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Autore: luna nueva 96    26/01/2015    2 recensioni
AVVERTIMENTO: Ambientata nella terza stagione, ma Sophia è stata salvata da Daryl .
"Non aveva neanche 13 anni Sophia, eppure gli occhi in cui Daryl si stava specchiando erano quelli di una donna. Di una bambina cresciuta troppo in fretta"
[...]
"-Sto per fare probabilmente il discorso più imbarazzante della mia vita, ho bisogno… di un secondo, ecco- "
[Daryl x Sophia]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Carol Peletier, Daryl Dixon, Sophia Peletier
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Il Governatore ci ha assicurato che se gli consegniamo Michonne ci lascerà in pace. Lui continuerà a dirigere la sua città e noi potremo tornare alla nostra vita sicura nella prigione- disse Rick

Michonne fissava Rick. Impassibile come una statua di pietra.

-Siamo un gruppo, quindi la metteremo ai voti, come si è sempre fatto- continuò- Pensateci bene stanotte. Domani si deciderà il da farsi- 

Nella mente di tutti si stagliarono gli stessi dubbi. Loro non erano tipi di persone che davano in sacrificio qualcuno in cambio della propria salvezza, eppure quei mesi al carcere, con acqua calda e cibo, avevano fatto sperare tutti di non dover più tornare sulla strada, di poter avere di nuovo un tetto sulla testa. A conti fatti era una lotta per la sopravvivenza, e tutti erano disposti a fare cose orribili per permettere a se e ai loro cari anche un solo giorno in più.

-Io non ho bisogno di pensarci- disse Carol, sorprendendo tutti- Non ho intenzione di stare a guardare mentre mandiamo al patibolo una donna innocente. Non voglio fare la voce della ragione, ma vi ricordo che l’ultima volte che abbiamo deciso di fare qualcosa di terribilmente ingiusto Dale è morto-

Il gruppo sobbalzò a quelle parole ricordando gli avvenimenti di quella tragica notte alla fattoria, sentendosi tutti di nuovo un po’ colpevoli.
Nel ripensare a quel periodo Daryl d’istinto guardò Sophia, la quale a sua volta guardava intensamente Carl. Il piccolo Grimes se ne stava immobile, con i pugni serrati e il cappello abbassato sugli occhi azzurri.
Sophia sentendosi osservata si rivolse a lui e gli donò uno sguardo che ormai Daryl aveva imparato a riconoscere bene. Dopo dobbiamo parlare, sembra che dicessero quegli occhi, e Daryl capì che non sarebbe stata una chiacchierata semplice.

Aspettò fino alla sera che lei andasse da lui. Aveva acceso il fuoco e si era messo seduto lì da solo, quando sentì dei passetti dietro di se. Nonostante da una parte l’istinto di sopravvivenza gli dicesse di guardarsi sempre le spalle, non si voltò.
Sophia si sedette accanto a lui, sull’erba e si mise a guardare il fuoco.
-Sono venuta a corromperti- ammise
Daryl sghignazzò. –Chissà perché l’avevo capito-
-Non lasciare che uccidano Michonne. Sai meglio di me che è terribilmente ingiusto.-

Terribilmente ingiusto. Aveva usato le stesse parole che aveva detto Carol quel pomeriggio.

Era cresciuta Sophia, da quando avevano legato, dopo che l’aveva trovata disidratata e infreddolita nella cavità di un tronco che aveva usato come nascondiglio. Da quel momento in poi Daryl l’aveva presa sotto la sua ala, l’aveva protetta ed amata. Non era stata una necessità, ma una scelta. Aveva voluto stare affianco a quella bambina e a sua madre con tutte le sue forze perché… non lo sapeva di preciso; forse Sophia gli ricordava un po’ se stesso a quell’età, anche lui vittima degli abusi di un padre crudele. Forse perché semplicemente quelle due donne erano diavoli tentatori sotto le sembianze di angeli. Fatto sta che Daryl aveva giurato a se stesso di proteggerle anche a costo della sua stessa vita. Non aveva neanche 13 anni Sophia, eppure gli occhi in cui Daryl si stava specchiando erano quelli di una donna. Di una bambina cresciuta troppo in fretta.

-Lo so bene Sophia- le rispose Daryl- E’ solo che se c’è una minima possibilità di poter restare tutti al sicuro… beh, vorrei coglierla. Abbiamo già perso molte persone-
-E quindi ne mandiamo a morte un’altra inutilmente, ma certo!- sbraitò la ragazzina.
-Basta mocciosetta!- urlò Daryl spazientito- Tutti vorremmo essere dei paladini della giustizia, ma la verità è che questo è un fottuto mondo e se qualcuno mette un coltello alla gola di mio fratello, io non ci penso due volte a consegnarli una perfetta sconosciuta, chiaro?!-

Aveva alzato di parecchio il tono della voce. Ne se accorse dal fatto che adesso aveva il fiatone e anche dall’espressione sconcertata e in parte delusa di Sophia. La ragazzina si alzò dall’erba e si incamminò dalla parte opposta.
Daryl non riuscì a resistere neanche un secondo. Era dura non cedere davanti a quel broncio disincantato. Era ancora più dura pensare che in momenti come quello Sophia non lo vedesse più come l’eroe che l’aveva salvata ma come il pezzo di merda che era in realtà.

-Aspetta- la richiamò più dolcemente. I passi si arrestarono. –Torna qui-
Sophia obbedì e si ritrovò nella stessa posizione di prima, senza però avere questa volta il coraggio ne la voglia di guardarlo negli occhi.
-Perché ti interessa tanto quella donna?-
-Non mi interessa Michonne, mi interessa Carl-
Daryl la guardò confuso, non capendo il nesso.
-Loro hanno… legato. In modo speciale- provò a spiegare Sophia.
-La conosce appena- obiettò Daryl- Per lei sarebbe disposto a mettere a repentaglio la vita di tutti? Di suo padre, sua sorella, la sua migliore amica?-

Sophia prese a torturarsi i capelli lunghi- anche quelli erano cresciuti tantissimo- e chiuse gli occhi.
-Sophia- la chiamò Daryl
-Un momento!- lo fermò- Sto per fare probabilmente il discorso più imbarazzante della mia vita, ho bisogno… di un secondo, ecco-
-Michonne è…- iniziò lei, l’arciere ascoltava interessato come mai prima d’ora- Credo che Michonne sia per Carl quello tu sei per me. Capisci?-

Il cuore di Daryl per un attimo si fermò, poi prese a palpitare sempre più forte. Sentì contemporaneamente il sangue confluire alle guance e un dolce calore diffondersi all’interno del petto. Ora capiva perché Sophia aveva parlato di imbarazzo.
Capisci? Diamine, se capiva. Si maledì per non averci pensato lui stesso prima. Michonne e Carl erano un po’ come lui e Sophia. Si immedesimò per un attimo nella situazione della donna e provò empatia verso di lei.

-Io non vorrei che qualcuno votasse per farti allontanare da me- continuò la bambina- Starei malissimo e odierei chiunque. Non voglio che accada a Carl: lui non dice nulla ma ha già perso sua madre e perdere anche Michonne sarebbe devastante-

Daryl allungò un braccio intorno alla sua vita e la attirò a se. Sophia si accoccolò sulla sua spalla.
-Con me non ti sei arreso, anche quando tutto sembrava perduto. Non arrenderti anche questa volta, ti prego. Forse è vero che è un mondo orribile ma nessuno ci chiede di non lottare-

Daryl voltò leggermente la testa e le baciò la fronte. –Domani voterò in suo favore- le disse- Neanche a me piacerebbe che qualcuno mi allontanasse da te-
Sophia sorrise contro la sua spalla. Si cullò con il calore del fuoco e la familiarità del silenzio. Per la prima volta dopo tanto tempo sentiva che sarebbe andato tutto bene.


-Grazie papà
  
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