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Autore: Naky94    30/01/2015    3 recensioni
Dalla storia: "La valigia sul letto quasi piena e le ante dell’armadio pronte ad accoglierti nel loro abbraccio di mogano.
Sei da solo, in camera tua. Ti prepari alla partenza di domani.
Il tour promozionale di Into Darckness è alle porte.
Non sei mai stato una persona che pianifica in anticipo.
Ma questa volta, hai sentito il bisogno di prendere tutto il tempo."
Una decisione troppe volte rimandata e finalmente presa. Liberarsi da un peso per buttarsi anima e corpo in qualcosa di fortemente agognato. Almeno fino a quando durerà...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Pine, Nuovo personaggio, Zachary Quinto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:Mi scuso, in anticipo, per i toni usati ma serviva alla trama della storia.
Solita cosa del
Disclaimer: Ogni fatto narrato, non è mai avvenuto; la vita delle persone citate non mi appartiene (e menomale per loro); non scrivo a scopo di lucro ecc…
Buona lettura!

 

The Break-up

La valigia sul letto quasi piena e le ante dell’armadio pronte ad accoglierti nel loro abbraccio di mogano.

Sei da solo, in camera tua. Ti prepari alla partenza di domani. Il tour promozionale di Into Darckness è alle porte.

Non sei mai stato una persona che pianifica in anticipo. Hai sempre fatto la valigia mezz’ora prima di prendere l’aereo.

Ma questa volta, la prima nella tua vita, hai sentito il bisogno di prendere tutto il tempo. Scegliere con cura gli abiti.

Creare abbinamenti che sai già non rispetterai mai, perché tu sei così: sempre con la testa fra le nuvole ma saldamente ancorato a terra.

Hai un maglioncino fra le mani. E’ rosso e molto morbido.

Ricordi esattamente il giorno che lo hai comprato. Eri con Chris. Lo avete preso insieme, in una boutique in centro. A fine serata, quando sei ritornato a casa, svuotando le buste ti sei reso conto che il maglione era sparito.

Sulle prime eri convinto di averlo lasciato in negozio; saresti tornato la mattina dopo a riprenderlo. Ma alle 9 della mattina dopo, Chris si è presentato a casa tua, restituendoti il maglione e dicendoti che te lo aveva sottratto perché voleva che il maglione avesse il suo profumo.

Non hai mai indossato quel capo d’abbigliamento, se non quando, dopo una vostra litigata, ti ritrovavi da solo a piangere nel letto, sperando che lui tornasse e ti abbracciasse, consolandoti.

Avvicini la stoffa alla faccia e lasci che il tuo naso assapori quella dolce fragranza.  Dopo tutto questo tempo, riesci ancora a sentirla chiaramente.

Ti inebri del profumo e sorridi dolcemente al ricordo di Chris.

Sono passate 4 settimane dall’ultima volta che vi siete visti. Era l’ultimo giorno di riprese e avete litigato. La causa sempre la stessa.

Lui è stufo di fare il terzo incomodo e tu non vuoi compiere quel semplice passo. Lasciare Jonathan.

Eppure sarebbe così facile lasciarlo. Dirgli semplicemente “Non ti amo più” e andarsene. Smettere con gli inganni, le bugie, le rinunce. Perché si, decidendo di continuare a non voler lasciare Jonathan hai rinunciato a vivere a pieno il tuo rapporto con Chris.

Ed all’inizio ti andava anche bene. Poi, però, hai cominciato a desiderare di vedere Christopher accanto a te quando ti svegli al mattino.

Hai iniziato a volerlo sempre accanto a te. Non ti bastavano più le ore passate insieme sul set o le sporadiche telefonate.

Le riprese da poco finite, non hanno fatto altro che confermarti quanto il tuo cuore sa ormai da tempo.

Ti sei innamorato di lui, Zach. E questa volta non è una semplice cottarella.

Riponi il maglioncino nella valigia e con le dita passi ad accarezzare la copertina del libro che ti accompagnerà nel tuo viaggio.

Paradiso Perduto, di Milton.

Da quando Chris è entrato nella tua vita, ti senti molto vicino a Lucifero; l’angelo scacciato dal Paradiso.

Chris ha sconvolto la tua vita. L’ha riempita d’amore, ma le ha anche sottratto tutta la tranquillità che prima, con fatica, eri riuscito a conquistare.

“Zach, sono a casa!” la voce di Jonathan, che si propaga dal piano inferiore ti blocca con ancora le mani sul libro.

Trattieni il respiro e cominci a pensare che vorresti scomparire da lì.

Ma, non dovresti avere niente da temere. Tu non lo lascerai mai e continuerai a soffrire. Giusto Zachary?

“Zach? Tesoro, ci sei?”.

Il secondo richiamo ti fa capire che forse sarebbe meglio rispondere. Per cui prendi un respiro e ti fai coraggio, rispondendo.

“Si, John sono qui. In camera.” La voce è riuscita a non spezzarsi. E questo è un buon traguardo, se consideriamo il battere frenetico del tuo cuore, che minaccia di uscirti dalla cassa toracica.

Fa male, molto. Ma perché, ti chiedi, fa così male?

Forse perché sai che non è questo ciò che vuoi. Ma, ancora una volta, l’idea che tutto questo debba finire non ti sfiora nemmeno la mente.

Il passo cadenzato del tuo ragazzo, sui gradini delle scale, risuona alle tuo orecchie come i rintocchi dei tamburi che scandiscono gli ultimi istanti di vita dei condannati a morte.

Tu, però, non stai andando al patibolo. Stai solo accogliendo in casa l’uomo che dovresti amare.

“Ehi, perché ci hai messo così tanto per rispondere?” la domanda ti coglie di sorpresa. Non ti aspettavi che lui sarebbe arrivato così in fretta.

Accogli freddamente il suo abbraccio, per poi non compiere un singolo movimento quando ti bacia. Sei freddo, distaccato con lui. Sai benissimo che non dovresti comportarti così, ma non riesci a fare altrimenti.

Il tuo corpo non risponde agli stimoli che la tua mente gli impartisce.

Stringi con forza i bordi della valigia e cerchi, così, di scaricare tutta la tensione che questa situazione ti mette addosso.

Sei tu l’unico responsabile di tutto questo. Lo sai. Lo sai benissimo.

“Hai già fatto la valigia, vedo. Hai davvero tutta questa fretta di scappare di qui?”.

Il malcelato astio della domanda è come uno schiaffo, per te. Uno schiaffo che, finalmente, ti risveglia e che ti fa capire che sì, è giunto il momento di prenderla questa decisione. Una volta per tutte.

Ti rifiuti, però, di passare per la persona meschina che fin’ora, sei stata.

“John, vorrei che la nostra relazione fosse più aperta. Perché… perché non ci prendiamo una pausa?” lo dici col cuore in mano, sperando che lui capisca, ma da codardo quale sei parli senza mai guardarlo in faccia.

“Cos? Stai scherzando, vero? Perché mai dovremmo prenderci una pausa?”.

Non ti ha creduto. Comprensibile, se si pensa che fino a due minuti fa tu stessi eri convinto che quelle parole non saresti mai stato capace di pronunciarle.

Però, non appena le hai dette, ti sono sembrate giuste. Opportune. E non sei pentito di averle liberate. Anzi, ti senti quasi più leggero dopo averlo fatto.

Senza badare alle parole di Jonathan, prendi un pantalone della tuta dal cassetto che hai accanto e lo metti in valigia. Fatto questo, alzi il tuo sguardo sull’uomo che ancora aspetta tue spiegazioni.

“Hai capito bene, invece. Voglio una pausa.”

Lo vedi scurirsi in volto, pensieroso. Ma non ti interessa. Hai fatto una scelta e la porterai avanti fino alla fine.

“Non capisco. Cosa… dimmi cosa ho sbagliato?” ti implora, già con un accenno di lacrime. E a te, questo aspetto del suo carattere non è mai piaciuto.  John, delle volte, tende ad essere troppo emotivo.

“Non hai sbagliato niente. Sono io che mi sono stancato di tutto questo.” Spieghi, pazientemente, sperando che ceda al più presto.

Ti si avvicina, bloccandoti per le spalle. Ti stringe, fa male, ma non reagisci. Lo lasci fare, attendendo che si calmi. Ma lui non si calma, anzi, inizia a gridare scuotendoti.

“Non ci credo. Non puoi essere serio. Non è vero, non puoi pensare veramente queste cose!”.

Vorresti rispondergli ma il cellulare, nella tasca dei tuoi pantaloni, inizia a vibrare.

“Devo rispondere. Gradirei che mi lasciassi” gli dici sprezzante. Tutta questa situazione comincia ad innervosirti e tu vorresti solo finire i bagagli ed uscire di lì.

John allenta la presa, lasciandoti libero di muoverti. Fai qualche passo per allontanarti da lui, prendi il cellulare e noti la busta di un messaggio, che lampeggia.

Apri il testo e leggi le poche parole di cui esso è composto.

-Un mese in viaggio per il mondo. Insieme. I<3U –

 

Non hai bisogno di leggere il mittente, perché sai perfettamente chi è. Stai per rispondere, quando vieni interrotto, ancora una volta, da John.

“Perché ridi? Chi ti ha mandato il messaggio?” chiede, arrabbiato.

Alzi uno sguardo annoiato su di lui, rispondendo semplicemente: “Chris”.

Appena pronunci quel nome, vedi qualcosa sul volto di John cambiare. Una nuvola gli oscura gli occhi. Dovresti spaventarti, forse, ma non riesce ad importarti neanche questa volta. Cominci ad essere insofferente alla cosa.

“Adesso capisco. Bella scusa quella della pausa. In realtà vuoi solo andare a scoparti quello smidollato. Ma, come sempre, non hai avuto il coraggio di dire le cose come stanno.”

Dovresti sentirti colpevole, lo sai. Dovresti scusarti e ammettere che sì, sei stato e continui ad essere un coniglio. Ma, invece, te ne rimani lì, fermo. Impassibile alle sue parole.

Jonathan parla, ma tu non lo ascolti. È solo adesso che ti sei reso conto di una piccola e semplice cosa.

Hai fatto il passo più lungo della gamba, senza neanche rendertene conto.

Tu, che solo qualche ora fa, non riuscivi neanche a pensare di allontanarti dalla casa in cui ora ti trovi e che non avevi il coraggio di dire al tuo ragazzo che non lo amavi più… Ora vuoi solo lasciarlo, porre fine alla vostra relazione e non tornare più.

Ti senti, finalmente, pronto ad accettare tutto quello che Christopher ti ha sempre offerto.

Amore, comprensione, affetto incondizionato.

Sai che lui sarebbe pronto a darti tutto questo e molto altro. E quel che più ti “spiace” è che tu ci abbia messo così tanto a capire ciò che realmente volevi. Tempo nel quale non hai fatto altro che far soffrire Chris. Crogiolandoti in una situazione che ti stava sempre più stretta.

“Siete proprio una bella coppia, sai? Un coniglio ed il suo leccapiedi! Cos’è ti ha fatto fare un giro  tra le sue grazie e ora credi che ti ami?” John continua a riversare veleno con le sue parole, ma finché parla di te, puoi anche accettarlo.

“La vuoi sapere una cosa, Zachary? Sono pronto a scommettere che quando si sarà stancato di te e dei tuoi stupidi cambi d’umore, lui ti lascerà. Ti getterà via come un giocattolo rotto; perché è questo che sei per lui. L’ennesimo giocattolo nella collezione di un bambino viziato!”.

Puoi sopportare che ti venga detto di tutto, più o meno, ma non puoi accettare che lui parli di Chris in questo modo.

“Non parlare di lui così!” gli urli contro alterato. Ora cominci ad averne abbastanza di lui.

Ti avvicini a John, bloccandolo col tuo sguardo irato. Non ti arrabbi facilmente, ma quando avviene, è meglio non provocarti.

“Non ti permetto di parlare di Chris in questo modo! Tu non lo conosci. E’ un uomo molto migliore di te. Lui si è fatto da parte per me. Ha represso i suoi sentimenti senza mai farmi pesare la cosa, quando era più che ovvio che la relazione fra me e te non andasse più. Ma lui ha aspettato, senza mai lamentarsi. E non pensare neanche lontanamente che il mio, o il suo, possa essere un capriccio. Tu non saprai mai cosa ci lega veramente. E che duri per un giorno o duri per l’eternità sarà comunque meglio di tutto il tempo che ho passato con te.”

Riversi le parole su di lui come se fossi un fiume in piena. E quando finisci, gli volti le spalle, prendi la valigia dal letto sul quale l’avevi poggiata e fai per uscire.

Ma quando sei sulla porta della camera ti fermi e gli dici: “La casa è legalmente mia. Ti concedo di usarla mentre sono via. Ma quando sarò tornato ti voglio fuori di qui. Puoi usare questo tempo per cercarti un nuovo posto dove stare.”

Detto questo esci dalla camera e ti avvii all’entrata, senza mai voltarti indietro.

In ingresso, metti la giacca e poi vai in strada a fermare il primo taxi che ti possa portare all’aeroporto.

Ma prima, rispondi al messaggio di Chris.

-Non un solo mese. Per sempre. I love you-

 

 

Note: Reputo questa storia abbastanza inutile. Insomma, Zach non sta più con Jonathan Goff da tempo immemore (tant’è che nel frattempo Zach si è messo anche con un altro), il tour di ID c’è stato da qualche annetto e cose varie…
Inoltre dopo gli ultimi risvolti (proprio di due o tre giorni fa) Pinto, questa è proprio l’ultima cosa su cui si dovrebbe scrivere.
Ma come qualcuno mi ha detto “Non puoi lasciare una Pinto incompleta”, e così siamo qui. La storia nasce da una discussione fra me e non ricordo esattamente chi, ma vi dico solo che questa persona mi ha detto “Zach, ai tempi (del tour promozionale) chiese una pausa al suo ragazzo; probabilmente per potersi portare tranquillamente a letto Pine”.
Ragazza, chiunque tu sia, grazie per il prompt. Anche se ci ho messo moltissimo per finirla.
E…. niente, spero che vi piaccia e che vogliate lasciare un commento.
Alla prossima!!!

 
Ps. Ho sofferto molto a scrivere quelle cose brutte sui miei bambini, ma si deve fare anche questo, purtroppo.

 

 

 

 

   
 
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