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Autore: Ross23    30/01/2015    3 recensioni
Ho bisogno di quella persona. Ho bisogno della mia persona.
Dove sei?
Ti sto cercando da una vita.
Puoi sentirmi? O vedermi?
Ho bisogno che tu venga per prendermi per mano e restituirmi il senso del meraviglioso.
Ho perso le speranze. Non credo più nelle anime gemelle, non credo nell’amore. Non credo in niente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Buonasera a tutte. Ormai l'spirazione non si ferma. Mi diverto un sacco a scrivere, questa volta mi sono immedesimata davvero tanto in Callie, perchè diciamo siamo molto simili nella "sfiga amorosa".  Questa one-shot si basa sulle riflessioni di Callie prima di incontrare Arizona. La vediamo distrutta. Ho provato ad immaginare ciò che le passa per la testa.
Ultimamente ho in fissa la canzone meravigliosa di Renga, "A un isolato da te", ho usato qualche frase anche in "a universe for us" , una delle due fanfiction che ho già pubblicato. Questa mi ricorda tanto la situazione di Callie in quel periodo. Per cui questa è una storia/canzone. Le frasi in corsivo riprendono le parole di Renga. La parte in grassetto invece riprende alcune frasi del libro "avrò cura di te" di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, stupendo ve lo consiglio.
Ora..buona lettura e spero di leggere qualche vostra opinione.

AD UN ISOLATO, O QUASI, DA TE.

 
Appartamento 502.
 
Si muove la tenda nella stanza
E non ti sembra ci sia aria
Ti senti estranea anche stavolta
 
“Non esiste una zona grigia qui, non puoi pensare quasi che vada bene, non puoi stare quasi dalla parte di Izzie Stevens e non puoi essere quasi lesbica.
Non ho capito niente.
Io non ti conosco per niente.”
 
Le parole di Erica mi tormentano. Continuano a non voler uscire dalla mia testa.
Risuonano, ancora e ancora.
 
Se n’è andata. Mi ha lasciato. Anche lei. È entrata nella mia vita per sconvolgerla totalmente..per poi uscirne così, in silenzio..con il solo eco di queste parole che mi fanno così male.
 
Sono un continuo fallimento in amore.
Cosa c’è di sbagliato in me?
George mi ha fatto così male.
Tanto.
L’ho amato tanto, questo credevo.
Ho fatto di tutto per lui..ma non sono mai stata abbastanza. Forse non mi ha mai amato davvero.
Mi ha distrutto, mi ha svuotato, mi ha ferita così tanto..mi ha reso insicura, mi ha fatto sentire “non all’altezza”..perché Izzie era la modella, la modella col fisico da urlo per cui aveva una cotta, pur negandolo sempre. E io? Chi ero io per lui?
Un fantasma.
Il gesto folle di una notte e per sempre rimpianto.
Mi sentivo svuotata. Lui mi aveva svuotata.
 
Erica. Poi è arrivata lei. Ha riempito quel vuoto come amica, prima. Poi mi ha stravolto.
Sono entrata, timidamente e con timore, in questo nuovo mondo a causa sua o devo dirle grazie?
Non ho mai pensato di poter essere attratta da una donna, ma con lei mi è successo. Ero attratta da lei. Stavamo bene insieme, come amiche. Poi tutto è arrivato così improvvisamente, ci ha messo un po’ in subbuglio ma abbiamo trovato il coraggio di provarci. O quasi. Ho tentennato così tanto, mi sono fatta tanti problemi poi..faticavo ad accettare la cosa, fatico ad accettarmi ancora. Ma ci stavo provando sul serio con lei..ci stavo provando e lei mi ha lasciato così..nel parcheggio dell’ospedale.
 
Piuttosto che essere normale
hai scelto di essere felice.
Nessuno può farti da garante
ma il rischio non intimorisce.
Ammetti di essere capace di amare
e non lasciarti amare,
perché non riesce a sopportare
il peso delle mie parole.
 
Izzie Stevens. Pensare che difendere lei mi ha portato a perdere ancora. Ho odiato questa donna, la odio ancora. Più che mai.
Ho perso ancora.
Mi sento vuota.
 
Come un automa mi alzo dal divano.
“Quello che ti serve è il coraggio per uscirne. Hai amato, hai lottato, hai perso. Cammina a testa alta Torres!”
 
Il coraggio. Bah.
È quello che mi manca.
Ho lottato per George. Ma lui non si lasciava amare.
Non ho lottato per Erica. Ma lei si lasciava amare, ero io a non farlo e a non lasciarmi amare da lei.
Ora non ho nemmeno il coraggio di avvicinarmi ad una specializzanda di nome Sadie che mi fa il filo. Sono giorni che mi lancia così tanti segnali. Non ce la faccio. Sono spezzata. Ho paura. Non ho il coraggio.
 
Infilo la giacca. Apro la porta ed esco. L’aria fredda mi sbatte in viso così come la verità che non oso negare. Sono rotta. Sono spezzata in mille pezzi, ed è davvero difficile rimetterli insieme.
Sono stanca. Sono esausta. Voglio qualcosa…non lo so, ma..ho bisogno di qualcosa.
Una luce..che mi indichi la via per uscire dal baratro in cui mi trovo ora.
 
Da qualche parte nell’universo esiste un mondo non visibile agli occhi in cui si aggirano sagome vibranti di luce. Sono le anime degli Innamorati Eterni e palpitano a coppie, trovando l’una nell’altra le ragioni del proprio splendore. Quasi sempre la vita le separa, con uno di quegli impedimenti che fanno la fortuna dei romanzi d’amore. Ma appena l’esperienza terrena finisce, gli innamorati eterni si ritrovano in una dimensione concepita apposta per loro, dove il cielo ha il colore degli oceani e le nuvole assomigliano a scogli innaffiati di schiuma.
 
Ho bisogno di quella persona. Ho bisogno della mia persona.
Dove sei?
Ti sto cercando da una vita.
Puoi sentirmi? O vedermi?
Ho bisogno che tu venga per prendermi per mano e restituirmi il senso del meraviglioso.
Ho perso le speranze. Non credo più nelle anime gemelle, non credo nell’amore. Non credo in niente.
 
Hai sentito dire che l’amore
vive solo a un isolato da te.
Come mai non l’hai incontrato prima che
commettessi il grave errore di credere
che l’amore vero non esiste
e che tutto intorno a te, sia triste.
 
Entro da Joe. Ordino il solito. Mi guardo intorno. Sei qui? Ho bisogno di te.
Bevo il liquido caldo nel mio bicchiere, tutto d’un sorso.
Brucia.
Ma non fa per niente male.
Un altro.
La piccola Grey mi si avvicina.
Mark è un’idiota se la lascia scappare. Quello che c’è tra loro è così bello. Li invidio.
Mi chiede se sto bene. Pff!
Ovvio che non sto bene. Non vedi?
Non riesco a risponderle.
I miei occhi si riempiono di lacrime. Non voglio piangere. Non davanti a tutti.
Mi alzo e scappo in bagno. Qui nessuno può vedermi. Nessuno può sentirmi. Sono solo col mio dolore.
 
Perché la ragione non ammette
obiezioni a quello che non vede.
Anche se non sai cosa ti manca
puoi sentirne forte la mancanza.
 
La porta si apre. Una voce.
 
“Ciao.
Ortopedia giusto?
Sono Arizona Robbins, chirurgia pediatrica.
Ti ho vista in ospedale.
Tutto bene?”
 
Sorrido.
Sei qui.
Ti vedo.
Ti sento.
Ti ho trovata.
Ti stavo aspettando da una vita.
 
Guardati allo specchio
non sei più triste.
   
 
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