«Felicity…» gli occhi del ragazzo si riempirono di lacrime, chiuse la porta ed entrò nell’appartamento e, con un unico passo, eliminò la distanza che lo separava da lei e le prese il viso tra le mani, dandole quel primo bacio che entrambi ricordavano perfettamente. Si staccò dopo pochi secondi e la guardò profondamente, perdendosi in quelle iridi chiare e ingiustamente segnate dalla sofferenza che aveva patito. «Sono vivo. Sono qui, con te. Sono reale.»