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Autore: Ang_V97    30/01/2015    0 recensioni
E' un breve percorso che attraversa le emozioni e i pensieri provati da Frank Rizzoli Jr. nel momento in cui sua sorella Jane viene rapita e torturata da uno psicopatico; stagione 3 - episodio 7.
P.s.: Anche se non avete visto la puntata la ff non fa assolutamente spoiler, al caso non si accenna minimamente!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Rizzoli & Isles: a family'
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“Mia sorella è stata rapita. La vedo e non posso fare nulla per salvarla. Che diavolo posso fare? Andiamo Frost, tu puoi farcela. Trova Jane, ti prego.” Erano più o meno questi i pensieri che affliggevano la mente del povero Frankie mentre osservava inerme uno stupido schermo nel quale era chiara e limpida l'immagine della sua 'sorellina' legata ad un letto e nelle mani di un pazzo psicopatico. “Non vedo l'ora di pestarlo.” Non riusciva a pensare a nient'altro; e come avrebbe potuto? Insomma: teneva sotto gli occhi uno che non solo aveva costruito una perfetta copia della camera di sua sorella, ma la stava anche trattando come un giocattolo di cui presto si sarebbe potuto stufare e chissà quali tortura le avrebbe inferto. E solo l'idea lo faceva imbestialire. Ovviamente, però, il suo primo pensiero quando finalmente lui, Mara e gli altri riuscirono a trovare il luogo esatto in cui si trovava prigioniera la detective, non fu quello di pestare a sangue quel bastardo che l'aveva portata lì, bensì andò a liberare la ragazza e senza pensarci su due volte la strinse tra le braccia. Tutto ciò che Frankie provò in quel momento fu sollievo e affetto, oltre che gratitudine, risentimento, odio, felicità e un'altra decina di emozioni che fecero creare nel suo cuore una sorta di vortice di sentimenti.
Era felice per aver trovato Jane; arrabbiato per non essere riuscito ad arrivare prima o essere stato in grado di fare di più durante le ricerche; provava del puro odio nei confronti di quell'essere schifoso ma sopratutto era grato a Dio e al destino o chi per loro di aver collaborato con Frost una volta nella vita così che Jane potesse tornare tra le braccia del suo premuroso fratello. “Ti voglio bene Jane” avrebbe voluto dirle, ma l'orgoglio e la presenza di tutte quelle persone attorno fecero sentire Frankie troppo imbarazzato per osare anche solo pensarlo; ergo si limitò ad un abbraccio fraterno, carico di amore e di protezione, ch'erano i sentimenti che stava cercando di trasmettere alla sua sorellona con tutto se stesso. Un muto “ti voglio bene” pronunciato con un abbraccio ed un bacio sulla fronte riuscirono a far capire alla giovane detective che non era mai stata sola in tutto il tempo del sequestro e che anche se da lontano suo fratello aveva vegliato su di lei come un cavaliere dalla scintillante armatura pronto a rischiare tutto per una delle persone più importanti della sua vita.


***Hi guys! Non so bene perché ma oggi mi guardavo questa puntata di R&I in tv e ho pensato a quanto Frankie potesse essere fuori di sé nel vedere sua sorella in quelle condizioni. Probabilmente domani rileggerò e mi renderò conto che non ha assolutamente senso e che come sempre non ho espresso un bel nulla di concreto, fatto sta che ormai è fatta.. Beh, spero che comunque possa piacervi. In caso contrario lasciate una recensione così mi rendo conto in cosa faccio totalmente schifo e cosa c'è di salvabile -a patto che qualcosa appartenente a tale categoria ci sia-; grazie per l'attenzione! xoxo***
  
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