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Autore: Bud    26/01/2015    0 recensioni
Dal testo:
Il Fottutissimo 3 fa parte sin dall’antichità della letteratura, con ad esempio nelle opere di Dostoevskij, già perché il caro Fedor non era contento a meno che non faceva fare al suo protagonista la figura del coglione quando questi cerca di aiutare un rivale a stare con la ragazza che ama e questa simpaticona puntualmente non fa altro che rompere le palle al caro Vania di turno mentre fa cose da adulti con Alioscia. Anche nella musica moderna c’è un esempio del caro Fottutissimo 3, pensate ad esempio alla più grande pop star di fine millennio, Raffaella Carrà mentre cantava il suo cazzo di “e il triangolo no”. E poi certo che ad uno scappa il terrorismo quando Moreno si mete pure a remixarla e viene idolizzato dalle bambine di 10 anni.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
 
Cari lettori il mio nome è Leggenda,  e sono qui per raccontarvi la storia del fottutissimo 3. Il 3 è un numero, e grazie al cazzo direte voi, ma il punto è che per entrare dentro la storia dovete immaginarvi 3 persone di sessi differenti, infatti è in questi casi che si ha un Fottutissimo 3, già perché non basta che ci siano 3 persone, queste devono essere in grado di provare gelosia, amore e odio ognuna per le altre 2, certo il sesso delle persone non per forza importa, potrebbe essere che 2 amici litighino per il 3 o che i 3 siano omosessuali, e a quel punto avremmo lo stesso un magnifico, perfetto e indiscutibilmente Fottutissimo 3. Il punto fondamentale, l’essenza del Fottutissimo 3 è appunto questo, la lite di 2 persone per il 3. Il Fottutissimo 3 fa parte sin dall’antichità della letteratura, con ad esempio nelle opere di Dostoevskij, già perché il caro Fedor non era contento a meno che non faceva fare al suo protagonista la figura del coglione quando questi cerca di aiutare un rivale a stare con la ragazza che ama e questa simpaticona puntualmente non fa altro che rompere le palle al caro Vania di turno mentre fa cose da adulti con Alioscia. Anche nella musica moderna c’è un esempio del caro Fottutissimo 3, pensate ad esempio alla più grande pop star di fine millennio, Raffaella Carrà mentre cantava il suo cazzo di “e il triangolo no”. E poi certo che ad uno scappa il terrorismo quando Moreno si mete pure a remixarla e viene idolizzato dalle bambine di 10 anni. Comunque cari lettori sono lieto di informarvi che ho finito di dire cose che potrebbero causarmi una denuncia per diffamazione, seppur devo ammettere meritata, e sto per iniziare la storia di tre nuovi Vania, Alioscia, e Natasha, di… beh la Carrà non cita per nome i suoi cari membri del triangolo ma credo che voi abbiate capito il concetto. Vi lascio alla lettura e vi prego di non maledirmi al dio in cui non credo se il libro non vi piacesse, dopo tutto anche Leggenda ha dei difetti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I(scritto in numeri romani per sentirmi figo)
La nostra storia inizia dove qualsiasi storia con il Fottutissimo 3 che si rispetti inizia, con due amici, nello specifico parliamo di Francesco e Nicolò, inutile dire che Francesco era il più bello, simpatico, intelligente e galante nonché per pura casualità omonimo del nostro autore, neanche Niccolò era malaccio eh, solo che non aveva quel suo fascino innato, quella sua simpatia, quel suo carisma che… no purtroppo mi devo liberare delle parole che l’autore vorrebbe mettermi in bocca, Francesco e Nicolò erano considerabili gemelli, non fisicamente si intende, solo caratterialmente. Erano sconsiderati, intelligenti e cazzoni in esatta ugual misura. I 2 infatti non potevano essere che fotocopie l’uno dell’altro se dobbiamo tener conto della famoso stato What’s Up: “tu non sai cos’ho passato quindi non puoi giudicarmi”, quei 2 certo che sapevano cosa aveva passato l’altro, l’avevano passato insieme. Si incontrarono in 1 elementare, ed è quindi presumibile che le loro differenze siano nate proprio nei 6 anni che avevano preceduto il loro incontro, ad esempio la loro più grande differenza era il tifo per il quale da italiani rispettosi di se stessi e di questo nome non potevano che incazzarsi a morte ogni volta che uno dei 2 tirava fuori l’argomento calciopoli, già perché i due non tifavano due squadre qualsiasi, noooo, troppo banale, Francesco tifava Juve, Nicolò tifava Inter. Comunque tralasciando particolari futili e non inerenti alla storia vi racconterò di come i 2 divennero amici. Già perché i due all’inizio si odiavano e cercavano di ammazzarsi a vicenda per quanto fosse possibile per dei bambini quali erano i 2, la svolta arrivo il giorno dell’epica battaglia del biliardino, infatti in 1D si stava svolgendo un torneino così tanto per, in fondo alle elementari non è che avessero tutto sto bisogno di pensare assiduamente alle lezioni, fatto sta che i 2, per una sfortunata serie di eventi si trovarono a fare coppia, furono eliminati al primo colpo ma alla fine impararono ad andare d’accordo, e nonostante calci in culo da una parte all’altra fino al suo arrivo non avevano ancora avuto una lite che durasse più di 2 giorni senza che alla fine uno andasse dall’altro a chiedere perdono in lacrime (l’autore suggerisce che la maggior parte delle volte fosse Nicolò ad arrendersi ma io tralascerei), tutto ciò poteva essere carino fino  a quando con la pubertà non diventarono che inquietanti e vagamente ricchioni e decisero così di chiedersi scusa da veri uomini in pubblico, lasciando le cose più sdolcinate come gli abbracci e le scuse per i Venerdì sera, giorno della settimana puntualmente dedicato al fumo e all’alcool.
 Comunque arriva il giorno in cui tutte le coppie hanno il loro primo litigio, scommetto che quelli di voi con più di 10 neuroni hanno già capito che giorno fosse, il giorno che il 3 arrivò in città. Il 3 per essere precisi è dotata di nome, Emma, e per quanto mi piacerebbe dire che i due si innamorarono di lei per il suo animo dolce e puro in verità la prima cosa che notarono fu il culo. E già probabilmente se Emma non avesse avuto il bel sedere che ha probabilmente oggi questa storia sarebbe già finita ma fortunatamente per chi non ha un cazzo da fare e ha voglia di leggere queste parole a Emma piace tenersi in forma. Francesco e Niccolò la videro per la prima volta il 7 settembre, primo giorno di scuola del loro quarto anno al Leonardo da Vinci di Milano, e i due minchioni per ragioni ancora da chiarire e colpe da attribuire arrivarono in ritardo, ed entrati in classe cercando inutilmente di non farsi notare si recarono ai posti in fondo, loro di diritto da quando gli avevano vinti ormai quel lontano primo giorno di prima a costo di amicizie mai più risanate e liti tutt’ora in corso. Una volta seduti si misero a fare la conta dei caduti, e fu allora che la notarono
“Allora tra i dispersi abbiamo Beccaglia, Ciro, Moroni, e… non ci posso credere Mancone è ancora qua, com’è possibile? Aveva sotto perfino ginnastica e religione”,
“Conosci la madre, avrà contribuito generosamente alla nuova FIAT del cornuto”,
 il Cornuto era il soprannome che era stato affettuosamente dato al preside quando ormai tempo prima, perfino prima che i due arrivassero al Leonardo, un prof giovane e di bell’aspetto il quale nome è andato smarrito negli anni, decise di farsi una cavalcata sulla moglie del Cornuto in aula magna dimenticandosi dell’assemblea d’istituto che si sarebbe svolta poco dopo, la faccenda finì anche su qualche giornalino locale ed è inutile dire che il prof non si era mai più visto al Leonardo.
“Berardi è la, e… MIA!”
 Adesso c’è da dire che se Francesco avesse seguito la regola della prenotazione questo casino non sarebbe successo, però tant’è che nonostante Nico fosse stato il primo ad urlare MIA una volta notato il culo della nuova ragazza alla lavagna, molti avevano già preso il numero per conoscerla meglio.                                                    Ma a Nico non importava degli altri esattamente come a Fra non importava che Nico si era avvalso della sacra legge del MIA. Nico era ancora in piedi quando Fra lo tirò giù per la maglia di forza per evitargli una visita dal Cornuto il primo giorno di scuola.
“Cretino ti sentivo anche se non urlavi, comunque credo che con questa scenata ti sia già giocato tutte le possibilità con lei, ti sta guardando malissimo, quindi se non ti dispiace qui subentro io”
 “E invece mi dispiace, conosci le regole chi dice MIA, per primo ha la precedenza”,
“Si ma è anche vero che in Grecia ti ho lasciato la rossa, quindi tu sei in debito”
 “Stai scherzando la rossa era un 7 ½, la nuova è un 9 pieno”
 “sai che le rosse naturali sotto gli 80 kg valgono sempre 7 e il fatto che fosse l’ultima della vacanza le da 2 punti in più, quindi mi sembra un patto equo, un 9 per un 9”
Nico avrebbe anche ribattuto se una terza voce non si fosse intromessa nel discorso,
“Vi dispiace se partecipo anch’io alla discussione? Sembra riguardarmi in qualche modo”,
 fu allora che i due si accorsero che Emma, finito l’esercizio alla lavagna, si era spostata silenziosamente andando ad occupare il banco in più della loro fila, che fino ad allora nessuno aveva avuto il coraggio di occupare per più di una settimana. 
“No vi prego continuate, fa sempre piacere ricevere complimenti, nessuno mi aveva mai detto che sono una da 9, mi fa quasi commuovere”,
 il primo pensiero di entrambi fu che era impossibile che nessuno le avesse mai detto che era un 9, in fondo i capelli castani quasi rossi, gli occhi grigi e le lentiggini chiare sulla pelle ancora più chiara la rendevano una candidata ideale, fu solo in un secondo momento che ai 2 geni venne in mente che era ironica, e che probabilmente voleva delle scuse per i commenti sessisti, ma come ho già detto più d una volta i due sono dei grandissimi cazzoni e decisero quindi di giocarsi la carta della Faccia da Culo e Fra fu il primo a parlare,
“Ah no? Strano perché hai degli occhi stupendi mon cherie, sembrano  un cielo in tempesta come quelli di qui si sente parlare solo nei romanzi”,
“E dimmi i miei tempestosi occhi gli hai notati prima o dopo avermi fissato il culo per quei dieci/venti minuti” rispose Emma con il più dolce e ironico dei sorrisi facendo ridere a crepapelle Nico e mandando in confusione Fra che non aveva ascoltato le sue parole, troppo impegnato a tenere lo sguardo fisso sul suo viso per evitare di bearsi della vista dell’ampia scollatura della sua camicetta.
“Devi scusarlo mia cara è proprio un pervertito ma ti prometto che raddoppierò i miei sforzi per renderlo un galantuomo migliore, comunque permettici di presentarci, io sono Niccolò Alberto Magri, e lui è Francesco Enzo Fibbi”
Niccolò però al contrario di Francesco durante il suo elaborato discorso non era riuscito a distogliere lo sguardo dai seni di Emma, cosa che non le era sfuggita
“Senti tesoro né e tu né il tuo amico avetela benché minima chance con me ricordatevelo, ho un ragazzo grosso e cattivo che non esiterebbe a spaccarvi la testa, e per piacere quando parli con me fai perlomeno lo sforzo di non immergere la faccia tra le mie tette se vuoi fingerti galante”
Questa volta era il turno di Fra di ridere, e continuò finché la Sgambi, la più amorevole tra le prof di latino, non li cacciò tutti e tre dall’aula, lamentandosi con loro del fatto che neanche il primo giorno potesse far lezione in pace, e pregando Emma di stare il più lontano possibile dai due che ormai da 4 anni rendevano la sua vita un inferno.
“Quindi hai un ragazzo…”
“Non ci posso credere siamo appena stati cacciati dall’aula per colpa tua e della tua fottustissima risata e mi chiedi se ho un ragazzo?”
“Beh veramente la questione interessa anche me”
“Fottetevi io me ne torno a casa, questa e l’ultima ora e non ho voglia di stare qui a spiegarvi in lingue che neanche conoscete che non vi cagherò mai”
E cosi dicendo si voltò camminando verso le scale
“Secondo te lo fa apposta a sculettare cosi?”
“Magri ti ho sentito! Smettila di guardarmi il culo e vai a farti una sega!”.
  
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