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Autore: HellWill    26/01/2015    0 recensioni
In occasione della giornata della memoria, volevo condividere una poesia che scrissi a dodici anni proprio in occasione di un concorso letterario con tema la shoah; questa poesia è ispirata al film "Il Pianista", come suggeritomi dalla mia professoressa di italiano dell'epoca, perché avendo preso visione del film in classe ed essendo io abbastanza ignorante in materia, mi limitai a seguire le sue direttive.
Si accenna, nel testo, anche alla possibile omosessualità della protagonista, in quanto insieme agli ebrei venivano portati ai campi di concentramento anche una enorme quantità di disabili fisici e psichici, omosessuali, transessuali, immigrati, prigionieri politici ed altre categorie che non rispecchiavano le idelogie naziste.
Genere: Guerra, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note.

Note colme di colore hanno riempito la mia vita:
concerti indimenticabili per un pubblico estasiato.
Note piene, note leggere, note felici,
fino a quel giorno...
Da allora, note drammatiche mi hanno fatto da sottofondo:
sotto il fischio dei poliziotti,
sotto il pianto del mio amore,
sotto i bambini trascinati,
silenziose grida
tacito tumulto.
Su quel treno, nulla era la dignità.
Non c'erano persone.
Numeri.
Oggetti.
Cose.
Perché?
Le mie mani si muovevano da sole
sugli spazi vuoti di un flauto che non c'era.
E le note, spaurite e tristi, 
risuonavano prive di musica nel vagone,
nel silenzio, 
nella mente.
Su quel treno,
il mio ultimo concerto.
   
 
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