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Autore: Fantasy is magic    26/01/2015    1 recensioni
Ghish e Pai vivono ormai felici sul loro pianeta. Un brutto giorno l'energia dell'acqua cristallo si esaurisce e i due dovranno tornare sulla terra per trovare un'altra fonte di acqua cristallo. Però per un errore i due si ritroveranno insieme a Tart nella città di Miami, dove troveranno ciò di cui hanno bisogno ed un nemico molto agguerrito.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Pai Ikisatashi, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo
La trasformazione
 
Ghish e Tart davanti alla vista di una città che prima di allora non avevano mai erano davvero scioccati; Pai nel frattempo si scervellava per capire cosa fosse andato storto nel tele trasporto perché invece di portare lui e gli altri a Tokio li aveva portati da tutt’altra parte del mondo a Miami (Stati Uniti)? Forse c’entrava il fatto che Miami era un punto del triangolo delle Bermuda perciò il forte campo magnetico della costa aveva interferito col segnale del tele trasporto cambiandone le coordinate e costringendoli ad arrivare lì ‘ Oppure…’ pensò Pai ‘… Tart mentre io mi sono allontanato dal coordinatore spaziale ha inserito coordinate a casaccio  per puro caso quelle di questa insulsa città spiegherebbe perché era nervoso e perché quando sono tornato il coordinatore segnalava coordinate inserite ’ “Di un po’ Tart non è che per caso prima di partire hai toccato il coordinatore?” disse Pai cercando di nascondere nella voce che fosse arrabbiato “ Ehm… ecco i…io forse…non so magari…”balbettò il piccolo alieno fregandosi con le sue stesse mani “Sei stato tu allora!”esclamò Ghish molto arrabbiato “Ti ho sempre detto che non devi avvicinarti ai miei strumenti di precisione senza permesso ti rendi conto che cosa hai combinato” lo rimproverò Pai “Mi dispiace tanto pensavo che visto che ti ho sempre guardato mentre lo facevi pensavo di riuscirci” pianse il piccolo. Ghish e Pai cercarono di consolarlo pentiti di avergli detto quelle cose orribili ma lui non doveva fare ciò che aveva fatto perché come avrebbero fatto a trovare un altro acqua cristallo se i frammenti erano solo in Giappone nell’aria vicino Tokio. D’improvviso sentirono un botto poi un pizzicore e subito dopo il buio più totale : si erano addormentati. Poco dopo Ghish si svegliò e guardandosi attorno vide macchinari vari e disegni di esseri umani molto strani c’era ad esempio uno in cui un umano era senza carne e muscoli solo ossa poi invece uno che ne raffigurava uno normale ma con segnati dei punti specifici “Pai, Tart svegliatevi!” esclamò scuotendoli, loro si svegliarono sbadigliando “Ma dove siamo finiti?”chiese Pai “non lo so” ripose Ghish sottovoce. “Ben svegliati” disse una voce calda e suadente “Scusate tanto per il sonnifero ma era l’unico modo di portarvi qui” ,  si sentirono dei passi e infine apparve un umano con i capelli rosso fuoco lunghi fino alle spalle la pelle bianca e a vederla molto delicata gli occhi color ghiaccio e vestito come un punk cioè con un giubbotto nero-grigio ben chiuso e pantaloni a sigaretta neri, non sembrava molto giovani ma neanche molto vecchio forse sulla quarantina. Ghish scattò in piedi “ Tu chi sei umano?” “sono Ogron e sono un' alchimista più o meno. Vi ho portati qui perché conosco il vostro obbiettivo e vi assicuro che anche qui ci sono dei frammenti di quel cristallo, ma se volete cercarli dovrete rimane qui per un po’ perciò dovrete assumere sembianze umane” rispose il fascinoso scienziato “Io personalmente non mi fido gli alchimisti non hanno un aspetto poco rassicurante come il suo” lo punzecchiò Pai “Farò finta di non aver sentito” Ogron fece capire che non era prudente mettersi contro di lui “Comunque potrebbe dirci come facciamo a “diventare” esseri umani?” domandò Tart un po’ incuriosito e spaventato dalla faccenda “Seguitemi” ordinò Ogron. Poco dopo lo scienziato e i tre alieni giunsero davanti ad un strana porta che sembrava un’ antica scatola cinese  Ogron l’aprì con maestria svelando il suo laboratorio, che chiamava “Meditatorium” perché fare ricerche lo aiutava a rilassarsi e meditare, in cui fece accomodare i tre giovani alieni “Allora come facciamo ad assumere sembianze umane?” Ghish era molto nervoso “Con la concentrazione della mente e del corpo” disse orgoglioso lo scienziato “COSA? Ma è ridicolo” Pai era sconcertato da ciò che Ogron aveva detto “Dici così perché non lo hai mai visto fare. Osservate” lo scienziato chiuse gli occhi incrociò le gambe sulla poltrona sul quale era seduto e assunse un aria seria concentrandosi moltissimo. L’aria della stanza si fece tesa i tre si sentirono come schiacciati da essa tanto da non riuscire più a respirare, poi il corpo del professore iniziò a brillare ed ad emanare un forte fascio di luce che si espanse in tutta la stanza e poi svanì così come la tensione. I tre erano accecati ma dopo aver riacquisito il senso della vista notarono che al posto di Ogron c’era un'altra persona: era un uomo con carnagione chiara e capelli biondo chiaro lunghi fino alle spalle vestito nello stesso stile di Ogron, indossava un cappello e i suoi occhi erano color cioccolato. “Non fate quelle facce sono sempre io. Solo ho preso le sembianze del mio amico Gantlos” disse rivolgendo uno sguardo alla foto che raffigurava lui, Gantlos ed altri due amici e perdendosi nella nostalgia dei ricordi si distrasse tornando ad assumere le sue sembianze “ Visto? È semplice basta solo tenere la stessa concentrazione di quando si ci trasforma se si abbassa anche di poco tornate ad assumere le vostre normali sembianze. Allora chi vuole provare per primo?” “Penso che dovrei provare io” si offrì Pai, Ghish e Tart si spostarono per evitare che la luce li abbagliasse di nuovo “Allora ti servirà questo”disse Ogron porgendogli una fotografia che lo ritraeva senza le lunghe orecchie a punta “È per aiutarti a trasformarti perché per farlo bisogna avere ben chiara l’ immagine” spiegò. Pai si concentrò, l’aria si fece di nuovo tesa ci fu un bagliore di luce e dopo Pai era un essere umano indossava una camicia bianca e pantaloni neri “Allora che ve ne pare?” chiese curioso “Sembri un damerino” punzecchiò Ghish “ora tocca a me” esclamò e pochi secondi più tardi era anche lui umano ma indossava una canottiera nera e un jeans strappato sul ginocchio sinistro e per ultimo Tart che preferì scegliere i vestiti da una foto che ritraeva Ogron con suo figlio quando aveva tredici anni e dopo il suo fascio di luce fece spaventare a morte il povero Ogron che aveva riconosciuto i vestiti del piccolo alieno perciò gli si avvicinò e disse “Guai a te se lo fai un'altra volta” Pai e Ghish risero a crepa pelle a quelle parole cioè Ghish rise Pai si limitò ad accennare un sorriso. Dopo la cena con lo scienziato furono informati che l’indomani stesso avrebbero iniziato ad andare a scuola Tart alle medie, Ghish al college insieme a Pai che però sarebbe stato un insegnante di scienze.
 
 
 
 
 
 
   
 
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