,
In questa guerra con e contro entrambi.
Bene e male, vero approssimativo:

Estinti nero e bianco sulla Terra.
Sfumature grigie senza motivo
Rese ormai tali da chi il cuore serra.



La mente di L prese a lavoare alla parafrasi ad una velocità impressionante.

"Il cuore nero deve rappresentare il male, il chiaro la luce, il bene. Il male nel bene che uccide. Il male nella luce. Light? Non è per forza detto.
I tre versi dopo... che parlino di un attacco cardiaco? La punizione che Kira infligge non lascia tempo di pentimento, uccidendo in pochi secondi e senza pietà.
Demonio perfetto, maschera d'oro... Un demonio che si nasconde dietro una preziosa maschera di perfezione.
La Morte non uccide...? La Morte sghignazza divertita e osseva gli interpellati in questa storia, osserva chi ferma il cuore. Una personificazione direi azzardata ed esagerata, ma... In giappone la Morte potrebbe essere attribuita ad un Dio della morte, ed accostata quindi ad uno Shinigami. Ma nulla è certo. 
Nel mezzo tra i due un punto esclamativo. Il punto esclamativo rafforza il concetto. Chiunque rappresenti questo punto esclamativo dice evidentemente la sua con forza. Ma è con e contro entrambi in questa guerra. Il punto non è che non sa decidere da che parte stare... il punto è che è contraria ad entrambi e contemporaneamente ad entrambi dà ragione. Perché entrambi hanno sia ragione che torto. Perché "bene e male, vero approssimativo". Il bene non esiste, così come il male, sostituiti senza un motivo preciso da diverse sfumature di entrambi. Che i due siano L e Kira?
Nora, mi stai aiutando senza nemmeno saperlo. E contemporaneamente, non aiuti affatto, lasciando senza certezze. Dopotutto, una parafrasi si può sbagliare."

In quel momento qualcuno bussò alla porta di casa Silversoul. Nora alzò lo sguardo dal quaderno.
«Apro io.» si propose Joey, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la porta.
«Polizia, dovremmo porre qualche domanda. Nora Silversoul è in casa?» chiese uno dei due agenti.

Light era disteso sul letto, a riflettere.
Raye Penber era morto, e assieme a lui tutti i dodici agenti dell'FBI venuti appositamente per pedinare dei possibili sospettati. Nora si era ritrovata per caso alla stazione nell'esatto momento in cui l'agente era morto. Questo faceva di lei una testimone.
Inoltre, lei era quasi sempre stata con lui nei momenti in cui veniva pedinato.
Era dunque plausibile che L potesse sospettare anche di lei. Dopotutto, Light e Nora passavano parecchio tempo insieme.
"Le informazioni prese dalla polizia avrebbe potuto sottrarle anche lei, dato il tempo che passava qui, esattamente come io ho fatto. Ci sono quindi possibilità che L sospetti che lei si sia sbarazzata degli agenti al posto mio. E che la stia per questo controllando... Non va bene. Potrebbe lasciarsi sfuggire qualche dettaglio fondamentale, che porti a me. Soprattutto se non si rende conto d'essere controllata."
Light sospirò. "Devo parlarle."

Mogi e il sovrintendente Yagami erano seduti di fronte alla ragazza. Pochi minuti prima, Joey, ancora scosso, li aveva lasciati soli come gli era stato chiesto.
«Dunque, Nora... Te la senti di raccontarci cos'è successo alla stazione della linea Yamanote, quel giorno?»
La domanda la prese quasi alla sprovvista. «Allora... dovevo incontrarmi con un'amica e...»
«Puoi dircene il nome?» La interruppero.
«Shizuka Maki. Dovevamo andare insieme al... Golden... Noh... Theatre, non ricordo nemmeno bene come si chiami... E boh... ho visto il tipo uscire dal treno.» Alzò le spalle, turbata, con un sorriso tutt'altro che felice. «E mi è morto davanti.»
«Come ti sentivi prima che lui uscisse dal treno? A cosa pensavi?»
Quella domanda, raccomandata da L stesso, era a quanto aveva detto parecchio importante. Esattamente come lo era scoprire perché Nora avesse detto quelle parole subito prima che l'agente morisse. "Il suo cuore la mia spada sta per trapassar."
Leggermente disorientata, Nora si chiese l'ultilità della domanda. Stavano indagando su quella morte, o su di lei? «...In che senso? Stavo canticchiando...»
«Che cosa?»
«La canzone di Robin Hood di Shrek, in italiano.» 
Squillò il telefono.
«Rispondi pure» le dissero.
Prese in mano il cellulare. Light?
«Pronto?»
«Nora? Credo di doverti parlare. Magari da qualche parte, potremmo prendere...»
«No, grazie.» Lo interruppe. «Non è che prima fai l'idiota e poi mi vieni a chiedere di uscire e parlare e magari anche di prenderci un frullato o un gelato.»
 "Razza d'idiota. Mi usi, non mi ascolti, giochi con la tua vita e uccidi come se niente fosse, e poi mi chiami così? A caso? Come se tu non avessi fatto nulla di che?"
«Nora, è molto importante.»
«Non ho voglia. Grazie. Ciao.»
«Nora!» riuscì a dire, prima che lei riattaccasse. «Nora, sul serio...»
La ragazza inspirò a fondo. «Ciao.»
Riattaccò.

Era passata qualche ora da quando L aveva mandato il sovrintendente e Mogi dalla testimone. Lui aveva visionato tutto dalle telecamere. 
La situazione era stata al quanto interessante. Light Yagami era rimasto disteso a letto pensieroso fino al momento della chiamata. Ciò che aveva da dire a Nora doveva essere di grande importanza.
E perché Nora non lo voleva incontrare? Secondo gli appunti di Penber, loro avevano una relazione. Ma malgrado quello, mentre li pedinava, non sembrava affatto che il loro rapporto fosse dei migliori.
C'era qualcosa di loro che non quadrava.
Nora stava appena uscendo dalla doccia, in quel momento. La telecamera la riprendeva offuscata, dovendo mantenere la sua privacy. Quando fu in intimo, L decise che poteva bastare, restituendo alla telecamera la sua naturale qualità.
Nora.
Due cicatrici sulle scapole.

"Lenti a contatto. Occhi verdi. Cicatrici sulla schiena. Le ali di sangue. Duemilatre. Italia. Caso Hamilton. Giappone."
E capì.
Sorrise, soddisfatto, osservandola aggiustarsi i capelli bagnati allo specchio.
«Ciao, Lauren.» mormorò.
 


SONO RISORTA!
Oltre che risorta, sono anche in enorme, ma ENORME ritardo. 
Me ne vergogno.
Ora, vi spiegherò perché ho pubblicato solo ora. Tra l'ultimo capitolo pubblicato e questo, ci sono stati problemi, quali:
1) Periodo di acuta depressione.
2) Vacanze natalizie inesistenti visto che vivo in uno stato dove il Natale non c'è.
3) Esami alle porte (no, non faccio l'università, ma frequento una scuola privata praticamente impossibile e che costa un occhio della testa. Scuola che per di più non volevo fare, ma dettagli.)
4) Mia mamma ha deciso di punto in bianco di riarredare tutta la casa credendo che sia semplice, manco fossimo su The Sims, e dovevo dare ovviamente una mano.
5) Quando trovavo tempo ovviamente scrivevo, ma mi si eliminava sempre questo capitolo durante la sua creazione.
6) Mi si è eliminato per ben sei volte, e questo è il settimo tentativo.
7) Quando ti impegni per qualcosa che ti si elimina per parecchie volte, non so voi ma io mi deprimo e mi passa la voglia di lavorare. Come quando L aveva capito che Light "non" era Kira e si era depresso, dovendo ripartire da zero dopo quasi un anno di lavoro.
8) Mia mamma ha deciso che il tempo che posso trascorrere di fronte al pc sarà limitato, quando prima potevo usarlo quanto volevo, a patto di non esagerare.
9) Litigi vari con altra gente che mi hanno portato di nuovo ad un lungo momento di depressione.
10) Confesso che la parte della storia che sto scrivendo ora mi annoia e non mi ispira, vorrei essere già al periodo "cattura di Misa", quello più interessante a mio parere.

QUINDI. Mi scuso per la scarsa lunghezza del capitolo, mi scuso per i DUE MESI di ritardo, ma capitemi...

Buon Natale in ritardo, buon anno in ritardo, auguri per qualunque festività che voi avete fatto e io no.
Se tutto va bene, nel prossimo capitolo, il 20, ci sarà una nuova copertina, perché mi sono resa conto che quella che sto usando ora fa niente meno che cagare *sorrisetto nervoso*.

Scusate ancora...
Spero di pubblicare presto.
Ciauzz!!


 
   
 
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