Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: MiaBlack    28/01/2015    30 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E siamo giunti alla fine
Capitolo 34 Epilogo

Oliver era impietrito fissava il corpo immobile ai suoi piedi incapace di realizzare quello che vedeva, Slade questa volta era riuscito a toglierli qualcosa di veramente importante, di essenziale. 
Oliver si lasicò cadere atterra accanto al piccolo corpo che privo di vita giaceva davanti a lui, come avrebbe fatto a spiegare a Robert e a Stesy che aveva fallito, che lui per salvare l'intera città aveva sacrificato quell'essere puro e fragile che si era sempre fidato di lui.
Felicity dopo aver neutralizzato Slade era caduta a terra piangendo disperata, la sua piccola bambina era morta per quell'inutile vendetta, Hope era stata la vittima sacrificale che aveva spezzato Oliver, anche se l'avevano neutralizzato, Slade aveva vinto, aveva portato via a Oliver e a lei quello di più caro che avevano, con una forza che non credeva di avere Felicity si avvicinò al corpo di Hope e le prese la mano, il corpo era ancora caldo segno che non doveva essere morta da tanto tempo.
-Amorino mio... - bisbigliò tra le lacrime mentre si portava la mano della bambina alle labbra per poterla baciare.
Oliver guardava Felicity distrutta dal dolore, non riusciva ad avvicinarsi per consolarla, era colpa sua e del suo passato se Hope era stata presa da Slade e ora era morta, Felicity doveva odiarlo, aveva fatto ammazzare loro figlia.
Sara insieme a Lance e a gli uomini della Lega avevano immobilizzato Slade e lo stavano portando fuori, si voltò alla ricerca degli amici, dalla sua posizione non aveva visto cosa era successo, aveva sentito solo parte della conversazione che avevano avuto con Slade, quando si rese conto che i due erano attorno al corpo di Hope anche Sara rimase sconvolta.
-Oliver, prova a rianimarla come hai fatto con Roy! - esclamò Sara, sapeva che in momenti come quelli le persone più vicine alle vittime erano quelle che ragionavano più lentamente, lo shock e il dolore rallentavano le persona, lei lo sapeva fin troppo bene. Visto che Oliver non si muoveva Sara intervenne e provò a rianimare la bambina.
-Che fai? - chiese Felicity sorpresa dell'intervento dell'amica.
-Provo a salvarla! Ha il mirakuru nelle vene, può sopravvivere proprio come Roy. - spiegò lei sperando di non sbagliarsi, la situazione era abbastanza tragica già così come era senza dare ai due falze speranze su la possibile salvezza della bambina. Sara provò quasi con disperazione a rianimarla ci sperava con tutte le sue forze, alla fine dovette rinunciare, lasciò scivolare la mani accanto al corpo ancora immobile di Hope, non c'era riuscita, chiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime. Felicity si accasciò sul corpo della figlia piangendo, erano ormai rassegnati ad averla persa quando il piccolo corpo fu scosso da uno spasmo e Hope spalancò la bocca in cerca di ossigeno.
-Hope! - urlò Felicity tra le lacrime alzandosi di scatto dal corpo, la bambina aveva aperto gli occhi spaventata, quando poi vide la madre sorrise lanciandosi tra le sue braccia, ancora incredula Felicity la strinse a se.
-Mamma... Mamma! Ho avuto così tanta paura! - la stretta di Hope sorprese Felicity che ancora storidta dal vederla viva non aveva pensato che ora la forza della bambina non era più quella di prima.
-Hope mi fai male... - Oliver sorpreso staccò la figlia prima che spezzasse la schiena a Felicity, Hope non sapeva cosa le era successo.
-Arrow! - esclamò vedendo l'uomo che la teneva, poi voltò la testa e vide anche Sara che con indosso ancora la maschera e la parrucca che la osservava sperando di non essere riconosciuta.
-Black Canary! Mamma tu li consoci? - la paura di quello che era successo era passato ora la bambina era eccitata ed entusiasta perché aveva i suoi due eroi davanti a lei.
-Canary, nella feretra prendi l'antidoto. - disse Oliver azionando il modificatore vocale, Hope guardava il suo eroe a bocca aperta studiandolo attentamente, Felicity temeva che da quella distanza l'identità di Oliver potesse essere seriamente a rischio, Hope era troppo sveglia l'avrebbe riconosciuto subito.
Sara nel frattempo aveva raggiunto la feretra e aveva trovato alcune frecce con l'antidoto e una con un sedativo le aveva afferrate ed era tornata da Oliver passandogli l'antidoto.
Oliver scelse un momento in cui Hope era concentrata a parlare con Felicity per igniettarle l'antidoto per neutralizzare l'effetto del mirakuru, la bambina sentendosi pungere si voltò e guardò Arrow sorpresa.
-Cosa mi... - non finì la frase perché Sara le aveva somministrato anche il sedativo, Hope scivolò in un sonno tranquillo tra le braccia di Felicity.
-E' meglio se dorme fino a che non ci saremo cambiati... - spiegò Sara disattivando il modificatore vocale.
-Torniamo a casa. - Felicity strinse la figlia tra le sue braccia incapace di lasciarla, Oliver sorrise sollevato e l'aiutò ad alzarsi e ad allontanarsi da quel posto.

***


Il sole stava sorgendo lentamente, la città iniziava a svegliarsi e le persona più mattiniere iniziavano ad uscire di casa per iniziare la loro giornata, la città si stava piano piano rimettendo in sesto i cittadini stavano lavorando tutti insieme per ricostruirla, erano passati ormai tre mesi da quando un esercito di super uomini era arrivato in città e aveva provato a raderla al suolo, ora buona parte della città era stata sistemata ma c'era ancora tanto da fare.

La luce del sole iniziò a filtrare attraverso le tende non completamente chiuse, la ragazza che dormiva in quella stanza mugolò infastidita nel sonno, girandosi e nascondendo il viso contro il corpo del giovane che dormiva accanto a lei, sospirò lentamente prima di emettere con un lamento il suo disappunto, la sera prima aveva fatto tardi e quella mattina voleva dormire un po' di più, ma i suoi piani non erano andati a buon fine, aprì lentamente un occhio e sorrise guardando il giovane uomo che ancora dormiva: a lui la luce del sole non dava fastidio.
-Beato lui... - borbottò appoggiandosi al petto e accarezzandogli le braccia muscolose che erano avvolte al suo corpo. Passò alcuni minuti appoggiata al giovane, poi tornò a guardarlo, ancora non riusciva a credere a quello che era successo negli ultimi mesi: Oliver si era ricordato di lei, aveva accettato i suoi figli e dopo lo scontro con Slade tutto era andato bene, lei amava lui, ma soprattutto lui l'amava, alle volte le pareva che la situazione fosse troppo bella per essere vera e allora sentiva il bisogno di pizzicargli il braccio per essere sicura di non stare sognando, erano successe così tante cose che tutta quella pace le sembrava strana.
-Ahi... - borbottò Oliver nel sonno lamentandosi per il pizzicotto che Felicity gli aveva fatto.
-Perchè mi hai pizzicato? - chiese ancora ad occhi chiusi, Felicity sorrise contenta che quello non fosse frutto della sua immaginazione.
-Volevo essere sicura di non stare sognando. - rispose lei allungandosi per raggiungere le labbra del giovane con le sue.
-Dovresti pizzicare te non me...- le fece notare lui quando interruppero il bacio.
-Ma sento male! - l'obbiezione gli strappò una risata, la strinse a se e affondò la testa nel suo collo lasciandogli piccoli baci.
-Ti amo Felicity.-
-Lo so... - quella non era la risposta che solitamente riceveva, molte volte Felicity nemmeno gli rispondeva si limitava a stingersi a lui come se cercasse di credere in tutti i modi che le sue parole fossero vere, Oliver alzò la testa e la guardò Felicity sorrideva, gli aveva portato le mani al viso e ora gli accarezzava gli zigomi e le guancie dove un leggero strato di barba era ricresciuto.
-Lo so che mi ami, me lo dimostri tutti i giorni rimanendo qui e io non potrei desiderare di più, perché ti amo come non ho mai amato nessun altro. - gli rispose lei.
-Felicity dove vuoi che vada? Qui c'è la mia famiglia. - lei sorrise a quella risposta.
-Non è questo quello che intendevo, qui c'è anche mia madre e lo so che non è una persona facile da sopportare. - ammise Felicity, con il ritorno della pace e con il ritorno a casa di Stesy l'appartamento era diventato improvvisamente troppo piccolo per contenere tutti, i primi periodi Stesy guardava con diffidenza Oliver e non si risparmiava su battutine e frecciatine che la costringevano a ruotare gli occhi e a riprenderla, Oliver invece si limitava ad incassare senza fare una piega, lo faceva in modo così stoico che Felicity non poteva che amarlo ancora di più.
-A cosa stai pensando? - le chiese Oliver osservandola attentamente, lo sguardo di Felicity era perso nei ricordi.
-A quando abbiamo sconfitto Slade. -

Quando era tornata a villa Queen con Sara, Oliver e Hope era corsa ad abbracciare Robert che era rimasto al sicuro, Robert appena aveva visto la sorella tra le braccia del padre era corso da lei preoccupato.
-Sta solo dormendo. - lo rassicurò Oliver abbassandosi all'altezza del figlio e dandogli un bacio sulla testa.
-L'hai salvata! Lo sapevo che l'avresti salvata. - urlò lui contento buttandosi tra le sue braccia, Oliver dovette spostare velocemente Hope sull'altro braccio per evitare che Robert si schiantasse contro la sorella che ancora sedata dormiva tranquillamente.
Felicity nel frattempo si era avvicinata alla madre che la osservava con le braccia incrociate, quella era la tipica posizione che assumeva quando voleva rimproverarla.
-Il tuo amico in verde dove l'hai lasciato? - chiese tagliente.
-Aveva da fare.- rispose tranquillamente guardando Oliver intento a tranquillizzare Robert.
-E' stata colpa del vigilante se hanno preso Hope.- la frase della donna non era una domanda era una costatazione, Stesy era convinta di ciò e niente le avrebbe fatto cambiare idea.
-Mamma sta bene, la vedi è li in braccio a suo padre senza un graffio. -
-Tu sei un incosciente lavorare per quel pazzo quando hai due figli così piccoli.. io.. -
-Mamma! Sto bene, stanno tutti bene! - Stesy abbracciò la figlia stringendola forte, tutta l'ansia e la preoccupazione che aveva accumulato in quelle ore la stava finalmente abbandonando e la lasciava senza forze.
-Ero così preoccupata. -
-Anche noi, ma è tutto finito bene per fortuna... -
-Il signor Queen invece? - il momento affettuoso e rilassato era finito in meno di un secondo, accantonato l'argomento Arrow, che sicuramente non era un argomento chiuso: Stesy l'avrebbe tirato fuori nuovamente usandolo come arma contro di lei, era stato sostituito con l'argomento Oliver Queen che in quel momento stava tenendo in braccio Robert mentre Hope era tra le braccia di Sara che se la coccolava contenta.
-Che devo dire di Oliver? -
-Dimmelo te, è la con quella ragazza, non è la stessa della barca...-
-Mamma lei è Sara, la figlia dell'agente Lance, si è quella ragazza, è una mia amica! - spiegò evitando di dirle che era anche stata l'ultima fidanzata di Oliver.
-Non sei gelosa? -
-No, a lei non interessa più e Oliver mi ha detto che mi ama più di una volta. - le due si studiarono per alcuni secondi, Felicity era sicurissima di quello che stava dicendo Stesy invece non si fidava per niente.
-MAMMA! - Robert corse da lei, mentre Oliver si avvicinava con Hope ancora addormentata.
-Signora Smoak. - salutò Oliver, Stesy si limitò a socchiudere gli occhi studiandolo attentamente.
-Come sta mia nipote? - chiese continuandolo a studiare.
-Sta bene, la vuole prendere lei? - a quella proposta Stesy sorrise e allungò le braccia per poter costatare lei stessa le condizioni della nipotina.


-Pensavo che tua madre mi avrebbe preso a schiaffi.. - ammise Oliver ricordando la scena.
-Non darle queste idee... -
-E' troppo occupata con Lance non ha il tempo per prendermi a schiaffi! - rispose Oliver facendole fare una smorfia, Stesy e Lance avevano preso ad uscire insieme mettendo in imbarazzo Felicity e Laurel che non erano mai andate d'accordo, Oliver invece rideva di quella situazione proprio come avrebbe fatto Sara se fosse stata li con loro, quel pensiero rattristò molto Felicity.
-Che hai? -
-Pensavo a Sara, starà bene la? Non doveva accettare il patto di Nyssa, lei non è un assassina...-
-Tornerà te l'ha promesso. -
-Lo so. - Oliver la spinse contro il materasso baciandola, ogni mattina Oliver cercava di ritagliare un momento tutto per loro. Il momento fu però bruscamente interrotto, la porta della camera si aprì di scatto e due furie bionde saltarono sul letto urlando eccitati.
-Mamma! Mamma! Mamma! È tardi dobbiamo andare! - urlò Hope tutta elettrizzata, l'allegria della piccola aveva contagiato anche il fratello che saltellava contento sul letto.
-Hope! -
-Mamma, tu non capisci oggi è il nostro primo giorno di scuola, nella nuova scuola, non voglio arrivare tardi!- spiegò gesticolando come era solita fare quando era contenta, Oliver la guardava rapito, Felicity si stupiva di come Oliver rimanesse incantato a guardare i suoi figli.
-Sono le sei del mattino! La scuola inizia alle otto: è presto! - spiegò esasperata.
-Ma io voglio andarci ora! - la piccola smise di saltare mettendo un adorabile broncio.
-Io invece non ci voglio andare. - commentò Robert pensieroso facendo ridere i due, se ogni volta Hope apriva bocca sembrava Felicity, ogni volta che lo faceva Robert i due avevano l'impressione che fosse Oliver a parlare.
-Identico a te! - lo prese in giro Felicity mentre abbracciava la figlia che rideva.
-Come ti capisco Robert, nemmeno io voglio andare a lavoro. - si lemantò Oliver, a quelle parole Felicity tornò a guardarlo severamente.
-Oliver Queen, con tutta la fatica che abbiamo fatto per recuperare l'azienda tu non resterai a casa!- sibilò. La Queen Consolidation era finalmente tornata a Oliver e a Thea, Oliver aveva ripreso il suo odiato posto da amministratore delegato mentre Thea aveva deciso di continuare a gestire il club.
-Perchè? Il nuovo capo del settore informatico è un gienio... - rispose lui sorridendole, quando avevono ripreso l'azienda Oliver aveva deciso di dare a Felicity un lavoro dove avrebbe potuto far fruttare la sua intelligenza, per quanto gli mancasse non vederla più alla scrivania davanti al suo ufficio sapeva che tenerla li era uno spreco delle sue capacità.
-Non mi compri con i complimenti. Forza in bagno e a vestirvi! - sbuffando e saltellando Robert e Hope uscirono dalla camera dei genitori per prepararsi al nuovo giorno di scuola.
 

In cucina Felicity stava preparando la colazione per tutti, Hope e Robert si stavano finendo di preparare, mentre Oliver era quasi pronto.
-Ti do una mano? - le chiese Oliver arrivandole alle spalle e facendola sobbalzare.
-Devi smetterla di muoverti come un gatto...- lo riprese lei che per la paura aveva versato il latte caldo sul ripiano della cuina.
-Adoro quando ti spaventi sei così tenera!- la prese in giro.
-Secondo te facciamo bene? - chiese di punto in bianco Felicity, Oliver la guardò attentamente con quello sguardo serio ma dolce che gli riservava solo quando parlavano della salute dei bambini.
-Felicity, sono mesi che sta bene, i controlli dicono che è guarita. Merita quella classe speciale. - dalla storia del rapimento di Hope e della sua morte non permanente era uscito qualcosa di buono, il mirakuru infatti aveva guarito Hope dal suo tumore, ora la bambina era perfettamente in salute.
-Lo so è solo, ho sempre paura.-
-Guardala è felice sta bene e non ha nessun problema. -
-Okay. Vai a chiamare le pesti. - Oliver la baciò dolcemente stringendola a se ricercando quel contatto che avevano interrotto per l'arrivo dei figli.
-Oddio scusate! - Felicity spinse via Oliver da se imbarazzata a morte, davanti alla porta di cucina c'era sua madre con il capitano Lance che li guardavano imbarazzati a loro volta.
-Mamma... Capitano... ehm buongiorno.. - balbettò rossa in viso.
-Io stavo andando... Buona giornata.. Ci sentiamo dopo Stesy... -
-Si a dopo... - Stesy e Lance si allontanarono lasciando nuovamente soli i due, Felicity si accasciò contro la spalla di Oliver mentre il ragazzo rideva divertito.
-Che figura tremenda...-
-Questa casa è decisamente affollata... - borbottò Oliver rassegnato.
-Eccoci! -
-Mamma perché la nonna fissa la porta sorridendo? - chiese Robert prendendo un biscoto dal sacchetto. Felicity si limitò a mugulare frustrata facendo ridere ancora Oliver.
-La nonna è innamorata. - rispose Hope.
-Lascia stare tua nonna Robert, mangiate che tra poco andiamo a scuola a conoscerete i vostri nuovi compagni. - Robert storse le labbra mentre Hope sorrideva contenta.

***

La giornata passò velocemente, Oliver uscì in tarda mattinata per sbrigare alcune commisioni per l'azienda, il suo bel faccino, come diceva sempre Felicity, era l'arma migliore che potessero usare per attirare l'attenzione di nuovi clienti e investitori, il cervello di Felicity poi si occupava ti conquistare definitivamente gli investitori.
Felicity era nel suo nuovo ufficio, quello che fino a pochi mesi prima era stato di Isabel, le faceva ancora strano non doversi sedere alla scrivania in corridoio, ma doveva ammettere che quel lavoro le piaceva molto, in quel momento stava lavorando ad un processore particolarmente fastidioso che continuava a dare errore senza un motivo apparente, era stata china su quel problema tutta la giornata ma ancora non riusciva a venirne a capo.
-Riesci ad hackerare sistemi informatici protetti, ma non riesci a far partire quel coso.- la prese in giro Oliver osservandola dall'ingresso dell'ufficio.
-Non sei simpatico, perché non provi te? - chiese lei senza alzare la testa.
-Non sono io ad essermi laureato al Mit. - rispose lui senza scomporsi avvicinandosi alla scrivania e sedendosi sopra.
-Tu non ti sei proprio laureato Oliver.- rispose lei.
-Mi dai un bacio? - le chiese lui era da quella mattina che la voleva baciare ma ogni volta che ci provava qualcuno li interrompeva.
-Non ci contare... - rispose, da quando le era stato dato l'ufficio le chiacchiere che erano girate per l'edificio erano state infinite, tutte le malelingue si erano messe in movimento contro di lei, ma alla fine anche i più accantiti maldicenti avevano dovuto ammettere che era dannatamente brava e che averla li era un ottimo affare per l'azienda, il fatturato era cresciuto quasi immediatamente, le nuove idee avevano attirato investitori e il nome dei Queen era associato allo sviluppo e non alla distruzione.
-Ma io voglio baciarti è da stamattina che ne ho voglia. - rispose lui mettendo il broncio.
-Oliver siamo a lavoro, niente baci.- rispose lei alzando finalmente gli occhi dal suo lavoro, quando erano tornati a lavorare insieme Felicity si era impuntata su quell'accordo, c'erano abbastanza pettegolezzi su di loro senza manifestazioni pubbliche di affetto.
-Niente baci a lavoro, niente bacia a casa... -
-Non è vero in casa quanto vuoi... -
-Ci sono i bambini, c'è mia madre, c'è Lance! - le fece il verso lui.
-Non mi far pensare a mia madre e a Lance! -
-Felicity, pensavo di cambiare casa. - buttò li di getto Oliver, la penna che Felicity teneva in mano scivolò sul tavolo, Oliver voleva andare via da casa loro, li stava lasciando.
-Quando abbiamo ripreso l'azienda abbiamo riavuto anche il resto delle proprietà... in questi giorni ho parlato con Thea... - iniziò a raccontare Oliver, Felicity non sapeva di tutto quello, ipotizzava che anche il resto dei loro averi doveva essere tornato di loro proprietà, ma Oliver non gli aveva mai detto nulla di preciso.
-...Abbiamo venduto un po' di cose che non ci servivano... Io e Thea abbiamo anche parlato di casa... -
-Vuoi dire villa Queen? - chiese divertita Felicity, anche se sentiva lo stomaco chiuso in una morsa dolorosa.
-Si, non vogliamo venderla ci siamo troppo affezionati, nonostante tutto noi siamo cresciuti li e conserviamo dei ricordi bellissimi. -
-Ne sono sicura... - ammise non sapendo cosa dire.
-Vorrei tornare a vivere li... - Oliver osservò con intenzità Felicity aspettando che lei dicesse qualcosa, qualunque cosa.
-Beh, certo è casa tua... se... se è quello che vuoi... - balbettò alzandosi dalla scrivania e allontandosi.
-Felicity... - la chiamò afferrandole il braccio e tirandola verso di se infrangendo l'accordo che vietava le pubbliche manifestazioni d'affetto.
-Vorrei che i nostri figli crescessero li, ma soprattutto avremmo un po' di intimità, non mi fraintendere adoro tua madre, anche se tra lei e Lance non credo che mi amino molto, ma se andiamo a “villa Queen” non incroceremo più tua madre che bacia selvaggiamente Lance sul divano.-
-ODDIO non ci voglio pensare! Che schifo! - urlò Felicity tappandosi gli occhi sperando così di cancellare la scena a cui avevano assistito una sera tornando da una cena di lavoro.
-Aspetta, hai detto andiamo? - chiese lei notando solo in quel momento l'uso del plurale.
-Certo che ho detto andiamo, pensavi che ci volessi andare da solo? - Oliver era genuinamente sorpreso, per lui era scontato che dovevano venire anche lei e i bambini, ma a quanto pareva non lo era per Felicity che ancora lo guardava a bocca aperta.
-Ma Thea? - chiese.
-Thea ha deciso di comprarsi un loft e vivere li con Roy... - rispose storcendo il naso non troppo contento.
-Beh è giovane e Roy è un bravo ragazzo.- sorrise sentendo che i due avevano fatto pace e che ora si godevano la loro vita pseoudo tranquilla.
-Lo so... -
-Solo è la tua sorellina... -
-Stai divagando.- la riprese lui guardandola attentamente.
-Allora? - la incalzò lui.
-Allora cosa? -
-Santa Felicity, allora ti va di trasferirci a casa.. pardon “villa” Queen? -
-Ne sei sicuro? -
-Si ne sono sicuro, viviamo già insieme Felicity non cambierebbe nulla...-
-I metriquadrati di casa... -
-Felicity...-
-Si... - il sorriso felice di Oliver contagiò anche Felicity che infischiandosene del loro accordo lo baciò dolcemente.

Dig intanto osservava la scena attraverso il vetro, il pc era aperto e girato verso l'ufficio.
“Che carini!” commentò la ragazza al computer.
-Sono diabetici...- rispose il ragazzo che era appena apparso dall'ascensore.
“Sta zitto, sei come lui con Thea!”
-Se ci beccano siamo finiti tutti e tre! - commentò Dig tornando a sedersi alla scrivania spostando il computer.
“Io sono a distanza di sicurezza. Vi saluto, salutate anche Oliver e Felicity. Dite a Fel che la chiamo un altro giorno. Ciao fate i bravi!”
-Ciao Sara, fatti vedere presto!-
“Contateci.”

Fine

Avete visto Non vi ho fatto morire Hope siete contenti??

Me lo fate un favore?? uno nemmeno troppo grande, vi chiedo due minuti del vostro tempo per recensire ce la facciamo? Dopo aver scritto 34 capitolo e 177 pagine me la merito una recensione?

Ora che la storia è conclusa vado un po' in vacanza ^_^

eccoci arrivati alla fine, non so se vi è piaciuta, scriverla è stato molto complicato visto che durante la storia ho continuato a cambiare idea e quindi alla fine sono arrivata a non sapere più dove volevo arrivare a parare! XD ma l'importante è essere qui.
Ringrazio tutti dal primo all'ultimo perché ammetto che scrivere per voi è una gioia! ^_^
Ringrazio chi fedelmente mi recensisce (non faccio nomi tanto lo sapete chi siete)
Ringrazio che l'ha messa tra le preferita, non vi elenco tutti perché siete 60 e se no stiamo qui fino a domani!
Ringrazio chi la messa tra le ricordate
Ringrazio le 101 persone che l'hanno messa tra le seguite!

Ora prima di lasciarvi per sempre... sveliamo un po' di cambiamenti se vi vanno leggeteli altrimenti saltateli:
1 la storia doveva chiamarsi “He is my soon?!”
2 Hope inizialmente non esisteva, avevo deciso che Felicity aveva avuto solo Robert, poi ad un certo punto scene carine e coccolose con una bambina sono arrivate nella mia mente e così ho messe anche Hope cambiando di conseguenza il titolo
3 Oliver non doveva scoprire che erano figli suoi fino a che Slade non rapiva uno o entrambi e Felicity se lo lasciava sfuggire “ti prego salva i nostri figli”
4 Dopo il rapimento di Thea e dopo che Oliver va a cercare di fermare l'azionamento della centrifuga, Felicity doveva “raccattare” Thea che camminava da sola e portarla a casa, li lei scopriva dei bambini e doveva accadere prima che lo scoprisse Oliver.
5Tutte quelle scene da famiglia del mulino bianco non erano pensate in origine.
6 la storia doveva avere 24 capitoli v.v ne ha dieci di più
7 Walter non doveva essere un Mirakurato (esigenze di copione)

mi sembra di avervi detto tutto!
Alla prossima gente spero che continuerete a leggere quello che questa pazza dislessica scrive.
MiaBlack


 

   
 
Leggi le 30 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: MiaBlack