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Autore: LeoNerd    29/01/2015    2 recensioni
L'infanzia, le prime battaglie, i suoi rapporti con il clan e gli altri Krogan, fino alla decisione finale di lasciarsi alle spalle tutto per farsi una nuova vita.
La storia di Urdnot Wrex.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Wrex Urdnot
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Wrex non aveva mai amato troppo i tomkah, li erano sempre sembrati ambienti stretti e inadatti per un Krogan, eppure pochi altri sembravano condividere il suo pensiero.
Gli ingegneri di Tuchanka non possedevano lo stesso senso estetico delle Asari, e in fondo non se ne erano mai preoccupati molto dell’aspetto dei loro mezzi. Quello che davvero interessava ai Krogan non era la bellezza, ma la potenza.
E i tomkah non erano da meno in potere distruttivo.
La presenza di Wrex quel giorno non era frutto del caso, dopo la sua vittoria nell’arena contro suo fratello, la posizione che aveva nel clan era assai cambiata. Jarrod gli aveva spiegato che la forza misteriosa scoperta durante lo scontro era una rarità per la sua specie, perciò la sua vita adesso aveva un valore inestimabile per il clan.
Questo non è un evento da sottovalutare, grazie a te si prospetta una nuova era per gli Urdnot.
Le parole del padre continuavano a rimbombarli nella testa, sapeva bene cosa il suo vecchio si aspettava da lui, ma soprattutto cosa desiderava che gli accedesse da parte di suo fratello. La sconfitta con Wrex non gli aveva portato altro che delusioni ed emarginazione all’interno del clan, Jarrod una volta lo chiamò per confidargli che se ancora non era stato cacciato, lo doveva al fatto che al momento aveva bisogno anche di incapaci come lui.
Da quel giorno Wreav si chiuse nel suo odio verso il fratello.
Il signore della guerra riservò a Wrex tutte le sue attenzioni: fin da subito lo sottopose ad allenamenti per scoprire quanto fosse abile come biotico e i risultati erano stati incoraggianti, pero Jarrod riteneva che ci fosse un solo modo per testare la sua forza.
Di tutte le bestie di questo universo nessuna è più terribile di un Divoratore, se ne uccidi uno o anche solo sopravvivi ad un suo attacco non ci sarà altro nemico da cui dovrai guardarti.
L’impresa agli occhi del giovane Krogan pareva pura e semplice follia, molti avevano tentato e in pochissimi erano tornati per raccontare un esperienza cosi surreale e pericolosa. Sapeva di essere forte ma non si era mai illuso di essere invincibile.
Devi farlo per il clan… ma ancor prima per tuo padre.
Il tomkah si arrestò. Il portellone si aprì lasciando entrare la luce accecante del deserto. Fuori imperversava una tempesta, Wrex si guardò intorno cercando qualcosa che gli suggerisse dove si trovava. L’unica cosa che ebbe una parvenza di familiarità erano qualche rudere urbano segnato dal deterioramento.
«Siamo nel territorio di caccia dei Divoratori, a breve ci fiuteranno e a quel punto inizierà lo spettacolo.» disse ridacchiando il pilota attraverso il casco.
Wrex sembrò perplesso: «Esattamente in cosa consiste questa prova?».
«Secondo l’antica usanza dovrai uccidere la bestia oppure resistergli almeno mezz’ora, se soddisfi una di queste due condizioni la prova sarà superata.».
Wrex strinse a se il fucile a pompa come se fosse una madre con il suo neonato, tutto sembrava cosi assurdo e incredibile.
Come poteva anche solo sperare di abbattere essere cosi grande armato solo di una misera doppietta e di un coltello da guerra?
Ormai era tardi per i ripensamenti, il tomkah sfrecciò lontano verso nord scomparendo nella bufera di sabbia lasciando il guerriero solo nel nulla. L’attesa fu la parte più snervante di quella missione, per molti minuti il Krogan tastò il terreno con i piedi nella speranza di percepire i movimenti sotterranei della belva, intanto la tormenta continuava a peggiorare coprendo ogni suono e nascondendo il paesaggio circostante. Jarrod lo aveva raccomandato di stare attento ai tentacoli e alla bocca che potevano spuntare in qualunque momento e trascinarlo sotto terra in un battito di ciglia.
«Vorrei tanto sapere come sia possibile uccidere qualcosa che si nasconde costantemente nella sabbia, ma ancor più mi piacerebbe conoscere quando si deciderà di attaccarmi… o magari ha troppa paura di mostrarsi e spera che la noia mi uccida prima!» si disse tra se Wrex per sdrammatizzare la situazione.
Poi una breve scossa della terra mise in allerta ognuno dei sensi di Wrex. Tenendo l’arma puntata verso il basso il giovane Urdnot si aspettava un agguato del Divoratore alla base delle gambe, ma il mostro si rilevò più scaltro del previsto. Anziché colpire frontalmente come Wrex si aspettava, l’animale emerse per un attimo alle spalle del Krogan con l’enorme bocca coronata da una fitta fila di denti seghettati. Wrex in primo momento rimase di sasso d’innanzi a quella mostruosità ma poi si ricompose e si preparò ad affrontare il gigantesco verme; prima ancora che potesse puntarli l’arma contro il Divoratore si scaglio su Wrex emettendo il suo grido di battaglia, se Wrex fosse stato più lento lo scontro sarebbe finito prima ancora di cominciare.
Diverse volte il Divoratore sferrò attacchi analoghi al primo e ad ogni tentativo Wrex era sempre riuscito a schivarli, ma la rapidità del mostro era tale che il Krogan non ebbe mai il tempo di prendere la mira e aprire il fuoco contro il suo rivale. A volte ricorse ai tentacoli per afferrare Wrex e spingerlo verso le sue fauci, volendo risparmiare proiettili il Krogan ricorse alla sua nuova abilità per ricacciare indietro i giganteschi filamenti di carne.
Per parecchi minuti il Divoratore continuò a sferrare gli stessi attacchi senza concludere nulla, Wrex riuscì sempre a contrastare gli assalti di quel predatore centenario, sfortunatamente però la situazione stava volgendo a favore di quest’ultimo, i proiettili si erano quasi esauriti e il Krogan cominciava a mostrare segni di stanchezza.
Non posso continuare cosi, devo trovare un modo per costringerlo a uscire allo scoperto o per me è finita.
Guardandosi intorno, Wrex notò una serie di edifici in rovina e subito ebbe un idea. Controllando quanti colpi gli erano rimasti, soltanto tre, il Krogan si mise a correre verso il palazzo più vicino sparando ogni tanto un colpo in aria, in questo modo il Divoratore lo avrebbe inseguito attratto dal rumore dello sparo. Wrex sapeva che in corsa non sarebbe mai riuscito a battere il Divoratore, ma vista la sua situazione tanto valeva rischiare, se fosse riuscito a raggiungere quel relitto del passato di Tuchanka, forse avrebbe avuto una possibilità.
La fortuna si schierò dalla sua parte, il Divoratore tentò di afferrarlo ben due volte ma il Krogan riuscì sempre a sfuggirgli e a raggiungere la sua meta, Wrex non dubitava che il mostro fosse molto forte ma sicuramente non lo era abbastanza da poter buttar giù un edificio di quelle dimensioni. Mentre saliva verso l’alto attraverso delle scale semi distrutte, cercò di pensare a un modo di affrontare la minaccia che si trovava appena fuori di li, il fucile a pompa oramai era inservibile dato che non aveva più neanche un colpo, la sua abilita biotica gli era stata utile ma contro un Divoratore ci voleva una maggiore potenza di fuoco. La sola arma che gli era rimasta era il coltello da guerra, l’arnese aveva una lama molto lunga e affilata, tanto che poteva lacerare le carni di un Krogan come se fosse fatto di marzapane.
Fantastico! E cosa dovrei farci con questo? Pulirgli i denti magari? Si disse mentre rinfoderava l’oggetto, ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti, qualunque cosa sarebbe accaduta di li a poco, doveva affrontarne le conseguenze.
Arrivato in cima al palazzo Wrex si portò sull’orlo della terrazza che fungeva anche da tetto e si mise a guardare in basso, da lassù il mondo sembrava molto più vasto di quanto lo sembrasse, ma del Divoratore nessuna traccia. Il Krogan iniziò a sperare che la creatura avesse rinunciato alla sua preda e che se ne fosse andata.
Ma purtroppo per Wrex, la verità era tutt’altra. Prima si udì una leggera scossa, dopo la sabbia sotto di lui si aprì e lentamente l’essere vermiforme emerse in tutta la sua forma. Wrex rimase pietrificato da quello spettacolo agghiacciante, il Divoratore era senza alcun dubbio un vero mostro, una creatura da cui pochissimi erano riusciti a sopravvivere. Il Krogan al confronto era una minuscola formica dinanzi ad un gigante che non aspettava altro se non schiacciarla sotto il suo piede.
Wrex si fece coraggio e lentamente sfoderò il suo artiglio dal fodero e si preparò per lo scontro finale.
«Avanti! Avanti, fatti sotto, vieni a prendermi, schifoso verme gigante.» gli urlò Wrex con tutto il fiato che aveva in corpo. Il Divoratore parve capire il suo grido di sfida e con un sordo ruggito si scaglio sul piccolo Krogan. Wrex fece altrettanto, per un attimo il tempo parve fermarsi nel momento in cui il guerriero si scagliò tra le fauci circolari del Divoratore.
Un tomkah avanzava quasi silenzioso nella tempesta. Quando raggiunse il punto dove era stato lasciato Wrex, si arrestò e subito uscirono tre Krogan, uno di questi era Jarrod. Guardandosi intorno, il signore della guerra scorse una figura che lentamente si avvicinava a loro. Appena l’ombra divenne più nitida i tre Krogan ebbero una sorpresa, era Wrex visivamente provato e con tutto il corpo cosparso di sangue e altri liquidi organici dai molteplici colori.
Non ci fu bisogno di dire nulla, se Wrex era vivo, allora il Divoratore era morto.
   
 
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