29/01/2015
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Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu la luce penetrante della luna attraverso le sottili pareti dello shoji che dava sul giardino del negozio.
Si mise lentamente a sedere, scostando delicatamente il lenzuolo posto sopra di lui, e guardò di nuovo verso lo shoji illuminato, notando ora un'ombra umana stagliarsi contro la luce.
Distrattamente prese gli occhiali, come d'abitudine, e si avviò verso la porta, spostandola silenziosamente.
Il suo sguardo si posò subito sull'uomo dai corti capelli neri e il kimono color azzurro e blu, che si accorse essere abbinato al suo, che aveva solamente i colori invertiti.
Si sedette facendo frusciare il kimono sopra i pannelli di legno del corridoio, e fissando la luna quasi piena al di sopra di loro.
" Stanotte in kimono, eh. " constatò, esitando ancora a guardarlo in faccia.
" Perché è un'occasione speciale. " la sua voce chiara e concisa come al solito, lo scosse.
Dal cielo, portò lo sguardo a posarsi sulle proprie mani in grembo, le dita intrecciate, come a farsi forza l'una con l'altra, e a cercar di dare coraggio anche a lui.
Ma era troppo difficile.
" Watanuki. " non si girò nemmeno a quel richiamo " Guardami, Kimihiro. " disse ancora, questa volta prendendogli dolcemente una spalla.
Al che, si girò e incontrò l'espressione calma e imperturbabile che aveva sempre visto sulla sua faccia, cambiare velocemente in un sorriso abbozzato.
" Finalmente. "
Anche Watanuki si sforzò di abbozzare un sorriso, ma non durò molto sul suo viso, che si rabbuiò di nuovo, abbassandosi ad osservare la mano ancora appoggiata sulla sua spalla.
" Avrei preferito non incontrarti in sogno, non ancora... " esitò a raggiungere la mano dell'altro con la sua, ma alla fine l'afferrò, stringendola al petto.
" Anch'io lo avrei preferito... ma ormai non potevo nemmeno più venirti a trovare..." fece una pausa e portò l'altra mano sul suo viso " Mi sei mancato. "
Watanuki chiuse gli occhi al suo tocco e sussurrò con la reticenza di un tempo un "Anche tu mi sei mancato... Shizuka. "
Doumeki sorrise al suono del suo nome scandito dalle labbra della persona alla quale era sempre stato legato di più, la persona a cui aveva donato la propria vita, chiedendo in cambio solo la possibilità di stargli vicino, di permettergli di mantenerlo in vita credendo in lui, nella sua preziosa esistenza.
" In futuro non agire in modo avventato, mi raccomando. Vorrei continuare ad essere io a proteggerti ma... d'ora in poi ti proteggerà lui. " mentre parlava, accarezzava delicatamente la sua guancia con le dita.
" È da anni che non mi caccio più nei guai, sai? " commentò facendo un sorriso amaro, ripensando agli anni trascorsi a sfacchinare nel negozio di Yuuko, ad ammirare Himawari ed a urlare contro l'uomo che si trovava davanti a lui in quel momento. Gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, non fece nulla per trattenerle.
Il tocco che sentiva sulla guancia era sempre più flebile.
" Shizuka... " aveva chiamato il suo nome, ma senza sapere come continuare, non c'era niente che potesse esprimere i suoi sentimenti meglio della lacrima che scese sulla sua guancia, inevitabile. E comunque non avrebbe potuto continuare visto che le sue labbra vennero sigillate in un bacio; semplice, casto ma intriso di tutte le parole taciute che non si erano mai detti.
L'arciere lo guardò intensamente, lasciando imprimere i suoi ultimi momenti per sempre nella memoria di Watanuki, e infine gli sorrise, sussurrandogli un " Alla prossima " e arruffandogli i capelli, prima di dissolversi in una moltitudine di luci nell'oscurità del sogno.
Watanuki non si mosse, quasi come se rimanendo in quella posizione almeno lui sarebbe tornato. Ma quando il sogno cominciò a sfaldarsi, si risvegliò nello stesso identico luogo del sogno e, naturalmente, non c'era nessuno ad aspettarlo.
Portò i gomiti sulle ginocchia e si prese la testa fra le mani, rimanendo nell'oscurità della notte accompagnato solo dal frusciare delle foglie, sospinte da un vento temporalesco.
Le prime gocce non tardarono molto a cadere sul terreno.