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Autore: miscarparo70    30/01/2015    0 recensioni
Giovanni è un giovane ricercatore che sta per coronare il suo sogno: partecipare ad una campagna di studio in Antartide. Al momento di partire, però, trova anche l'amore. Saprà sopravvivere la storia con Maria alla lontananza? Perché l'Antartide è un luogo complicato, e gliene capiteranno di tutti i colori...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Blu. Blu come il cielo, grande vela pronta a portarlo via da casa: l’idea di passare i successivi sei mesi all’altro capo del mondo era bellissima e tristissima allo stesso modo. Giovanni continuava a rigirarsi tra le dita la superficie liscia di quella busta che Maria, la sua ragazza, gli aveva lasciato.

“Da non aprire prima di essere al Polo Sud”

Giovanni era stato tentato più volte di disobbedire: le sorprese non gli erano mai piaciute. Eppure, per un qualche motivo profondo, talmente profondo da sfuggire anche a lui, non l’aveva fatto. Maria non era certo la sua prima fidanzata, però era la prima per la quale avesse provato qualcosa che non aveva mai sperimentato prima. Un sentimento che sembrava andare al di là di tutto e che aveva rischiato di farlo rimanere a casa.

Riuscire ad avere un posto nella spedizione per l’estate australe era un onore: quasi come avere un posto da astronauta. C’era da fare una preparazione fisica specifica. Ma soprattutto c’era un gran lavoro di preparazione per tutti gli esperimenti da condurre in quei mesi da passare seppelliti in una bara gelata anche se perennemente illuminata dal sole. Chiusi in una scatola di sardine, dove uscire significava mettere a repentaglio la propria vita. E, in certi giorni, rimanere chiusi dentro significava mettere a repentaglio la propria vita lo stesso.

Partecipare a quella spedizione era sempre stato il sogno della sua vita, ma aveva scoperto che anche rimanere accanto a Maria era un sogno altrettanto bello; anzi, forse di più. Le domeniche mattina passate sotto le coperte a coccolarsi; la spesa il sabato pomeriggio. Persino l’idea di un figlio aveva cominciato a farsi strada in lui, dopo anni di orgogliosissimo impegno a non avere eredi.

Ma la vita ama sfidarci: così, mentre senza troppo impegno avevano cercato casa, quasi fosse uno dei loro soliti giochi, era arrivata la lettera di convocazione. Aveva superato le selezioni e sarebbe partito di lì a poco.

Appena appresa la notizia lei, che sapeva quanto per lui fosse importante, l’aveva guardato felice.

Appena comunicata la notizia lui, che aveva scoperto quanto lei fosse importante, l’aveva guardata triste.

Certe occasioni però non vanno sprecate: Maria aveva molto insistito, fino a convincerlo. Giovanni aveva finito per preparare le sue valige con un gran groppo in gola; prima della partenza con l’aereo per la Terra del Fuoco lei gli aveva dato un bacio e poi, con un gran sorriso, gli aveva messo in mano questa busta.

Lui le aveva sorriso di rimando e poi aveva attraversato il check-in. Non sapeva neppure bene perché non l’avesse aperta subito per poi rimanersene a casa con lei. Era partito, continuando ad accarezzare quel piccolo quadretto di carta per tutto il tempo del viaggio in aereo. Non lo aveva lasciato per un secondo neppure in quelle ventiquattro ore, pausa in un viaggio infinito, che aveva passato in Nuova Zelanda: continuava a stringerlo come il responso di un oracolo. L’indecisione lo stava rodendo dentro, tanto quanto la paura di cosa vi avrebbe trovato scritto.

Però aveva resistito alla tentazione fino a far giungere l’ora di imbarcarsi nuovamente sull’Hercules che li avrebbe portati fino alla Base. Dopo altre tre ore di volo era giunto a destinazione; non appena buttate le valige nella propria cabina, perché chiamarla stanza sarebbe stato davvero troppo, aveva preso la lettera e se n’era andato a qualche centinaio di metri di distanza dalle installazioni, per avere un po’ di solitudine.

Il sole non troppo basso sull’orizzonte ed il blu cobalto del mare in lontananza.

“Anche il mare è bugiardo: è trasparente, ma si veste di blu solo perché riflette il cielo.”

Il soffio forte del vento freddo nelle orecchie aveva quasi coperto il rumore dello strappo.

Quanta forza serve per infilare una mano in una busta?

   
 
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