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Autore: Fiamma Erin Gaunt    30/01/2015    2 recensioni
Dal testo:
- A cosa stai pensando? –
- A Quattro. –
Eric si allontanò di scatto. La mascella serrata e gli occhi d’acciaio ridotti a fessure lasciavano intendere piuttosto chiaramente quanto fosse furioso.
- Pensavi a Eaton? – ripetè, sprezzante.
Tipico di lui pensare subito al peggio. Certe volte doveva sforzarsi di ricordare che il suo ragazzo non era solo patologicamente geloso, ma viveva anche un perenne conflitto d’inferiorità nei confronti di Quattro.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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About jealousy, Stiffs and misunderstanding

 

 

 

 

 

Quando entrò nell’appartamento, trovò Fiamma seduta sul divano con l’espressione persa in chissà quale considerazione. Le sedette accanto, cingendole le spalle con un braccio e attirandola a sé. Le depositò dei lievi baci che dall’attaccatura dell’orecchio scendevano fino alla clavicola.

- A cosa stai pensando? –

- A Quattro. –

Eric si allontanò di scatto. La mascella serrata e gli occhi d’acciaio ridotti a fessure lasciavano intendere piuttosto chiaramente quanto fosse furioso.

- Pensavi a Eaton? – ripetè, sprezzante.

Tipico di lui pensare subito al peggio. Certe volte doveva sforzarsi di ricordare che il suo ragazzo non era solo patologicamente geloso, ma viveva anche un perenne conflitto d’inferiorità nei confronti di Quattro.

Però l’immagine di lei e Quattro insieme era talmente ridicola e assurda che le fu impossibile nascondere un sorrisetto divertito.

- Ah, e la cosa ti diverte anche. Magari dovresti andare da lui invece che perdere tempo con me. –

- In realtà ho già passato parecchio tempo con lui oggi – replicò, volutamente insinuante.

Sapeva che era una cosa cattiva continuare a provocarlo in quel modo, ma di tanto in tanto le piaceva prendersi gioco di quel suo comportamento morboso. Più che altro perché la seccava incredibilmente il fatto che la ritenesse capace di tradirlo con chicchessia.

Lo sguardo di Eric si incupì ancora di più.

- Che gioia … immagino vi siate divertiti parecchio. –

- Abbastanza. Sai, ha rimodernato un po’ l’arredamento del suo appartamento. –

- Siete stati nel suo appartamento?! –

La vena lungo il collo pulsava pericolosamente.

- Sì, come un sacco di altre volte. In questi anni ci abbiamo passato delle ore lì dentro, credevo lo sapessi. –

- No, che non lo sapevo – sbottò, alzandosi in piedi di scatto e marciando verso l’uscita del grande appartamento da Capofazione che condividevano da ormai un anno e mezzo.

- Ehm, Eric … dove stai andando? –

- A uccidere il Rigido – replicò, tra i denti.

Fiamma scoppiò a ridere, attirando la sua attenzione. Era arrivato decisamente il momento di mettere un freno a tutta quella storia, per quanto divertente fosse. Lo raggiunse, abbracciandolo da dietro come faceva sempre quando cercava di calmarlo.

Eric rimase rigido nella sua presa, teso come una corda di violino.

- Non c’è bisogno di uccidere nessuno, Capofazione ridicolmente geloso. Ti stavo solo prendendo un po’ in giro. Io e Quattro, sul serio? – rise ancora.

Eric si rilassò poco a poco, fissandola incerto.

- Era uno scherzo? Tra te e il Rigido non è mai successo nulla? –

Annuì.

- Tra me e nessun altro Intrepido è mai successo nulla da quando sto con te. – Si alzò in punta di piedi, raggiungendo le sue labbra e coinvolgendolo in un lungo bacio. Si strinse maggiormente a lui, aderendo quanto più possibile al suo corpo. Sorrise contro le sue labbra quando lo sentì cingerle la vita e ricambiare il gesto. – Pensi che possa volere qualcun altro oltre te? – gli chiese, quando si furono separati.

- Quando si tratta di te non sono mai sicuro di nulla – ammise.

Si accigliò, perplessa. – Credi che possa tradirti? Hai davvero così poca fiducia in me? –

- Non è questo. Mi fido di te, ma qualche volta penso che mi lascerai per qualcuno migliore di me. –

Quei momenti di debolezza la coglievano sempre impreparata. La gelosia sapeva fronteggiarla, gli sbalzi d’umore anche, ma vedere Eric insicuro e pronto all’autocritica la spiazzava. In quei momenti tornava a essere il bambino a cui per troppo tempo era stato detto di “non essere abbastanza”.

Gli prese il volto tra le mani, accarezzandolo e fissandolo risolutamente negli occhi.

 - Eric, io voglio te. Conosco tutti i tuoi pregi e i tuoi difetti, e ho scelto te. Voglio te e non ci sarà nessuno che possa farmi cambiare idea in proposito. –

Annuì, improvvisamente convinto. L’incertezza era sparita dalle iridi d’acciaio così come le rughe d’apprensione che gli solcavano la fronte fino a quel momento. Era di nuovo l’Eric forte e sicuro di  sé.

Si schiarì la gola, cambiando discorso, come faceva sempre dopo quei momenti in cui si lasciava andare. – Quindi, era uno scherzo anche il fatto che stessi pensando al Rigido? –

Scosse la testa. – Quello no. Ci stavo pensando perché credo che finalmente abbia trovato una ragazza che gli piaccia – ammise.

Eric inarcò un sopracciglio, moderatamente  sorpreso.

- E sarebbe? –

- Tris. –

- Oh oh, la Rigida – rise. Per poi aggiungere: - Certo, da’ loro una mano a coronare il fantastico sogno d’amore dei Rigidi: allacciarsi le scarpe e tagliarsi i capelli a vicenda –, tacque un attimo come se fosse stato folgorato dall’ispirazione, - Forse riusciranno addirittura a tenersi per mano. –

Fiamma lo colpì con un buffetto dietro al collo. Tuttavia la sua espressione severa fu rovinata dal sorrisetto divertito che si stava chiaramente sforzando di trattenere, senza troppo successo tra l’altro.

Fu allora che Eric la prese tra le braccia e la sollevò come se non pesasse nulla. Fiamma provò a liberarsi, scalciando con poca convinzione, e venne ricompensata da una generosa dose di solletico sui fianchi.

- Che cosa vuoi fare? – chiese, ridendo, mentre Eric se la sistemava meglio in spalla e s’incamminava verso l’altra stanza. Quando si fu chiuso la porta della camera da letto alle spalle, le rivolse un’occhiata lussuriosa che ebbe il potere di farla rabbrividire dal desiderio.

- Qualcosa che è decisamente poco da Rigidi. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[882 parole]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Sì, sono in pieno fermento creativo da Divergent, lo ammetto. È che quando l’ispirazione chiama io rispondo u.u E poi c’è da considerare il fatto nient’affatto secondario che mi diverto troppo a far venire gli infarti a Eric e a coinvolgerlo in scenette ambigue in cui la sua gelosia assurda può sfociare al meglio. Spero che la OS vi sia piaciuta e che vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

        Fiamma Erin Gaunt

  
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